Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (OT)

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Drogato_ di_porno
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#361 Messaggio da Drogato_ di_porno »

io non ce l'ho coi comunisti, chiunque voglia l'indipendenza è un povero coglione, di qualsiasi colore. viviamo già in un mondo a rischio quarta guerra mondiale, veniamo da secoli di stragi per le "autodeterminazioni", davvero non si sente il bisogno perché qualche punkabbestia catalano è rimasto al 1936.

che poi scusate, comunismo e nazionalismo dovrebbero essere ossimori (tranne che nella testa di Diego Fusaro). almeno questo delirante articolo postato da dos ha il pregio di evidenziarlo: https://www.ilpartitocomunistaitaliano. ... catalogna/
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bellavista
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#362 Messaggio da bellavista »

Linegoco ha scritto:Secondo alcune fonti Madrid avrebbe (stavolta davvero) inviato i reparti speciali delle proprie Forze armate in Catalogna (o Catafogna se preferiti una terminologia che sarebbe più appropriata).
Sorgono spontaneamente alcune domande:

1) che diavolo stanno aspettando a farli intervenire e di brutto?
2) perché non hanno ancora sciolto d'imperio la Generalitat de Catalunya e occupato gli uffici del "governo" catalano in modo permanente?
3) perché cazzo non hanno disarmato i Mossos d'Esquadra?

Perché sono così effeminati e indecisi? O agiscono in maniera forte, spartana e spazzano via i sediziosi o non caveranno un ragno dal buco. Devono impedire qualsiasi proclamazione di indipendenza.
Con la forza bruta. Senza tanti giri di parole.

http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/183879/ ... e-speciali
e ora a questi catalani noi le reni spezzerem!

spagnoli in catalogna, giallo nemico bolscevico e traditor!
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bellavista
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#363 Messaggio da bellavista »

Drogato_ di_porno ha scritto: veniamo da secoli di stragi per le "autodeterminazioni"
no vabbe, questa se la scriveva linegoco gliela lasciavo passare, ma dato che ti considero persona intelligente, questa me la devo chiarire.

i secoli di guerre e stragi sono dovuti all’autodeterminazione?

non all’annessione di altri paesi? seconda guerra mondiale ecc.
non all’ingerenza estera su un paese terzo: iraq, libia, svariati paesi africani e sud americani ecc.


no, le stragi e le guerre sono dovute al desiderio di autodeterminazione? sicuro sicuro?
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bellavista
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#364 Messaggio da bellavista »

bellavista ha scritto:
Drogato_ di_porno ha scritto: veniamo da secoli di stragi per le "autodeterminazioni"
no vabbe, questa se la scriveva linegoco gliela lasciavo passare, ma dato che ti considero persona intelligente, questa me la devo chiarire.

i secoli di guerre e stragi sono dovuti all’autodeterminazione?

non all’annessione di altri paesi? seconda guerra mondiale ecc.
non all’ingerenza estera su un paese terzo: iraq, libia, svariati paesi africani e sud americani ecc.


no, le stragi e le guerre sono dovute al desiderio di autodeterminazione? sicuro sicuro?
ci sono anche state stragi per l’autoderminazione, ma fatte per causa dei paesi che rifiutavano di darla. In tutti i casi dove l’autoderminazione è stata concessa non c’è stato alcun problema (abbiamo già visto l’elenco precedentemente, non serve rifarlo).

Quindi parafrasando drogato, possiamo dire con certezza che chiunque si opponga all’autodeterminazione fatta in modo democratico e pacifico è un coglione.

se uno comunità si vuole separare da un altra la scelta più efficiente per evitare stragi e guerre è semplicemente lasciarglielo fare con buona pace delle cazzate nazionalistica, della sacra unità e delle costtuzioni che non prescrivono la possibilità di staccarsi.

questo è il modo semplice ed efficace per evitare stragi e guerre per l’autoderminazione, che non è comunque lontanamente la causa della maggior parte delle guerre degli ultimi secoli.
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#365 Messaggio da SuperTrivelle »

BARNEY ha scritto:Quoto Drughy parola per parola.

Io odio i catalani, sono una razza egoista e opportunista: spero che le nuove truppe spedire da Madrid usino il manganello come si deve per silenziare la arrogante e prepotente MINORANZA indipendentista catalana.
I Sardi hanno avuto a che fare coi Catalani, in passato. Dopo quell'esperienza, in Sardegna "su Catalanu" è diventato il nome di un insetto particolarmente repellente.

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Linegoco
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#366 Messaggio da Linegoco »

Finalmente si stanno muovendo...
Punti strategici sotto controllo militare in tutta la Catalogna 8)

http://tg.la7.it/cronaca/catalogna-ora- ... 017-120584
去废话

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Drogato_ di_porno
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#367 Messaggio da Drogato_ di_porno »

bellavista ha scritto:questo è il modo semplice ed efficace per evitare stragi e guerre per l’autoderminazione, che non è comunque lontanamente la causa della maggior parte delle guerre degli ultimi secoli.
non ho detto che è stata l'unica causa, una guerra è sempre frutto di concause. Ma le PALLE sull'autodeterminazione hanno sempre contribuito a innescare tensioni o si prestavano a fungere da pretesto. Abbiamo l'esempio della prima guerra mondiale ma potremmo farne 100 altri.
bellavista ha scritto:In tutti i casi dove l’autoderminazione è stata concessa non c’è stato alcun problema (abbiamo già visto l’elenco precedentemente, non serve rifarlo).
Se l'esempio era quello dell'URSS o dell'Impero Britannico ti ho già spiegato che il paragone non reggeva. Inoltre dalle ultime elezioni e dal referendum è emerso che in Catalogna gli indipendentisti sono una minoranza. Quindi decide la minoranza per la maggioranza?
se uno comunità si vuole separare da un altra la scelta più efficiente per evitare stragi e guerre è semplicemente lasciarglielo fare
In Catalogna secondo il diritto internazionale non ci sono le condizioni per chiedere l'autodeterminazione. Non c'è apartheid né violazione dei diritti umani (il tuo paragone con gli ebrei sotto Hitler non stava in piedi). A meno che tu non consideri la Catalogna una "colonia" spagnola sottoposta a dominazione straniera. Altrimenti qualunque coglione può proclamare la secessione della sua stanza da letto.

Te lo riposto perché forse non è chiaro.
È vero che il diritto internazionale riconosce il principio di autodeterminazione dei popoli, ma non inteso come diritto alla secessione, quanto piuttosto diritto del popolo, o di una parte di esso, a essere cittadino e potersi realizzare politicamente, a partecipare alla vita democratica delle istituzioni del proprio paese. Il diritto alla secessione viene riconosciuto solo in alcuni specifici casi, per esempio dove c’è un dominio coloniale, un’occupazione militare di una forza straniera e dove vengono compiute gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani. Nel resto dei casi il diritto internazionale fa prevalere la “garanzia del confine”, ovvero l’integrità territoriale dello stato, sulle esigenze di autodeterminazione. La Costituzione spagnola non prevede il diritto alla secessione e un cambiamento dello status quo richiederebbe una riforma costituzionale con procedimento aggravato, quindi con una maggioranza rafforzata, proprio come in Italia. Ci sarebbe anche la possibilità di organizzare direttamente un referendum, ma il voto dovrebbe essere organizzato dal governo spagnolo e il risultato non sarebbe comunque vincolante (si parlerebbe di un referendum consultivo).

https://it.wikipedia.org/wiki/Autodeter ... pplicativi
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OSCAR VENEZIA
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#368 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Sembra di leggere " Tecnica del colpo di stato" di Lutwak.
Solo che andrebbe aggiornato percho scritto negli anni 70 quando internet non esisteva.
Mi auguro che si smorzi tutto rapidamente e la faccenda finisca nel dimenticatoio.
Ma non perché è giusto che l'indipendenza venga repressa. Semplicemente perché mi conviene così.
E perché all'Italia conviene cosi. Anche all'Europa intesa come
Europa (non UE) conviene così.
Assurdo ricercare a tutti i costi il giusto, l'etico orientiamoci sul conveniente ,l'Etico in questa fattispecie e' da pazzi tanto piu
che sti Catalani non li reprime nessuno, parlano il dialetto loro e non rompessero il cazzo.

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GeishaBalls
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#369 Messaggio da GeishaBalls »

Ma in un mondo dove il 90% della merce che consumiamo e dei servizi che usiamo sono prodotti lontanissimi dalle regioni dove viviamo che senso ha definirsi in-dipendenti?

Chi si sente indipendente da Google? Dove si possono fare norme sulla privacy e fiscali per regolare il potere di Google? In Catalogna?

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Drogato_ di_porno
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#370 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Inoltre vorrei ricordarvi che i politici catalani hanno operato al di fuori della loro stessa legge.
Il governo catalano sostiene che il referendum dell’1 ottobre sia legale e il vicepresidente catalano Oriol Junqueras ha aggiunto che non è contrario al Codice penale. Ma non è vero, la Costituzione affida la competenza esclusiva di indire un referendum di particolare importanza al Parlamento e al governo spagnoli, mentre il referendum dell’1 ottobre è stato convocato unilateralmente dal governo catalano. Le due leggi approvate dal Parlamento catalano per realizzare il referendum – quella del 6 settembre e un’altra dell’8 settembre – siano illegali, anzitutto per questioni procedurali: sono state votate dal Parlamento catalano senza la maggioranza dei due terzi richiesta per la modifica dello Statuto di Autonomia della Catalogna, e senza avere ottenuto il parere preventivo del Consell de Garanties Estatutàries, il tribunale costituzionale della Catalogna, l’organo che controlla la legalità delle leggi approvate dalla comunità autonoma. La Ley del referéndum sarebbe illegale anche per il suo contenuto: una legge ordinaria non può infatti autoproclamare che «prevale gerarchicamente» sullo Statuto di Autonomia e sulla Costituzione, e non può stabilire un’autorità elettorale con la sola maggioranza assoluta.
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#371 Messaggio da GeishaBalls »

Comunque DDP in questo thread sta dando il meglio

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Drogato_ di_porno
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#372 Messaggio da Drogato_ di_porno »

GeishaBalls ha scritto:Comunque DDP in questo thread sta dando il meglio
Ma dai cristo! Come cazzo si fa nel 2017 ad appoggiare una "secessione"?

sono sconcertato
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#373 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Parakarro ha scritto:
OSCAR VENEZIA ha scritto:In un frangente del genere il governo centrale italiano avrebbe immediatamente invocato un qualche intervento della Unione Europea con le solite frasi a cazzo di cane tipo " E' un problema europeo !" " dobbiamo restare uniti perché c'è lo chiede l'Europa !".
Apprezzabile che la Spagna non si sia lasciata andare a queste giaculatorie imbarazzanti tanto
di moda dalle. nostre parti
perchè non credi che l'informazione interna spagnola non abbia fatto leva sula fatto che l'Europa non accettasse la scinnione Spagnola?!

disprezzi il provincialismo italiano ma ne fai parte in pieno
Provinciale io ?
Tutto può essere, ma non credo.
Per confutare dovrei scrivere la storia della mia vita, argomentare, confutare ,troppa fatica.Ti lascio credere che io sia il capo dei provinciali

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Drogato_ di_porno
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#374 Messaggio da Drogato_ di_porno »

postiamo da Wikipedia per chi ha voglia di leggerselo.
Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce l'obbligo, in capo alla comunità degli stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera (colonizzazione o occupazione straniera con la forza), o facente parte di uno stato che pratica l'apartheid, possa determinare il proprio destino in uno dei seguenti modi: ottenere l'indipendenza, associarsi o integrarsi a un altro stato già in essere, o, comunque, a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico[1] (cosiddetta: «autodeterminazione esterna»).

Il principio, nell'ambito del diritto internazionale, esplica i suoi effetti solo sui rapporti tra gli stati e non sancisce alcun diritto all'autodeterminazione in capo a un popolo: quest'ultimo, infatti, non è titolare di un diritto ad autodeterminare il proprio destino ma è solo il materiale beneficiario di tale principio di diritto internazionale, i cui effetti, invece, si ripercuotono solo sui rapporti tra stati: questi, se ne ricorrono le anzidette condizioni, sono tenuti ad acconsentire all'autodeterminazione[2].

Il principio non è applicabile ai paesi sottoposti a occupazione straniera prima della fine della seconda guerra mondiale (irretroattività), a meno che non si tratti di paesi coloniali[1].

Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale, cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti e obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Inoltre, questo principio è anche una norma di ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale. Come tutto il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione viene ratificato da leggi interne: per esempio, in Italia, vi è la L. n. 881/1977; nell'ordinamento italiano il principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3-1975).

Non esiste, invece (inizi del XXI secolo), alcuna norma consuetudinaria di diritto internazionale che sancisca obblighi per la comunità degli stati ad acconsentire alla cosiddetta «autodeterminazione interna», quale potrebbe essere il caso di una secessione di una porzione di uno stato[2] (salvo, forse, il caso prospettato dalla sentenza 20.8.1998 della Corte suprema del Canada sulle pretese di secessione della provincia canadese del Québec, in cui a un popolo sia impedita la partecipazione allo stato[2]): in base allo stesso principio, non vi è alcuna norma consuetudinaria per imporre a uno stato l'adozione di un regime democratico, né esiste l'obbligo della comunità internazionale di proteggere governi affermatisi a seguito di libere elezioni.

L'applicabilità del principio all'autodeterminazione incontra alcune limitazioni.

Nella prassi, si è in ogni caso escluso di assegnare al principio di autodeterminazione effetti retroattivi tali da consentire di rimettere in discussione situazioni territoriali definite a seguito dei più importanti eventi bellici del XX secolo, poiché metterebbero in discussione la certezza dei confini nazionali.

Ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani, il soggetto titolare del diritto all'autodeterminazione è il popolo come soggetto distinto dallo stato. Ma in nessuna norma giuridica internazionale c'è la definizione di popolo. Questa reticenza concettuale non è dovuta al caso. Gli stati giocano sull'ambiguità, non essendo ancora disposti ad ammettere espressamente che i popoli hanno una propria soggettività giuridica internazionale.

La Corte suprema del Canada, valutando le rivendicazioni di indipendenza del Québec rispetto al Canada, ha analizzato attentamente tale principio definendone i limiti: di esso sono autorizzati ad avvalersi ex colonie, popoli soggetti a dominio militare straniero, e gruppi sociali cui le autorità nazionali rifiutino un effettivo diritto allo sviluppo politico, economico, sociale e culturale. (Sentenza 385/1996).
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Re: Catalunya e le altre "sorelle". Dove andranno da sole? (

#375 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Un caso recente è il Kosovo. Per rendersi autonomo c'è voluta una guerra:

https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kosovo

E Cina e Russia (insieme ad altri 49 paesi) non l'hanno riconosciuto

https://it.wikipedia.org/wiki/Kosovo

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