Allora potrebbero anche essere zero. Allora anche i dati nazionali potrebbero essere più alti, che c'entra? Se vogliamo fare un discorso razionale bisogna fare riferimento a qualcosa. L'autore dell'articolo parla di 13 morti in un anno come di un dato scandaloso quando non è così. (Poi non considererei così inattendibili i dati, la Cina non è la Corea del Nord.)Drogato_ di_porno ha scritto: sì ma questa è una fabbrica-prigione, ci sono anche i dormitori (probabilmente sottoposti a controllo militare). tipo lager, non vanno a casa, dormono lì.
inoltre qualsiasi discorso è viziato dal fatto che si tratta di dati ufficiali che in Cina hanno valore = a zero. Potrebbero essere 130 morti all'anno per quanto sappiamo.
[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Re: [O.T.] Crisi economica
Mi sembra una considerazione debole Giulio, gli esempi di censura in Cina in violazione gravissima dei diritti umani (quando non di "mass murders", crimini contro l'Umanità) non mancano. Chiaramente qualcosa trapela sempre, essendo un paese più sviluppato della Corea del Nord ("sigillare" tutto è più difficile in un paese come la Cina rispetto alla Corea).Giulio Tremonti ha scritto:(Poi non considererei così inattendibili i dati, la Cina non è la Corea del Nord.)
Il n° non può essere zero, che interesse avrebbe la Cina a dire 14 invece di zero? Probabilmente quel 14 è un dato che non si è riusciti a bloccare.
Poi chiaramente ognuno resta della sua idea.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: [O.T.] Crisi economica
E' normale, l'uomo non è una macchina, se cerchi di farlo diventare un automa soffre, e se rimane vincolato a questa situazione prende e si accoppa.dboon ha scritto:alla Foxconn stanno investendo per sostituire
l'operaio col robot
http://news.wintricks.it/web/dal-web/34 ... rai-robot/
Stanno capendo che è impossibile trasformare un uomo in un robot e allora hanno deciso di costruirseli.
A guardare l'umanità con un occhio esterno sarebbe chiarissima la percezione dicotomica di padroni e schiavi. Una percezione che nasconde un paradosso: a loro volta i padroni sono schiavi di mostri da loro stessi creati, organismi che trasformano le materie prime (tra le quali c'è anche la vita delle persone) in denaro.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Già. Conoscendo i personaggi con i quali ha avuto a che fare in questi anni, Draghi ha pensato bene di scrivere una letterina con le cose da fare, come fanno le maestre con gli zucconi che da soli non ce la fanno.Husker_Du ha scritto:Che la BCE decida per un governo che non lo sa fare e' indubbio. Le cose richiesto sono assolutamente normali vista la situazione, anche il toccare le pensioni che il buon Bossi (e quindi Tremonti) non vuole toccare.Mr. G ha scritto:IL DOCUMENTO SEGRETO DELLA BCE: RIDURRE GLI STIPENDI PUBBLICI
Dell'esistenza di questa lettera avevo saputo già ad agosto proprio dal Corriere. Non riesco a capire questo polverone.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
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Re: [O.T.] Crisi economica
perché non era stato reso pubblico.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
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Re: [O.T.] Crisi economica
Come no? http://goo.gl/YjX2f
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
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Re: [O.T.] Crisi economica
Credo che negli stabilimenti delle multinazionali le condizioni dei lavoratori non siano scandalose... 13 suicidi su 330k non sono un granchè... sull'alienazione credo che stiano peggio i cinesi sfruttati (da cinesi) nei sottoscala qua in Italia...
Credo che il problema sia negli stabilimenti delle ditte FORNITRICI delle multinazionali che spuntano prezzi ancora più bassi... e peggiorano le condizioni dei lavoratori..
ps
MICROECONOMIA: questa sera faccio dù conti... forse pareggi oil settembre 2010
Credo che il problema sia negli stabilimenti delle ditte FORNITRICI delle multinazionali che spuntano prezzi ancora più bassi... e peggiorano le condizioni dei lavoratori..
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Re: [O.T.] Crisi economica
Non Esistono Pasti Gratis
La superficialità con la quale tutti i giorni vengono analizzate le correnti dinamiche economiche e finanziarie è tremenda e si basa su una pessima comprensione dei processi di mercato.
Numerosi economisti e giornalisti economici, ad esempio, sostengono l'idea che per salvare l'Europa e l'Euro basterebbe che la BCE comprasse, con denaro stampato dal nulla, una buona percentuale dei debiti dei paesi più in difficoltà, oramai additati dal mercato come insolventi (i soliti PIIGS tanto per cambiare), sterilizzando poi l'inizione di liquidità in maniera tale che non sfoci in un aumento dei prezzi. Ciò potrebbe essere fatto tramite l'aumento dei tassi sulle riserve bancarie, o con operazioni ad hoc mirate a ritirare nuovamente la liquidità immessa nel sistema bancario a salvataggio dello stesso.
Facciamo un esempio: la BCE acquista dalle banche francesi, tedesche e italiane 1000 miliardi di titoli emessi dai paesi in via di fallimento. A questo punto per impedire che il denaro finito nelle mani delle banche finisca all'economia reale, creando pressione sui prezzi, dovrebbe farsi ridare quei numeri creati dal nulla costringendo, o persuadendo in qualche maniera, le stesse banche a depositare quei soldi come riserve detenute presso la banca centrale medesima. La Fed americana ha già fatto questo in maniera massiccia negli ultimi anni e Gary North in Cosa è il Denaro definisce queste riserve forzate come "materassi digitali".
Siccome i pasti gratis non esistono se non nelle vaghe e vuote promesse dei politici in campagna elettorale, da qualche parte ci deve essere un inghippo. L'inghippo c'è, infatti, e anche più di uno, come ben dimostra la profonda crisi dell'economia americana. Ma vediamo di scoprirli insieme.
Con tale operazione lo stato patrimoniale della banca centrale continuerebbe a gonfiarsi, mentre quello delle banche oggetto di salvataggio sarebbe temporaneamente sottratto all'insolvenza tecnica. In altre parole alle banche è stato fatto un bell'omaggio di qualche centinaio di miliardi di euro che però solo apparentemente sono stati creati dal nulla. In sostanza quei miliardi verranno, in un modo o nell'altro, sottratti ai cittadini e al sistema produttivo.
Gary North in Cosa è il Denaro dice che tutto il divertimento legato alla creazione di quei soldi dal nulla si esaurisce nei materassi digitali. Quei soldi non arrivano all'economia reale. Rimangono nei bilanci delle banche e diventano un blocco di cemento dal lato delle loro attività finanziarie che ne abbatte la redditività. Tuttavia le cose non sono proprio così semplici.
Il salvataggio innesca in realtà un duplice stimolo: Innanzitutto le banche, trovandosi con questo blocco di cemento dal lato degli attivi, sono stimolate ad aumentare la redditività con operazioni maggiormente rischiose. Nonostante l'obbligo diretto o indiretto di detenere i soldi ricevuti come riserve presso la banca centrale, in qualche modo troveranno il modo di filtrare parte di quel denaro sui mercati finanziari, dove i rischi sono apparentemente minori e gestibili da algoritmi quantitativi nonché da sistemi di risk management (ahahahahah.... fine della risata!), anzi che sulle attività reali.
In secondo luogo gli agenti economici più avveduti, di fronte ad una base monetaria notevolmente allargata, benché ancora immobilizzata e a basso potenziale, verranno spinti a cercare una copertura dai futuri rischi inflazionistici sui metalli a valore monetario. Sanno infatti che una volta ampliata la base monetaria più stretta (contanti + riserve obbligatorie), essa non potrà più essere ridotta pena un nuovo avvitamente del sistema, quindi anticipano la futura diluzione del valore monetario che inevitabilmente, presto o tardi, si ripercuoterà sul sistema economico.
In ultima analisi, infatti, il valore dei metalli tende a ricoprire almeno tutta la base monetaria più ristretta (contanti + riserve obbligarie), base monetaria che per esempio negli USA è triplicata dal 2008 a oggi (e cosa ha fatto l'oro in questi tre anni? Guarda caso è triplicato!). Nonostante una Europa quasi fallita e sull'orlo del collasso dell'Eurosistema, il dollaro rimane ben lontano dai massimi registrati durante la crisi del 2008, o durante la prima fase della crisi del debito sovrano greco. Questa debolezza riflette direttamente l'incredibile allargamento della base monetaria americana ad opera della FED, negli ultimi tre anni ben più elevato dell'allargamento della base monetaria europea ad opera della BCE.
E questa è solo la prima faccia della medaglia. Quella strettamente monetaria. Poi c'è quella dell'economia reale che è possibile comprendere fino in fondo solo avendo studiato la Teoria Austriaca del Capitale.
Di fatto questa crisi è una crisi strutturale. Cioè a dire, la struttura produttiva dell'economia così come è andata sviluppandosi sulla base della droga monetaria di tutti questi anni, non è allineata alle effettive preferenze temporali dei consumatori. In altre parole essa non è sostenibile. Ha bisogno di un drastico riaggiustamento. Il semplice assorbimento di debito da parte della banca centrale, e il contestuale salvataggio del sistema bancario insolvente, non solo non è capace di realizzare questo riaggiustamento, non solo lo impedisce, ma addirittura continua ad alimentarlo nelle direzioni sbagliate.
In sostanza, famiglie, imprenditori, consumatori, continuano a ripetere gli stessi errori fatti in passato nell'illusione che il problema sia risolto, mentre di fatto esso non lo è. Lo stimolo a risparmiare continua a venire rimosso lungo tutta la curva temporale, i consumi continuano ad essere invece stimolati, e infine le aziende continuano a realizzare nuovi progetti di investimento sbagliati o persistono con quelli già realizzati anzi che liquidarli. Quindi il problema che ha portato alla crisi viene ancora una volta rimandato e al contempo ingrandito. Inevitabilmente si ripresenterà nuovamente più avanti.
Ma ci sono ancora degli altri effetti da considerare. Sempre dal lato dell'economia reale, l'attività di salvataggio del sistema finanziario da parte delle banche centrali continua a costituire un enorme trasferimento di risorse dal sistema produttivo, sempre più distorto e corrotto, al sistema bancario, permanentemente sovvenzionato. In altre parole essa opera un continuo trasferimento di risorse dai settori efficenti a quelli meno efficenti, proprio il contrario di ciò che il processo dinamicamente efficiente del libero mercato tenderebbe a fare.
E in tutto questo non abbiamo considerato gli interventi paralleli in ambito fiscale, normativo, regolamentare che parimenti soffocano, ostacolano, impediscono la funzione imprenditoriale di ciascun agente economico. Non sarà infatti il rilassamento del debito pubblico a invertire questa tendenza oramai consolidata dello Stato sociale che, anzi, troverà nella monetizzazione indiretta del proprio debito ancora più incentivo a sperperare risorse.
Anche qualora il salvataggio del sistema bancario europeo nel breve si rivelasse efficace (come è stato nel 2008), l'economia reale, sotto queste condizioni, non avrebbe alcuna chance di riprendere un sostenibile sentiero di prosperità e il sistema finanziario rimarrebbe esposto a nuovi e ulteriori problemi. La futura crisi, infatti, colpirà ancora una volta le banche, appesantite da tutti quegli enormi crediti inesigibili, già potenzialmente presenti nei loro bilanci, nei confronti di tutti coloro che hanno continuato a commettere madornali errori tanto di investimento quanto di consumo: imprenditori, aziende e famiglie.
A quel punto la banca centrale sarà costretta a fare un altro giro di ruota acquistando buona parte di questi crediti incagliati e gli strumenti di debito correlati. Ancora miliardi di bailout. Trilioni in salvataggi. E il processo ricomincerebbe. Fino alla crisi successiva. Probabilmente l'ultima e risolutiva. Quella che ci porterà a parlare di fantastilioni.
Per concludere, ripetendo cose già dette e ridette, la ricchezza non si produce stampando denaro, o creando materassi digitali di denaro per continuare a sostenere un sistema bancario tecnicamente fallito, ma lasciando che la libera funzione imprenditoriale indirizzi i risparmi degli agenti economici in una struttura produttiva sostenibile. I salvataggi della banca centrale tendono a creare le condizioni totalmente opposte e sono pertanto destinati al fallimento.
Mi dispiace per chi ingenuamente afferma "l'importante è che a qualcuno non venga in mente di togliere dal gioco l'unico prestatore di ultima istanza che abbiamo". Non ha capito proprio nulla di quanto accaduto in questi ultimi 15-20 anni. L'importante invece è proprio levare di mezzo il prestatore di ultima istanza. Esso costituisce un inutile pianificatore centrale che nell'ambito monetario e finanziario continua ad applicare direttamente i principi del socialismo reale di sovietica memoria. Una assurdità che dietro le chiacchiere di giornalisti ed economisti non trova alcun fondamento scientifico.
Ovviamente bisognerebbe che l'eliminazione del prestatore di ultima istanza fosse accompagnata da una drastica riforma del sistema bancario a riserva frazionaria, cioé il reale, diretto e principale responsabile di un ciclo economico che oramai si sta rivelando avere caratteristiche di frequenza sempre più corte e di ampiezza sempre più devastanti.
Siccome sappiamo che tutto ciò non succederà, perchè la gente ancora anestitizzata si sveglierà solo quando i buoi saranno scappati, non resta che agire nel proprio piccolo, preventivamente, anticipando evoluzioni future di medio lungo periodo che sono inevitabili. Qualunque azione in tal senso parte sempre dalla consapevolezza del problema. E la consapevolezza del problema si acquisce studiando, leggendo e informandosi.
http://www.usemlab.com/index.php
La superficialità con la quale tutti i giorni vengono analizzate le correnti dinamiche economiche e finanziarie è tremenda e si basa su una pessima comprensione dei processi di mercato.
Numerosi economisti e giornalisti economici, ad esempio, sostengono l'idea che per salvare l'Europa e l'Euro basterebbe che la BCE comprasse, con denaro stampato dal nulla, una buona percentuale dei debiti dei paesi più in difficoltà, oramai additati dal mercato come insolventi (i soliti PIIGS tanto per cambiare), sterilizzando poi l'inizione di liquidità in maniera tale che non sfoci in un aumento dei prezzi. Ciò potrebbe essere fatto tramite l'aumento dei tassi sulle riserve bancarie, o con operazioni ad hoc mirate a ritirare nuovamente la liquidità immessa nel sistema bancario a salvataggio dello stesso.
Facciamo un esempio: la BCE acquista dalle banche francesi, tedesche e italiane 1000 miliardi di titoli emessi dai paesi in via di fallimento. A questo punto per impedire che il denaro finito nelle mani delle banche finisca all'economia reale, creando pressione sui prezzi, dovrebbe farsi ridare quei numeri creati dal nulla costringendo, o persuadendo in qualche maniera, le stesse banche a depositare quei soldi come riserve detenute presso la banca centrale medesima. La Fed americana ha già fatto questo in maniera massiccia negli ultimi anni e Gary North in Cosa è il Denaro definisce queste riserve forzate come "materassi digitali".
Siccome i pasti gratis non esistono se non nelle vaghe e vuote promesse dei politici in campagna elettorale, da qualche parte ci deve essere un inghippo. L'inghippo c'è, infatti, e anche più di uno, come ben dimostra la profonda crisi dell'economia americana. Ma vediamo di scoprirli insieme.
Con tale operazione lo stato patrimoniale della banca centrale continuerebbe a gonfiarsi, mentre quello delle banche oggetto di salvataggio sarebbe temporaneamente sottratto all'insolvenza tecnica. In altre parole alle banche è stato fatto un bell'omaggio di qualche centinaio di miliardi di euro che però solo apparentemente sono stati creati dal nulla. In sostanza quei miliardi verranno, in un modo o nell'altro, sottratti ai cittadini e al sistema produttivo.
Gary North in Cosa è il Denaro dice che tutto il divertimento legato alla creazione di quei soldi dal nulla si esaurisce nei materassi digitali. Quei soldi non arrivano all'economia reale. Rimangono nei bilanci delle banche e diventano un blocco di cemento dal lato delle loro attività finanziarie che ne abbatte la redditività. Tuttavia le cose non sono proprio così semplici.
Il salvataggio innesca in realtà un duplice stimolo: Innanzitutto le banche, trovandosi con questo blocco di cemento dal lato degli attivi, sono stimolate ad aumentare la redditività con operazioni maggiormente rischiose. Nonostante l'obbligo diretto o indiretto di detenere i soldi ricevuti come riserve presso la banca centrale, in qualche modo troveranno il modo di filtrare parte di quel denaro sui mercati finanziari, dove i rischi sono apparentemente minori e gestibili da algoritmi quantitativi nonché da sistemi di risk management (ahahahahah.... fine della risata!), anzi che sulle attività reali.
In secondo luogo gli agenti economici più avveduti, di fronte ad una base monetaria notevolmente allargata, benché ancora immobilizzata e a basso potenziale, verranno spinti a cercare una copertura dai futuri rischi inflazionistici sui metalli a valore monetario. Sanno infatti che una volta ampliata la base monetaria più stretta (contanti + riserve obbligatorie), essa non potrà più essere ridotta pena un nuovo avvitamente del sistema, quindi anticipano la futura diluzione del valore monetario che inevitabilmente, presto o tardi, si ripercuoterà sul sistema economico.
In ultima analisi, infatti, il valore dei metalli tende a ricoprire almeno tutta la base monetaria più ristretta (contanti + riserve obbligarie), base monetaria che per esempio negli USA è triplicata dal 2008 a oggi (e cosa ha fatto l'oro in questi tre anni? Guarda caso è triplicato!). Nonostante una Europa quasi fallita e sull'orlo del collasso dell'Eurosistema, il dollaro rimane ben lontano dai massimi registrati durante la crisi del 2008, o durante la prima fase della crisi del debito sovrano greco. Questa debolezza riflette direttamente l'incredibile allargamento della base monetaria americana ad opera della FED, negli ultimi tre anni ben più elevato dell'allargamento della base monetaria europea ad opera della BCE.
E questa è solo la prima faccia della medaglia. Quella strettamente monetaria. Poi c'è quella dell'economia reale che è possibile comprendere fino in fondo solo avendo studiato la Teoria Austriaca del Capitale.
Di fatto questa crisi è una crisi strutturale. Cioè a dire, la struttura produttiva dell'economia così come è andata sviluppandosi sulla base della droga monetaria di tutti questi anni, non è allineata alle effettive preferenze temporali dei consumatori. In altre parole essa non è sostenibile. Ha bisogno di un drastico riaggiustamento. Il semplice assorbimento di debito da parte della banca centrale, e il contestuale salvataggio del sistema bancario insolvente, non solo non è capace di realizzare questo riaggiustamento, non solo lo impedisce, ma addirittura continua ad alimentarlo nelle direzioni sbagliate.
In sostanza, famiglie, imprenditori, consumatori, continuano a ripetere gli stessi errori fatti in passato nell'illusione che il problema sia risolto, mentre di fatto esso non lo è. Lo stimolo a risparmiare continua a venire rimosso lungo tutta la curva temporale, i consumi continuano ad essere invece stimolati, e infine le aziende continuano a realizzare nuovi progetti di investimento sbagliati o persistono con quelli già realizzati anzi che liquidarli. Quindi il problema che ha portato alla crisi viene ancora una volta rimandato e al contempo ingrandito. Inevitabilmente si ripresenterà nuovamente più avanti.
Ma ci sono ancora degli altri effetti da considerare. Sempre dal lato dell'economia reale, l'attività di salvataggio del sistema finanziario da parte delle banche centrali continua a costituire un enorme trasferimento di risorse dal sistema produttivo, sempre più distorto e corrotto, al sistema bancario, permanentemente sovvenzionato. In altre parole essa opera un continuo trasferimento di risorse dai settori efficenti a quelli meno efficenti, proprio il contrario di ciò che il processo dinamicamente efficiente del libero mercato tenderebbe a fare.
E in tutto questo non abbiamo considerato gli interventi paralleli in ambito fiscale, normativo, regolamentare che parimenti soffocano, ostacolano, impediscono la funzione imprenditoriale di ciascun agente economico. Non sarà infatti il rilassamento del debito pubblico a invertire questa tendenza oramai consolidata dello Stato sociale che, anzi, troverà nella monetizzazione indiretta del proprio debito ancora più incentivo a sperperare risorse.
Anche qualora il salvataggio del sistema bancario europeo nel breve si rivelasse efficace (come è stato nel 2008), l'economia reale, sotto queste condizioni, non avrebbe alcuna chance di riprendere un sostenibile sentiero di prosperità e il sistema finanziario rimarrebbe esposto a nuovi e ulteriori problemi. La futura crisi, infatti, colpirà ancora una volta le banche, appesantite da tutti quegli enormi crediti inesigibili, già potenzialmente presenti nei loro bilanci, nei confronti di tutti coloro che hanno continuato a commettere madornali errori tanto di investimento quanto di consumo: imprenditori, aziende e famiglie.
A quel punto la banca centrale sarà costretta a fare un altro giro di ruota acquistando buona parte di questi crediti incagliati e gli strumenti di debito correlati. Ancora miliardi di bailout. Trilioni in salvataggi. E il processo ricomincerebbe. Fino alla crisi successiva. Probabilmente l'ultima e risolutiva. Quella che ci porterà a parlare di fantastilioni.
Per concludere, ripetendo cose già dette e ridette, la ricchezza non si produce stampando denaro, o creando materassi digitali di denaro per continuare a sostenere un sistema bancario tecnicamente fallito, ma lasciando che la libera funzione imprenditoriale indirizzi i risparmi degli agenti economici in una struttura produttiva sostenibile. I salvataggi della banca centrale tendono a creare le condizioni totalmente opposte e sono pertanto destinati al fallimento.
Mi dispiace per chi ingenuamente afferma "l'importante è che a qualcuno non venga in mente di togliere dal gioco l'unico prestatore di ultima istanza che abbiamo". Non ha capito proprio nulla di quanto accaduto in questi ultimi 15-20 anni. L'importante invece è proprio levare di mezzo il prestatore di ultima istanza. Esso costituisce un inutile pianificatore centrale che nell'ambito monetario e finanziario continua ad applicare direttamente i principi del socialismo reale di sovietica memoria. Una assurdità che dietro le chiacchiere di giornalisti ed economisti non trova alcun fondamento scientifico.
Ovviamente bisognerebbe che l'eliminazione del prestatore di ultima istanza fosse accompagnata da una drastica riforma del sistema bancario a riserva frazionaria, cioé il reale, diretto e principale responsabile di un ciclo economico che oramai si sta rivelando avere caratteristiche di frequenza sempre più corte e di ampiezza sempre più devastanti.
Siccome sappiamo che tutto ciò non succederà, perchè la gente ancora anestitizzata si sveglierà solo quando i buoi saranno scappati, non resta che agire nel proprio piccolo, preventivamente, anticipando evoluzioni future di medio lungo periodo che sono inevitabili. Qualunque azione in tal senso parte sempre dalla consapevolezza del problema. E la consapevolezza del problema si acquisce studiando, leggendo e informandosi.
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“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
paesi come germania e francia non ridurranno mai il valore dei loro soldi per salvare stati come i pigs, credo che faranno qualcosa, tipo dare liquidità e prestiti, finchè ci saranno i presupposti di rottura dell'euro e limitare i loro danni, dopodichè i pigs potranno finalmente andare in pace nel default in cui già virtualmente sono, amen.
l'euro non ha funzionato in pratica, oppure non hanno voluto farlo funzionare.
l'euro non ha funzionato in pratica, oppure non hanno voluto farlo funzionare.

Re: [O.T.] Crisi economica
come pensate si debbano investire i risparmi?
Re: [O.T.] Crisi economica
Ma voi siete pronti al peggio?
Che sò, per lunedì?
Che sò, per lunedì?
Re: [O.T.] Crisi economica
ecco l'opinione di un tetesco sulla crisi Greca, italiana, spagnola, eccc....xxc ha scritto:paesi come germania e francia non ridurranno mai il valore dei loro soldi per salvare stati come i pigs, credo che faranno qualcosa, tipo dare liquidità e prestiti, finchè ci saranno i presupposti di rottura dell'euro e limitare i loro danni, dopodichè i pigs potranno finalmente andare in pace nel default in cui già virtualmente sono, amen.
l'euro non ha funzionato in pratica, oppure non hanno voluto farlo funzionare.
http://madduck.net/blog/2011.09.29:liab ... les-debts/
buon senso, ciò che la maggioranza degli italiani e la totalità dei politici nostrani non hanno.
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] Crisi economica
Giulio Tremonti ha scritto:Questo articolo è il paradigma dell'approccio ideologico ai fatti per sostenere la tesi del capitalismo spietato e delle multinazionali che fanno profitti sulla pelle dei disgraziati.Drogato_ di_porno ha scritto:UNA APPLE DA SUICIDIO - NELLA FABBRICA-PRIGIONE DELLA FOXCONN IN CINA (400 MILA OPERAI), DOVE SI PRODUCONO I COMPONENTI DEI PRODOTTI APPLE, I DIPENDENTI SI AMMAZZANO UNO DOPO L’ALTRO - ORARI MASSACRANTI, POCHI SPICCIOLI E UNA VITA ALIENATA PER GARANTIRE AGLI OCCIDENTALI UNO SMARTPHONE/IPAD CON CUI CAZZEGGIARE - PER RAGAZZI DI 20-30 ANNI TRAMUTATI IN ROBOT, LA FOXCONN HA AVVIATO “FESTE AZIENDALI” ANTI-SUICIDIO CON OBBLIGO DI MAGLIETTE CON LE SCRITTE “AMIAMO FOXCONN”…
Ancora insanguinata la gigantesca fabbrica elettronica Foxconn di Shenzhen, nella Cina del Sud, dove una giovane dipendente, Niu Xiaobei, si è schiantata sul selciato precipitando dal sesto piano del dormitorio aziendale. Anche se le autorità minimizzano, sostenendo che si è trattato di un «incidente », forte è il sospetto che si tratti dell'ultimo di una serie di suicidi che imperversano nella fabbrica "maledetta" da ormai un paio d'anni, come minimo.
Niu, sostengono i dirigenti e la polizia si sarebbe semplicemente sbilanciata «mentre tentava di appendere abiti bagnati» fuori della sua finestra per farli asciugare. Perdendo l'equilibrio, ecco il tragico volo. Ma il dubbio è d'obbligo, considerando che ben 13 dipendenti si sono tolti la vita solo nell'ultimo anno in quello che è forse il complesso industriale più grande del mondo.
La Foxconn di Shenzhen, da sola, impiega almeno 330.000 persone, forse anche 400.000 secondo alcune fonti. In ogni caso, un "mostro", di proprietà del miliardario taiwanese Terry Gou, in cui è concentrato circa un quarto dei dipendenti totali del gruppo Foxconn. E un mostro anche in quanto a produttività, dato che sforna i componenti di tutta la linea di prodotti Apple, dall'I-phone all'I-pad, oltre a vari altri aggeggi per Sony o Nokia. Solo per limitarsi all'Iphone 5, il grosso "kombinat", per usare un termine sovietico, raggiungerà entro la fine del 2011 i 30 milioni di esemplari, a un rateo di 150.000 pezzi al giorno, pari al 100% della produzione mondiale del modello.
Un successo economico ottenuto però, così parrebbe, attraverso uno sfruttamento e un clima aziendale capace di spingere molta gente al gesto estremo. Tanto che da almeno un anno è stata introdotta nei contratti per i nuovi assunti una clausola che li impegna a «non togliersi la vita e a non farsi del male». Il primo caso, già nel gennaio 2009, quando fu trovato morto il giovane operaio Ma Xiang Qian. Inizialmente si parlò di «cause sconosciute » e ci volle una terza inchiesta, sollecitata dalla famiglia, per riconoscere l'evidente morte da «caduta da grande altezza».
Comune a tutti i suicidi alla Foxconn, del resto, dati gli altissimi edifici. E a nulla pare sia valsa l'installazione di reti nei punti più "caldi". Dal balcone di casa si lanciò invece il giovane ingegnere Sun Danyong nel luglio 2009, accusato, forse ingiustamente, di aver fatto "sparire" uno dei prototipi di i- Phone appena sviluppati in azienda. Sarebbe stato pressato dai continui interrogatori dei superiori.
Nel maggio 2010, invece, l'appena 19enne Li Hai non ce la fece più dopo neanche un mese e mezzo dall'assunzione. E via così, in un crescendo minimizzato dai dirigenti, secondo i quali ci sarebbe solo un'epidemia di «delusioni d'amore», e alimentato dai turni massacranti di 14 ore, pagati, almeno fino allo scorso anno, la miseria di 900 renminbi al mese, appena 109 euro, seppure per fortuna dallo scorso ottobre il salario sia aumentato a 2000 renminbi, 240 euro al mese. Ma non è solo questione di soldi.
È anche colpa della militarizzazione interna alla fabbrica-prigione, in cui convergono migliaia di migranti sradicati dalle provincie agricole dell'entroterra continentale cinese. Ragazzi di 20-30 anni lontani dalle famiglie e tramutati in robot. Per loro, la Foxconn ha avviato perfino "feste aziendali" anti-suicidio con obbligo di magliette con le scritte "Amiamo Foxconn" e "Amiamo Terry Gou". E per "sollevare il morale", vuoti cori al ritmo di "con Foxconn il futuro è migliore". Proprio
Il tasso di suicidi in Cina è 13 per centomila abitanti, per gli uomini. Considerando che i lavoratori del complesso di Shenzhen sono 330k ci si dovrebbe aspettare 13·3.3 ~ 43 suicidi l'anno invece dei 13 effettivi, un dato al di sotto della media nazionale. Quelli che lavorano per la Foxconn hanno meno probabilità di suicidarsi rispetto a quelli che non ci lavorano!
i nostri ing. appena sanno che all foxxcon li pagano il doppio (minimo) per fare meno ore, scappano....
e la mia e' una notizia da fonte diretta.........
il suicidio e' un problema intrinseco di una societa' che dal medioevo e' passato alla piu moderna e terrificnate competitivita'...
una ragazzina per fare la scema in un ktv (senz darla) prende il doppio degli ing. che sono da me.se la d 2 volte a settimana prende 3/4 volte.....ovvio che chi sta in fabbrica a stipendio da operaio e non da ing. a km e km da casa senz poter fare nulla o quasi nel tempo libero.(con case che costano piu che in italia, in un paese doove se non hai casa NON puoi sposarti per motivi culturali) si ammazza...foxxcon o non foxxcon.....
La gente che viene dalle campagne e' a livello SUBUMANO come cultura..niente di piu ovvio che in un contesto di fabbrica mega si butti dalla finestra......la campagna cinese e' qualcosa di inimmaginabile per noi. Chi va in fabbrica lo fa perche',e' attirato dal miraggio di un grattacielo, ma non ha la minima struttura psicologica per sopportare i ritmi della vita "civile"
senza contare che la foxxcon garantisce l'iphone con cui cazzeggiare ai cinesi che SI PROSTITUISCONO per averlo...
mi chiedo se chi scrive questi articoli in cina ci viva o no......
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: [O.T.] Crisi economica
@nik978
ottimo, hai ristabilito l'oggettività vs. sensazionalismo.
La morale dell'estensore dell'articolo è sempre quella, l'occidente capitalista è l'origine di tutti i mali della società, e noi dobbiamo costantemente sentirci COLPEVOLI perché la cultura catto-comunista ce lo impone.
ottimo, hai ristabilito l'oggettività vs. sensazionalismo.
La morale dell'estensore dell'articolo è sempre quella, l'occidente capitalista è l'origine di tutti i mali della società, e noi dobbiamo costantemente sentirci COLPEVOLI perché la cultura catto-comunista ce lo impone.
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] Crisi economica

comunque che ne pensate dei licenziamenti di 30mila statali in grecia?
ero al telefono con mio padre l'altro giorno. Lui e' uno di quegli statali che il governo e l'opinione pubblica vuole improduttivi e pagati tantissimo (sic...

Gli hanno appioppato dei corsi "monstre" da 1 anno di ing dove lui, che ha sempre insegnato a livello piu alto in corsi micro, ha dovuto reinventarsi un metodo di insegnamento (e a quell'eta' e' dura..)
Andra in pensione a 71 anni ..(e cioe' nel 2014). ha gli scatti bloccati e gli hanno anche diminuito lo stipendio (causa tasse)...
lui non e' molto ottimista per la situazione italia...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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