pan ha scritto:Pensi di poter scrivere meglio di Berlino? O di Mongo, HB e Mavco?
Trova l'intruso.
Egregio dott. Pizellonio,
credo vorrà perdonarmi la precipitosa inclusione del suo nominativo nella categoria "Scrittori", dove, pur non sfigurando affatto, non raggiunge invero l'eccellenza che la contraddistingue nella categoria "Pensatori".
Distinti saluti
dott. pan
DANNY, CAZZO, VUOI DECIDERTI A USCIRE FUORI ?!?!!!!!
Dopo una estenuante schermaglia, una guerra interminabile di logoramento dei nervi, consumatasi tra vodka e cicche schiacciate male, Canella, che aveva perso il controllo del centro dopo quell'alfiere in c6, è riuscito - complice la deconcentrazione di mongo, che più volte ha cercato danny con lo sguardo - in ció che pareva impossibile: agguantare la patta.
di William Burroughs ...
Talvolta, durante i suoi attacchi epilettici, Jerry si metteva a urlare profezie, che solitamente si avveravano. Il Martedì Nero, si precipitó alla borsa valori; con gli occhi fiammeggianti e i capelli ritti sulla testa, si strappó i vestiti e rimase lì impalato, nudo, di fronte a tutti quegli uomini d'affari pietrificati, il corpo rosso mattone che esalava il fetore di centinaia di puzzole. Poi crolló sul pavimento, in un turbinio di guizzi, e mostrando i disgustosi denti gialli gridó:
«Vendete, vendete, vendete!».
àˆ stato il peggior crollo finanziario dal '29, riferirono in seguito i cambisti e gli speculatori disorientati.
«Era una voce piena di denaro. Dovevate crederle.»
Sono passato a controllare l'aria immobile e caldissima impregnata di fumo e pensieri.
Anime assenti.
Forzando la mia natura ho aperto un po' le finestre,obbedendo a un desiderio ricorrente di lilith.
E' un chiaro mattino di agosto come a Hiroshima 63 anni fa, e mentre il mio pensiero corre, s'impiglia in echi di altre sofferenze sulla via dell'oriente.
pan ha scritto:
Forzando la mia natura ho aperto un po' le finestre
Non vedo la luce.
Non sento entrare l'aria fresca, tutto è ancora impregnato dell odore del sigaro.
Non mi va bene stare qui, non mi va bene continuare a respirare questa aria densa.
Mi avvicino alla finestra aperta e salgo sul cornicione.
Chissà cosa si prova volando...
C'e solo un modo per scoprirlo.
Lilith ha scritto:
Mi avvicino alla finestra aperta e salgo sul cornicione.
Chissà cosa si prova volando...
C'e solo un modo per scoprirlo.
il refolo di vento è come una lingua di fata indesiderata che sfiora i capelli sulla nuca, e che accompagna il mio pensiero, mentre batto alla macchina da scrivere nell'ombra dell'ufficio, che il nome Lilith è così simile, - la lingua gonfia e impastata al mattino, o un'invocazione down e allucinata - a Lila.
Lila.
stacco la punta del dito dal tasto rotondo e consumato della A finale e vado di la, dove i polpacci di lilith spaccano la luce del giorno che la finestra aperta lascia riversare nel salone, due balaustre di carne indecise.
una Lila basta.
piccola Lila scomparsa.
*
più tardi si sveglierà , lilith.
con un buchetto nell'incavo del gomito, il più delicato che canella sia stato capace di procurarle.
riposata e confusa.
e con un occhio nero.
il più delicato che HB sia stato capace di regalarle.
come fermi una donna che ha deciso di volare?
ne riparliamo questa notte, qui nel Salotto.
HB
[size=75][i]Per essere esatti, io non ci sono qui.
Avete semplicemente avuto un'allucinazione. [/i]
R. Chandler , [i]The Big Sleep[/i][/size]
AlexSmith ha scritto: cofanetto di attesa e speranza.
A rogo le attese e le speranze!
La speranza è il male peggiore, uno scherzo del Dio crudele, uno strumento di tortura, che da lui viene usato per far continuare a soffrire.
La speranza è un'illusione.
Odio le illusioni.
donegal ha scritto:Il tuo nuovo avatar peró è superkaboom !
Al rogo le attese e pure quelle stronze delle speranze... ma non il tuo avatar, è bellissimo
non è male ma a me piaceva quello dove faceva segno di silenzio col dito indice
AlexSmith ha scritto: cofanetto di attesa e speranza.
A rogo le attese e le speranze!
La speranza è il male peggiore, uno scherzo del Dio crudele, uno strumento di tortura, che da lui viene usato per far continuare a soffrire.
La speranza è un'illusione.
Odio le illusioni.
"La speranza è una buona colazione, un pranzo discreto, ma una pessima cena" (F.Bacon)
Lilith ha scritto:
La speranza è il male peggiore, uno scherzo del Dio crudele, uno strumento di tortura, che da lui viene usato per far continuare a soffrire.
La speranza è un'illusione.
Odio le illusioni.
Speranza ed illusione non sono la stessa cosa.
Una differenza c'è.
La speranza è pura irrazionalità , l'illusione è già razionalità del fatto avvenuto.
PS: adorabile il nuovo avatar, Lilith
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
La carriera in università mi piacerebbe per ambizione, perchè continuerei a fare ricerca, perchè sarei quasi costretto a imparare più cose, e perchè guadagnerei di più - e a me la povertà spaventa
scusate l'OT
Mi tocca risponderti, non ho scelta :
La povertà la si evita solo studiando, studiando, studiando.
Avendo cervello e faticando sui libri, puoi raggiungere il successo economico e personale.
A meno che tu non si figlio di....purtroppo.
Vorresti diventare professore UNI...allora è tutto un altra storia.
Dunque tutto dipende dall'università e dalla facoltà che si frequenta.
supponiamo il tuo corso di laurea sia 3+2 il più comune ( sich ). ovvero conseguire la laurea triennale e poi la specialistica.
entrare poi come come ricercatore all'università tramite concorso ( ed è tutto dire e fare ) conseguire il dottorato di ricerca e poi si inizia facendo l'assistente di qualche prof.
Dopo tutto questo iter e alla morte di un docente di cattedra, devi sapere ma lo sai che le cattedre sono a vita...se sei fortunato o figlio di...ne prendi il posto e diventi docente universitario.
In bocca al lupo.
Fare il professore per le scuole superiori ( non ti conviene ne rimarresti deluso ), la scuola non è più quella del libro cuore, dopo la lurea devi fare la SISS, dura due anni, dopo la specialistica.
e poi.....bah...è più facile vincere al lotto.
Ormai la scuola è a circuito chiuso. Non c'è più spazio.
...e comunque hai sempre macchianera che potrebbe aiutarti.
Non pensate mai di potervi presentare a un esame non avendo studiato 10 pagine su 1000 giusto perchè " tanto il professore non le chiede ".
Corollario :
La probabilità che all'esame venga chiesta l'unica pagina o paragrafo non letti è massima.
Comunque non voglio "diventare professore uni". Sono cose che vengono da sè, più o meno, niente di più. Conosco l'iter, e conosco le difficoltà (non so nelle altre città , ma a Bologna un'altissima percentuale di portieri notturni negli alberghi è un dottorando, un dottorato o un post-dottorato). Al momento so solo che la laurea è lontana; il resto è fuffa, altro che professore.
Mai pensato che il lavoro nelle scuole superiori fosse come il libro cuore, e comunque rimane la mia principale prospettiva.
Non so chi sia macchianera.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
Questo idolo, occhi neri e crine giallo, senza parenti nè corte, più nobile della favola, messicano e fiammingo; il suo dominio, azzurro e verzura insolenti, si stende su spiagge nominate, per onde senza vascelli, dai nomi ferocemente greci, slavi, celtici.
Sull'argine della foresta - i fiori di sogno tintinnano, scoppiano, lampeggiano - la fanciulla dalle labbra d'arancio, le ginocchia incrociate nel limpido diluvio che sgorga dai prati, nudità che ombreggiano, attraversano e abbigliano gli arcobaleni, la flora, il mare.
Dame che girano sulle terrazze vicine al mare, fanciulle e gigantesse, superbe negre nel muschio verdegrigio, gioielli ritti sul suolo grasso dei boschetti e di giardinetti sgelati - giovani madri e grandi suore dagli sguardi pieni di pellegrinaggi, sultane, principesse dall'incesso e dai costumi tirannici, piccole straniere e persone dolcemente infelici.
Che noia, l'ora del «caro corpo» e «caro cuore»!
II
E' lei, la piccola morta, dietro i rosai. - La giovine mamma trapassata discende la scalca. - Il cadesse del cugino stride sulla sabbia. - Il fratellino (è nelle Indie) là , davanti al tramonto, sul prato di narcisi. I vecchi che sono stati sepolti, in piedi, nel bastione delle viole.
Lo sciame delle foglie d'oro circonda la casa dei generale. Sono nel Mezzogiorno. Si segue la strada rossa per giungere alla locanda vuota. Il castello è in vendita; le persiane sono staccate. - Il curato avrà portato via la chiave della chiesa. - Intorno al parco le casine dei custodi sono disabitate. Le palizzate son tanto alte che se ne vedono soltanto le cime scricchiolanti. D'altronde non c'è nulla da vedere là dentro.
I prati risalgono ai casali senza galli, senza incudini. La chiusa è sollevata. Oh, i calvari e i mulini del deserto, le isole e i pagliai!
III
Fiori magici ronzavano, i pendii li cullavano. Si aggiravano bestie di un'eleganza favolosa. Le nubi s'ammassavano sull'alto mare fatto di una eternità di calde lacrime.
IV
Nel bosco c'è un uccello, il suo canto vi ferma e vi fa arrossire.
C'è un orologio che non suona.
C'è un botro con un nido di bestie bianche.
Ce una cattedrale che scende e un lago che sale.
C'è una carrozzina abbandonata nel bosco, o che scende per il sentiero correndo. adorna di nastri.
C'è una comitiva di Piccoli commedianti in costume, scorti sulla strada attraverso il margine del bosco. -
C'è infine, quando si ha fame e sete, qualcuno che vi scaccia.
V
lo sono il santo, in preghiera sulla terrazza, mentre le bestie pascolano fino al mare di Palestina.
Sono il dotto dalla poltrona cupa. I rami e la pioggia si avventano alla finestra della biblioteca.
Sono il pedone della strada maestra attraverso i boschi nani; il rumore delle chiuse copre quello dei miei passi. Vedo lungamente il malinconico bucato d'oro dei tramonto.
Sarei volentieri il fanciullo abbandonato sulla diga lanciata verso l'alto mare, il piccolo servo che segue il viale la cui fronte tocca il cielo.
I sentieri sono aspri. I poggi si coprono di ginestre. L'aria è immobile. Come son lontani gli uccelli e le fontil Non puó essere che la fine del mondo, andando avanti.
VI
Mi si appgioni finalmente questa tomba, imbiancata a calce e con le righe dei cemento in rilievo, lontanissimo sotto la terra.
Appoggio i gomiti sul tavolo; la lampada illumina vivissimamente questi giornali che sono tanto idiota da rileggere, questi libri privi d'interesse.
A una distanza enorme al disopra della mia sala sotterranea sorgono le case, si accumulano le brume. Il fango è rosso o nero. Città mostruosa, notte senza fine!
Meno in alto, vi sono fogne. Ai lati, null'altro che lo spessore del globo. Forse gli abissi d'azzuro, pozzi di fuoco? Forse è su questi piani che s'incontrano lune e comete, mari e favole.
Nelle ore d'amarezza, m'immagino sfere di zaffiro, di metallo. Sono padrone del silenzio. Perchè mai una parvenza di spiraglio s'illividirebbe all'angolo della volta ?
"Gli amici del campetto
passati dalle Marlboro direttamente all'eroina
alla faccia delle droghe leggere"