[O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
In pigiamone?
Io stasera grappa Ceschia 50% ed un'ottima sigaretta fatta a mano con cartina rizla argento e tabacco halfzware samson blu. E tutone felpato.
Eccellente
Io stasera grappa Ceschia 50% ed un'ottima sigaretta fatta a mano con cartina rizla argento e tabacco halfzware samson blu. E tutone felpato.
Eccellente
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
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Furore 1.3.2017
Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
dico solo che sto interagendo con pizellonio
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Salutamelo con affetto.
Volessi poi dirmi il mezzo di interazione, te ne sarei grato
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Cicciuzzo 1.6.2016
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
lo stesso che per mr. viz
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- Mavco Pizellonio
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
No, con mr. viz uso la mano sinistra.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Ormai ti ho raggiunto (ma viz è ancora lontano)
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- CianBellano
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Mi trovavo al solito posto, con intorno la solita gente, me compreso.
Chissà se la mia assenza avrebbe cambiato qualcosa. Magari qualcuno si sarebbe comportato in maniera diversa, tanto poi io non ci sarei stato a "farlo", o tanto se io non c'ero che senso avrebbe avuto "farlo"? Due modi di vivere la mia assenza diametralmente opposti, che testimoniano in un certo senso la mia natura ambivalente, il mio impatto tutto fuorché omogeneo presso quella cerchia di persone, quel microcosmo nel quale io, che lo volessi o meno, fino a quel giorno avevo fatto parte. Ma questi interrogativi erano accademia dato che lì mi trovavo.
Non mi andava di parlare. Nemmeno di osservare storie, scoprire se avessero le potenzialità di diventare storielle o storiacce. Alcuni avevano già notato la mia passività, ma mi lasciavano perdere. Ecco un vantaggio di una lunga militanza.
Osservavo, forse per la prima volta, lo sfondo, i rumori di fondo e ciò che esisteva ma non aveva il potenziale di incidere in alcun modo nel presente.
Se i miei occhi non fossero stati ben piantati presso la mia testa, credo avrei osservato pure me stesso. Ma non ero certo l'unico elemento di sfondo a respirare. Erano tanti, quasi quanti erano i tavoli ed i posacenere sopra di essi. Chissà se anche loro avessero questa percezione di sé stessi. Di certo non sarei stato io a chiederglielo, ero un collega di sfondo, dopotutto.
Difficile pensare a qualcosa che non fosse immersa in quella dimensione marginale, in quel secondo piano che mi stordiva e cullava allo stesso tempo. Non sentivo il tempo scorrere, ricattarmi, dominarmi. Contemplavo qualcosa di indefinibile, ed era l'unico modo di prolungare quella sensazione unica, chissà per quanto?
Non riuscii nemmeno per un attimo a riflettere su quell'ultimo interrogativo che qualcosa mi attraversò come una folata umida di vento: era come se avessi perso l'equilibrio. Resomi finalmente conto di aver smarrito la cognizione di ciò che mi stava attorno subentrò subito una sgradevole sensazione di vulnerabilità. Chissà quanto era durata quella incoscienza. Avrebbero potuto derubarmi o chissà cos'altro, se quello stato sensoriale fosse stato abbastanza duraturo. Ero tornato, e non scorgevo più lo sfondo che tanto mi aveva portato a divagare. Dove erano andate quelle persone? Gli era capitato qualcosa di brutto? Essendo parte dello sfondo la cosa non importava a nessuno, evidentemente.
Il rumore di fondo cominciò rapidamente a dividersi in rumori sempre più diversi l'uno dall'altro. Ora distinguevo chiacchiere vicine e chiacchiere lontane, schiamazzi e persino il tintinnare di bicchieri. Iniziavo ad aver l'imbarazzo della scelta, così tanto materiale sonoro da non riuscire a focalizzarmi su qualcosa di preciso. Eppure distinguevo tutto, ma sembrava che non ci fosse spazio per la mia voce, che paziente mi avrebbe guidato come al solito verso una soluzione. Contavo sempre su di lei, ma in quella sera non mi restava che tendere l'orecchio ed attenderla.
E' incredibile come reggessi bene l'alcool.
Chissà se la mia assenza avrebbe cambiato qualcosa. Magari qualcuno si sarebbe comportato in maniera diversa, tanto poi io non ci sarei stato a "farlo", o tanto se io non c'ero che senso avrebbe avuto "farlo"? Due modi di vivere la mia assenza diametralmente opposti, che testimoniano in un certo senso la mia natura ambivalente, il mio impatto tutto fuorché omogeneo presso quella cerchia di persone, quel microcosmo nel quale io, che lo volessi o meno, fino a quel giorno avevo fatto parte. Ma questi interrogativi erano accademia dato che lì mi trovavo.
Non mi andava di parlare. Nemmeno di osservare storie, scoprire se avessero le potenzialità di diventare storielle o storiacce. Alcuni avevano già notato la mia passività, ma mi lasciavano perdere. Ecco un vantaggio di una lunga militanza.
Osservavo, forse per la prima volta, lo sfondo, i rumori di fondo e ciò che esisteva ma non aveva il potenziale di incidere in alcun modo nel presente.
Se i miei occhi non fossero stati ben piantati presso la mia testa, credo avrei osservato pure me stesso. Ma non ero certo l'unico elemento di sfondo a respirare. Erano tanti, quasi quanti erano i tavoli ed i posacenere sopra di essi. Chissà se anche loro avessero questa percezione di sé stessi. Di certo non sarei stato io a chiederglielo, ero un collega di sfondo, dopotutto.
Difficile pensare a qualcosa che non fosse immersa in quella dimensione marginale, in quel secondo piano che mi stordiva e cullava allo stesso tempo. Non sentivo il tempo scorrere, ricattarmi, dominarmi. Contemplavo qualcosa di indefinibile, ed era l'unico modo di prolungare quella sensazione unica, chissà per quanto?
Non riuscii nemmeno per un attimo a riflettere su quell'ultimo interrogativo che qualcosa mi attraversò come una folata umida di vento: era come se avessi perso l'equilibrio. Resomi finalmente conto di aver smarrito la cognizione di ciò che mi stava attorno subentrò subito una sgradevole sensazione di vulnerabilità. Chissà quanto era durata quella incoscienza. Avrebbero potuto derubarmi o chissà cos'altro, se quello stato sensoriale fosse stato abbastanza duraturo. Ero tornato, e non scorgevo più lo sfondo che tanto mi aveva portato a divagare. Dove erano andate quelle persone? Gli era capitato qualcosa di brutto? Essendo parte dello sfondo la cosa non importava a nessuno, evidentemente.
Il rumore di fondo cominciò rapidamente a dividersi in rumori sempre più diversi l'uno dall'altro. Ora distinguevo chiacchiere vicine e chiacchiere lontane, schiamazzi e persino il tintinnare di bicchieri. Iniziavo ad aver l'imbarazzo della scelta, così tanto materiale sonoro da non riuscire a focalizzarmi su qualcosa di preciso. Eppure distinguevo tutto, ma sembrava che non ci fosse spazio per la mia voce, che paziente mi avrebbe guidato come al solito verso una soluzione. Contavo sempre su di lei, ma in quella sera non mi restava che tendere l'orecchio ed attenderla.
E' incredibile come reggessi bene l'alcool.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
ora su rai 5!!
Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
evaffanculo ho ripreso fffffhhhh ah
stanotte ho nostalgia, fanculo i social, le notizie che mi ottundono, lo starnazzare dei polli, gli insormontabili pensieri del giorno.
stanotte me ne sto qui a fumare un pò.
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Dedicato a Canella:
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Dedicato a Miss:
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Per il Capitano:
Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).
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Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Rattray's sweet fragrant, zacapa centenario, tom traubert's blues, cielo stellato
C'è tutto, possiamo ricominciare
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- lider maximo
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- Località: In giro da qualche parte con tre bottiglie 3 di birra in mano.
Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
A fumare cubani o a girovagare qua dentro?
Io adesso mi sto facendo una chesterfield rossa, appena svegliato, nel tentativo di smaltire la sbronza di ieri notte......ci riuscirò?
Io adesso mi sto facendo una chesterfield rossa, appena svegliato, nel tentativo di smaltire la sbronza di ieri notte......ci riuscirò?
#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.
Re: [O.T.] Tabacco & Celluloide (il salotto buono di SZ)
Boh, non lo so
Comunque lo sweet fragrant, come tutti i rattray, è tabacco da pipa, che mi fa compagnia, insieme al senor zacapa, anche ora
E c'è anche lui
Comunque lo sweet fragrant, come tutti i rattray, è tabacco da pipa, che mi fa compagnia, insieme al senor zacapa, anche ora
E c'è anche lui
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