Anche a me è preso un crampo ad un polpaccio stanotte. Non mi era mai successo, o meglio mi era successo ma dopo 37 km....non dopo 6 ore di sonno.....Greata ha scritto:Ho una domanda per i medici del forum.. La notte soffro di frequenti crampi ai polpacci, come posso evitarli?
[O.T.] I cazzi dei forumisti
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Una gamba sola?AlexSmith ha scritto:Anche a me è preso un crampo ad un polpaccio stanotte. Non mi era mai successo, o meglio mi era successo ma dopo 37 km....non dopo 6 ore di sonno.....Greata ha scritto:Ho una domanda per i medici del forum.. La notte soffro di frequenti crampi ai polpacci, come posso evitarli?
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Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Carenza di potassio. Mangia le banane. Succede nei periodi estivi perlopiù,settimana scorsa appena sveglio me ne sono beccato uno tremendo al polpaccio destro.AlexSmith ha scritto:Anche a me è preso un crampo ad un polpaccio stanotte. Non mi era mai successo, o meglio mi era successo ma dopo 37 km....non dopo 6 ore di sonno.....Greata ha scritto:Ho una domanda per i medici del forum.. La notte soffro di frequenti crampi ai polpacci, come posso evitarli?
Dura la vita..
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Ragazzi, siamo da rottamare.. 

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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
No, basta che prendi piu' " banane"...come han scrittoGreata ha scritto:Ragazzi, siamo da rottamare..

Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
è un periodo di magra ahahahahfedericoweb ha scritto:No, basta che prendi piu' " banane"...come han scrittoGreata ha scritto:Ragazzi, siamo da rottamare..
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Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
A me spesso vengono alla pianta interna del piede (la parte che solo ai piedipiatti tocca il suolo). E' insidiosissimo da far passare.
Al polpaccio una volta sola, nel sonno, ed ero così intontito che non ho fatto il movimento per farlo passare ma quello contrario, e mi sono alzato di soprassalto piombando in piedi fuori dal letto terrorizzato e agonizzante. A quel punto è sopraggiunto anche il crampo alla pianta del piede.
Al polpaccio una volta sola, nel sonno, ed ero così intontito che non ho fatto il movimento per farlo passare ma quello contrario, e mi sono alzato di soprassalto piombando in piedi fuori dal letto terrorizzato e agonizzante. A quel punto è sopraggiunto anche il crampo alla pianta del piede.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
bisogna vedere ora a che cosa punta il vicinohellen ha scritto:certo che si puntava alla piscina!scb ha scritto:
Diverso ovviamente se vi intesta la casa con la piscina



Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
penso che non ci sia bisogno di vederecicciuzzo ha scritto:bisogna vedere ora a che cosa punta il vicinohellen ha scritto:certo che si puntava alla piscina!scb ha scritto:
Diverso ovviamente se vi intesta la casa con la piscina![]()
![]()

roses are red, violets are blue, i'm not good at poems. nice tits
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Non si ama e non si desidera mai tanto, nella vita, come si ama e si desidera a cavallo tra la fine dell'adolescenza e l'inizio dell'età adulta.
Ho riaccesso il numero italiano: tra i tanti messaggi di chi presume possa mancargli, c'è il messaggio di quella Capra Sapiens di mio cugino: "Cecilia si sposa". Ecco. Non avrei voluto leggere questo sms.
Settembre 1997. Primo giorno dell'inizio della fine dell'ultimo anno di liceo. Sono in fondo alla classe, guardo le teste dei miei compagni: non me ne mancherà nemmeno uno ma nemmeno io a loro: rapporti in perfetta parità.
C'è però qualche cosa di diverso. Dall'altra parte, fisicamente irragiungibile, c'è una nuova venuta: capelli neri come il buio che non spaventa e che ti avvolge nei tuoi pensieri solitari della cameretta, lunghi fino alle scapole; occhi chiari, ma da qui è difficile stabilire il colore; pelle abbronzata dal sole del Sud Italia; ci scommetto. Poi quella postura, tipica del comportamento di chi stà sospeso tra la paura di essere accettata e la certeza di doversi far accettare. Ti capisco, meravigliosa sconosciuta. Entra la professoressa di Filosofia: fai una cosa Tu; esaurisci il tuo credito di conoscenza nei miei confronti, dicendomi come si chiama quella Venere piombata così nel Basso Impero. Dici che si chiama Cecilia? Mi sta bene: per il resto dell'anno, per ciò che mi tange, puoi pure confondere Ezio Greggio con Heidegger.
Benvenuta Cecilia: la tua bellezza, ti sarà foriera di guai e problemi. Io so cose che tu non puoi immaginare; ma tra sospetto e certezza c'è tutto lo sconforto della realtà che ti circonda. Ci sono due Circopitechi in questa classe, con il pollice presumibilmente opponibile, che ti faranno la corte fino allo stremo delle reciproche forze in campo: già li vedo che ti guardano con quel misto di rispetto, paura e d eccitazione di chi si avvicina, membri della loro specie o giù di lì, al Monolite Nero. Tu sei quel Monolite Nero. Io starò da parte: ho scoperto un interessante passatempo per soffrire e azzittire i miei pensieri; è roba di pesi, bilancieri, panche e cretinate assortite; tanto sarà un hobby che presto finirà di interessarmi...Io aspetterò, se mai saprai resistere, mi farò avanti, e ti assicuro che solo questa cosa è una grande prova d'amore.
Non mi sono sbagliato. I prrimi, imprevedibili, freddi dell'inizio dell'inverno romano, hanno gelato quei due Pavoni e loro ruote truccate: voi due tornate nella gabbia, ovunque essa sia. Mi piaci ancora di più, solo perchè non ti sei concessa. Ora toccherà a me farmi avanti. Mesi di silenzio, non facilitano la conoscenza; non importa cercherò di dire quello che non riesco a dire nemmeno a me stesso. Passano i giorni e sono un pò di più nella tua vita; già così vedo un pò di più la luce della gioa di chi ha vissuto nel freddo e nell'umidità di un pozzo. Sei bellissima; e lo sei in maniera ssolutamente spontanea, come quel giorno davanti alla statua di Giulione Cesarone: fu un attimo, un balzo del cuore a cercare la tua manina nella mia manona, uno sguardo pieno di silenzio non imbarazzato; il tuo bacio; il mio abbraccio; un frammento di tempo che sia allunga nell'eternità del nostro vivere. Ecco che cosa vuol dire ricordare!
Dopo...dopo ci fu anche sesso. Ma adesso, non voglio zavorrare l'anima con questi pensieri supplementari; non sono necessari...anche se riaffiorano...e mi ricordano quella notte, in cui ti eri addormentata tra le mie braccia...picoola lo sei sempre stata; i capelli che odoravano di vaniglia con quella punta iniziale all'olfatto che sapeva di miele, le gambe nude e setose che cercavano le mie; il pensiero di stare così a guardarti dormire...che ne so, dieci, venti, trenta minuti....ma cosa dico? sono tre ore che ti guardo: calda, profumata, scapigliata: un pò Santa, un pò Mignotta. Non c'è sonno per me: per chi sa che quella felicità non sueprerà mai le prove decisive del tempo che verrà; perchè vorrei nascondermi da te, ma non posso essere, a me stesso, apolide.
Sì: dopo, devo aver fatto qualche cosa di perfettamente coerente con la mia natura: perdere e rimpiangere; la paura di amare troppo o troppo poco; la precedenza, sempre e comunque, alla solitudine...quell'intreccio delle nostre mani, in quel bacio, IO sono riuscito a scioglierlo e la tua, di manina, nel corso del tempo è scivolata lontano dalla mia. All'esame di maturità, praticamente due sconosciuti. Poi ognuno per le vie parallele del tempo, separati dallo spazio indifferente e sconosciuti per le scelte più o meno condivise, che si devono fare.
Penso a tutte queste cose, mentre sono con le gambe raccolte sopra il divanetto del soggiorno. La schiena a contatto con il freddo delle mattonelle. I dorsi delle mani allargate nel lungo che baciano quel freddo surreale, quando tutt'intorno è Inferno puro. La schiena che duole è solo la prima cambiale che si deve pagare, alla follia dell'oltraggio pluriennale del corpo. Apro gli occhi e fisso un filo di ragnatela; vedo il legittimo prorpietario che si muove frenetico, nel tessere e disfare, tra un candelabro e l'altro del lampadario: tranquillo, Compagno Ragno, stai tranquillo: questi pensieri accettano indifferenza ed autismo.
Entra la chiave decisa nella toppa della porta; la girata decisa verso destra, mi preannuncia l'arrivo della Draculina consorte, nel giro di tre secondi...ma quanto sono stronzo solo a pensare di chiamarla così!
Vattene Cecilia! Esci dai miei pensieri; c'era una porta d'uscita dal mio cuore quando sei entrata...continuiamo a muoverci tra le parallele del tempo, separati dallo spazio, sconosciuti nelle scelte più o meno condivise...Ma se vorrai, vienimi a trovare nei pensieri del sogno notturno; non potrò dirti di No. Lì e solo lì, il nostro abbraccio sarà veramente infinito: niente sopra di Noi, solo Noi. Ma ora, vattene, per favore...
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Lei. "Amore ma stai ancora così? Come va la schiena?"
[Io: la schiena mi fa male: ma posso fingere questo ed altro, tu non lo capisci...per il resto; mi butterei dalla finestra del soggiorno se solo potessi, per non sentire gli strali del dolore dell'anima che muore]
Io: "Sta bene la schiena. Migliora"
Lei" Oggi, al negozio ho avuto una giornata incredibile..."
[Cecilia, ci sei ancora? scusa se ti penso...ma quando Lei incomincia, con le improbabili storie del negozio, ho bisogno di perdermi con con la testa nell'impossibile che mi renda un pò meno infelice]
Io. " Senti stasera cucino io, non ti preoccupare....ma ricordami che domani, devo pulire il lampadario...è troppo sporco"
Scusami, Compagno Ragno: questi miei pensieri, non accettano testimoni.
Ho riaccesso il numero italiano: tra i tanti messaggi di chi presume possa mancargli, c'è il messaggio di quella Capra Sapiens di mio cugino: "Cecilia si sposa". Ecco. Non avrei voluto leggere questo sms.
Settembre 1997. Primo giorno dell'inizio della fine dell'ultimo anno di liceo. Sono in fondo alla classe, guardo le teste dei miei compagni: non me ne mancherà nemmeno uno ma nemmeno io a loro: rapporti in perfetta parità.
C'è però qualche cosa di diverso. Dall'altra parte, fisicamente irragiungibile, c'è una nuova venuta: capelli neri come il buio che non spaventa e che ti avvolge nei tuoi pensieri solitari della cameretta, lunghi fino alle scapole; occhi chiari, ma da qui è difficile stabilire il colore; pelle abbronzata dal sole del Sud Italia; ci scommetto. Poi quella postura, tipica del comportamento di chi stà sospeso tra la paura di essere accettata e la certeza di doversi far accettare. Ti capisco, meravigliosa sconosciuta. Entra la professoressa di Filosofia: fai una cosa Tu; esaurisci il tuo credito di conoscenza nei miei confronti, dicendomi come si chiama quella Venere piombata così nel Basso Impero. Dici che si chiama Cecilia? Mi sta bene: per il resto dell'anno, per ciò che mi tange, puoi pure confondere Ezio Greggio con Heidegger.
Benvenuta Cecilia: la tua bellezza, ti sarà foriera di guai e problemi. Io so cose che tu non puoi immaginare; ma tra sospetto e certezza c'è tutto lo sconforto della realtà che ti circonda. Ci sono due Circopitechi in questa classe, con il pollice presumibilmente opponibile, che ti faranno la corte fino allo stremo delle reciproche forze in campo: già li vedo che ti guardano con quel misto di rispetto, paura e d eccitazione di chi si avvicina, membri della loro specie o giù di lì, al Monolite Nero. Tu sei quel Monolite Nero. Io starò da parte: ho scoperto un interessante passatempo per soffrire e azzittire i miei pensieri; è roba di pesi, bilancieri, panche e cretinate assortite; tanto sarà un hobby che presto finirà di interessarmi...Io aspetterò, se mai saprai resistere, mi farò avanti, e ti assicuro che solo questa cosa è una grande prova d'amore.
Non mi sono sbagliato. I prrimi, imprevedibili, freddi dell'inizio dell'inverno romano, hanno gelato quei due Pavoni e loro ruote truccate: voi due tornate nella gabbia, ovunque essa sia. Mi piaci ancora di più, solo perchè non ti sei concessa. Ora toccherà a me farmi avanti. Mesi di silenzio, non facilitano la conoscenza; non importa cercherò di dire quello che non riesco a dire nemmeno a me stesso. Passano i giorni e sono un pò di più nella tua vita; già così vedo un pò di più la luce della gioa di chi ha vissuto nel freddo e nell'umidità di un pozzo. Sei bellissima; e lo sei in maniera ssolutamente spontanea, come quel giorno davanti alla statua di Giulione Cesarone: fu un attimo, un balzo del cuore a cercare la tua manina nella mia manona, uno sguardo pieno di silenzio non imbarazzato; il tuo bacio; il mio abbraccio; un frammento di tempo che sia allunga nell'eternità del nostro vivere. Ecco che cosa vuol dire ricordare!
Dopo...dopo ci fu anche sesso. Ma adesso, non voglio zavorrare l'anima con questi pensieri supplementari; non sono necessari...anche se riaffiorano...e mi ricordano quella notte, in cui ti eri addormentata tra le mie braccia...picoola lo sei sempre stata; i capelli che odoravano di vaniglia con quella punta iniziale all'olfatto che sapeva di miele, le gambe nude e setose che cercavano le mie; il pensiero di stare così a guardarti dormire...che ne so, dieci, venti, trenta minuti....ma cosa dico? sono tre ore che ti guardo: calda, profumata, scapigliata: un pò Santa, un pò Mignotta. Non c'è sonno per me: per chi sa che quella felicità non sueprerà mai le prove decisive del tempo che verrà; perchè vorrei nascondermi da te, ma non posso essere, a me stesso, apolide.
Sì: dopo, devo aver fatto qualche cosa di perfettamente coerente con la mia natura: perdere e rimpiangere; la paura di amare troppo o troppo poco; la precedenza, sempre e comunque, alla solitudine...quell'intreccio delle nostre mani, in quel bacio, IO sono riuscito a scioglierlo e la tua, di manina, nel corso del tempo è scivolata lontano dalla mia. All'esame di maturità, praticamente due sconosciuti. Poi ognuno per le vie parallele del tempo, separati dallo spazio indifferente e sconosciuti per le scelte più o meno condivise, che si devono fare.
Penso a tutte queste cose, mentre sono con le gambe raccolte sopra il divanetto del soggiorno. La schiena a contatto con il freddo delle mattonelle. I dorsi delle mani allargate nel lungo che baciano quel freddo surreale, quando tutt'intorno è Inferno puro. La schiena che duole è solo la prima cambiale che si deve pagare, alla follia dell'oltraggio pluriennale del corpo. Apro gli occhi e fisso un filo di ragnatela; vedo il legittimo prorpietario che si muove frenetico, nel tessere e disfare, tra un candelabro e l'altro del lampadario: tranquillo, Compagno Ragno, stai tranquillo: questi pensieri accettano indifferenza ed autismo.
Entra la chiave decisa nella toppa della porta; la girata decisa verso destra, mi preannuncia l'arrivo della Draculina consorte, nel giro di tre secondi...ma quanto sono stronzo solo a pensare di chiamarla così!
Vattene Cecilia! Esci dai miei pensieri; c'era una porta d'uscita dal mio cuore quando sei entrata...continuiamo a muoverci tra le parallele del tempo, separati dallo spazio, sconosciuti nelle scelte più o meno condivise...Ma se vorrai, vienimi a trovare nei pensieri del sogno notturno; non potrò dirti di No. Lì e solo lì, il nostro abbraccio sarà veramente infinito: niente sopra di Noi, solo Noi. Ma ora, vattene, per favore...
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Lei. "Amore ma stai ancora così? Come va la schiena?"
[Io: la schiena mi fa male: ma posso fingere questo ed altro, tu non lo capisci...per il resto; mi butterei dalla finestra del soggiorno se solo potessi, per non sentire gli strali del dolore dell'anima che muore]
Io: "Sta bene la schiena. Migliora"
Lei" Oggi, al negozio ho avuto una giornata incredibile..."
[Cecilia, ci sei ancora? scusa se ti penso...ma quando Lei incomincia, con le improbabili storie del negozio, ho bisogno di perdermi con con la testa nell'impossibile che mi renda un pò meno infelice]
Io. " Senti stasera cucino io, non ti preoccupare....ma ricordami che domani, devo pulire il lampadario...è troppo sporco"
Scusami, Compagno Ragno: questi miei pensieri, non accettano testimoni.
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
se per questo anche la mia ex si sta sposando.....
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Che dire.
Da una parte vorrei esser il solito cinico, ma la mia parte peggiore mi dice che Ragest ha scritto una bella pagina del forum.
Si, mi e' piaciuto davvero tanto il tuo racconto,Ragest.
Adesso sveglio Cecilia e glielo faccio leggere.
Da una parte vorrei esser il solito cinico, ma la mia parte peggiore mi dice che Ragest ha scritto una bella pagina del forum.
Si, mi e' piaciuto davvero tanto il tuo racconto,Ragest.
Adesso sveglio Cecilia e glielo faccio leggere.
Ultima modifica di Ortheus il 03/08/2012, 8:57, modificato 1 volta in totale.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
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- Messaggi: 7968
- Iscritto il: 29/03/2007, 14:05
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Ortheus ha scritto:Che dire.
Da una parte vorrei esser il solito cinico, ma la mia parte peggiore mi dice che Ragest ha scritto una bella pagina del forum.
Si, mi e' piaciuto davvero tanto il tuo racconto,Ragest.
Adesso sveglio Cecilia e gliela faccio leggere.

Ragest è stato un ottimo acquisto del forum, e credo che in molti si riconoscano nel suo racconto.
"la spaccherei come il frutto dell'Eden" (cit. Satana in autobus)
Esponente del "Salutoconiglismo (cit. fritz)"
Esponente del "Salutoconiglismo (cit. fritz)"
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Ragest ha scritto:...e mi ricordano quella notte, in cui ti eri addormentata tra le mie braccia...picoola lo sei sempre stata; i capelli che odoravano di vaniglia con quella punta iniziale all'olfatto che sapeva di miele, le gambe nude e setose che cercavano le mie; il pensiero di stare così a guardarti dormire...che ne so, dieci, venti, trenta minuti....ma cosa dico? sono tre ore che ti guardo: calda, profumata, scapigliata: un pò Santa, un pò Mignotta. Non c'è sonno per me: per chi sa che quella felicità non sueprerà mai le prove decisive del tempo che verrà; perchè vorrei nascondermi da te, ma non posso essere, a me stesso, apolide.

come ti capisco...mammma mia come i capisco.
per il resto post bellissimo. davvero
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Re: [O.T.] I cazzi dei forumisti
Tirare fuori questa battuta prime delle nove del mattino può significare solo due cose:Ortheus ha scritto:Che dire.
Da una parte vorrei esser il solito cinico, ma la mia parte peggiore mi dice che Ragest ha scritto una bella pagina del forum.
Si, mi e' piaciuto davvero tanto il tuo racconto,Ragest.
Adesso sveglio Cecilia e gliela faccio leggere.
1. Hai un metabolismo sballato
2. Ce l'hai nel sangue quell'umorismo. Come difinirlo, mi chiedi? Beh non è certo humour nero, si potrebbe definire:
humour freddo
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017