[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

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tiffany rayne
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34471 Messaggio da tiffany rayne »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Anche Prodi ha fatto resistenza a suo tempo e secondo me ha fatto bene.

Forse dovremmo metterci in testa che quando eleggiamo qualcuno è per tutta la legislatura.
Non è mica tanto normale fare una campagna elettorale e poi dire che il vincitore si deve dimettere a comando.
I governi tecnici , comunque hanno bisogno di una maggioranza e non possono diventare una regola, altrimenti l'opposizione invoca subito il governo tecnico.
Ma che abbiamo reinventato la democrazia ? Vinci e dopo un po, a torto o a ragione, si fa un ribaltone tanto un periodo di rigore fa sempre bene, e se non sei d'accordo sei uno che vuole sfasciare tutto.
Quando è finita la 1 repubblica avremmo dovuto farla finita con tutto quello che si era inventata.
Sarebbe stato più accettabile se la sinistra avesse rovesciato il governo nelle piazze con tanto di assalti ai forni, brutto ma può far parte del gioco.
Non lo facciamo, vogliamo salvare capra e cavoli ma cosi' rimaniamo sempre in mezzo al guado.
Ma quale sinistra, sei fissato.

Veramente si è trattato di una faida interna tutta nella maggioranza, è stato cacciato via il co-fondatore del PDL tale Gianfranco Fini (lo conosci?) che si è portato dietro i suoi fedelissimi togliendo la maggioranza al governo Berlusconi.

Se capita questo e non ho piu' i numeri da leader responsabile mi dimetto senza andarmi a cercare tre-quattro deputati dall'altra parte per vivacchiare e tenere su un governo senza piu' autorevolezza e che per sopravvivere deve ricorrere sistematicamente al voto di fiducia.
Ultima modifica di tiffany rayne il 14/11/2011, 17:20, modificato 1 volta in totale.

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kisho
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34472 Messaggio da kisho »

Helmut ha scritto: Ciò che mi fa più ridere se la situazione non fosse seria, è la sinistra gongolante.

Ovvero sostengono un programma dichiaratamente di destra:privatizzazioni di servizi pubblici (in culo al referendum sull'acqua di 5 mesi fa, con Di Pietro urlante), liberalizzazioni (ma il liberismo non era il babau? :-? ), licenziamenti nel pubblico impiego (the untouchables), abolizione delle pensioni di anzianità (e la difesa del salario differito dov'è? :-? ) e lo spacciano per cosa loro.
quoto.

era ora. l'unica cosa di cui l'italia ha bisogno è di un sano governo liberal finalmente. dopo 17 anni di promesse una bella rassettata. poi, recuperato il più possibile il divario con il resto dell'umanità, si faccia un vero e serio dibattito politico e che vinca il più competente.

... dopo di 17 anni di pagliacciate anti fanta-comunisti... quanti anni sprecati :x
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Helmut
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34473 Messaggio da Helmut »

kisho ha scritto: era ora. l'unica cosa di cui l'italia ha bisogno è di un sano governo liberal finalmente
Per averlo sono dovuti intervenire i banchieri europei, che di fatto hanno esautorato la classe politica italiana.

Quindi è il fallimento dei governi di centroDX, di fatto incapaci di decisioni importanti e di gestire l'emergenza creata dai mercati internazionali, ma pure dei Bersani, dei Di Pietri, dei Vendoli, dei D'Alemi, dei Casini (nel senso dei Pierferdinandi) che non hanno offerto un'alternativa credibile.

Altrimenti la BCE avrebbe fatto governare loro. :o

Comunque copione già visto.
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34474 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Tu Helmut credi che la BCE avrà il sopravvento sugli italici veti incrociati e sui manifestanti greci che sfondano le vetrine?

Riuscirà a passare sopra a tutto questo?
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34475 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

tiffany rayne ha scritto:
OSCAR VENEZIA ha scritto:Anche Prodi ha fatto resistenza a suo tempo e secondo me ha fatto bene.

Forse dovremmo metterci in testa che quando eleggiamo qualcuno è per tutta la legislatura.
Non è mica tanto normale fare una campagna elettorale e poi dire che il vincitore si deve dimettere a comando.
I governi tecnici , comunque hanno bisogno di una maggioranza e non possono diventare una regola, altrimenti l'opposizione invoca subito il governo tecnico.
Ma che abbiamo reinventato la democrazia ? Vinci e dopo un po, a torto o a ragione, si fa un ribaltone tanto un periodo di rigore fa sempre bene, e se non sei d'accordo sei uno che vuole sfasciare tutto.
Quando è finita la 1 repubblica avremmo dovuto farla finita con tutto quello che si era inventata.
Sarebbe stato più accettabile se la sinistra avesse rovesciato il governo nelle piazze con tanto di assalti ai forni, brutto ma può far parte del gioco.
Non lo facciamo, vogliamo salvare capra e cavoli ma cosi' rimaniamo sempre in mezzo al guado.
Ma quale sinistra, sei fissato.

Veramente si è trattato di una faida interna tutta nella maggioranza, è stato cacciato via il co-fondatore del PDL tale Gianfranco Fini (lo conosci?) che si è portato dietro i suoi fedelissimi togliendo la maggioranza al governo Berlusconi.

Se capita questo e non ho piu' i numeri da leader responsabile mi dimetto senza andarmi a cercare tre-quattro deputati dall'altra parte per vivacchiare e tenere su un governo senza piu' autorevolezza e che per sopravvivere deve ricorrere sistematicamente al voto di fiducia.
E' comunque troppo facile che un governo cada, anche per faida interna. E' questo che non ci dobbiamo e possiamo più permettere: ci vuole come minimo la sfiducia costruttiva o la riforma delle pensioni dei parlamentari

tiffany rayne
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34476 Messaggio da tiffany rayne »

zio ha scritto:
tiffany rayne ha scritto:
zio ha scritto:''Berlusconi e' ormai una tassa che grava sulle spalle degli italiani. Le sue dimissioni valgono almeno cento punti di spread, denaro contante per le famiglie”.
Lo ha detto pochi giorni fa una persona con la testa sulle spalle come Enrico Letta. Lo hanno sostenuto alcuni stimatissimi analisti (molto valorizzati in questi giorni da Repubblica). Lo ha detto il banchiere Claudio Costamagna a Piazza Pulita.
ecco: non era vero, sappiatelo

p.s. w il governo Monti qualsiasi sia.
Berlusconi doveva andarsene dallo scorso dicembre 2010 dopo aver perso la maggioranza alla Camera con la dipartita dei finiani. Invece ha preferito vivacchiare grazie a tipi come Scilipoti, i cosiddetti "responsabili".

Nel frattempo la situazione economica è sempre piu' peggiorata e questo con un governo ridotto ai minimi termini numerici e senza piu' credibilità interna ed estera.

Ha fatto parecchi danni Berlusconi, oppure se preferisci Fini. Ma da qualunque ottica si guardi questa maggioranza che ha vinto le elezioni del 2008, quindi Berlusconi, Bossi e Fini, ha combinato un vero disastro minimizzando sempre la situazione e continuando a restare aggrappati alla poltrona con la nave che affondava. Oggi la situazione è molto difficile, facile dire "avete visto che anche con le dimissioni di Berlusconi la borsa va male e anche lo spread non migliora?". Ci vorrebbe Mandrake non Monti.

Facile e comodo, come la volontà di Berlusconi di passare per un eroe che si dimette per il bene del paese. Il suo video messaggio è delirante. Del tutto in linea però col personaggio e perfetto per continuare a prendere per il culo i suoi elettori che ci cascano sempre. Non per nulla già sentono nostalgia del suo governo.
non contesto il giudizio sul governo. ètuo, personale e quindi incontestabile.
il mio a posteriori è negativo, ma si fonda sul fatto che non ha realizzato il programma con cui ha preso il mio voto.
a parere di molti, è molto facile far passare la crisi dell'euro e la speculazione sul debito italiano come causa e colpa di Berlusconi. è facile e conveniente. peccato però non sia così.
in realtà il problema sta all'origine stessa dell'euro e la presenza di un governo che fa poco è solo una complicazione ma non la causa.
questo volevo evidenziare.
sono caduti o si sono dimessi i governi di: islanda, irlanda, portogallo, spagna, grecia, belgio, e ora italia.
è del tutto evidente che il fattore della caduta di questi governi sono: da un lato la crisi e la speculazione; dall'altro l'inapplicabilità nella politica ordinaria dei dettati BCE.
ma ciò non vale al contrario. sappilo.
Io penso che un governo autorevole e capace e con una ampia maggioranza avrebbe almeno limitato i danni, questo governo nei suoi primi due anni in cui aveva una ampia maggioranza ha passato il tempo a dire che la crisi era solo psicologica e ha continuato anche nell'ultimo periodo in cui ha perso questa ampia maggioranza.

Le responsabilità della ex-maggioranza sono gravi, in un periodo cosi instabile e di crisi economica non ha dato al paese quel governo che gli serviva limitandosi a vivacchiare con i suoi voti di fiducia fino quasi all'inevitabile tracollo economico finale dell'Italia. Ora con i buoi scappati si sta provando a chiudere la stalla, speriamo non sia troppo tardi.

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cinico
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34477 Messaggio da cinico »

zio ha scritto:
Capitanvideo ha scritto:
cinico ha scritto: Caro Tiffany, a parte che era una piccola battuta (certo non meritevole di una simile reazione), siccome questo governo di emergenza nazionale dovrebbe andare a toccare tanti privilegi, ecco, mi permetto di evidenziare che molti di questi riguardano il Vaticano (fondi alle scuole private, l'esenzione dall'ICI ecc. ecc.), e mi permetto altrettanto di dubitare che verranno toccati.
Ovviamente sarò felice (ma non più di tanto, poiché l'avrò comunque nel culo) di essere smentito dai fatti.
Cmq la faccenda sui finanziamenti alle scuole private non e' così semplice come si crede.

Lo Stato sgancia danaro, ok, ma per ogni alunno che si toglie dalla scuola pubblica risparmia circa 8000 euro all'anno, mentre se non sbaglio finanzia poco piu' di 500 euro (a testa) per la privata.
se queste cose le dico io diventano clericali.
se le dici tu diventano motivo di riflessione.
nel nostro piccolo siamo uno specchio dell'italia.
quindi: vai avanti tu.
viva il forum. viva la libertà.
:lol:
Tu la vedi (giustamente) dal lato del risparmio. Io ricordo una piccola postilla della Costituzione che parla di "assenza di oneri per lo Stato". Lo so che ci sono dispute interpretative, però non è dimostrata l'indispensabilità dell'intervento statale.
"Non ti azzardare. Non con Campanellino!"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34478 Messaggio da zio »

dimenticavo:
canella, la pizza fatta in casa a crosta spessa ricoperta da una cascata di prosciutto di parma tagliato fine e mozzarella di bufala.

p.s. però gonfia.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34479 Messaggio da Helmut »

Drogato_ di_porno ha scritto:Tu Helmut credi che la BCE avrà il sopravvento sugli italici veti incrociati e sui manifestanti greci che sfondano le vetrine?
Non lo so...non possiedo il dono della profezia (cit.)

Mi rivolgo all'ala rivoluzionaria - da tastiera - del forum.
Non pensate che questo sia uno straordinario momento non dico per tentare l'assalto al cielo ma almeno per reclutare una quota significativa di militanti tra i delusi, gli scontenti, i manifestanti vari in vista di una prossima Rivoluzione Mondiale...???

Oppure, dal momento che il primo pensiero preoccupato della gran parte dei salariati nel grasso grosso mondo occidentale è lo spread, i tassi d'interesse, i propri conti in banca, le proprietà immobiliari tassate e il Sole24Ore vende le stesse copie della Gazzetta dello Sport, sia ormai un'altra partita persa in partenza...??? :-?
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34480 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Ovvio Helmut, i delusi e gli scontenti attuali non sono equiparabili ai soldati feriti che lo Zar faceva caricare su treni diretti ai binari morti (con la promessa di inviarli agli ospedali). E la Germania e la Francia non sono impegnate in uno scontro mortale, anzi sono pronte ad intervenire.

Finchè ci sono 3 pasti caldi al giorno niente rivoluzione, massimo qualche sprangata e la sera tutti a casetta nel lettone.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34481 Messaggio da Helmut »

Drogato_ di_porno ha scritto: Finchè ci sono 3 pasti caldi al giorno niente rivoluzione...
...e supermercati pieni...

...non c'è nulla da fare, l'ala rivoluzionaria - da tastiera - ha sbagliato epoca...orfana delle sue ideologie rassicuranti da coperta di Linus, deve accontentarsi di dargli addosso a un piccolo tycoon italiano che per una fortunosa serie di circostanze storiche ha governato il Paese con alterne fortune per 17 anni...poveracci... :o
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34482 Messaggio da Capitanvideo »

cinico ha scritto: Tu la vedi (giustamente) dal lato del risparmio. Io ricordo una piccola postilla della Costituzione che parla di "assenza di oneri per lo Stato". Lo so che ci sono dispute interpretative, però non è dimostrata l'indispensabilità dell'intervento statale.
Si questo e' giusto, ci pensavo mentre scrivevo il precedente intervento.

Praticamente si dovrebbero sospendere i finanziamenti e monitorare le adesioni.

Se crollano si dovrebbe rifinanziare.

Se rimangono stabili si mandano affanculo le suore.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34483 Messaggio da Plo Style »

Il governo tecnico visto dal giornalista Karl Marx
di Marcello Musto, da il manifesto, 13 novembre 2011

Ritornato, da qualche anno, a essere discusso dalla stampa di tutto il mondo per l'analisi e la previsione del carattere ciclico e strutturale delle crisi capitalistiche, Marx andrebbe oggi riletto in Grecia e in Italia anche per un'altra ragione: la ricomparsa del «governo tecnico».

In qualità di giornalista del New York Tribune, uno dei quotidiani più diffusi del suo tempo, Marx osservò gli avvenimenti politico-istituzionali che, in Inghilterra, nel 1852, portarono alla nascita di uno dei primi casi di «governo tecnico» della storia, il gabinetto Aberdeen (dicembre 1852 - gennaio 1855).

L'analisi di Marx si contraddistinse per sagacia e sarcasmo. Mentre il Times celebrava la nascita dell'avvenimento come il segno dell'ingresso «nel millennio politico, in un'epoca in cui lo spirito di partito è destinato a sparire e in cui soltanto genio, esperienza, industriosità e patriottismo daranno diritto ai pubblici uffici», e invocava per questo governo il sostegno degli «uomini di ogni tendenza», poiché «i suoi principi esigevano il consenso e l'appoggio universali»; egli irrise la situazione inglese nell'articolo Un governo decrepito. Prospettive del ministero di coalizione (gennaio 1853).

Ciò che il Times considerava tanto moderno e avvincente costituiva per lui una farsa. Quando la stampa di Londra annunciò un «ministero composto da uomini nuovi», Marx dichiarò che «il mondo sarà certamente non poco stupito quando avrà appreso che la nuova era nella storia sta per essere inaugurata nientemeno che da logori e decrepiti ottuagenari (...), burocrati che hanno partecipato a quasi ogni governo dalla fine del secolo scorso, membri del gabinetto, doppiamente morti, per età e usura, e richiamati in vita solo artificialmente».

Accanto al giudizio sulle persone, c'era - naturalmente - quello, ben più importante, sulla politica. Marx si chiese, infatti: «Ci viene promessa la scomparsa totale delle lotte tra i partiti, anzi la scomparsa dei partiti stessi. Che cosa vuol dire il Times?». La domanda è, purtroppo, di stringente attualità, in un mondo in cui il dominio del capitale sul lavoro è tornato a essere selvaggio come lo era alla metà dell'Ottocento.

La separazione tra «economico» e «politico», che differenzia il capitalismo dai modi di produzione che lo hanno preceduto, è giunta oggi al suo culmine. L'economia non solo domina la politica, dettandole agenda e decisioni, ma è oramai posta al di fuori delle sue competenze e del controllo democratico, al punto che il cambio dei governi non modifica più gli indirizzi di politica economico e sociale.

Negli ultimi trenta anni si è proceduto, inesorabilmente, a trasferire il potere decisionale dalla sfera politica a quella economica; a trasformare possibili decisioni politiche in incontestabili imperativi economici, che sotto la maschera ideologica dell'apoliticità nascondevano, al contrario, un impianto eminentemente politico e dal contenuto assolutamente reazionario. La ridislocazione di una parte della sfera politica nell'economia, come ambito separato e immodificabile, il passaggio di potere dai parlamenti (già svuotati del loro valore rappresentativo da sistemi elettorali maggioritari e da revisioni autoritarie del rapporto tra il potere governativo e quello legislativo) al mercato e alle sue istituzioni e oligarchie, costituisce il più grave impedimento democratico del nostro tempo.

I rating di Standard & Poor's, gli indici di Wall Street - questi enormi feticci della società contemporanea - valgono più della volontà popolare. Nel migliore dei casi, il potere politico può intervenire nell'economia (le classi dominanti ne hanno spesso bisogno per mitigare le distruzioni prodotte dall'anarchia del capitalismo e dalle sue violente crisi), ma senza mai poterne ridiscutere le regole e le scelte di fondo.

Esempio lampante di quanto descritto sinora sono gli eventi succedutisi in questi giorni in Grecia e in Italia. Dietro l'impostura del termine «governo tecnico» - o, come si usava dire ai tempi di Marx, del «governo di tutti i talenti» - si cela la sospensione della politica (non si possono concedere né referendum, né elezioni) che deve cedere del tutto il campo all'economia. Nell'articolo Operazioni del governo (aprile 1853), Marx affermò che «forse la cosa migliore che si può dire del governo di coalizione ("tecnico") è che esso rappresenta l'impotenza del potere (politico) in un momento di transizione». I governi non discutono più quali indirizzi economici adottare, ma sono gli indirizzi economici a generare la nascita dei governi.

In Italia i suoi punti programmatici sono stati elencati in una lettera (che avrebbe dovuto rimanere addirittura segreta) indirizzata, la scorsa estate, dalla Banca Centrale Europea al governo Berlusconi. Per «ristabilire la fiducia» dei mercati occorre procedere spediti sulla strada delle «riforme strutturali» (espressione divenuta sinonimo di scempio sociale), ovvero: riduzione salariale, revisione dei diritti dei lavoratori circa le norme che regolano l'assunzione e il licenziamento, aumento dell'età pensionabile e privatizzazioni su larga scala. I nuovi «governi tecnici», con a capo gli uomini cresciuti nelle stanze di alcune delle istituzioni economiche maggiormente responsabili della crisi (vedi la nomina di Papademos in Grecia e di Monti in Italia) seguiranno su questa strada. Ovviamente per il «bene del paese» e per il «futuro delle prossime generazioni». Al muro ogni voce fuori dal coro.

Se, invece, la sinistra non vuole scomparire deve ritornare a saper interpretare le cause vere della crisi in atto e avere il coraggio di proporre, e sperimentare, le necessarie risposte radicali per uscirne.

(14 novembre 2011)
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra

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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34484 Messaggio da zio »

Capitanvideo ha scritto:
cinico ha scritto: Tu la vedi (giustamente) dal lato del risparmio. Io ricordo una piccola postilla della Costituzione che parla di "assenza di oneri per lo Stato". Lo so che ci sono dispute interpretative, però non è dimostrata l'indispensabilità dell'intervento statale.
Si questo e' giusto, ci pensavo mentre scrivevo il precedente intervento.

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Se crollano si dovrebbe rifinanziare.

Se rimangono stabili si mandano affanculo le suore.
ma invece di dare aiuti e quindi non sovvenire ai dettami costituzionali, non si può consentire ai genitori di scaricare dal reddito i soldi spesi per l'istruzione dei figli? e, non si può invece finanziare come sgravio fiscale i posti resi disponibili al pubblico negli asili e scuole private? o al massimo finanziare la mensa in base al reddito?
in italia tutto questo è un tabù, mentre in europa ormai è la normalità.
se il privato fa un servizio pubblico, meglio il privato.
ormai è chiaro che lo stato non può fare tutto. spende troppo.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

#34485 Messaggio da Helmut »

Plo Style ha scritto:Se, invece, la sinistra non vuole scomparire deve ritornare a saper interpretare le cause vere della crisi in atto e avere il coraggio di proporre, e sperimentare, le necessarie risposte radicali per uscirne
Quelli del Manifesto hanno la grande capacità di mettermi sempre di buon umore. :-D

Dopo tutto il panegirico su Marx e sul primato dell'economia sulla politica (in pratica "hot water discovering" con 30 anni di ritardo) concludono con questa frase che non vuol dire esattamente niente.

Quali sarebbero "le necessarie risposte radicali per uscirne"?

Boh... :-? chiacchere...inutili chiacchere... :o
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