(OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

[Drogato_ di_porno]

Il Regno Unito vanta un surplus commerciale con gli USA.

Sarà interessante vedere come la May - in nome del libero scambio - rafforzerà il "rapporto privilegiato" ("anglosfera") con il protezionista Trump.

cortocircuiti populistici

[dostum]

Il Regno Unito vanta un surplus commerciale con gli USA.

Sarà interessante vedere come la May - in nome del libero scambio - rafforzerà il "rapporto privilegiato" ("anglosfera") con il protezionista Trump.

cortocircuiti populistici

Tranquì Drugat QUESTA è la volta buona

[scimmione1953]

I signori inglesi vogliono fare un accordo sul libero scambio a prescindere dalla Brexit, per cui alla dichiarazione del Parlamento Europea che subordina qualunque ulteriore trattato alla preventiva conclusione degli accordi sulla Brexit, Farage ha sbottato " sono come la Mafia "
A questo punto le ipotesi sono 3:
1) ci fanno o ci sono?
2) Farage si riferiva all'isola di Mafia rinomata località turistica
3) esistono politici esteri che riescono a battere le nullità nostrane ( vanno forse rivalutate? )

[dostum]

Drugat eccoti un ottima alternativa de sinistra alla Le Pen,lo preferirei senza dubbio per l'Eliseo altro che il bancarottiere micron
https://it.sputniknews.com/mondo/201704 ... i-francia/
rappresenta la vera Gauche francese patriottica non razzista e non una banda di servi dei boche o dei fascisti

[bellavista]

I signori inglesi vogliono fare un accordo sul libero scambio a prescindere dalla Brexit, per cui alla dichiarazione del Parlamento Europea che subordina qualunque ulteriore trattato alla preventiva conclusione degli accordi sulla Brexit, Farage ha sbottato " sono come la Mafia "
A questo punto le ipotesi sono 3:
1) ci fanno o ci sono?
2) Farage si riferiva all'isola di Mafia rinomata località turistica
3) esistono politici esteri che riescono a battere le nullità nostrane ( vanno forse rivalutate? )

la brexit sta facendo incazzare tutti quelli del "tanto nessuno se ne va dall'europa" che sono in genere gli stessi del "tanto essuno se ne va dall'euro"

prima era: tanto il refendendum non lo fanno
poi: tanto lo fanno ma lo perdono
poi: tanto hanno vinto ma non escono comunque
poi: tanto dicono che escono ma la lettera per uscire non la presentano
poi: ok la lettera l'hanno presentata ma sarà un disastro economico
poi: ok il disastro economico non ce l'hanno ma....

e avanti così all'infinto. per non volere accettare che da questa merda di europa gli stati possono tranquillamente uacire

[dostum]

Adesso cè vera alternativa alla Le Pen

[Drogato_ di_porno]

per adesso di concreto non c'è nulla, siamo ancora in attesa di vedere se e cosa effettivamente cambierà. ci sono qualcosa come 19000 articoli da negoziare. In UK dicono già che i 2 anni previsti non basteranno, occorrono tempi molto più lunghi. poi dovrebbe esserci un non meglio precisato "periodo transitorio" stile Norvegia: paghi e accetti le norme. quanto agli effetti economici, andranno valutati sul medio-lungo periodo.

Britain could still be subject to 19,000 EU rules and regulations after Brexit

http://www.telegraph.co.uk/news/2017/03 ... ns-brexit/

Non ci sono più le Brexit di una volta, signora May

Come segnala il Financial Times (e state all’occhio, domani o dopo potreste leggerlo su qualche giornalone italiano), pare che la posizione negoziale britannica sulla Brexit stia progressivamente divenendo più morbida. O forse più ragionevole e realista. Come che sia, pare che la premier Theresa May, quella di “meglio nessun accordo che un cattivo accordo”, quella di “niente parlamento tra i piedi, il Popolo lo volle”, e pazienza che il Popolo non abbia sin qui capito granché sugli effettivi termini del divorzio, avrebbe suggerito che il Regno Unito è pronto ad accettare un bel regime transitorio, tra un paio d’anni, quando la fuoriuscita dalla Ue sarà compiuta.
Non è che la May sia giunta a questa determinazione per propria sapienza negoziale: è che la Ue ha semplicemente aperto le danze dicendo “prima i termini del divorzio, inclusi i soldini, poi l’accordo di libero scambio o quello che gli somiglierà”. E quindi la povera Terry si appresta a far di necessità virtù. Anche questo è tuttavia conseguenza della realtà, più che della volontà “mafiosa” della Ue, per usare le parole del ridicolo ugonotto Nigel Farage, uno che a confronto i nostri grillini sono dei fini intellettuali ed umanisti.
E che fattezze avrà, un accordo transitorio tra UK e Ue? Molto probabile, o pressoché certo, che esso implicherà il mantenimento della libera circolazione delle persone, il primato della Corte europea di Giustizia, il contributo britannico al budget dell’Unione. Implicherà qualcosa di simile al modello norvegese aborrito (non senza ragioni) dai brexiter puri e duri. Nel frattempo, parlando della transizione, Mrs. May ha detto, ieri a Riad, durante un trip in Medio Oriente:
«Se ci pensa, una volta raggiunto l’accordo, una volta che ci siamo accordati su cosa sarà la nuova relazione in futuro, sarà necessario un periodo di tempo in cui aziende e governo aggiustino i sistemi e così via, in funzione della natura dell’accordo, un periodo di tempo durante il quale l’accordo verrà implementato»
Eh si, serve tempo, signora May. E questo tempo, l’accordo transitorio, potrebbe durare molti anni, perché i trattati commerciali non si scrivono come si trattasse di un tweet o un post su un blog. Nel caso della Ue, il regime transitorio potrebbe prendere le sembianze di un accordo di associazione. Il quale, come detto, è molto simile alle norme che regolano i rapporti tra Ue e Norvegia: tu paghi ed accetti le norme comunitarie, incluso il sistema sanzionatorio.
Questa pare essere la strada prescelta dal parlamento europeo, con una risoluzione approvata ieri e che mantiene una posizione negoziale molto dura. Per gli amanti della democrazia compiuta, sarà di conforto apprendere che l’europarlamento mantiene il veto sugli accordi derivanti dall’applicazione dell’Articolo 50. Quindi, per una volta, le risoluzioni di Strasburgo non saranno sterile esercizio declamatorio ma disporranno di una robusta dentatura.
La realtà, slowly but surely, si sta affermando. Ed è una realtà fatta di una complessità estrema, quella del divorzio tra Regno Unito ed Ue. Ed è una realtà davvero cocciuta, quella che se ne infischia di tutti i guitti che avevano vaticinato, all’indomani del referendum, che sarebbero bastate le norme della WTO, con una modesta tariffa esterna (che non è né unica né modesta) e che il cambio della sterlina avrebbe aggiustato tutto, e vissero felici e contenti. Manco a dirlo, in quest’opera di approfondita analisi hanno svettato soprattutto alcuni poveretti tricolori, sempre gli stessi. Solo un caso? Io non credo (cit.)

[dostum]

[bellavista]

per adesso di concreto non c'è nulla, siamo ancora in attesa di vedere se e cosa effettivamente cambierà. ci sono qualcosa come 19000 articoli da negoziare. In UK dicono già che i 2 anni previsti non basteranno, occorrono tempi molto più lunghi. poi dovrebbe esserci un non meglio precisato "periodo transitorio" stile Norvegia: paghi e accetti le norme. quanto agli effetti economici, andranno valutati sul medio-lungo periodo.

Britain could still be subject to 19,000 EU rules and regulations after Brexit

http://www.telegraph.co.uk/news/2017/03 ... ns-brexit/

Non ci sono più le Brexit di una volta, signora May

Come segnala il Financial Times (e state all’occhio, domani o dopo potreste leggerlo su qualche giornalone italiano), pare che la posizione negoziale britannica sulla Brexit stia progressivamente divenendo più morbida. O forse più ragionevole e realista. Come che sia, pare che la premier Theresa May, quella di “meglio nessun accordo che un cattivo accordo”, quella di “niente parlamento tra i piedi, il Popolo lo volle”, e pazienza che il Popolo non abbia sin qui capito granché sugli effettivi termini del divorzio, avrebbe suggerito che il Regno Unito è pronto ad accettare un bel regime transitorio, tra un paio d’anni, quando la fuoriuscita dalla Ue sarà compiuta.
Non è che la May sia giunta a questa determinazione per propria sapienza negoziale: è che la Ue ha semplicemente aperto le danze dicendo “prima i termini del divorzio, inclusi i soldini, poi l’accordo di libero scambio o quello che gli somiglierà”. E quindi la povera Terry si appresta a far di necessità virtù. Anche questo è tuttavia conseguenza della realtà, più che della volontà “mafiosa” della Ue, per usare le parole del ridicolo ugonotto Nigel Farage, uno che a confronto i nostri grillini sono dei fini intellettuali ed umanisti.
E che fattezze avrà, un accordo transitorio tra UK e Ue? Molto probabile, o pressoché certo, che esso implicherà il mantenimento della libera circolazione delle persone, il primato della Corte europea di Giustizia, il contributo britannico al budget dell’Unione. Implicherà qualcosa di simile al modello norvegese aborrito (non senza ragioni) dai brexiter puri e duri. Nel frattempo, parlando della transizione, Mrs. May ha detto, ieri a Riad, durante un trip in Medio Oriente:
«Se ci pensa, una volta raggiunto l’accordo, una volta che ci siamo accordati su cosa sarà la nuova relazione in futuro, sarà necessario un periodo di tempo in cui aziende e governo aggiustino i sistemi e così via, in funzione della natura dell’accordo, un periodo di tempo durante il quale l’accordo verrà implementato»
Eh si, serve tempo, signora May. E questo tempo, l’accordo transitorio, potrebbe durare molti anni, perché i trattati commerciali non si scrivono come si trattasse di un tweet o un post su un blog. Nel caso della Ue, il regime transitorio potrebbe prendere le sembianze di un accordo di associazione. Il quale, come detto, è molto simile alle norme che regolano i rapporti tra Ue e Norvegia: tu paghi ed accetti le norme comunitarie, incluso il sistema sanzionatorio.
Questa pare essere la strada prescelta dal parlamento europeo, con una risoluzione approvata ieri e che mantiene una posizione negoziale molto dura. Per gli amanti della democrazia compiuta, sarà di conforto apprendere che l’europarlamento mantiene il veto sugli accordi derivanti dall’applicazione dell’Articolo 50. Quindi, per una volta, le risoluzioni di Strasburgo non saranno sterile esercizio declamatorio ma disporranno di una robusta dentatura.
La realtà, slowly but surely, si sta affermando. Ed è una realtà fatta di una complessità estrema, quella del divorzio tra Regno Unito ed Ue. Ed è una realtà davvero cocciuta, quella che se ne infischia di tutti i guitti che avevano vaticinato, all’indomani del referendum, che sarebbero bastate le norme della WTO, con una modesta tariffa esterna (che non è né unica né modesta) e che il cambio della sterlina avrebbe aggiustato tutto, e vissero felici e contenti. Manco a dirlo, in quest’opera di approfondita analisi hanno svettato soprattutto alcuni poveretti tricolori, sempre gli stessi. Solo un caso? Io non credo (cit.)

questo ad occhio direi che è il solito seminerio (anche detto semi serio )
peró drughi, quando copi un articolo copia anche il link della fonte o quanto meno l'autore, perchè ad esempio se mi metti all'inizio che è di semiserio non perdo il tempo a leggerlo

ad esempio il nostro ignora che la bilancia commerciale ue-uk è in attivo per la ue. che significa che la uk compra piú di quello che vende. quindi quelli che ci perdono a ridurre gli scambi sono i paesi europei non la uk.
quindi se per ipotensi da domani si azzerassero gli scambi tra uk e ue, la ue si troverebbe in passivo e la uk si troverebbe in netto attivo. quindi pensare che gli scambi commerciali siano il tallone d'achille della may, in base a cui dovrebbe accettare tutto, vuol dire non saper nemmeno contare

mandagli una email e spiegalo a semiserio, che a scrivere sempre cazzate diventa noioso

[Drogato_ di_porno]

quindi se per ipotensi da domani si azzerassero gli scambi tra uk e ue, la ue si troverebbe in passivo e la uk si troverebbe in netto attivo.

in attivo ma col 46% di esportazioni in meno non proprio bruscolini

glielo racconti tu alle aziende inglesi che gli mancano i 226 mld di export?

se si azzerassero gli scambi a finire nella merda sarebbero tutti e 2, Europa e Uk. Infatti se avessero potuto, nessuna delle due elite avrebbe fatto la Brexit, a cominciare dalla May che aveva fatto campagna per il Remain.

E bisogna vedere SE e COSA effettivamente ci sarà.

Ps.: se leggi il musicista di sinistra Alberto Bagnai puoi leggere anche gli altri.

[Drogato_ di_porno]

il problema è che UK vuole mantenere tutti i privilegi che aveva da membro dell'UE limitando solo la circolazione delle persone

[dostum]

[Drogato_ di_porno]

Ve lo riposto perché forse non avete letto bene.

Ve lo faccio dire dal Telegraph così forse ci credete.

Ci sono 19000 articoli da rinegoziare in due anni. fanno 26 articoli al giorno, natale e pasqua inclusi.

auguri

Britain will still be subject to up to 19,000 EU rules and regulations after it leaves the European Union, officials have claimed amid concerns the UK lacks the expertise to introduce new regulatory bodies within two years.

http://www.telegraph.co.uk/news/2017/03 ... ns-brexit/

[dostum]

[bellavista]

quindi se per ipotensi da domani si azzerassero gli scambi tra uk e ue, la ue si troverebbe in passivo e la uk si troverebbe in netto attivo.

in attivo ma col 46% di esportazioni in meno non proprio bruscolini

glielo racconti tu alle aziende inglesi che gli mancano i 226 mld di export?

se si azzerassero gli scambi a finire nella merda sarebbero tutti e 2, Europa e Uk. Infatti se avessero potuto, nessuna delle due elite avrebbe fatto la Brexit, a cominciare dalla May che aveva fatto campagna per il Remain.

E bisogna vedere SE e COSA effettivamente ci sarà.

Ps.: se leggi il musicista di sinistra Alberto Bagnai puoi leggere anche gli altri.

bagnai lo leggo poco ultimamente, mi ha rotto il cazzo pure lui.
ma semiserio non ne azzecca mai una nemmeno per sbaglio, quindi per favore, mettimi l'autore dei testi che riporti, cosí evito di perdere tempo (o quanto meno lo perdo consapevolmente, e non che mi accorgo a metá articolo che queste sono le solite cazzate di semiserio )

riguardo alla bilancia commerciale, ti metto un link interessante che riguarda il commercio it-uk.
http://www.infomercatiesteri.it/scambi_ ... d_paesi=85

l'italia esporta in uk il doppio di quello che importa: 22 miliardi di export contro 11 miliardi di import. (in percentuale il 100% in più )
quindi dato che l'italia dovrebbe evitare di prenderla in culo ulteriormente, così come ha già fatto con i dazi alla russia, immagino che ogni italiano razziocinante dovrebbe opporsi a qualsiasi cazzata venga proposta di boicottaggio commerciale

mentre continuo a leggere i minkioni alla semiserio che sembrano dire "si ora li puniamo noi questi inglesacci cattivi e gli facciamo i boicottaggi" ignorando che se si fanno i boicottaggi all'uk è l'italia che lo prende nel culo (o forse non ignorandolo, ma semplicemente fregandosene dei dati quando non supportano le opinioni )