Le mirabolanti disavventure letterarie del serendipico Blif
Concluso il mattonazzo punico, proseguo fiducioso nell'esplorazione del vasto mondo dei libri presi a casaccio.
E incappo senza volerlo in un vero e proprio mattonazzo penico.
Avvio la lettura di
Teleny, o Il rovescio della medaglia, sedicente romanzo di Oscar Wilde,
aspettandomi le frizzanti arguzie del Ritratto di Dorian Gray o il lacrimevole buon cuore del Principe Felice.
Dopo una decina di pagine, sono immerso nella storia di un tipo che, andato a un concerto per pianoforte,
va in allucinazione e crede di sentire una mano che gli entra nelle mutande e gli tira un segone fino a farlo venire.
Al rinfresco che segue si intrattiene amichevolmente con gli amici discutendo di figa
(ma non di calcio: siamo a San Remo a fine Ottocento) in termini che è eufemistico definire espliciti.
Poi conosce il pianista, si innamora e si baciano appassionatamente.
Sconvolto dall'esperienza, quella notte sogna di sverginare la sorella (immaginaria) e di esser colto in fallo dalla madre.
Segue un
flashback sulla sua prima volta al bordello, dove una prostituta tisica durante un sessantanove
con la collega
Cantinière (granny BBW) muore sputando sangue misto alle secrezioni di lei.
Si prosegue con la rievocazione dello stupro di una cameriera sedicenne prima da parte sua (e fin qui tutto bene)
e poi da parte di uno stalliere che lei aveva rifiutato (e qui la cameriera si butta dalla finestra).
A 'sto punto, e son quasi a metà, mi viene un dubbio: vado in rete, cerco e trovo.
Wikipedia ha scritto:Teleny
Romanzo pornografico, a tema omosessuale, pubblicato per la prima volta a Londra (e poi a Parigi) nel 1893.
L'autentica paternità dell'opera rimane a tutt'oggi sconosciuta [...]
si è cercato di attribuire tale opera a Oscar Wilde, ma nell'opera il suo tratto caratteristico non si riscontra in nessun passaggio
A mia (parzialissima) discolpa, l'e-book che mi è capitato fra le mani sulla copertina ha Oscarone bello.
Avessi trovato queste altre, mi sarei fatto qualche domanda un po' prima.




E mo' che faccio? Lo finisco?
E poi? Continuo a leggere a casaccio?
