Mi sono confusa, grazie per la precisazione Fede.

Sinceramente non so se qualcuno le mangi, non l'ho mai letto da nessuna parte.


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Nemmeno io, ma chissà se le caprette di Villa Cristaldi apprezzerebbero una bella brucata di piantine carnivoreSilente ha scritto:Mi sono pure sbagliata!
Mi sono confusa, grazie per la precisazione Fede.
Sinceramente non so se qualcuno le mangi, non l'ho mai letto da nessuna parte.
SIL
Non si puó.Silente ha scritto:Le piante carnivore sono tali per la semplice ragione che vivono in ambienti poveri d'azoto, solitamente ambienti paludosi, e perció integrano la cattura - spesso con tecniche passive - di insetti, molluschi o piccoli invertebrati.manakel ha scritto:Ma come si pongono i vegetariani nei confronti delle piante carnivore?
Non sono implicite possibilità di scelta: o così o le piante muoiono.
Domanda: come si puó uccidere l'idiozia senza uccidere la gente, secondo te?
SIL
Ma la domanda mia è se sia più geniale l'idiota o invece lo scemo,e come si fa a capire il vero idiota d.o.c.manakel ha scritto:Non si puó.Silente ha scritto:Le piante carnivore sono tali per la semplice ragione che vivono in ambienti poveri d'azoto, solitamente ambienti paludosi, e perció integrano la cattura - spesso con tecniche passive - di insetti, molluschi o piccoli invertebrati.manakel ha scritto:Ma come si pongono i vegetariani nei confronti delle piante carnivore?
Non sono implicite possibilità di scelta: o così o le piante muoiono.
Domanda: come si puó uccidere l'idiozia senza uccidere la gente, secondo te?
SIL
L'idiozia, come il genio, è intrinseca nell'uomo. L'una e l'altro esplodono a caso, spesso anche nella stessa persona. Grandi geni hanno fatto enormi fesserie, e perfetti idioti hanno avuto trovate incredibili.
Vuoi tenerti la gente? Metti in conto l'idiozia.
The Mongoxxx ha scritto:Alois - il mio macellaio - lui mette il proprio lavoro tra le 5 cose più importanti della sua vita.
"Precisamente al 3° posto" ha specificato una volta.
Non ho domandato da cosa fossero occupate le prime due piazze, anche se una vaga idea me la sono fatta.
"Molti ti considerano un assassino, questo lo sai, vero?" gli ho detto.
Alois ha annuito. Lo ha fatto in maniera quasi solenne, come se si trattasse di una specie di saluto militare. Qualcosa di sacro e al tempo stesso di assolutamente ordinario.
"Immagino che a volte non sia facile," ho continuato, "Voglio dire, quando dici alle persone il mestiere che fai c'è sempre il rischio che qualcuno la prenda a male..."
"Molti pensano che un macellaio debba essere per forza un ignorante," ha detto Alois, battendo della carne con uno stile che mi ricorda Keith Moon, "Immagino che in certi casi sia vero. Per altri, poi, devi essere sicuramente un violento, altrimenti non staresti lì a tagliare, smembrare, dissanguare e tutto il resto...Ma un assassino...", ha alzato le spalle, "...Un assassino mi pare un po' troppo, se l'intendiamo dal punto di vista morale...Tecnicamente sì, ma per il resto...Mi sa che quelli esagerano..."
Lui quella parola non la pronuncia. Dice 'quelli', ma è sottinteso a chi si riferisca.
"Certo peró che a rifletterci..."
"Cosa?" ho chiesto.
"Forse, in proporzione, ne ho ammazzati più io della Natura..."
"E questo come ti fa sentire?"
Alois ha fatto una smorfia. "Come uno che ha fatto il proprio lavoro"
Questa frase mi ha ricordato eventi storici passati sui quali ho preferito soprassedere. Il mio macellaio, in fondo, è una gran brava persona. Sa ascoltare, se puó farvi un favore non si tira indietro, e non l'ho mai visto uccidere un animale senza prima assicurargli che un giorno si sarebbero rivisti in un mondo migliore.
Uno dei grembiali preferiti di Alois recita: "O io o loro", ma è solo una battuta, s'intende. Il mio macellaio prende molto seriamente ció che fa.
"E quelli qui dentro non ci mettono piede," mi ha detto, "Perció, come vedi, ognuno di noi se ne resta sulle sue posizioni e nella rispettiva porzione di campo. Perchè tanto casino, allora?"
Gli ho confessato che dal mio punto di vista somiglia un po' ad un gioco a squadre: con la differenza che le nostre tattiche sono molto più semplici.
"Allora vinciamo noi" ha detto Alois.
"Probabile," ho risposto, "Ma loro - i vegetariani - non si daranno per vinti tanto facilmente"
Il mio macellaio ha sorriso. Sul banco, una testa d'agnello sembrava fare la stessa cosa. Per un istante mi sono sembrati complici.
"In un modo o nell'altro, tutti noi introduciamo carne nel nostro corpo," ha detto Alois, "La sola differenza è che in certi casi è morta".
Ho fissato quella testa d'agnello con la bocca aperta e quella specie di sorriso in mostra. Per un istante è sembrata dirmi la stessa cosa.
"Tu credi che gli animali possiedano un'anima?" ho domandato.
"Non lo so," ha risposto il mio macellaio, "Ma so per certo che molti di loro conducono una vita infelice."
E detto questo si è slacciato il grembiale, ci si è pulito le mani, da sotto il banco ne ha tirato fuori un altro indossandolo in pochi istanti.
"Tu non credi che possa essere vero?" mi ha chiesto indicandolo con un dito.
Il grembiale diceva: "Non spaventatevi: è solo semplice eutanasia"
E la testa d'agnello continuava a sorridere come se fossero arrivate le feste...
manakel ha scritto:Non si puó.Silente ha scritto:Le piante carnivore sono tali per la semplice ragione che vivono in ambienti poveri d'azoto, solitamente ambienti paludosi, e perció integrano la cattura - spesso con tecniche passive - di insetti, molluschi o piccoli invertebrati.manakel ha scritto:Ma come si pongono i vegetariani nei confronti delle piante carnivore?
Non sono implicite possibilità di scelta: o così o le piante muoiono.
Domanda: come si puó uccidere l'idiozia senza uccidere la gente, secondo te?
SIL
L'idiozia, come il genio, è intrinseca nell'uomo. L'una e l'altro esplodono a caso, spesso anche nella stessa persona. Grandi geni hanno fatto enormi fesserie, e perfetti idioti hanno avuto trovate incredibili.
Vuoi tenerti la gente? Metti in conto l'idiozia.
Il Fede ha scritto:Nemmeno io, ma chissà se le caprette di Villa Cristaldi apprezzerebbero una bella brucata di piantine carnivoreSilente ha scritto:Mi sono pure sbagliata!
Mi sono confusa, grazie per la precisazione Fede.
Sinceramente non so se qualcuno le mangi, non l'ho mai letto da nessuna parte.
SIL
puoi darlo via stai pur tranquilla Dodi non se lo magna più nessuno forse i suoi figli, quelli più piccoli: il capretto viene macellato mediamente a 50-60 giorni di età , un certo mercato, poco, lo ha ancora la capra di 7-8 mesi di età .emanuellecristaldi ha scritto: Ormai ci sono affezionata e non lo posso dare via, altrimenti finirebbe in qualche tavola ben imbandita, ma credetemi è un vero disastro!!!
Comunque il bene vince su tutto!!!
E' vero, vanno rispettati i gusti degli altri, comunque sappiate che la carne degli ovini hanno detto in una trasmissione televisiva, che fa malissimo e fa venire il tumore al pancreas, quindi attenti alle caprette!!!MauroG ha scritto:emanuelle, te la prendi troppo, come a te piace la verdura, a noi piace la carne
Pimpipessa ha scritto:puoi darlo via stai pur tranquilla Dodi non se lo magna più nessuno forse i suoi figli, quelli più piccoli: il capretto viene macellato mediamente a 50-60 giorni di età , un certo mercato, poco, lo ha ancora la capra di 7-8 mesi di età .emanuellecristaldi ha scritto: Ormai ci sono affezionata e non lo posso dare via, altrimenti finirebbe in qualche tavola ben imbandita, ma credetemi è un vero disastro!!!
Comunque il bene vince su tutto!!!
che stronzo...emanuellecristaldi ha scritto:Pimpipessa ha scritto:puoi darlo via stai pur tranquilla Dodi non se lo magna più nessuno forse i suoi figli, quelli più piccoli: il capretto viene macellato mediamente a 50-60 giorni di età , un certo mercato, poco, lo ha ancora la capra di 7-8 mesi di età .emanuellecristaldi ha scritto: Ormai ci sono affezionata e non lo posso dare via, altrimenti finirebbe in qualche tavola ben imbandita, ma credetemi è un vero disastro!!!
Comunque il bene vince su tutto!!!
E' vero, infatti Dodi avrà sette mesi, perche sta andando in amore e sta facendo i primi approcci.
Poi è molto prepotente e vuole sempre mangiare per primo, da le cornate anche alle sue caprette coetanee.