Squirto ha scritto:
non ho scritto quella frase a caso. il tuo discorso è "ok, è stato becero colonialismo, ma siccome abbiamo usato sardi da mandare a morire in guerra, non facciamo in modo che il loro sacrificio sia vano". cioè, tradotto, per continuare nel progetto coloniale, basta far morire gente locale? non condivido. e premesso che non sono per la "nazione" sarda, ribadisco che se si riconosce un torto, non ha senso dire 'peró è morta gente, dunque non si puó tornare indietro'.
niente di tutto questo: iraq e sardegna sono figli di due contesti storici e politici totalmente differenti, ovvero la guerra moderna per il controllo delle risorse energetiche e l'affermazione ottocentesca dello stato-nazione-impero europeo (che e' poi sfociato nelle due guerre mondiali).
che se ne dica o meno l'intervento in iraq e' stato votato in palese contraddizione con la carta costituzionale e per quanto l'abbiano smenata non e' una missione di pace come e' sempre stata chiamata da certi politicanti del cazzo.
Vergognoso piuttosto e' che gli italiani tutti non si siano mossi per difendere questo principio costituzionale, il ripudio della guerra come atto di aggressione premeditata.
Non credo poi che l'italiano medio ragioni in termini di un progetto colonialista, e' semplicemente rincoglionito dai politici e tenuto a debita distanza dalla sedicente classe dirigente nei momenti decisionali che contano.
Purtroppo quando c'e' da difendere diritti e doveri spesso l'italiano medio preferisce i cazzi suoi, salvo poi frignare od indignarsi quando viene toccato personalmente lui stesso od il suo portafoglio.
magari questo e' all'origine di tanti mali del nostro paese.
sì, ma la retorica della diversità che diventa ricchezza in questo paese è appunto retorica. qual è per gli italiani la 'ricchezza' della sardegna? le lingue locali sono trattate alla stregua di linguaggi inferiori, non appena si tenta un progetto culturale radicato nel territorio arrivano le sentenze dello stato itagliano a bloccarle... ah, ma c'è la costa smeralda, ecco la ricchezza...
mi pare tu stia confondendo la salvaguardia dell'identita' culturale con la governabilita' di un territorio.
La sardegna "non e' " la costa smeralda (e le relative speculazioni dei soliti noti: ma chi permette che si continui a speculare? e' solo colpa dei soliti noti o anche di chi li lascia fare?), la "base non base" della maddalena, il poligono di decimomannu, il pane casarau, le cugine veline o il formaggio di pecora, e' prima di tutto un territorio in cui una popolazione ha una identita' culturale specifica che va tutelata esattamente come quelle di tutte le altre componenti nella penisola.
Il fatto che la regione sia a statuto speciale testimonia il riconoscimento di questa necessita' e per questo l'isola gode di una discreta autonomia amministrativa e di conseguenza anche culturale.
Sugli indirizzi economici e di sviluppo interviene primariamente il governo del territorio e qui si ragiona su chi governa l'isola ed in che modo.
il fatto che la classe dirigente sarda (come quella siciliana o valdostana tanto per fare degli esempi pratici) nel corso dei decenni abbia latitato o si sia fatta i propri maneggi sulla pelle della popolazione forse e' alla base di tanti guai della regione: e in questo caso mona il popolo che non sa scegliersi buoni governanti che facciano gli interessi di tutti.
e bada che la classe dirigente incapace e' una piaga generale del belpaese: basta che vedi toto' vasa vasa in sicilia, la valle d'aosta o galan in veneto per capire cosa produce una dirigenza incapace.
ora, siccome non amo per niente la logica del risentimento, finisco qui. ma non amo altrettanto quella di chi vuole che le cose continuino a essere come sono, senza neanche riconoscere torti storicamente dimostrati. d'altronde, nessun italiano sa niente della ferocia savoiarda-italiana in sardegna.
ma chi lo dice? sono il primo a volere conservare la storia e la cultura sarda nella sua totalita' tanto quanto quella di tutte le realta' simili nell'italia dei mille comuni: piuttosto cominciate a chiedervi se voi ed i vostri governanti locali preferite svendere "la propria primogenitura per un piatto di lenticchie".