Nazismo dilagante (OT)
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Baalkaan Bestiario
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Baalkaan confessa ci siete VOI dietro tutto questo
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Baalkaan TIE'
Nei primi mesi del 1941 il ministero degli Esteri della Germania nazista era particolarmente indaffarato. La Seconda guerra mondiale era nel vivo e le truppe del führer erano già impegnate su diversi fronti. Proprio in quel periodo venne deciso, ad esempio, l'invio degli Africa Korps nelle aree nordafricane per dare manforte ai soldati italiani in netta difficoltà nel confronto con l'esercito alleato guidato dal generale Montgomery. Non solo: di lì a poche settimane sarebbe stata avviata la campagna di invasione dell'Unione sovietica. Insomma, non è che ci fosse gran tempo da perdere. Eppure in tutto quel baillame, i funzionari tedeschi avevano ritenuto di dover dedicare le proprie attenzioni anche alla vicenda di un cane, all'apparenza come tanti altri, che per di più viveva a migliaia di chilometri di distanza da Berlino. Neppure un cane di razza: nulla più un meticcio di media taglia che se ne scodinzolava tranquillamente in una casa di Tampere. Ma che aveva una particolarità: sapeva alzare la zampa imitando il saluto nazista. E per questo motivo la sua padrona, una tedesca emigrata e sposata con un finlandese, che non aveva mai nascosto le proprie antipatie per il regime, aveva deciso di ribattezzare Hitler, anche se il suo vero nome era Jackie. E sta proprio qui il punto: come tollerare l'esistenza di un cane che al sentir pronunciare il nome del führer si mette seduto e solleva la zampa in quella che avrebbe potuto apparire una parodia del regime?
IL MINISTERO IN CAMPO - È proprio per questo che gli addetti alla politica estera di Berlino decisero di non sottovalutare la questione, nonostante l'evolversi del conflitto e i mille altri problemi a cui pensare. La vicenda sarà raccontata nell'edizione di sabato del Die Tageszeitung da Klaus Hillenbrand, uno storico già autore di diversi libri sull'epoca nazista, a cui sono stati consegnati una trentina di documenti dell'epoca recentemente rinvenuti affinché li studiasse e catalogasse. E tra questi anche quelli contenenti la storia del cane di Tampere.
L'INTERROGATORIO - Jackie-Hitler apparteneva a un industriale farmaceutico, Tor Borg, e alla moglie di quest'ultimo, Josefine. Il 29 gennaio 1941, secondo quanto ricostruisce l'Associated Press, che ha intervistato Hillenbrand prima dell'uscita dell'articolo, il vice console tedesco ad Helsinki, Willy Erkelenz, scrisse un dispaccio parlando di «un testimone che non vuole essere identificato che ha detto di avere visto il cane di Borg rispondere al suono "Hitler" con il gesto della zampa alzata». Borg venne convocato all'ambasciata e interrogato sulle singolari abitudini del suo cane. L'uomo negò che il nome dell'animale fosse Hitler anche se dovette ammettere che qualche volta la moglie lo aveva effettivamente chiamato in quel modo. Cercò di minimizzare i fatti che gli venivano contestati, spiegando che il gesto della zampa si era ripetuto poche volte e solo molti anni prima, attorno al 1933, proprio a poca distanza dall'insediamento del führer e quindi senza alcuna correlazione diretta tra quello strano gesto e il rituale nazista. E fece mettere a verbale che nè lui nè la moglie avessero fatto «nulla che possa essere considerato un insulto contro l'impero tedesco». Tuttavia il console non gli credette e nel suo rapporto a Berlino fece scrivere: «Borg, nonostante quello che afferma, non sta dicendo la verità.
PROCESSO IMPOSSIBILE - Pare che la vicenda abbia interessato più di un ministero. Oltre agli Esteri, della vicenda si sarebbero fatti carico la stessa Cancelleria di Hitler e il ministero dell'Economia. Proprio da quest'ultimo partirono le pressioni su un'azienda chimica tedesca, la Ig Fabren, che risultava fornitrice delle industrie farmaceutiche di Borg, affinché interrompesse le consegne per mettere in difficoltà quell'imprenditore considerato, a causa del suo cane, particolarmente insolente. L'Ap ricorda che il ministero degli Esteri tedesco tentò in più di un'occasione di imbastire un vero procedimento contro Borg, senza però trovare testimoni disposti a ripetere le accuse davanti ad un giudice.
IL LIETO FINE - Non ci sono riscontri per sapere se Hitler in persona sia stato informato della vicenda, ha raccontato Hillenbrand, spiegando però che la sua cancelleria ne era decisamente al corrente e che in qualche modo si sia spesa per venire a capo della faccenda. Alla fine la guerra prese il corso che tutti conosciamo e nessuno andò più a indagare sul cane del dottor Borg. L'industriale morì nel 1959 all'età di 60 anni e la sua società, poi rinominata Tamro Group, divenne negli anni la compagnia leader per le vendite di prodotti farmaceutici nei paesi nordici. Margit Nieminen, portavoce dell'azienda, ha detto che l'azienda non aveva ulteriori dettagli da fornire, essendo venuta a conoscenza delle vicende del cane Jackie soltanto negli ultimi tempi.
Nei primi mesi del 1941 il ministero degli Esteri della Germania nazista era particolarmente indaffarato. La Seconda guerra mondiale era nel vivo e le truppe del führer erano già impegnate su diversi fronti. Proprio in quel periodo venne deciso, ad esempio, l'invio degli Africa Korps nelle aree nordafricane per dare manforte ai soldati italiani in netta difficoltà nel confronto con l'esercito alleato guidato dal generale Montgomery. Non solo: di lì a poche settimane sarebbe stata avviata la campagna di invasione dell'Unione sovietica. Insomma, non è che ci fosse gran tempo da perdere. Eppure in tutto quel baillame, i funzionari tedeschi avevano ritenuto di dover dedicare le proprie attenzioni anche alla vicenda di un cane, all'apparenza come tanti altri, che per di più viveva a migliaia di chilometri di distanza da Berlino. Neppure un cane di razza: nulla più un meticcio di media taglia che se ne scodinzolava tranquillamente in una casa di Tampere. Ma che aveva una particolarità: sapeva alzare la zampa imitando il saluto nazista. E per questo motivo la sua padrona, una tedesca emigrata e sposata con un finlandese, che non aveva mai nascosto le proprie antipatie per il regime, aveva deciso di ribattezzare Hitler, anche se il suo vero nome era Jackie. E sta proprio qui il punto: come tollerare l'esistenza di un cane che al sentir pronunciare il nome del führer si mette seduto e solleva la zampa in quella che avrebbe potuto apparire una parodia del regime?
IL MINISTERO IN CAMPO - È proprio per questo che gli addetti alla politica estera di Berlino decisero di non sottovalutare la questione, nonostante l'evolversi del conflitto e i mille altri problemi a cui pensare. La vicenda sarà raccontata nell'edizione di sabato del Die Tageszeitung da Klaus Hillenbrand, uno storico già autore di diversi libri sull'epoca nazista, a cui sono stati consegnati una trentina di documenti dell'epoca recentemente rinvenuti affinché li studiasse e catalogasse. E tra questi anche quelli contenenti la storia del cane di Tampere.
L'INTERROGATORIO - Jackie-Hitler apparteneva a un industriale farmaceutico, Tor Borg, e alla moglie di quest'ultimo, Josefine. Il 29 gennaio 1941, secondo quanto ricostruisce l'Associated Press, che ha intervistato Hillenbrand prima dell'uscita dell'articolo, il vice console tedesco ad Helsinki, Willy Erkelenz, scrisse un dispaccio parlando di «un testimone che non vuole essere identificato che ha detto di avere visto il cane di Borg rispondere al suono "Hitler" con il gesto della zampa alzata». Borg venne convocato all'ambasciata e interrogato sulle singolari abitudini del suo cane. L'uomo negò che il nome dell'animale fosse Hitler anche se dovette ammettere che qualche volta la moglie lo aveva effettivamente chiamato in quel modo. Cercò di minimizzare i fatti che gli venivano contestati, spiegando che il gesto della zampa si era ripetuto poche volte e solo molti anni prima, attorno al 1933, proprio a poca distanza dall'insediamento del führer e quindi senza alcuna correlazione diretta tra quello strano gesto e il rituale nazista. E fece mettere a verbale che nè lui nè la moglie avessero fatto «nulla che possa essere considerato un insulto contro l'impero tedesco». Tuttavia il console non gli credette e nel suo rapporto a Berlino fece scrivere: «Borg, nonostante quello che afferma, non sta dicendo la verità.
PROCESSO IMPOSSIBILE - Pare che la vicenda abbia interessato più di un ministero. Oltre agli Esteri, della vicenda si sarebbero fatti carico la stessa Cancelleria di Hitler e il ministero dell'Economia. Proprio da quest'ultimo partirono le pressioni su un'azienda chimica tedesca, la Ig Fabren, che risultava fornitrice delle industrie farmaceutiche di Borg, affinché interrompesse le consegne per mettere in difficoltà quell'imprenditore considerato, a causa del suo cane, particolarmente insolente. L'Ap ricorda che il ministero degli Esteri tedesco tentò in più di un'occasione di imbastire un vero procedimento contro Borg, senza però trovare testimoni disposti a ripetere le accuse davanti ad un giudice.
IL LIETO FINE - Non ci sono riscontri per sapere se Hitler in persona sia stato informato della vicenda, ha raccontato Hillenbrand, spiegando però che la sua cancelleria ne era decisamente al corrente e che in qualche modo si sia spesa per venire a capo della faccenda. Alla fine la guerra prese il corso che tutti conosciamo e nessuno andò più a indagare sul cane del dottor Borg. L'industriale morì nel 1959 all'età di 60 anni e la sua società, poi rinominata Tamro Group, divenne negli anni la compagnia leader per le vendite di prodotti farmaceutici nei paesi nordici. Margit Nieminen, portavoce dell'azienda, ha detto che l'azienda non aveva ulteriori dettagli da fornire, essendo venuta a conoscenza delle vicende del cane Jackie soltanto negli ultimi tempi.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
balkanaccio ti sei fatto sgamare
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/0 ... -11117326/
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/0 ... -11117326/
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
Re: Nazismo dilagante (OT)
non sapevo dove postare...
Nonnismo nella marina tedesca. Le foto choc fanno il giro del mondo
Venerdí 28.01.2011 17:00
La Germania è nella bufera. Non si placano le polemiche per la Gorch Fock, la più prestigiosa nave della marina militare tedesca, che ora rischia di essere affondata dal più grosso scandalo legato al nonnismo che si sia mai abbattuto sll'esercito tedesco.
La Bild sta continuando a pubblicare foto raccapriccianti sui riti di iniziazione subiti dai cadetti. Il battesimo per il superamento dell'equatore, una tradizione ancora in voga in molte imbarcazioni al primo passaggio dei marinai nell'emisfero sud, nella nave militare Gorch Folk prendeva risvolti umilianti e depravati. Le foto risalenti al 2010 mostrano i giovani cadetti mentre sono costretti a baciare i piedi luridi dei loro superiori, travestiti da donna. Oppure mentre strisciano per terra e sono costretti a cibarsi di qualcosa che ricorda troppo da vicino escrementi umani. Infine un bel bagno nel vomito, finchè si viene cosparsi da liquidi di ogni genere. LICENZIANTO IL CAPITANO - Il Capitano della Gorch Fock, Norbert Schatz, a cui piaceva travestirsi da figlia di Nettuno durante il battesimo dell'equatore e farsi baciare i piedi, è stato rimosso dal Ministro della Difesa. Ma la polemica non accenna minimamente a finire: tutto è nato dalla morte di un'allieva, caduta misteriosamente dal pennone della nave, a cui è seguito un ammutinamento e varie denuncie di presunte violenze sessuali.
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 80111.html
Nonnismo nella marina tedesca. Le foto choc fanno il giro del mondo
Venerdí 28.01.2011 17:00
La Germania è nella bufera. Non si placano le polemiche per la Gorch Fock, la più prestigiosa nave della marina militare tedesca, che ora rischia di essere affondata dal più grosso scandalo legato al nonnismo che si sia mai abbattuto sll'esercito tedesco.
La Bild sta continuando a pubblicare foto raccapriccianti sui riti di iniziazione subiti dai cadetti. Il battesimo per il superamento dell'equatore, una tradizione ancora in voga in molte imbarcazioni al primo passaggio dei marinai nell'emisfero sud, nella nave militare Gorch Folk prendeva risvolti umilianti e depravati. Le foto risalenti al 2010 mostrano i giovani cadetti mentre sono costretti a baciare i piedi luridi dei loro superiori, travestiti da donna. Oppure mentre strisciano per terra e sono costretti a cibarsi di qualcosa che ricorda troppo da vicino escrementi umani. Infine un bel bagno nel vomito, finchè si viene cosparsi da liquidi di ogni genere. LICENZIANTO IL CAPITANO - Il Capitano della Gorch Fock, Norbert Schatz, a cui piaceva travestirsi da figlia di Nettuno durante il battesimo dell'equatore e farsi baciare i piedi, è stato rimosso dal Ministro della Difesa. Ma la polemica non accenna minimamente a finire: tutto è nato dalla morte di un'allieva, caduta misteriosamente dal pennone della nave, a cui è seguito un ammutinamento e varie denuncie di presunte violenze sessuali.
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 80111.html
La donna, solo il diavolo sa cos'è.
Fëdor Dostoevskij
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Baalkaan Tiè
Hitler e la scuola nazista per cani parlanti
Secondo il professor Jan Bondeson, docente all'Università di Cardiff, i nazisti volevano insegnare ai cani a parlare per usarli in guerra
Cani parlanti come armi da guerra. Sembra la trama di un film, ma a quanto pare, è vero: i nazisti avevano pensato anche a questo. Lo sostiene Jan Bondeson, docente all'università di Cardiff, nel suo libro Amazing Dogs: A Cabinet Of Canine Curiosities («Cani straordinari: il gabinetto delle curiosità canine»). Secondo le ricerche del professore, i nazisti speravano che i cani, da loro considerati di un'intelligenza simile a quella degli esseri umani, potessero comunicare con le SS e partecipare attivamente alle operazioni di guerra.
Che Adolf Hitler stesso amasse i cani è risaputo: uccise Blondi, il suo pastore tedesco preferito, prima di suicidarsi nel suo bunker nel 1945. Ma, a quanto pare, aprì anche a una scuola che insegnasse ai migliori amici dell'uomo a comunicare. La Tiersprechschule Asra («Scuola di lingue per animali») aprì i battenti negli anni Trenta a Leutenburg, vicino a Hannover, e rimase aperta durante la guerra.
Adolf Hitler con il suo pastore tedesco prediletto, Blondi (Credits: Corbis Images)La scuola registrò alcuni successi nell'educazione degli animali, con cani in grado di «parlare» battendo la zampa su cartelloni e intrattenendo vere e proprie conversazioni. Altri, a quanto dicono i registri, erano persino in grado di imitare la voce umana. Pare addirittura che uno di loro, alla domanda su chi fosse Hitler, abbia ululato: «Mein Führer!».
TAGSIl campione della scuola era Rolf, un terrier che comunicava battendo la zampa su una tavola: a un certo numero di colpi corrispondeva una lettera dell'alfabeto. La leggenda su di lui crebbe a tal punto che si riteneva avesse espressamente chiesto di unirsi all'esercito tedesco perché odiava i francesi, o che avesse chiesto a una signora se fosse in grado di scodinzolare. Un altro famoso cane della Tiersprechschule era il bassotto Kurwenal, che il giorno del suo compleanno ricevette persino la visita di 28 giovani in uniforme della lega per la protezione degli animali. Latrava un numero diverso di volte a secondo della lettera dell'alfabeto che voleva usare.
«È materiale straordinario», ha commentato il professor Bondeson. «Nella Germania degli anni venti, circolavano parecchi "psicologi degli animali",che credevano che i cani fossero capaci di pensieri astratti e di comunicare con gli umani. Quando il Nazismo salì al potere, fece proprie queste idee».
Hitler sperava che i cani potessero aiutare le SS in guerra«Hitler stesso era interessato all'utilizzo di cani "educati" nei campi di concentramento e in guerra. Fece condurre una serie di esperimenti in merito, ma non ci sono prove che tutti questi esperimenti abbiamo davvero portato a qualcosa e che le SS andassero davvero in giro in compagnia di cani parlanti». Dunque i cani parlanti e patrioti erano solo frutto della propaganda? Chissà. Di sicuro stavano meglio di tanti altri sotto il Terzo Reich.
Hitler e la scuola nazista per cani parlanti
Secondo il professor Jan Bondeson, docente all'Università di Cardiff, i nazisti volevano insegnare ai cani a parlare per usarli in guerra
Cani parlanti come armi da guerra. Sembra la trama di un film, ma a quanto pare, è vero: i nazisti avevano pensato anche a questo. Lo sostiene Jan Bondeson, docente all'università di Cardiff, nel suo libro Amazing Dogs: A Cabinet Of Canine Curiosities («Cani straordinari: il gabinetto delle curiosità canine»). Secondo le ricerche del professore, i nazisti speravano che i cani, da loro considerati di un'intelligenza simile a quella degli esseri umani, potessero comunicare con le SS e partecipare attivamente alle operazioni di guerra.
Che Adolf Hitler stesso amasse i cani è risaputo: uccise Blondi, il suo pastore tedesco preferito, prima di suicidarsi nel suo bunker nel 1945. Ma, a quanto pare, aprì anche a una scuola che insegnasse ai migliori amici dell'uomo a comunicare. La Tiersprechschule Asra («Scuola di lingue per animali») aprì i battenti negli anni Trenta a Leutenburg, vicino a Hannover, e rimase aperta durante la guerra.
Adolf Hitler con il suo pastore tedesco prediletto, Blondi (Credits: Corbis Images)La scuola registrò alcuni successi nell'educazione degli animali, con cani in grado di «parlare» battendo la zampa su cartelloni e intrattenendo vere e proprie conversazioni. Altri, a quanto dicono i registri, erano persino in grado di imitare la voce umana. Pare addirittura che uno di loro, alla domanda su chi fosse Hitler, abbia ululato: «Mein Führer!».
TAGSIl campione della scuola era Rolf, un terrier che comunicava battendo la zampa su una tavola: a un certo numero di colpi corrispondeva una lettera dell'alfabeto. La leggenda su di lui crebbe a tal punto che si riteneva avesse espressamente chiesto di unirsi all'esercito tedesco perché odiava i francesi, o che avesse chiesto a una signora se fosse in grado di scodinzolare. Un altro famoso cane della Tiersprechschule era il bassotto Kurwenal, che il giorno del suo compleanno ricevette persino la visita di 28 giovani in uniforme della lega per la protezione degli animali. Latrava un numero diverso di volte a secondo della lettera dell'alfabeto che voleva usare.
«È materiale straordinario», ha commentato il professor Bondeson. «Nella Germania degli anni venti, circolavano parecchi "psicologi degli animali",che credevano che i cani fossero capaci di pensieri astratti e di comunicare con gli umani. Quando il Nazismo salì al potere, fece proprie queste idee».
Hitler sperava che i cani potessero aiutare le SS in guerra«Hitler stesso era interessato all'utilizzo di cani "educati" nei campi di concentramento e in guerra. Fece condurre una serie di esperimenti in merito, ma non ci sono prove che tutti questi esperimenti abbiamo davvero portato a qualcosa e che le SS andassero davvero in giro in compagnia di cani parlanti». Dunque i cani parlanti e patrioti erano solo frutto della propaganda? Chissà. Di sicuro stavano meglio di tanti altri sotto il Terzo Reich.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
BAAAALKAAAN DOVE ACCIDENTI SEI FINITO TUTTO STOTEMPO ???????
Vabbe famo heri dicebamus cmq cosacifà l'UBERMENSCH colla sottodonna? (Giudia,Slavotta,Neggra)colla quale vive vera vita sessuale
essendo donna ariana riservata continuazione stirpe?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
dostum calmati, scandisci meglio le parole. ti sta per venire un colpo apoplettico.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Dostum guarda che Balkan ha appena postato
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Al fedeweb nulla scappa.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
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Re: Nazismo dilagante (OT)
" Ciambo" il post era di 20 minuti faCianBellano ha scritto:Al fedeweb nulla scappa.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Ma sì dai era evidente che dostum appena ha visto balkan ha iniziato a postare compulsivamente sui suoi topic balkan-feticcio.
La tua osservazione non era il massimo dell'acume, get it?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
caspita che severoCianBellano ha scritto:Ma sì dai era evidente che dostum appena ha visto balkan ha iniziato a postare compulsivamente sui suoi topic balkan-feticcio.
La tua osservazione non era il massimo dell'acume, get it?
per cosi' poco
(vuoi che metta anche i puntini) ?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Non credo di essere stato severo, e se fosse non era mia intenzione.
Piuttosto, hai visto chi è tornato? balkan!
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Re: Nazismo dilagante (OT)
no, dove ha scritto ?CianBellano ha scritto:Non credo di essere stato severo, e se fosse non era mia intenzione.
Piuttosto, hai visto chi è tornato? balkan!
salutamelo, vado a dormire
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