Io non vedo uno scontro magistratura-politica dietro la richiesta di arresto per l'onorevole Papa. E se non ci vedo uno scontro, meno ancora ci posso vedere una "debacle" di uno verso l'altro. Se l'onorevole Papa fosse stato un comune cittadino sarebbe già stato arrestato, senza chiedere permesso a nessuno, in forza dei reati di cui è accusato (e del pericolo di reiterarli o di compromettere le prove). Sarebbe stato trattato, cioè, più o meno come un Bisignani qualsiasi... che, infatti, è agli arresti domiciliari.zio ha scritto:scusate ma state sbagliando obiettivo, anche se capisco che possa darvi piacere.BARNEY ha scritto:Infatti.TeNz ha scritto:pensavo fossi un architetto zio e non un giurista.zio ha scritto:La richiesta di arresto di Papa è stata formulata dal Gip che fra le varie imputazioni ha accettato solo quella di Favoreggiamento. mi pare un pò pochino per giustificare la misura urgente dell'arresto che necessita di giustificazioni quali per es. quella della fuga dell'inquisito.
il magistrato avrà sicuramente agito a norma di legge.
e qua ,a mio parere, la questione è chiusa.
Le osservazioni di zio, sebbene argomentate con prosa assai persuasiva, sono deboli a fronte del nudo dato normativo contenuto nel codice di procedura penale.
Le ipotesi che, infatti, possono giustificare la carcerazione preventiva non si riducono al pericolo di fuga dell'imputato (ipotesi invero irrealistica per il parlamentare Papa), ma ricomprendono anche il pericolo di inquinamento delle fonti di prova (attraverso,a d es., la preventiva istigazione alla subornazione dei testimoni)e il pericolo di reiterazione del reato (in prima persona o per mezzo di intermediari).
Astrattamente, le ultime due ipotesi appaiono quantomeno verosimili, in considerazione del ruolo centrale rivestito dal Papa nel sodalizio criminoso (P4) e della vastissima relte di relazioni sociali di cui il Papa tesseva abilmente le fila.
Ripeto: ciò in astratto.
Per la concreta delibazione della correttezza del voto di ieri, occorrerebbe una approfondita conoscenza delle carte processuali per verificare se, in concreto, ricorresse o non almeno una delle due ipotesi sopra citate.
Sul resto, però, concordo con zio: il voto di ieri prescindeva dal merito delle imputazioni penali e aveva una fortissima valenza politica.
il problema tecnico giuridico è già stato risolto dal GIP che evidentemetne ha ritenuto sufficienti gli elementi prodotti dal magistrato per richiedere il carcere preventivo, anche solo per l'imputazione di favoreggiamento.
ma in parlamento non c'è una questione tecnico giuridica, bensì è richiesto se la richiesta è da autorizzare o no.
se mi permettete i pareri sono richiesti ai rappresentanti eletti alla camera (e non solo ad avvocati e/o magistrati). cioè è richiesto un parere politico sul merito, se cioè la carcerazione è lecita o può rappresentare un intervento improprio nell'esercizio politico democratico. è del tutto ovvio che nel formarsi di un parere, si reputi più o meno necessaria la richiesta del GIP, proprio perchè la valutazione è politica.
credo di aver parlato a sufficienza del caso e di aver ben spiegato le ragioni che mi fanno propendere per una nuova debacle della politica nei confronti della magistratura. poi, come al solito, la mia opinione vale 1. solo 1.
La partita "politica" hanno provato a giocarla altri... i politici, appunto... Berlusconi in testa a tutti, visto che proprio lui teme che da quell'inchiesta possano uscire verità scomode o pericolose sul suo conto e su quello del suo governo (largamente imbrigliato nella matassa di Bisignani).
Tentare di "buttarla in politica", sempre e comunque, anche quando di mezzo ci sono solo (gravi o gravissimi) reati comuni dà il segno di quanto sia oggi perdente questa classe politica: nei confronti del sistema Paese, e dei suoi gravissimi problemi economici, e nei confronti dei cittadini tutti, quelli di destra e di sinistra, del nord e del sud.