...e la benzina a 5€/l. ma mai bastardi quanto quelli che vanno a "sciacallare" nelle abitazioni...
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
Terremoto in Abruzzo: l'ombra di mafia e camorra
Abruzzo, tra mafia e le ferite di una tragedia troppo vicina.
L'AQUILA - «La più grande tragedia del millennio». Queste le prime parole usate dalle istituzioni per descrivere il terremoto che ha colpito il centro dell'Abruzzo. Più di duecento i morti, duemila i feriti, centomila gli sfollati. Dati impressionanti. Da catastrofe del secolo.
In queste ore, come normale, si fa un gran parlare delle cifre, della possibilità di prevenire eventi simili, della gestione degli aiuti, della prontezza dei soccorsi, e della enorme, profondissima solidarietà italiana che si è sempre ritrovata forte nei momenti di necessità . Italiani, brava gente. Si sa. Italiani, piezz'e core. E se la solidarietà è tanta, tanti saranno i soldi che si riverseranno in Abruzzo nei prossimi mesi. Una valanga. Un fiume. Silenzioso.
Il primo minstro Silvio Berlusconi solo poche ore dopo annunciava lo stanziamento immediato di 30 milioni di euro, in attesa di dirottare cifre più consistenti. Una quarantina di paesi nel mondo offrivano la propria solidarietà economica e di mezzi. Il governo italiano avviava le procedure per richiedere all'unione europea l'accesso al fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali. Un fondo che dispone di risorse per un miliardo di euro. Una valanga. Un fiume. Silenzioso.
Il giro di denaro intorno a una tragedia di queste dimensioni è immane: equivale al costo di una guerra. Milioni di euro nel breve tempo, miliardi nel lungo termine. Per il terremoto dell'Irpinia del 1980 furono spesi più di 50.000 miliardi di vecchie lire. Ma solo la metà finì realmente nella ricostruzione. Nacquero fabbriche fantasma, quartieri fantasma, interi paesi fantasma. Un tecnico del comune si fece costruire una villetta per le vacanze al posto di un capannone. Alcune strade dell'epoca ancora oggi finiscono nel nulla. Altre provocano 300 incidenti l'anno. C'erano fiumi che oggi non ci sono più. 5000 abitazioni andarono a chi non ne aveva diritto e prefabbricati in amianto a chi lo avrebbe avuto, quel diritto.
Per quel terremoto si contiuna a pagare ancora oggi. 107 milioni di euro solo nel 2004. Il corrispettivo di 10.000 anni di stipendio per un impiegato con mille euro al mese. Tutti soldi che «andavano ad alimentare questo grosso ceto politico imprenditoriale affaristico e la camorra», secondo Giovanni Russo Spena, membro della commissione istituzionale che si occupó del sisma.
Per il terremoto abruzzese di questa mattina, già lo si capisce, il fiume di denaro avrà ben quattro diversi affluenti: gli stanziamenti statali e regionali, il fondo europeo per le emergenze, le donazioni dei cittadini e delle associazioni, il contributo internazionale in forma di fondi e mezzi. Affluenti con una portata non difficile da quantificare a priori: milioni di euro nel breve tempo, miliardi nel lungo termine. E intanto molte idrovore si stanno già , silenziosamente, collocando alla foce.
Un giro d'affari e un indotto a cui qualsiasi impresa sarebbe interessata. Certamente lo sarà «la prima azienda italiana»: un'impresa da novanta miliardi di fatturato ogni anno, che copre da sola il 7% del Pil italiano. La mafia. Il cui bilancio non è stimato da un visionario complottista ma dalla Confesercenti nel 2007. Di questi miliardi una considerevole fetta gestisce il settore dell'edilizia e immobiliare. Con quel perfetto sistema imprenditorial-criminale, radicato nel territorio e nell'economia di mercato, che la letteratura e Roberto Saviano hanno magistralmente descritto negli ultimi anni.
Una longa mano che opera in Italia, nel mondo e in tutta Europa. Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. Edilizia, case, industria. Dal Mediterraneo all'Atlantico, in un area di migliaia di chilometri quadrati. Una multinazionale con sede centrale a Napoli e sedi distaccate ovunque nel mondo. Che ha affondato le unghie in tutte le principali tragedie italiane.
Anche l'abruzzese e la marsica sono territori noti alla mafia. Una zona in cui «c'è l'attenzione anche di alcuni esponenti della Camorra e della Sacra Corona Unita», secondo Francesco Forgione, presidente della Commissione parlamentare antimafia nel 2007. Una zona che secondo la Procura distrettuale antimafia dell'Aquila nasconde una parte del tesoro del boss Vito Ciancimino, stimato in 600 milioni di euro. Una zona su cui pesano come macigni le recentissime notizie di arresti per infiltrazione mafiosa. Appalti, concessioni edilizie, sanità . Proprio ció che sarà necessario per la ricostruzione.
Notizie che la furia del terremoto ha spazzato via. Ha messo a tacere meglio di qualsiasi direzione antimafia. Notizie che fanno tornare alla mente quell'ospedale inagibile in piena emergenza, quella casa dello studente crollata, quel palazzo della procura distrutto in pieno centro all'Aquila.
Le mafie è dai primi anni novanta che non sono più un fuoco che divampa. Che esplode. Hanno cambiato strategia. Attenderanno il ricadere della polvere sulle macerie. E, come brace, lentamente coveranno sotto la cenere, per poi corrodere pazientemente tutto il legno nuovo che gli verrà buttato sopra.
Nel frattempo, questa notte all'Aquila una donna raccoglie compostamente le macerie della propria casa e guarda il cielo. Napoli dista solo tre ore di auto.
Drogato_ di_porno ha scritto:Terremoto in Abruzzo: l'ombra di mafia e camorra
Abruzzo, tra mafia e le ferite di una tragedia troppo vicina.
"non è il momento delle polemiche"
"è vergognoso tirar fuori queste cose ora, bisogna pensare alle vittime"
e infine, un classico: "pessimisti!!!"
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
el diablo spero con sincerità che tutto vada per il meglio sia per te che per i tuoi cari
ho conoscenti nelle carceri abruzzesi mia sorella è scesa e mi ha detto che i carcerati che tra l'altro c'è il suo fidanzato sono dimenticati non sono delinquenti di categoria infame sono dentro per errori di gioventù
ma hanno un buon codice d'onore
sai qualcosa a proposito
il poco è molto a chi non ha che il poco infatti il centopiedi visse felice fino a quando il rospo gli chiese > spiegami un pó,quale gamba muovi prima e quale dopo? >E così lo mise in tale confusione che il centopiedi rimase bloccato nel fosso ,riflettendo su quale doveva essere il metodo per camminare
pelleposcide ha scritto:non sono partito perchè mi hanno invitato a una pizzata.
ma te sei certo di quello che scrivi ho ti sei fatto un trip
no perche se scrivi queste cose? quale sensazione vorresti trasmettere scusa??? fossi super zeta cercherei l'indirizzo ip e verrei a farti una meritata spedizione punitiva perche su certi drammi non si deve avere la presunzione di fare battute accettate con leggerezza e ceco di controllarmi perche mi verrebbe da offenderti di brutto,,e peccato che non sìho postare le fot perche ne avevo una che ti si addiceva,,,,e qui per risetto chiudo
il poco è molto a chi non ha che il poco infatti il centopiedi visse felice fino a quando il rospo gli chiese > spiegami un pó,quale gamba muovi prima e quale dopo? >E così lo mise in tale confusione che il centopiedi rimase bloccato nel fosso ,riflettendo su quale doveva essere il metodo per camminare