Mavco Pizellonio ha scritto:
Mi associo ai complimenti.
Drogato è un mito, la perfetta sintesi di alcune delle migliori caratteristiche che è possibile trovare sul forum.
La cultura di un Canella, di un Blif, di un Pan
La ferrea logica di un Husker...
...applicata stacanovisticamente alle discussioni ingaggiate con i forumisti più tardi, con resistenza degna di un Tiffany Rayne
L'enciclopedica competenza pornografica di un Len, con l'aggiornamento 2.0 di un Sandocan, ma con in più la completa formazione gossippara di un docu
Il malinconico, ironico, ininterrotto sdoppiamento fra l'uomo in carne e cervello e il personaggio letterario eternamente sognante ed eternamente sconfitto che è proprio di un Paperinik...
...con l'aggiunta dell'oscurità rigidamente difesa intorno alla propria persona, degna di un Dostum
L'unica caratteristica che nessuno può condividere con lui è forse la tendenza a migliorare col tempo, come forumista.
Mi unisco ai giudizi di Mavco, aggiungendo che Drogy possiede anche il guizzo tipicamente Pizelloniano, pur essendo meno sarcastico.
Ma veniamo alla risposta.
Prima di tutto dovremmo metterci d'accordo su cosa è una scienza. Credo possiamo essere tutti d'accordo nel definire che nessuna scienza può arrogarsi il diritto di darne una definizione.
E' lampante che per un fisico o un matematico tutte le altre non sono scienze. A questo punto nemmeno la scienza epistemologica di derivazione popperiana può più definirsi tale in quanto racchiude in sé la possibilità -sempre aperta- di essere smentita.
Se torniamo allora a una definizione riduttiva di ordine etimologico ogni Scienza è un sapere o meglio, un saperne di più.
La prima metà del 900 si è caratterizzata per aver messo a nudo le cosiddette metanarrazioni, fatte in nome di una verità ultima nascosta da qualche parte e tutta da scoprire. Quella quella idealista, quella positivista e quella marxista ne hanno fatto le spese più vistose specie quando, nella seconda metà del secolo scorso si addiviene a un concetto di una Verità e di un Essere non assoluti, ma prodotti caso per caso relativamente alle dinamiche dei sistemi complessi che hanno i loro gangli nelle reti.
Concordo in pieno con Drogato nell'inserire il pensiero di Marx nell'alveo di quello hegeliano (di cui fu peraltro allievo), dando per scontato che nel suo insegnamento c'è un riferimento palese ad un Essere. In effetti lui ci dice come dovrebbe essere il mondo.
Nel mio intervento precedente avevo citato non a caso Hobbes che nel Leviatano fissa i canoni della modernità sociale e politica tuttora vigenti. Lo fa alla maniera del genio (genio è colui che anticipa i tempi e ancor più li determina) muovendo dall'idea che la Natura è ostile e cattiva e va in qualche modo assoggettata a beneficio degli uomini. E' ovvio che la natura di cui parla Hobbes non è la Natura, ma, così atrocemente dipinta, diventa funzionale ad un progetto.
Stessa cosa fa nel contempo Cartesio in campo scientifico: calca oltremisura - in maniera quasi grottesca- il dualismo ontologico tardo cristiano secondo cui siamo fatti di anima e corpo e dice a quelli che accendevano i roghi:" 0.K. ragazzi, l'anima(res cogitans) è nella ghiandola pineale che io non toccherò, mentre tutto il resto è corpo animale(res extensa) e vedrò di capirci qualcosa".
Analogamente descrive un mondo fatto di meccanismi straordinariamente simili ai disegni di Leonardo e ottiene il lasciapassare per farvi un po' di hackeraggio.
Orbene, se ci accorgiamo tu, Pizellonio ed io che queste sono mere
convenzioni, vuoi che non ne fossero consapevoli menti del calibro di un Hobbes e di un Cartesio ?
Ma è uno scotto inevitabile per progredire questo di basarsi su convenzioni il più possibile funzionali, posto che quand'anche una cosa funzioni non per questo diviene sinonimo di verità.
Il progresso è semplicemente una diminuzione della povertà che ci attanaglia. Povertà di conoscenze, innanzitutto, povertà economiche, di sicurezza e di tutto quello che vuoi.
Nel discorso del cristianesimo laico di Marx rientrano a pieno titolo anche il capitalismo e la scienza secondo queste sequenze:
-Anarchia naturale legge della jungla--->rinuncia consistente alle libertà soggettive e costruzione di uno stato forte e autorevole--->benessere (Hobbes)
-Oscurantismo---> lavoro di ricerca scientifica--->benessere
-Oppressione--->Rivoluzione---benessere (Marx)
-Peccato originale--->Crocifissione--->Resurrezione/benessere eterno(Cristo)
Se lo sapevano Hobbes e Cartesio non poteva non saperlo anche Marx che in quel contesto individua consapevolmente uno strumento di lotta efficace contro le mostruose ingiustizie e disuguaglianze del suo tempo.
Noi di sinistra che siamo più belli, più intelligenti, più colti, più intrinsecamente eleganti di quegli altri, abbiamo proprio per questo commesso l'errore di ritenere conveniente il superamento di questo tipo di convenzioni in linea con il pensiero moderno, senza contare che quegli altri -brutti, stupidi e grezzi- avrebbero immediatamente approfittato del nostro sgombero ideologico e ideale, per riprendere a somministrare le loro mefitiche ricette ad un pubblico appositamente tenuto nell'ignoranza e nell'incoscienza totali.
In pratica mentre noi dai palati sopraffini scientemente dichiaravamo filosoficamente e scientificamente superato il marxismo, quelli hanno ripreso a opprimere e sfruttare a più non posso, mentendo in maniera multimediale (vedi guerra di Libia) e riprecipitando il mondo in una frattura senza precedenti e dalle linee ancora da definire.
In questo senso mi proclamo comunista: non ho ancora un pensiero alternativo, gli altri men che meno ma intanto imperversano e macellano, allora ritiro fuori falce e martello e provo a fargli un culo così.
Poi si vedrà se nasce un pensiero sostitutivo; intanto sul versante intellettuale mi limito a smascherare i falsi profeti alla Obbbama e gli ipnotizzatori sociali alla Bauman.
Ultima notazione sul tempo lineare (newtoniano, quindi cartesian-hobbesiano, superato cent'anni fa!!!) e circolare dei greci.
A me piace molto il tempo ebraico. Loro immaginano il passato come posto avanti e hanno la stessa parola per indicare il passato e i cartelli stradali di indicazione.
Credo e so (da
scio, radice etimologica di scienza) che l'indicazione a dissotterrare falce e martello di guerra c'è proprio tutta.