[O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)

Scatta il fluido erotico...

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CanellaBruneri
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#2911 Messaggio da CanellaBruneri »

Scirocco ha scritto:Non fumo , ma se qualcuno vuole tenermi compagnia un bicchiere glielo offro volentieri ,
Immagine


La musica mi sembra di quelle giuste
http://www.youtube.com/watch?v=SmhP1RgbrrY

Per me il tumbler, grazie.

"E' notte, è sempre notte..se non fosse così non sentiremo tanto bisogno di luce" (T. Monk)
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#2912 Messaggio da Scirocco »

CanellaBruneri ha scritto:
Per me il tumbler, grazie.

"E' notte, è sempre notte..se non fosse così non sentiremo tanto bisogno di luce" (T. Monk)
OK , per me allora il brandy. L' on the rocks lo lascio a te. C'è già  troppo ghiaccio nell'animo in questi giorni
La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)

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#2913 Messaggio da Scirocco »

Immagine

Ma guarda che bell'ambientino ..... peccato che non c'è ancora nessuno che mi offra da bere ........ 8) Immagine


In attesa mettiamo su un pó di musica adatta alla serata

http://www.youtube.com/watch?v=21RK73kaX3I
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#2914 Messaggio da CanellaBruneri »

Mi sono accorto che, in questi anni, non ho mai regalato nulla a questo forum:

provo a rimediare, con una piccola novella giovanile. Puttanate di unragazzo confuso, comunque qualcosa di personale e mai pubblicato


LA PUTTANA ORA DORME

La puttana ora dorme. Mi ha detto con un sorriso che la giornata era stata lunga, che avrebbe voluto stendersi un poco.
Ha un sonno da bambina, totale, impenetrabile.
E in casa di uno sconosciuto, di professione assassino, e dorme beata offrendo la nuda gola. Si fida di me. Mi ha studiato ed ha deciso che era tutto a posto.
Io invece mi sento irrequieto, e allora vago per casa,ora sedendomi per provare inutilmente a leggere qualcosa, ora accendendo la televisione, ora colpito dal bizzarro desiderio di farmi un caffè alle due del mattino
Naturalmente, una volta che il caffè è versato nella tazza, non so più che farmene così provo a mettermi alla finestra per vedere se succede qualcosa. Nottata fiacca. Rarissime le macchine, nessun tentativo di rientro a casa di ubriachi barcollanti, niente innamorati litiganti o pomicianti, nessun tentativo di seduzione sotto i portoni, neanche un'anima che pisci contro un cassonetto.
Quasi quasi decido di farmi due passi.
Ma per fare cosa, due chiacchiere con le puttane sui viali? Quando ne ho una di là  che dorme ,dopo che l'ho profumatamente pagata?
Mentre rifletto sul mio desiderio di fare l'amore mi accorgo che il mio sesso comincia a mostrare interesse per la cosa.
Ripenso alla giornata passata insieme a lei, la rivedo camminare svelta, a piccoli passi con il suo culetto nervosocce si muove, quasi impercettibile, destra, sinistra, esitazione, sinistra destra, ipnotizzandomi.
Rivedo la sua risata ad occhi chiusi con la testa piegata sul petto morbido, poi rivedo i suoi occhi per un attimo spalancati, quasi stupiti da un mio stupido omaggio.
Occhi chiusi, occhi aperti, socchiusi, spalancati. Non so come ma sono sicuro che se lei anche tenesse sempre le palpebre abbassate, saprei con certezza che i suoi occhi sono verdi.
Forse è il disegno del suo volto, zigomi aguzzi ingentiliti da una pelle che si intuisce morbida senza avere il bisogno di toccarla.
Magari è invece il suo corpo che non vuole accettare di essere minuto ed allora si muove impettito, con la schiena dritta ed un po' rigida, ma che in realtà  promette abissi di morbilità .
I suoi occhi non possono essere che verdi e la mia erezione sta entrando in una prospettiva quasi eroica.
Sento un po' di dolore che mi fa dimenticare quello che ormai costantemente sento nel petto.
Ora vado di là , la sveglio e la scopo come fosse l'ultima cosa che faccio al mondo. Poi forse riusciró a dormire.
A passi felpati, come la pantera rosa, arrivo alla porta di camera ed accosto l'orecchio. Silenzio. Leggero come uno spettro entro in camera. Le tende non sono tirate e la luce dei lampioni della strada, franta dalle veneziane si ricompone sulla figura sdraiata sul letto, trasformando i colori della vita in un film in bianco e nero un po' sgranato, stile anni trenta.
La puttana ora non è più reale, è una allucinazione, o, peggio, un sogno, un'utopia.
Se entrassi in quel fascio di luce forse diventerei Bogart, farei l'amore in bianco e nero, fumerei senza filtro, non mi vergognerei ad indossare panciotto e borsalino, potrei desiderare di combattere in Spagna e poi aprire un locale in nord Africa.
Con l'uccello ancora dritto e con prudenza mi siedo su un angolo del letto, e mi metto a guardare senza paura la futile speranza di un sogno che si invera.
Il sogno ha la forma di una giovane donna, di poco più di vent'anni, piccola, con le gambe raccolte sul ventre, sdraiata, con le braccia sopra la testa a stringere un cuscino che schiaccia i suoi corti capelli neri che le ricadono scomposti sugli occhi chiusi e sul naso dalle narici dilatate dai profondi e lenti respiri del sonno. I suoi occhi devono essere sicuramente verdi.
Allungo la mano nel cono di luce e diventa grigia, noto una ciocca di capelli che le solletica le piene labbra e faccio per spostarla, ma la mano si ferma a mezz'aria e preferisco ritirarla timidamente per tornare nel mio buio.
Mi accendo una sigaretta e la rotella dell'accendino che gratta sulla pietrina sembra una scarica di mitra in quel silenzio. Ma il sogno non si scompone.
Aspirando profonde boccate, ributto il fumo verso la luce.
Dapprima invisibile, il fumo appare all'improvviso, organizzato in lamine di pulviscolo che lentissimamente vanno a depositarsi sul sogno.
Dovrei svegliarla, accarezzarle le gambe, spostarle i capelli mentre la bacio, scoprire come sono gli occhi verdi in bianco e nero, ma, nonostante l'erezione, continuo ad indugiare e la mia mente comincia a vagare per rimorsi, rimpianti, residue speranze.
Quasi quasi mi dispiace di aver mandato la mia vita in vacca, ma tant'è.
Stanotte peró il mi fatalismo d'accatto mostra tutta la sua inconsistenza davanti a questo sogno in bianco e nero.
Riescono addirittura a farsi vivi desideri e voglie di far progetti.
Una fitta mi trapassa il torace e per un attimo mi blocca un respiro pieno di fumo. Provo a trattenermi ma peggioro la situazione. I colpi di tosse che cerco di abortire si accumulano fino a che non resisto più ed attacco a tossire bestemmiando dentro di me.
Il sogno inizia la faticosa procedura del risveglio mentre la mia bocca si riempie di sangue. Lei si gira sulla schiena come un gatto al sole e mi chiede che ora è.
Io seduto su un angolo del letto, l'uccello gonfio, la bocca piena di sangue, sto per dirle che potrei amare una puttana dormiente, che posso farcela a guarire dal cancro, che cinque omicidi su commissione non sono poi una roba così grave. Mi viene quasi da ridere, inghiotto il sangue e le dico che è presto e che si rimetta a dormire.
Forse mugola qualcosa ma mi sono già  alzato e silenziosamente esco dalla stanza.
Il cazzo si ammoscia ed in bocca rimane il sapore del sangue.
Il dolore tende ad aumentare. Un Toradol, un goccio di whiskey e forse qualche ora di sonno. Dopo di che non mi resta molto altro da fare...
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#2915 Messaggio da CanellaBruneri »

Sulla porta fu lei ad interrompere il silenzio e le convenzioni.
-Se vuoi possiamo rimanere insieme anche questa sera._
- E' impossibile, ho da fare. Semmai un'altra volta.-
La risposta è decisa, non replicabile. Un commiato non troppo delicato. Mi rendo immediatamente conto che il sipario di questa pièce lunga quarantotto ore è calato improvviso e pesante, manovrato da una mano goffa.
La secchezza delle mie parole permettono alla donna di recuperare immediatamente l'habitus della puttana.
Va bene, se hai ancora bisogno, fammi sapere qualcosa che ci mettiamo d'accordo.-
Senz'altro, grazie di tutto.-
Avrei dovuto ammorbidire il tutto, andando a ripescare un qualche tipo di sorriso da appiccicare alla mia espressione; non lo trovo, e non so fare di meglio che guardare fisso i suoi occhi, il suo naso, le sue labbra che non riescono a trovare una posizione.
Dopo un istante di esitazione, lei si volta e prende le scale.
All'inizio della seconda rampa alza lo sguardo verso di me e mi scopre a fissarla. Ma il mio sguardo non riesce a dirle nulla. Sorride un po' imbarazzata,mormora un ciao, e con le mani strette alla borsa continua la sua discesa.
Giunta al portone di ingresso, si ferma ad ascoltare la porta dell'appartamento che si chiude. Esce sulla strada, pesca dalla borsa sigarette ed accendino e, dopo una breve riflessione, alza la testa e lo sguardo verso le finestre. Nulla. Si dice "adesso vado", nulla. "ancora pochi secondi" , nulla. "Forse... dietro le tende". Nulla.
Si accende una sigaretta, aspira profonda e se ne va, rapida, decisa quasi frettolosa.
I suoi tacchi che risuonano secchi e veloci sul marciapiede danno un grande swing a tutta la strada.

Sono rimasto lì, dietro la finestra ad ascoltare i suoi passi allontanarsi. Chiudendo gli occhi mi sono concentrato per non perdere quella traccia, tic-toc, tic-toc...sempre più flebile poi più nulla. Sono rimasto lì in piedi, al buio, spossato.
Il commiato è stato come l'incontro, imbarazzato.
Gli inevitabili pudori delle relazioni cliente-puttana.
Non doveva chiedermi di rimanere, doveva farlo.
Quel che ho da fare potevo rimandarlo, forse dimenticarlo.
Ma così è più logico, razionale.
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#2916 Messaggio da CanellaBruneri »

E' come andare al cinema. Si è un po' nervosi quando si entra in una sala piena di sconosciuti con cui devi condividere due ore di vita (e se il film è brutto,e se mi scappa da pisciare, se il mio vicino fa casino?). Poi il film comincia, è tutto finto, bisogna avere l'occhio critico e disilluso, eppure il film è bello e quelle figure che si muovono sullo schermo sono troppo più grandi di te perchè non abbiano ragione loro. Ti seducono completamente, con consumata malizia e non sei più tu a guardare ma ti senti osservato e giudicato; e allora sei costretto a partecipare, ridendo,soffrendo, stringendo le mani sui braccioli, piangendo. Poi la fine, le luci si riaccendono e si sente un nuovo imbarazzo, perchè il film è finito? Me lo riguardo? No, non sarebbe la stessa cosa... Lentamente ci si rialza dalla poltroncina, si recupera il soprabito ed ancora un po' stordito te ne esci quasi di contraggenio e vai in cerca del buio e del silenzio per non uscire davvero dal film.

Le gambe si sono un po' indolenzite, esco dalla mia distrazione, e ricordo ció di cui ho veramente bisogno ora, ma il mio pensiero torna alla puttana, si fa ambiguamente nostalgico, mi illude che qualcosa non sia stata detta. Cerco di scacciare il pensiero di malagrazia, inghiottendo un sorso pieno di whisky. In capo a pochi minuti sono sufficientemente stordito per agire con accuratezza.
Ripenso al cinema; immagino che per qualunque regista, una volta che appaia chiaro il quadro generale, nulla sia più snervante che la definizione di tutti i piccoli particolari che devono ornare la scena: musica, costumi, ambientazione, luci.
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#2917 Messaggio da CanellaBruneri »

Quel che nel mio caso era già ben stabilito nella sceneggiatura, necessitava ancora di un corollario di dubbi da sciogliere. Questa considerazione non mi allarma dal momento che mi sarei apprestato ad affrontare queste minuzie come necessarie tappe di avvicinamento allo scopo.

Sono in accappatoio e devo pensare all'abito: toni sobriamente scuri oppure una ironia di sgargianti colori?

Oppure, imbarazzante terzo corno del dilemma, la nudità delicato richiamo alle civiltà antiche, ma anche un piccolo atto di cortesia per semplificare il lavoro dopo?

Mi guardo allo specchio nudo: dopo pochi istanti opto decisamente per un completo fumo di Londra.

Mi vesto con la solita voluttà , e vedo che così poteva andare.

La musica, una questione abbastanza seria che merita sicuramente un congruo periodo di serena riflessione.

Un bourbon con ghiaccio più triplo che doppio, e, con il tumbler in mano inizio a studiare la mia discoteca.

Se, indubbiamente , la V° di Beethoven avrebbe potuto dare ritmo e vigore alla cosa, altrettanto certo era il fatto che avrebbe creato un'atmosfera grandiosa ed un po' retorica, sostanzialmente antitetica al mio stato attuale. Meglio di no, sorsata di whisky e passiamo oltre.

Riaffermo una volta per tutte la mia scarsa affinità con la poetica Mozartiana e lo escludo con maliziosa fermezza dalla possibilità di farmi da colonna sonora.
Valutando Bach, mi vedo agire sulle note della "toccata e fuga" e lo trovo di pessimo gusto. Cassato. Sorsone di liquore ed intuizione; io sono in realtà fino al midollo un uomo del novecento. Ho condiviso le grandi speranze in cui era già inscritto il morbo del fallimento.

Ho sperimentato i risvolti, ora grotteschi, ora cupi, ora struggenti dell'assurdità della condizione umana.

Ho ucciso senza vera ragione, e senza ragione vengo ora ucciso dalla malattia.

Non riesco a capire bene i motivi di quel che sto facendo, se non per tenere fede ad un percorso logico che mi sono imposto parecchio tempo fa.

Sto divagando; novecento, quindi.

Ho subito compreso che l'avere eliminato di colpo i tre secoli precedenti , mi aiutava molto relativamente.

Musica europea, Jazz, rock o canzoni d'autore?

Un altro sorso, un'altra scelta.

Per un attimo mi soffermo sulla potenza ancestrale della "Sagre du printemps", ma desidero qualcosa di più liscio e meno ansiogeno.

Jazz....

Con quale di quei amatissimi musicisti avrei potuto condividere quel momento?

Da una parte la luciferina autodistruttività di Charlie Parker, programmata per rimanere eterna, dall'altra il fallimento morale e materiale della follia di Bud Powell. Non si poteva non ammirare la splendida atarassia dell' autismo di Monk od il dolore dell'esistenza nella voce di Billie Holiday.

Oppure l'altra faccia della medaglia: l'entusiasmo rivoluzionario di Dizzie Gillespie, l'essenziale e del tutto autocratico lirismo di Miles Davis, l'ubriacante e generosa facondia di John Coltrane unita al suo profondo rigore morale...
Dio, quanta insostenibile gioia mi hanno dato questi musicisti...

Sta tornando la commozione, mi seggo; nessuna memoria, nessun sentimento, non ora.

La storia è ad un impasse, piegato sulla sedia, un bicchiere fra le due mani e la testa ingolfata di troppe cose.

In certe situazioni sono deleterie soluzioni di continuità .
Agire, agire, ottusamente muoversi, senza esitazioni.
Riscosso, mi alzo di scatto e prendo un cd a caso.
Erik Satie, pezzi giovanili,per solo piano.
Perfetto, pertinente. Scelgo "piéces froides", un piccolo componimento sobrio, essenziale, con qualche dissonanza ed una struttura che trovo, chissà perchè spiraliforme ed un poco ipnotica.

Messo il cd nel lettore ed alzato il volume, me ne vado in camera mentre le prime note si impossessano di tutto l'appartamento.
Mi siedo alla scrivania per scrivere queste note in modo automatico, con la fretta di passare ad altro.

Ora mi allontano un attimo da me per osservarmi come se fosse un film.

Mi inquadro di spalle e non posso sapere cosa stiano facendo le mie mani. L'aria è piena di Satie e si sente solo un secco scatto metallico.

Carrello lentamente indietro. Ora torno in me, ma prima, una bella dissolvenza al nero.


Dissolvenza.- mormora il killer.
Dopo di che si spara un colpo diritto nella testa.
Satie continua imperterrito a suonare.
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#2918 Messaggio da AlexSmith »

Alla salute Canè, questo giro lo offro io:

Immagine

Satie....questa è quella che preferisco:

http://www.youtube.com/watch?v=Al5U1WJ48rM
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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Fengari
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#2919 Messaggio da Fengari »

miiii allora qlcs di bello è successo nel frattempo....bella novella giovanile

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#2920 Messaggio da CanellaBruneri »

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#2921 Messaggio da Scirocco »

Il locale è sempre meno frequentato , che peccato .......
Comunque , se qualcuno ne ha voglia , il prossimo giro lo offro io

http://www.youtube.com/watch?v=R2WBn-B5 ... re=related
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#2922 Messaggio da MiniMe »

serata noir...
nonostante abbia 25 anni mi vedo in gessato, whiskey in mano..appoggiato al bancone...
Poca gente, le solite piacevoli facce, che oggi detesto.
Detesto qualsiasi faccia non sia la mia, mi sputerei negli occhi...

Lei è al piano di sopra addormentata...mora, un corpo da favola, labbra vermiglie..
Nella mia testa l'altra...bionda, seno che urla...

Butto giù il secondo bicchiere scuotendo il capo a causa delle leggere convulsioni che provoca la gradazione alcoolica...

Folle d'amore vorrei morire...

http://www.youtube.com/watch?v=MaVQivnWlXU
We get some rules to follow
That and this, these and those
No one knows

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#2923 Messaggio da CanellaBruneri »

Ballade des pendus
(l'epitaphe Villon)
1489



Freres humains qui apres nous vivez
N'ayez les cuers contre nous endurcis,
Car, se pitiè de nous povres avez
Dieu en aura plus tost de vous mercis.
Vous nous voiez cy attachez cinq, six:
Quant de la chair, que trop avons nourrie,
Elle est pieà§a devorèe et pourrie,
Et nous, les os, devenons cendre et pouldre.
De nostre mal personne ne s'en rie
Mais priez Dieu que tous nous vueille absouldre!

Se freres vous clamons, pas n'en devez
Avoir desdaing, quoy que fusmes occis
Par justice. Toutesfois, vous sà§avez
Que tous hommes n'ont pas bon sens rassis;
Excusez nous, puis que sommes transsis,
Envers le fils de la Vierge Marie,
Que sa grace ne soit pour nous tarie,
Nous preservant de l'infernale fouldre.
Nous sommes mors, ame ne nous harie;
Mais priez Dieu que tous nous vueille absouldre!

La pluye nous a debuez et lavez,
Et le soleil dessechiez et noircis;
Pies, corbeaulx, nous ont les yeux cavez
Et arrachiè la barbe et les sourcis.
Jamais nul temps nous ne sommes assis;
Puis à§a, puis la, comme le vent varie,
A son plaisir sans cesser nous charie,
Plus becquetez d'oiseaulx que dez a couldre.
Ne soiez donc de nostre confrairie:
Mais priez Dieu que tous nous vueille absouldre!

Prince Jhesus, qui sur tous a maistrie,
Garde qu'Enfer n'ait de nous seigneurie:
A luy n'ayons que faire ne que souldre.
Hommes, icy n'a point de mocquerie;
Mais priez Dieu que tous nous vueille absouldre!
Fratelli umani, che ancor vivi siete,
non abbiate per noi gelido il cuore,
chè, se pietà  di noi miseri avete,
Dio vi darà  più largo il suo favore.
Appesi cinque, sei, qui ci vedete:
la nostra carne, già  troppo ingrassata,
è ormai da tempo divorata e guasta;
noi, ossa, andiamo in cenere e polvere.
Nessun rida del male che ci devasta,
ma Dio pregate che ci voglia assolvere!

Se vi diciam fratelli, non dovete
averci a sdegno, pur se fummo uccisi
da giustizia. Ma tuttavia, sapete
che di buon senso molti sono privi.
Poichè siam morti, per noi ottenete
dal figlio della Vergine Celeste
che inaridita la grazia non resti,
e che ci salvi dall'orrenda folgore.
Morti siamo: nessuno ci molesti,
ma Dio pregate che ci voglia assolvere!

La pioggia ci ha lavati e risciacquati,
e il sole ormai ridotti neri e secchi;
piche e corvi gli occhi ci hanno scavati,
e barba e ciglia strappate coi becchi.
Noi pace non abbiamo un sol momento:
di qua, di là , come si muta, il vento
senza posa a piacer suo ci fa volgere,
più forati da uccelli che ditali.
A noi dunque non siate mai uguali;
ma Dio pregate che ci voglia assolvere!

O Gesù, che su tutti hai signoria,
fa' che d'Inferno non siamo in balia,
che debito non sia con lui da solvere.
Uomini, qui non v'ha scherno o ironia,
ma Dio pregate che ci voglia assolvere!
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#2924 Messaggio da Scirocco »

Dieci giorni fa ero a Genova ad una splendida mostra .


Fabrizio De Andre " La Ballata Degli Impiccati

Tutti morimo a stento
ingoiando l'ultima voce
tirando calci al vento
vedemmo sfumar la luce.
L'urlo travolse il sole
l'aria divenne stretta
cristalli di parole
l'ultima bestemmia detta.
Prima che fosse finita
ricordammo a chi vive ancora
che il prezzo fu la vita
per il male fatto in un'ora.
Poi scivolammo nel gelo
di una morte senza abbandono
recitando l'antico credo
di chi muore senza perdono.
Chi derise la nostra sconfitta
e l'estrema vergogna ed il modo
soffocato da identica stretta
impari a conoscere il nodo.
Chi la terra ci sparse sull'ossa
e riprese tranquillo il cammino
giunga anch'egli stravolto alla fossa
con la nebbia del primo mattino.
La donna che celó in un sorriso
il disagio di darci memoria
ritrovi ogni notte sul viso
un insulto del tempo e una scoria.
Coltiviamo per tutti un rancore
che ha l'odore del sangue rappreso
ció che allora chiamamo dolore
è soltanto un discorso sospeso.

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#2925 Messaggio da pan »

Il racconto di Canellosky non è anteriore al 1991. Azzarderei che è compreso tra il 91 e il 93.

Il killer ha lasciato una traccia.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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