Scorpio ha scritto:tavarich Despe adin, pienamente d'accordo sui pieni poteri a Bersani: è uno dei pochi che ragiona, a prescindere da dove si trovi.
non esagerare col pessimismo? oggi ho sentito un mio agente/fonitore del varesotto, una persona sempre allegra, accomondante e senza la lamentela facile.
oggi, (lo conosco da 11 anni... NB.) , la prima cosa che mi ha chiesto è come andava la nostra situazione aziendale.
gli ho detto che stranamente continuiamo nel felice trend di chi non riesce a soddisfare gli ordini, ma che abbiamo anche e sempre più abbassato i prezzi!
quando gli ho detto che la sera prima su un forum c'era un topic che prevedeva un futuro "argentino", mi ha risposto: ne parlavamo oggi a pranzo!!!!
e tu dici di non esagerare?
ripeto, è la prima volta in 11 anni che questo signore si lamenta e che perdono lavoro perchè lavorerebbero in perdita!
beato te, caro Despe1, che sei nel felice trend dei milanesi che vedono tutto in rosa..
Non è che vedo tutto in rosa, il mio briciolo di speranza è dato dal fatto che, mentre in passato (es. fine 92, in piena Tangentopoli con tassi d'interesse alle stelle, tensioni sociali e finanziaria più dura d'ogni tempo del governo Amato) v'erano sempre degli escamotage per vivacchiare (svalutare la lira per dare un pó di fiato all'export, usare la leva fiscale, aumentare il deficit...), ora tutti questi trucchetti non si possono più fare.
Semplicemente:
- svalutazione => c'è l'Euro (e meno male....) niente da fare
- leva fiscale => sono tassate tutte le cose possibili ed immaginabili, il fatto che a destra qualcuno proponga di tassare le rendite finanziarie è soltanto indice di panico. Tassare le rendite significa di nuovo capital flight verso l'estero e gettito ridicolo, mentre tassare i grandi patrimoni immobiliari è un pó più fattibile, ma non dimenticate che l'immobile è già discretamente tartassato con l'ICI. Tasse differenziate a seconda del fatto che si tratti di seconda, terza, etc casa sono possibili, ma facilmente eludibili (a fine anni ottanta c'era qualcosa del genere: da provinciale figlio di genitori di classe media, rimasi sconvolto dal numero di milanesissimi compagni di università residenti a Cortina o Portofino....)
- deficit => c'è (e per fortuna) il patto di stabilità
Quindi la risposta non potrà che essere una: competere, competere ed ancora competere.
Questo vuol dire affrontare - da subito, senza compromessi - le profonde modifiche strutturali che il nostro paese ha bisogno.
Personalissime priorità :
- liberalizzazione servizi: attaccare quel sistema di 'caste' / corporazioni che impediscono la piena concorrenza, salvaguardano i privilegi e si ricaricano sul cittadino. Mi fa piacere vedere i post sulla fecondazione assistita, ma forse è molto più importante per il nostro futuro la direttiva Bolkenstein che si discute a Bruxelles in questi giorni e che riguarda da vicino tutte queste cose. Il fatto che in Italia non se ne parli, non mi rende particolarmente ottimista, ma tant'è....
- profonda riforma stato sociale: col patto di stabilità non possiamo aumentare la spesa, ma possiamo variarne la destinazione come meglio crediamo. Verifica a pioggia sui milioni di pensioni di invelidità fasulle, riforma immediata degli ammortizzatori sociali, a partire da quell'aborto che è la CIG. Ottimo contributo in questo senso su:
http://www.lavoce.info/news/view.php?id ... from=index
Ah, lanciamo veramente la previdenza integrativa una volta per tutte.
- privatizzazioni: c'è ancora un bel pó di roba da fare, come testimoniano le nomine Cda Eni ed Enel la scorsa settimana.
- leggi intelligenti per incentivare la ricerca e l'imprenditorialità : sulle prime di esempi da copiare ne abbiamo anche in Europa (es. Irlanda), sulle seconde comincerei ad abolire molte delle imposte per le nuove imprese, senza i soliti vincoli imbecilli che legano queste misure alla zona geografica (es. se in Piemonte non ho incentivi e in Calabria mi danno capitali a fondo perduto, che poi devo passare alla mafia, agli impiegati del comune per ottenere permessi, et cetera, alla fine non faccio niente di niente!)
- leva fiscale: inutile insistere sulle tasse sul reddito. Se taglio rilancio un pochino i consumi e faccio il solletico alla crisi, se alzo, in realtà alzo solo l'evasione e l'erosione fiscale. Vanno invece tagliate le tasse sulle attività produttive. Avessero affrontato prima il capitolo irap.... meglio tardi che mai. Ma ripeto, ormai è sulla spesa più che sul prelievo che siamo costretti ad intervenire.
- incentivi per i giovani: il problema di fondo è culturale e demografico, il nostro paese è vecchio. Svecchiamolo, cazzo ci vuole.
In una legislatura si potrà fare poco, ma la storia ci insegna che per fare qualcosa nella direzione giusta non è mai troppo tardi.
Suvvia, nel dopo Jalta abbiamo goduto di una rendita geopolitica invidiabile, adesso è ora di fare delle scelte e mostrarci un pó più padroni del nostro destino. Senza isterismi, che la carne si mangia ancora, te digu mi
