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- cangaceiro
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vabbe' la svizzera..Helmut ha scritto:Ti credo. Ma è anche un problema degli standard retributivi vergognosi dell'Italia...nik978 ha scritto:e' l'entry level per chi non ha esperienze di quadro.....
e io non le ho...
...una ditta svizzera con la quale ho avuto contatti recentemente paga gli assistenti junior in trasferta 45.000/euro anno...a 30 anni...!!!

nell'81 mio padre (prof universitario) era al cern.
oltre allo stipendio italiano prendeva una indennita' dalla svizzera che era il doppio del suo stipendio italiano..oltre ad aver avuto casa e i permessi per portarsi dietro tutta la famiglia..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- cangaceiro
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allora
informale..
1000 euro contratto in italia.versato in italia per avere contributi ettc (e il livello e tutti..ovvio che minimo voglio il 6...)
il resto (da contrattare col capo cinese) in RMB su banca Cinese (Ma esigo HSBC o banche di HK con conto cifrato........altrimenti niente..)
ora, il capo ciense non so quanto paga i suoi manager ma io propongo quello stipendio..al limite rompo i coglioni per i rientri e la casa (cose che cmq affronto entro fine settimana..anche se temo che il capo itlaiano voglia che tutto sia gestito dal cinese e lui mi da solo i soldi sul conto in banca italiano...)
poi cis arebbe un discorso fatto oggi..(sempre informale).
SERVIREBBE UN RESPONSABILE QUALITà DI GRUPPO (entrambe le aziende..)...
PERO BISOGNA ESSERE BRAVI..QUESTA NON è NE UNA PRPOSTA NE UNA PROMESSA..MA UNA SFIDA PER IL FUTURO...
ovvio che la mia risspota la sapete già .....
informale..
1000 euro contratto in italia.versato in italia per avere contributi ettc (e il livello e tutti..ovvio che minimo voglio il 6...)
il resto (da contrattare col capo cinese) in RMB su banca Cinese (Ma esigo HSBC o banche di HK con conto cifrato........altrimenti niente..)
ora, il capo ciense non so quanto paga i suoi manager ma io propongo quello stipendio..al limite rompo i coglioni per i rientri e la casa (cose che cmq affronto entro fine settimana..anche se temo che il capo itlaiano voglia che tutto sia gestito dal cinese e lui mi da solo i soldi sul conto in banca italiano...)
poi cis arebbe un discorso fatto oggi..(sempre informale).
SERVIREBBE UN RESPONSABILE QUALITà DI GRUPPO (entrambe le aziende..)...
PERO BISOGNA ESSERE BRAVI..QUESTA NON è NE UNA PRPOSTA NE UNA PROMESSA..MA UNA SFIDA PER IL FUTURO...
ovvio che la mia risspota la sapete già .....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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OLTRE 7 Milioni di lavoratori vivono con meno di 1.000n euro al mese.
«Salari, in 5 anni persi 1900 euro»
Diffusi dati dello studio dell'Ires-Cgil: Pesa il fiscal drag non restituito. Un milione e 600mila giovani sono poveri
ROMA - Ammonta a quasi 1.900 euro il calo del potere d'acquisto dei salari negli ultimi cinque anni per ogni lavoratore con una retribuzione annua lorda di 24.890 euro (media 2007). Le retribuzioni di fatto reali hanno perso tra il 2002 e il 2007 1.210 euro, ma se a questa cifra aggiungiamo la perdita derivante dalla mancata restituzione del fiscal drag (l'aumento dell'inflazione che gonfia le entrate fiscali), la perdita totale ammonta a 1.896 euro. I dati emergono da uno studio dell'Ires-Cgil secondo il quale la perdita maggiore si è registrata tra il 2002 e il 2003, mentre dal 2005 il potere d'acquisto ha recuperato terreno. Se si considera invece il periodo tra il '93 e il 2006 si vede che le retribuzioni di fatto hanno mantenuto il potere d'acquisto rispetto all'inflazione registrando una crescita annua del 3,4% a fronte del 3,2% medio nel periodo. Nel periodo quindi, se non si è perso terreno complessivamente rispetto all'inflazione, non c'è stata peró una distribuzione dei guadagni di produttività .
ALLARME GIOVANI - Secondo lo studio 7 milioni e trecentomila lavoratori in Italia guadagnano meno di 1000 euro al mese e più di 14 milioni di salariati vivono con meno di 1.300 euro. La situazione peggiora al Sud, dove un lavoratore guadagna in media 969 euro di salario netto mensile (-13,4% rispetto al dipendente standard). In particolare, l'indagine porta alla luce una «questione giovanile». Secondo le rilevazioni, infatti, un apprendista di età compresa tra i 15 e i 24 anni guadagna in media 736 euro netti mensili. Un collaboratore occasionale, tra i 15 e i 34 anni, guadagna mediamente 768 euro netti mensili. Un co.co.pro. o co.co.co. tra i 15 e i 34 anni ne guadagna 899. Anche secondo le ultime rilevazioni Istat, sottolinea il rapporto, 1 milione e 678mila giovani tra i 18 e i 34 anni (ovvero il 13,7%) sono poveri, percentuale superiore alla media.
«Salari, in 5 anni persi 1900 euro»
Diffusi dati dello studio dell'Ires-Cgil: Pesa il fiscal drag non restituito. Un milione e 600mila giovani sono poveri
ROMA - Ammonta a quasi 1.900 euro il calo del potere d'acquisto dei salari negli ultimi cinque anni per ogni lavoratore con una retribuzione annua lorda di 24.890 euro (media 2007). Le retribuzioni di fatto reali hanno perso tra il 2002 e il 2007 1.210 euro, ma se a questa cifra aggiungiamo la perdita derivante dalla mancata restituzione del fiscal drag (l'aumento dell'inflazione che gonfia le entrate fiscali), la perdita totale ammonta a 1.896 euro. I dati emergono da uno studio dell'Ires-Cgil secondo il quale la perdita maggiore si è registrata tra il 2002 e il 2003, mentre dal 2005 il potere d'acquisto ha recuperato terreno. Se si considera invece il periodo tra il '93 e il 2006 si vede che le retribuzioni di fatto hanno mantenuto il potere d'acquisto rispetto all'inflazione registrando una crescita annua del 3,4% a fronte del 3,2% medio nel periodo. Nel periodo quindi, se non si è perso terreno complessivamente rispetto all'inflazione, non c'è stata peró una distribuzione dei guadagni di produttività .
ALLARME GIOVANI - Secondo lo studio 7 milioni e trecentomila lavoratori in Italia guadagnano meno di 1000 euro al mese e più di 14 milioni di salariati vivono con meno di 1.300 euro. La situazione peggiora al Sud, dove un lavoratore guadagna in media 969 euro di salario netto mensile (-13,4% rispetto al dipendente standard). In particolare, l'indagine porta alla luce una «questione giovanile». Secondo le rilevazioni, infatti, un apprendista di età compresa tra i 15 e i 24 anni guadagna in media 736 euro netti mensili. Un collaboratore occasionale, tra i 15 e i 34 anni, guadagna mediamente 768 euro netti mensili. Un co.co.pro. o co.co.co. tra i 15 e i 34 anni ne guadagna 899. Anche secondo le ultime rilevazioni Istat, sottolinea il rapporto, 1 milione e 678mila giovani tra i 18 e i 34 anni (ovvero il 13,7%) sono poveri, percentuale superiore alla media.
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-In ribasso il potere d'acquisto dei dipendenti. 2000 euro persi in media in sei anni. E per qualcuno va anche peggio
Avete un lavoro dipendente, uno stipendio che si aggira sui 25.000 euro lordi all'anno, e siete sempre in lotta con la fatidica quarta settimana del mese? In altre parole vi collocate al margine inferiore della galassia del ceto medio? Non sarete contenti di scoprire che negli ultimi sei anni avete perso circa 2.000 euro. Potete consolarvi se non siete donne, non avete meno di 34 anni, non lavorate al Sud alle dipendenze di una piccola impresa e non siete extra-comunitari. A queste categorie va decisamente peggio.
Lo dice uno studio svolto dall'Ires in collaborazione con la Cgil sul potere d'acquisto delle retribuzioni in Italia dal 2002 a oggi, cioè sul loro valore reale rispetto all'aumento del costo della vita. Il quadro che ne risulta non è confortante: lo stipendio medio lordo nel 2007 è di 24.890 euro, aumentato sulla carta del 15% rispetto al 2002. Ma nella realtà , tagliato dall'inflazione, il suo potere d'acquisto si è ridotto di 1.996 euro.
Basta un rapido colpo d'occhio a questa tabella (fonte: Ires-Cgil) per capire come sono andate le cose. Anche se negli ultimi tre anni la crescita degli stipendi è superiore a quella dell'inflazione (+1,2% di potere d'acquisto), questa non va a compensare quella del triennio precedente (-1,5). Ma non basta. L'inflazione taglia i redditi in due modi: il primo è il comune e percepibile aumento dei prezzi; il secondo è tramite il fiscal drag.
Che cos'è il fiscal drag? Si tratta dell'aumento della pressione fiscale dovuta all'inflazione. In altre parole, si ha drenaggio fiscale (fiscal drag, appunto) quando l'aumento dello stipendio, ottenuto dal lavoratore per fronteggiare la crescita del costo della vita, ha come effetto un aumento delle imposte sullo stesso salario ma in misura maggiore (ad esempio perchè si passa a un'aliquota di tassazione più alta).
Esempio: supponiamo che su un reddito di 50 si paghi 10 di imposte (20%). Se il reddito sale a 60 (+20%) e le imposte passano a 15, la percentuale di tassazione sale al 25%, quindi in proporzione si guadagna di meno.
Anche a volerla vedere sotto altri punti di vista la situazione non appare più rosea. Meglio evitare, ad esempio i confronti internazionali. Rispetto agli altri paesi europei, l'Italia è il paese in cui gli stipendi reali (cioè il loro potere d'acquisto) sono cresciuti meno. Anzi, per dirla tutta, dal 1998 al 2006 sono rimasti sostanzialmente fermi. Da noi si parla di un aumento del 2,8% in nove anni, mentre la crescita media nell'area-euro è del 10,1%, in Francia del 15,9% e in Gran Bretagna del 18,4%. Ció è dovuto soprattutto al fatto che in Italia l'inflazione è cresciuta molto di più che nel resto d'Europa, soprattutto dopo l'entrata in vigore dell'euro.
Le cinque "emarginazioni"
Come dicevamo, le cose vanno peggio per alcune categorie di dipendenti. I numeri sono inesorabili, ad esempio, per i giovani: sotto i 34 anni il reddito medio mensile non supera i 900 euro. Considerando che lo stipendio medio di un dipendente italiano (netto mensile) è di 1.171 euro, sono cinque le condizioni che piazzano il lavoratore molto sotto la media:
lavoratore nel Mezzogiorno: 969 euro (-13,4%),
lavoratrice donna: 961 euro (-17,9%),
dipendente di piccola impresa: 866 euro (-26,2%),
lavoratore extracomunitario: 856 euro (-26,9%),
lavoratore giovane (15-34 anni): 854 euro (-27,1%).
Chi piange, chi ride
Come nel famosa statistica dei polli, tutte le medie nascondono una parte della realtà . Non per tutti le cose sono andate così male negli ultimi sei anni: osservando le diverse fasce professionali si scopre che i più colpiti dalla riduzione del potere d'acquisto sono gli impiegati, che nel periodo hanno perso 3.047 euro. Appena un po' meglio è andata agli operai con una perdita di 2.592 euro. Stando ai calcoli dell'Ires godono invece gli imprenditori e i professionisti con un aumento del potere d'acquisto di 11.984 euro. (A.D.M.)-
Avete un lavoro dipendente, uno stipendio che si aggira sui 25.000 euro lordi all'anno, e siete sempre in lotta con la fatidica quarta settimana del mese? In altre parole vi collocate al margine inferiore della galassia del ceto medio? Non sarete contenti di scoprire che negli ultimi sei anni avete perso circa 2.000 euro. Potete consolarvi se non siete donne, non avete meno di 34 anni, non lavorate al Sud alle dipendenze di una piccola impresa e non siete extra-comunitari. A queste categorie va decisamente peggio.
Lo dice uno studio svolto dall'Ires in collaborazione con la Cgil sul potere d'acquisto delle retribuzioni in Italia dal 2002 a oggi, cioè sul loro valore reale rispetto all'aumento del costo della vita. Il quadro che ne risulta non è confortante: lo stipendio medio lordo nel 2007 è di 24.890 euro, aumentato sulla carta del 15% rispetto al 2002. Ma nella realtà , tagliato dall'inflazione, il suo potere d'acquisto si è ridotto di 1.996 euro.
Basta un rapido colpo d'occhio a questa tabella (fonte: Ires-Cgil) per capire come sono andate le cose. Anche se negli ultimi tre anni la crescita degli stipendi è superiore a quella dell'inflazione (+1,2% di potere d'acquisto), questa non va a compensare quella del triennio precedente (-1,5). Ma non basta. L'inflazione taglia i redditi in due modi: il primo è il comune e percepibile aumento dei prezzi; il secondo è tramite il fiscal drag.
Che cos'è il fiscal drag? Si tratta dell'aumento della pressione fiscale dovuta all'inflazione. In altre parole, si ha drenaggio fiscale (fiscal drag, appunto) quando l'aumento dello stipendio, ottenuto dal lavoratore per fronteggiare la crescita del costo della vita, ha come effetto un aumento delle imposte sullo stesso salario ma in misura maggiore (ad esempio perchè si passa a un'aliquota di tassazione più alta).
Esempio: supponiamo che su un reddito di 50 si paghi 10 di imposte (20%). Se il reddito sale a 60 (+20%) e le imposte passano a 15, la percentuale di tassazione sale al 25%, quindi in proporzione si guadagna di meno.
Anche a volerla vedere sotto altri punti di vista la situazione non appare più rosea. Meglio evitare, ad esempio i confronti internazionali. Rispetto agli altri paesi europei, l'Italia è il paese in cui gli stipendi reali (cioè il loro potere d'acquisto) sono cresciuti meno. Anzi, per dirla tutta, dal 1998 al 2006 sono rimasti sostanzialmente fermi. Da noi si parla di un aumento del 2,8% in nove anni, mentre la crescita media nell'area-euro è del 10,1%, in Francia del 15,9% e in Gran Bretagna del 18,4%. Ció è dovuto soprattutto al fatto che in Italia l'inflazione è cresciuta molto di più che nel resto d'Europa, soprattutto dopo l'entrata in vigore dell'euro.
Le cinque "emarginazioni"
Come dicevamo, le cose vanno peggio per alcune categorie di dipendenti. I numeri sono inesorabili, ad esempio, per i giovani: sotto i 34 anni il reddito medio mensile non supera i 900 euro. Considerando che lo stipendio medio di un dipendente italiano (netto mensile) è di 1.171 euro, sono cinque le condizioni che piazzano il lavoratore molto sotto la media:
lavoratore nel Mezzogiorno: 969 euro (-13,4%),
lavoratrice donna: 961 euro (-17,9%),
dipendente di piccola impresa: 866 euro (-26,2%),
lavoratore extracomunitario: 856 euro (-26,9%),
lavoratore giovane (15-34 anni): 854 euro (-27,1%).
Chi piange, chi ride
Come nel famosa statistica dei polli, tutte le medie nascondono una parte della realtà . Non per tutti le cose sono andate così male negli ultimi sei anni: osservando le diverse fasce professionali si scopre che i più colpiti dalla riduzione del potere d'acquisto sono gli impiegati, che nel periodo hanno perso 3.047 euro. Appena un po' meglio è andata agli operai con una perdita di 2.592 euro. Stando ai calcoli dell'Ires godono invece gli imprenditori e i professionisti con un aumento del potere d'acquisto di 11.984 euro. (A.D.M.)-
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Che la CGIL, il più grande sindacato italiano, passi il tempo a compilare statistiche, invece di mandare i suoi funzionari stipendiati con il denaro del contribuente in giro per piccole aziende, società interinali, artigiani e ditte individuali a cercare nuovi iscritti, la dice lunga in quali mani è il destino dei lavoratori italiani...!!!nik978 ha scritto: Lo dice uno studio svolto dall'Ires in collaborazione con la Cgil sul potere d'acquisto delle retribuzioni in Italia



Come quel cretino di Angeletti, che due settimane fa, nella trasmissione di regime "Ballaró", era il primo a sostenere con indignazione che era una vergogna che in Italia gli stipendi fossero così bassi...!!!
E' come un chirurgo che entra in sala operatoria davanti a un malato grave, ha un'operazone difficile e dice:"Qua ci vuole un medico...!!!"

Parlare del problema senza rendersi conto di essere gran parte del problema...!!!

Questi sindacalisti qui abbiamo: due di loro, espressione del più bieco cattocomunismo, sono finiti uno presidente della camera e l'altro del senato, un altro, dopo essere stato lista con Andreotti (accusato di tutte le nefandezze del mondo) nel 2001, ora è sottosegretario di questo obesissimo governo, un altro fa sgomberare extracomunitari a Bologna, un altro ancora fa il consulente per le politiche del personale in Fiat...
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
- Drogato_ di_porno
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Helmut, tu disprezzi di più il cattolicesimo o il comunismo? Li metti sullo stesso piano, o vedi convergenze puramente casuali?Helmut ha scritto:bieco cattocomunismo,
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Non li disprezzo affatto. Il mio linguaggio è volutamente forte e aggressivo nei confronti di questi due grandi movimenti della Storia dell'umanità , perchè li ritengo avversari agguerriti. (Anche se il comunismo è in crisi irreversibile).Drogato_ di_porno ha scritto:Helmut, tu disprezzi di più il cattolicesimo o il comunismo? Li metti sullo stesso piano, o vedi convergenze puramente casuali?Helmut ha scritto:bieco cattocomunismo,
In Italia, condizioni sociopolitiche, storiche, ambientali hanno fatto sì che si saldassero in una morsa ferrea che ha soffocato il Paese.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
- Drogato_ di_porno
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Ok. Un ' altra curiosità : perchè t' incazzi tanto con donegal e squirto per il loro anti-clericalismo? Visto che sei luterano e consideri un potente avversario il cattolicesimo, dovrebbe solo farti piacere l' astio per il clero. Tu sì anti-comunista, loro no anti-clericali? Sono perplesso.Helmut ha scritto:Non li disprezzo affatto. Il mio linguaggio è volutamente forte e aggressivo nei confronti di questi due grandi movimenti della Storia dell'umanità , perchè li ritengo avversari agguerriti. (Anche se il comunismo è in crisi irreversibile).Drogato_ di_porno ha scritto:Helmut, tu disprezzi di più il cattolicesimo o il comunismo? Li metti sullo stesso piano, o vedi convergenze puramente casuali?Helmut ha scritto:bieco cattocomunismo,
In Italia, condizioni sociopolitiche, storiche, ambientali hanno fatto sì che si saldassero in una morsa ferrea che ha soffocato il Paese.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
- cangaceiro
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Sì. L'essenziale è che tu lavori (in regola) almeno 52 settimane in due anni.cangaceiro ha scritto:ah Helmut ma una cosa mi domandavo se per esempio dopo che ho usufruito dei sei mesi di indennità di disoccupazione e poi allo scadere di questi trovo un contratto a termine di 6 mesi e allo scadere del contratto posso ancora avvalermi dello stato di disoccupazione ed averne per altri 6 mesi?
Quindi potresti lavorare 6 mesi, poi 6 mesi di indennità , poi altri 6 mesi di lavoro, poi altri 6 indennità ...e via aveni così...!!!

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