(OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
Siamo al punto che Biden dice che si ritirerà’ solo se glielo chiederà’ Dio onnipotente.
Ciamp lo sta invece spronando ad andare avanti
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
dormiva già parecchio durante il giorno, non vedo grossi guadagni
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
Sì".
Così ha risposto Joe Biden a chi gli chiedeva se il partito democratico fosse ancora con lui. Una risposta secca che arriva mentre trapelano indiscrezioni su nuove richieste di ritiro del presidente dalla corsa alla Casa Bianca. Secondo indiscrezioni, nel corso della riunione di emergenza convocata dal leader dei democratici alla camera Hakeem Jeffries almeno altri quattro deputati avrebbero privatamente chiesto un passo indietro di Biden. I democratici che sono usciti pubblicamente allo scoperto sono cinque ma, secondo indiscrezioni, il numero è destinato ad aumentare.
Mentre il partito discute il suo futuro, Biden è in Pennsylvania, uno degli Stati chiave in vista di novembre. Biden lo ha vinto nel 2020 ma, al momento, i sondaggi lo indicano 4,5 punti percentuali dietro a Trump. A Philadelphia si è fermato in una chiesa afroamericana: il presidente ha citato versetti della Bibbia, ironizzato sulla sua età - "sembro un quarantenne" - ed esortato a "restare uniti". L'accoglienza che ha ricevuto è stata calorosa, con i presenti che gli hanno gridato "altri quattro anni". La tappa successiva è stata Harrisburg, poi il rientro a Washington, dove ad attendere Biden è una settimana decisiva fra il vertice della Nato e il pressing per il ritiro: il tempo per un passo indietro stringe.

Così ha risposto Joe Biden a chi gli chiedeva se il partito democratico fosse ancora con lui. Una risposta secca che arriva mentre trapelano indiscrezioni su nuove richieste di ritiro del presidente dalla corsa alla Casa Bianca. Secondo indiscrezioni, nel corso della riunione di emergenza convocata dal leader dei democratici alla camera Hakeem Jeffries almeno altri quattro deputati avrebbero privatamente chiesto un passo indietro di Biden. I democratici che sono usciti pubblicamente allo scoperto sono cinque ma, secondo indiscrezioni, il numero è destinato ad aumentare.
Mentre il partito discute il suo futuro, Biden è in Pennsylvania, uno degli Stati chiave in vista di novembre. Biden lo ha vinto nel 2020 ma, al momento, i sondaggi lo indicano 4,5 punti percentuali dietro a Trump. A Philadelphia si è fermato in una chiesa afroamericana: il presidente ha citato versetti della Bibbia, ironizzato sulla sua età - "sembro un quarantenne" - ed esortato a "restare uniti". L'accoglienza che ha ricevuto è stata calorosa, con i presenti che gli hanno gridato "altri quattro anni". La tappa successiva è stata Harrisburg, poi il rientro a Washington, dove ad attendere Biden è una settimana decisiva fra il vertice della Nato e il pressing per il ritiro: il tempo per un passo indietro stringe.

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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
resta da capire chi è il mago di OZ in grado di fornirgli un cervello
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
è un fascista una spia russa!
Prima invia una lettera ai democratici al Congresso, in cui scrive loro di essere «fermamente impegnato a restare in corsa», in risposta ai membri del partito che hanno affermato nei giorni scorsi che dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla presidenza. Poi ha chiamato durante un programma sulla Msnbc per sottolineare quel messaggio: «La conclusione qui è che non andremo da nessuna parte, io non andrò da nessuna parte», ha detto. Prima di aggiungere di sentirsi «frustrato dalle élite» del partito democratico e di lanciare una sfida a chi, dentro il partito, pensa che dovrebbe fare un passo indietro: «Correte contro di me. Annunciate che correte per la presidente. Sfidatemi alla convention».
È l'inizio di una settimana di fuoco per Joe Biden dopo il weekend nel quale il presidente voleva rassicurare i democratici sul suo stato di salute, lucidità ed energia con un’intervista televisiva, due radiofoniche e comizi in Wisconsin e Pennsylvania, due Stati essenziali per la rielezione. Ha evitato altri incidenti, ma non ha cancellato il disastro del dibattito con Trump: ha parlato in ambienti protetti (in Pennsylvania nella chiesa di un pastore suo amico), leggendo sempre da un teleprompter, mentre è emerso che le due interviste radiofoniche concesse da Biden per dare una prova di vitalità e acume erano basate su liste di domande preconfezionate mandate dalla Casa Bianca agli intervistatori. La giornalista della Wurd Radio di Filadelfia che ha ammesso di averle usate è stata licenziata.
Prima invia una lettera ai democratici al Congresso, in cui scrive loro di essere «fermamente impegnato a restare in corsa», in risposta ai membri del partito che hanno affermato nei giorni scorsi che dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla presidenza. Poi ha chiamato durante un programma sulla Msnbc per sottolineare quel messaggio: «La conclusione qui è che non andremo da nessuna parte, io non andrò da nessuna parte», ha detto. Prima di aggiungere di sentirsi «frustrato dalle élite» del partito democratico e di lanciare una sfida a chi, dentro il partito, pensa che dovrebbe fare un passo indietro: «Correte contro di me. Annunciate che correte per la presidente. Sfidatemi alla convention».
È l'inizio di una settimana di fuoco per Joe Biden dopo il weekend nel quale il presidente voleva rassicurare i democratici sul suo stato di salute, lucidità ed energia con un’intervista televisiva, due radiofoniche e comizi in Wisconsin e Pennsylvania, due Stati essenziali per la rielezione. Ha evitato altri incidenti, ma non ha cancellato il disastro del dibattito con Trump: ha parlato in ambienti protetti (in Pennsylvania nella chiesa di un pastore suo amico), leggendo sempre da un teleprompter, mentre è emerso che le due interviste radiofoniche concesse da Biden per dare una prova di vitalità e acume erano basate su liste di domande preconfezionate mandate dalla Casa Bianca agli intervistatori. La giornalista della Wurd Radio di Filadelfia che ha ammesso di averle usate è stata licenziata.
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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"Magari è il contrario, no?"
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
Donald Trump prevede che Joe Biden resisterà alle richieste dei democratici di abbandonare la corsa alla Casa Bianca.
"Potrebbe benissimo restare: ha un ego e non vuole mollare", afferma l'ex presidente americano all'emittente Fox News. I dem e i media "continuano a coprirlo, ma ora sta diventando molto difficile farlo", dice Trump un'intervista al conduttore tv Sean Hannity. Il tycoon prevede inoltre che se Biden dovesse ritirarsi la vicepresidente Kamala Harris diventerebbe la candidata dei democratici alle elezioni Usa di novembre. "Penso che sarà lei: sono molto preoccupati per il voto, titubanti. Non vogliono farlo in nessun altro modo. Penso di essere davvero arrivato a credere che è questo quello che faranno", afferma Trump.
Il tycoon torna poi ad accusare Biden di portare gli Stati Uniti verso una Terza guerra mondiale: "Ci stiamo andando con quest'uomo, che semi-gestisce le cose, perché non gestisce le cose. Le persone che circondano lo Studio ovale e la sua scrivania: sospetto che quelle gestiscano davvero le cose a Washington", dice Trump. Secondo il candidato repubblicano, il presidente americano "non è stato rispettato" e gli Stati Uniti "sono in gravi difficoltà. E ti dirò una cosa - continua Trump con Hannity -, se non stiamo attenti ci ritroveremo nel bel mezzo della Terza guerra mondiale e quello sarà un conflitto come nessuno ha mai visto prima a causa degli armamenti". Un mese fa Trump aveva scritto sul suo social network Truth che "Biden è debole, corrotto e sta guidando il mondo direttamente verso la Terza guerra mondiale", commentando l'intenzione del presidente americano di interrompere le forniture di armi offensive a Israele per l'offensiva nella città palestinese di Rafah. "Una volta alla Casa Bianca sistemerò l'orribile guerra tra Russia e Ucraina che sta per diventare la Terza guerra mondiale: io la fermerò", aveva dichiarato successivamente il tycoon.
Trump afferma che quello con Biden è stato "un dibattito strano, perché fin dai primi minuti le risposte che ha dato" il presidente americano "non avevano molto senso". "Non erano nemmeno risposte: erano solo parole messe insieme che non avevano significato", dice il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Biden "sembrava estremamente pallido, per usare un eufemismo" e la sua voce era "piuttosto debole", continua il tycoon. Trump aggiunge di aver intenzionalmente evitato di guardare molto il presidente americano mentre parlava al dibattito: "Ho dato un paio di sbirciatine mentre stava dando delle risposte davvero pessime".
"Potrebbe benissimo restare: ha un ego e non vuole mollare", afferma l'ex presidente americano all'emittente Fox News. I dem e i media "continuano a coprirlo, ma ora sta diventando molto difficile farlo", dice Trump un'intervista al conduttore tv Sean Hannity. Il tycoon prevede inoltre che se Biden dovesse ritirarsi la vicepresidente Kamala Harris diventerebbe la candidata dei democratici alle elezioni Usa di novembre. "Penso che sarà lei: sono molto preoccupati per il voto, titubanti. Non vogliono farlo in nessun altro modo. Penso di essere davvero arrivato a credere che è questo quello che faranno", afferma Trump.
Il tycoon torna poi ad accusare Biden di portare gli Stati Uniti verso una Terza guerra mondiale: "Ci stiamo andando con quest'uomo, che semi-gestisce le cose, perché non gestisce le cose. Le persone che circondano lo Studio ovale e la sua scrivania: sospetto che quelle gestiscano davvero le cose a Washington", dice Trump. Secondo il candidato repubblicano, il presidente americano "non è stato rispettato" e gli Stati Uniti "sono in gravi difficoltà. E ti dirò una cosa - continua Trump con Hannity -, se non stiamo attenti ci ritroveremo nel bel mezzo della Terza guerra mondiale e quello sarà un conflitto come nessuno ha mai visto prima a causa degli armamenti". Un mese fa Trump aveva scritto sul suo social network Truth che "Biden è debole, corrotto e sta guidando il mondo direttamente verso la Terza guerra mondiale", commentando l'intenzione del presidente americano di interrompere le forniture di armi offensive a Israele per l'offensiva nella città palestinese di Rafah. "Una volta alla Casa Bianca sistemerò l'orribile guerra tra Russia e Ucraina che sta per diventare la Terza guerra mondiale: io la fermerò", aveva dichiarato successivamente il tycoon.
Trump afferma che quello con Biden è stato "un dibattito strano, perché fin dai primi minuti le risposte che ha dato" il presidente americano "non avevano molto senso". "Non erano nemmeno risposte: erano solo parole messe insieme che non avevano significato", dice il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Biden "sembrava estremamente pallido, per usare un eufemismo" e la sua voce era "piuttosto debole", continua il tycoon. Trump aggiunge di aver intenzionalmente evitato di guardare molto il presidente americano mentre parlava al dibattito: "Ho dato un paio di sbirciatine mentre stava dando delle risposte davvero pessime".
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
Adesso sta a vedere che pure lui è dittatore
Negli ultimi giorni, dopo un primo periodo di incertezza, il presidente statunitense Joe Biden, il suo staff e i suoi sostenitori hanno intensificato la campagna per preservare la sua candidatura alle elezioni presidenziali di novembre e contrastare gli sforzi di chi dentro al Partito Democratico statunitense, soprattutto dopo il disastroso dibattito di due settimane fa, sta sostenendo con sempre maggiore forza che Biden sia troppo anziano e fragile per poter vincere contro il candidato Repubblicano Donald Trump.
Diversi esponenti del partito hanno chiesto più o meno esplicitamente a Biden di ritirarsi. Mercoledì per esempio il senatore centrista Michael Bennet è stato il primo senatore Democratico a chiedere il ritiro di Biden. Al momento però richieste del genere non sono arrivate da nessun pezzo grosso del partito, e anzi diversi leader nazionali e locali hanno difeso Biden, dietro richiesta esplicita dello staff del presidente.
La campagna di Biden per rimanere candidato sembra rivolta non tanto all’elettorato, ma proprio all’interno del partito, e ha l’obiettivo di bloccare sul nascere ogni possibile tentativo di rivolta. La campagna sta avendo i suoi effetti: almeno per ora, secondo i giornali statunitensi, i leader che lo difendono sono molti di più di quelli che gli chiedono apertamente di ritirarsi.
Lunedì il presidente aveva inviato una lettera rivolta appunto ai membri del Partito Democratico, in cui ribadiva ancora una volta che ritiene di essere «la persona migliore per battere Donald Trump nel 2024». Nella lettera, tra le altre cose, Biden faceva valere la sua posizione di forza all’interno del partito, dato che negli Stati Uniti il presidente in carica è anche il capo del partito che lo esprime: «Abbiamo avuto un processo di nomina del candidato Democratico e gli elettori si sono espressi in modo chiaro e deciso. Ho ricevuto oltre 14 milioni di voti, l’87% dei voti espressi durante l’intero processo di nomina. Ho quasi 3.000 delegati, il che fa di me il candidato di fatto del nostro partito, con ampio margine. Era un processo aperto a chiunque volesse candidarsi. Solo tre persone hanno scelto di sfidarmi. A uno è andata così male che ha lasciato le primarie per candidarsi come indipendente. Un altro mi ha attaccato dicendo che sono troppo vecchio ed è stato sonoramente sconfitto. Gli elettori del Partito Democratico hanno votato».
Biden si è anche dimostrato estremamente combattivo in alcune interviste che ha fatto in questi giorni con varie tv americane: durante il programma televisivo “Morning Joe” del canale MSNBC, Biden ha attaccato le «élite» del Partito Democratico che vorrebbero che si ritirasse, e le ha sfidate direttamente: «Se qualcuno di questi tizi pensa che non debba partecipare alle elezioni, che si candidi contro di me», lasciando intendere che nel caso emergesse un altro candidato o candidata la questione dovrebbe essere decisa alla convention nazionale del partito, prevista fra il 19 e il 22 agosto.
Biden e i suoi collaboratori si sono anche mossi per cercare di rafforzare il loro sostegno dentro al partito. Per esempio, lunedì sera Biden ha partecipato a una videoconferenza con i membri del Black Caucus, cioè un gruppo parlamentare informale all’interno del Partito Democratico a cui appartengono esclusivamente deputati neri, e che negli ultimi anni si è rivelato uno dei più fedeli a Biden. Il comitato di Biden ha inoltre chiesto ai parlamentari Democratici che lo sostengono di esprimerlo pubblicamente, per contrastare l’impressione che la maggioranza dell’assemblea voglia il suo ritiro.
Davanti a una posizione così forte del presidente e del suo staff, i Democratici che ritengono che Biden debba ritirarsi hanno pochi strumenti a propria disposizione: soprattutto perché la decisione di ritirarsi spetta soltanto a Biden, in quanto capo del partito nonché vincitore delle primarie. A questo contribuisce il fatto che, benché già un certo numero di deputati e senatori Democratici si sia pronunciato contro Biden, si tratta ancora di pochissime persone, mentre la leadership del Partito e tutti i suoi esponenti più in vista per ora hanno preferito non esprimersi, o hanno confermato il loro sostegno.
Martedì si è tenuta una riunione tra i membri del partito al Congresso che aveva come argomento proprio la candidatura di Biden. La riunione era a porte chiuse, ma alcuni dei partecipanti che hanno parlato in seguito con i giornalisti l’hanno definita «intensa», e hanno detto che durante la discussione ci sono state «lacrime vere». I sostenitori e gli scettici nei confronti di Biden si sono scontrati duramente tra loro, ma il risultato è stato che il grosso dell’assemblea ha mantenuto il proprio sostegno a Joe Biden. Un deputato anonimo ha detto ad Axios: «Il grosso di noi è ancora con lui, e questo vuol dire che rimarrà [candidato]».
P.S.
Debbo fare una premessa se il Deep State pensa di attaccare Iran e Cina chiunque sia l'inquilino della casa bianca non cambia nulla.

Negli ultimi giorni, dopo un primo periodo di incertezza, il presidente statunitense Joe Biden, il suo staff e i suoi sostenitori hanno intensificato la campagna per preservare la sua candidatura alle elezioni presidenziali di novembre e contrastare gli sforzi di chi dentro al Partito Democratico statunitense, soprattutto dopo il disastroso dibattito di due settimane fa, sta sostenendo con sempre maggiore forza che Biden sia troppo anziano e fragile per poter vincere contro il candidato Repubblicano Donald Trump.
Diversi esponenti del partito hanno chiesto più o meno esplicitamente a Biden di ritirarsi. Mercoledì per esempio il senatore centrista Michael Bennet è stato il primo senatore Democratico a chiedere il ritiro di Biden. Al momento però richieste del genere non sono arrivate da nessun pezzo grosso del partito, e anzi diversi leader nazionali e locali hanno difeso Biden, dietro richiesta esplicita dello staff del presidente.
La campagna di Biden per rimanere candidato sembra rivolta non tanto all’elettorato, ma proprio all’interno del partito, e ha l’obiettivo di bloccare sul nascere ogni possibile tentativo di rivolta. La campagna sta avendo i suoi effetti: almeno per ora, secondo i giornali statunitensi, i leader che lo difendono sono molti di più di quelli che gli chiedono apertamente di ritirarsi.
Lunedì il presidente aveva inviato una lettera rivolta appunto ai membri del Partito Democratico, in cui ribadiva ancora una volta che ritiene di essere «la persona migliore per battere Donald Trump nel 2024». Nella lettera, tra le altre cose, Biden faceva valere la sua posizione di forza all’interno del partito, dato che negli Stati Uniti il presidente in carica è anche il capo del partito che lo esprime: «Abbiamo avuto un processo di nomina del candidato Democratico e gli elettori si sono espressi in modo chiaro e deciso. Ho ricevuto oltre 14 milioni di voti, l’87% dei voti espressi durante l’intero processo di nomina. Ho quasi 3.000 delegati, il che fa di me il candidato di fatto del nostro partito, con ampio margine. Era un processo aperto a chiunque volesse candidarsi. Solo tre persone hanno scelto di sfidarmi. A uno è andata così male che ha lasciato le primarie per candidarsi come indipendente. Un altro mi ha attaccato dicendo che sono troppo vecchio ed è stato sonoramente sconfitto. Gli elettori del Partito Democratico hanno votato».
Biden si è anche dimostrato estremamente combattivo in alcune interviste che ha fatto in questi giorni con varie tv americane: durante il programma televisivo “Morning Joe” del canale MSNBC, Biden ha attaccato le «élite» del Partito Democratico che vorrebbero che si ritirasse, e le ha sfidate direttamente: «Se qualcuno di questi tizi pensa che non debba partecipare alle elezioni, che si candidi contro di me», lasciando intendere che nel caso emergesse un altro candidato o candidata la questione dovrebbe essere decisa alla convention nazionale del partito, prevista fra il 19 e il 22 agosto.
Biden e i suoi collaboratori si sono anche mossi per cercare di rafforzare il loro sostegno dentro al partito. Per esempio, lunedì sera Biden ha partecipato a una videoconferenza con i membri del Black Caucus, cioè un gruppo parlamentare informale all’interno del Partito Democratico a cui appartengono esclusivamente deputati neri, e che negli ultimi anni si è rivelato uno dei più fedeli a Biden. Il comitato di Biden ha inoltre chiesto ai parlamentari Democratici che lo sostengono di esprimerlo pubblicamente, per contrastare l’impressione che la maggioranza dell’assemblea voglia il suo ritiro.
Davanti a una posizione così forte del presidente e del suo staff, i Democratici che ritengono che Biden debba ritirarsi hanno pochi strumenti a propria disposizione: soprattutto perché la decisione di ritirarsi spetta soltanto a Biden, in quanto capo del partito nonché vincitore delle primarie. A questo contribuisce il fatto che, benché già un certo numero di deputati e senatori Democratici si sia pronunciato contro Biden, si tratta ancora di pochissime persone, mentre la leadership del Partito e tutti i suoi esponenti più in vista per ora hanno preferito non esprimersi, o hanno confermato il loro sostegno.
Martedì si è tenuta una riunione tra i membri del partito al Congresso che aveva come argomento proprio la candidatura di Biden. La riunione era a porte chiuse, ma alcuni dei partecipanti che hanno parlato in seguito con i giornalisti l’hanno definita «intensa», e hanno detto che durante la discussione ci sono state «lacrime vere». I sostenitori e gli scettici nei confronti di Biden si sono scontrati duramente tra loro, ma il risultato è stato che il grosso dell’assemblea ha mantenuto il proprio sostegno a Joe Biden. Un deputato anonimo ha detto ad Axios: «Il grosso di noi è ancora con lui, e questo vuol dire che rimarrà [candidato]».
P.S.
Debbo fare una premessa se il Deep State pensa di attaccare Iran e Cina chiunque sia l'inquilino della casa bianca non cambia nulla.

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Re: (OT) Joe Biden: presidente, presidenticchio o trombato da Trump
Potrebbero introdurre una visita medica accurata ed una prova fisica:
110 ostacoli
50 m nuoto
Handgrip
3 trazioni alla sbarra
5 estensioni alle parallele
8 flessioni
( Prova di erezione )
Pure Ciamp si troverebbe in difficoltà
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3 trazioni alla sbarra
5 estensioni alle parallele
8 flessioni
( Prova di erezione )
Pure Ciamp si troverebbe in difficoltà