
[O.T.] Tributo ai leghisti
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Tony ci sei dentro con tutti e due i piediAntonchik ha scritto:Di conseguenza un atteggiamento offensivo da parte di un polentone verso un terrone è visto innanzitutto come un "anche la pulce ha il suo sfogo", e poi diventa un "la pulce sta parlando troppo".

Lo si nota da questa fine disamina.
Chiedo perdono, sto parlando troppo

Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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- Painkiller
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OK.Drogato_ di_porno ha scritto:Non c'entrano i reparti combattenti. I primi governanti d' Italia avevano tutti nomi inglesi (es. Sidney Sonnino). La nascita di un grande stato nel mediterraneo faceva comodo agli inglesi in funzione antifrancese. La prima vera Loggia Massonica moderna fu fondata a Londra nel 1712 e le varie "carbonerie" "giovini itaggglie" (mazzini stava a londra) ecc. erano massonerie a tutti gli effetti (malgrado la propaganda risorgimentale).Painkiller ha scritto:Non mi risulta che assieme alle camice rosse combattessero reparti inglesi.
La questione è che c'è una bella differenza tra quello che dici tu, cioè che la creazione dell'Italia faceva comodo agli inglesi e quello che dice Anton, cioè che l'unità è stata fatta grazie alla massoneria inglese.
- Drogato_ di_porno
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no pain, io intendevo proprio quello che dice anton. faceva comodo agli inglesi ed è stato realizzata attraverso la massoneria inglese. (faceva comodo anche in funzione anti-austriaca oltre che francese)Painkiller ha scritto:OK.Drogato_ di_porno ha scritto:Non c'entrano i reparti combattenti. I primi governanti d' Italia avevano tutti nomi inglesi (es. Sidney Sonnino). La nascita di un grande stato nel mediterraneo faceva comodo agli inglesi in funzione antifrancese. La prima vera Loggia Massonica moderna fu fondata a Londra nel 1717 e le varie "carbonerie" "giovini itaggglie" (mazzini stava a londra) ecc. erano massonerie a tutti gli effetti (malgrado la propaganda risorgimentale).Painkiller ha scritto:Non mi risulta che assieme alle camice rosse combattessero reparti inglesi.
La questione è che c'è una bella differenza tra quello che dici tu, cioè che la creazione dell'Italia faceva comodo agli inglesi e quello che dice Anton, cioè che l'unità è stata fatta grazie alla massoneria inglese.
è un fatto storicamente accertato, solo nei nostri libri di scuola si parla di "carboneria" come se non fosse stata una "sotto-loggia" di quella inglese.
tempo fa avevo recuperato un elenco dei governanti di nome italo-inglese della seconda metà del 1800. tieni conto poi che all'epoca l'Inghilterra era la nazione più potente del mondo.
Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 09/07/2009, 16:48, modificato 1 volta in totale.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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bof credo che la radice del nordicismo "serio" ( non quello da tifoso dell'atalanta che è solo campanilismo generico ) sia da cercarsi in fattori ambientali e di affinità elettive ...
alla fine è un gioco di scatole cinesi, si elogia il nord est ma si preferirebbe la scandinavia, si insomma c'è sempre un nord più nord del nostro nord
come detto sopra credo sia un fattore di affinità spontanea, la voce bassa, la flemma, l'ordine precisino, la sessualità non ostentata, il leggero senso di superiorità e altri stereotipi "nordisti" o piacciono o non piacciono così a pelle nel quotidiano ... le speculazioni filosofico sociali poi ci vengono appicicate sopra così per darsi un tono
a me ad esempio del nordicismo italico piace il distacco e l'antinazionalismo ( vedi lega antiitagliana come esempio si becero ma evidente ) ... il milanese tipo è esterofilo e odia milano, il napoletano tipo tende ad essere più nazionalista e a difendere comunque la sua città
manco lo specifico son tutte generalizzazioni poi c'è il calabrese che sembra un nichilista fashon danese ( alla suppaflawa ) e il brianzolo che sembra pulcinella ( alla berlusconi ) ... peró le generalizzazioni servono a individuare i comportamenti maggioritari quindi fanno il loro lavoro
alla fine è un gioco di scatole cinesi, si elogia il nord est ma si preferirebbe la scandinavia, si insomma c'è sempre un nord più nord del nostro nord
come detto sopra credo sia un fattore di affinità spontanea, la voce bassa, la flemma, l'ordine precisino, la sessualità non ostentata, il leggero senso di superiorità e altri stereotipi "nordisti" o piacciono o non piacciono così a pelle nel quotidiano ... le speculazioni filosofico sociali poi ci vengono appicicate sopra così per darsi un tono
a me ad esempio del nordicismo italico piace il distacco e l'antinazionalismo ( vedi lega antiitagliana come esempio si becero ma evidente ) ... il milanese tipo è esterofilo e odia milano, il napoletano tipo tende ad essere più nazionalista e a difendere comunque la sua città
manco lo specifico son tutte generalizzazioni poi c'è il calabrese che sembra un nichilista fashon danese ( alla suppaflawa ) e il brianzolo che sembra pulcinella ( alla berlusconi ) ... peró le generalizzazioni servono a individuare i comportamenti maggioritari quindi fanno il loro lavoro
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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DUE SICILIE: PELLICCIARI, COME LA MASSONERIA FECE IL RISORGIMENTO
àˆ uscito di recente Risorgimento ed Europa della storica Angela Pellicciari (Fede&Cultura, pp. 124, € 12,00). Il volume, che puó essere richiesto all´Editoriale Il Giglio (info@editorialeilgiglio.it), raccoglie una serie di articoli apparsi su La Padania, Il Foglio e Studi Cattolici. Il filo conduttore è la critica netta e senza mediazioni al cosiddetto Risorgimento ed all´unificazione dell´Italia con il supporto di una importante documentazione. Centrale è l´analisi del ruolo della massoneria. Agli stessi argomenti sono dedicati i precedenti saggi della Pellicciari Risorgimento da riscrivere (Ares, 1988), L´Altro Risorgimento (Piemme 2000), Risorgimento anticattolico (Piemme, 2004), I Panni sporchi dei Mille (Liberal 2003). Il 30 maggio 2008 Angela Pellicciari ha partecipato al convegno di studi L´identità tradita. L´unificazione dell´Italia contro la Tradizione, promosso a Napoli dall´Editoriale Il Giglio e dal Movimento Neoborbonico.
Intervista all'autore:
D. Come valuta il peso della massoneria nel "Risorgimento"?
R. La massoneria è stata l´anima del Risorgimento. Come sia i papi che i vertici dell´ordine hanno sempre sostenuto.
D. àˆ accettato anche da una parte della storiografia liberale il dato che il "Risorgimento" fu un fenomeno estremamente elitario. Si sentirebbe da dare una valutazione numerica sul numero dei "patrioti" che ebbero in esso una partecipazione attiva?
Tenuto conto che nel 1848 votava in Piemonte l´1,7% della popolazione, che molti dei votanti erano cattolici e che la popolazione totale era di cinque milioni circa, direi un numero molto esiguo.
D. L´odio nei confronti del Regno delle Due Sicilie da parte della massoneria e del liberalismo inglese si spiega solo con la sua difesa dei diritti della Chiesa cattolica?
La massoneria vuole il potere. Per sè, attraverso i propri uomini. Per gli interessi dei Paesi in cui è forza dominante. Non c´è dubbio che la massoneria inglese - come quella francese - abbiano fatto gli interessi coloniali dei Paesi di appartenenza.
D. Nuovi studi rilanciano l´ipotesi di una morte per avvelenamento di Ferdinando II. La considera credibile?
R. Ho trovato fonti dell´Ottocento che si riferiscono a questa ipotesi come ad una certezza.
D. Di Ferdinando II ricorrono i 150 anni dalla morte. Come inquadra questo Sovrano in relazione alla ostilità della massoneria e della Gran Bretagna?
R. Ferdinando II era un bravo re che conosceva le manovre delle grandi potenze per neutralizzare la forza religiosa, culturale ed economica della popolazione italiana. Lui re, sarebbe stato difficile organizzare la passeggiata dei Mille che ha ridotto il Meridione a colonia.
D. Nel suo libro definisce Francesco II il "re tradito". Chi lo tradì soprattutto?
R. La classe dirigente della Nazione cui apparteneva. E questo, oltre ad essere un dramma, è di per sè un problema storiografico. Per fare un paragone: la classe dirigente dello Stato pontificio, nella sua maggioranza, non tradì. Non tradirono i generali dell´esercito. Tradirono invece sia il primo ministro Liborio Romano sia l´ufficialità della marina borbonica. Perchè? àˆ una domanda da porsi.
D. Si stanno già allestendo i comitati per le celebrazioni dell´Unità d´Italia nel 2011. Questo anniversario, a Suo parere, dovrebbe servire a che cosa?
R. A raccontare la verità . Non si puó continuare a magnificare il Risorgimento che, per la prima volta in più di due millenni, ha trasformato gli italiani in un popolo di mendicanti. I piani della massoneria per l´Italia sono stati antitaliani. La lotta frontale contro la chiesa cattolica è stata in realtà una guerra contro tutta la popolazione. Contro la sua identità . Questo ha procurato, oltre alla miseria materiale, anche una profonda miseria morale: il senso di inferiorità , di disprezzo per la nostra storia che ci accompagna da quasi due secoli. Un disprezzo che, peró, è basato non su dati di fatto, ma su propaganda. Propaganda fatta continuativamente per decenni su tutti i libri di storia, sulla stampa, e, reiteratamente, da tutte o quasi (la Lega fa certamente eccezione) le massime cariche dello Stato.
GARIBALDI: STORICO CONFERMA, LO PAGà’ LA MASSONERIA INGLESE
Una nuova conferma sui finanziamenti inglesi alla spedizione di Garibaldi in Sicilia e sul sostegno decisivo ricevuto dalla massoneria arriva dallo storico Aldo Alessandro Mola, docente di Storia contemporanea all´Università di Milano, ma soprattutto storico ufficiale della massoneria. Il prof. Mola è intervenuto il 4 luglio a Napoli ad un convegno della Massoneria di rito scozzese, obbedienza di Piazza del Gesù, nel quale si è reso omaggio al "fratello Garibaldi", nato il 4 luglio 1807. Con un "evviva" lo ha salutato il Gran Maestro del Grande Oriente di Francia Pierre Lambicchi (cfr. Ansa, 4.7.09). In una conferenza stampa lo storico della massoneria ha risposto alla domanda di un giornalista sui finanziamenti accordati dall´Inghilterra alla cosiddetta spedizione dei Mille. "Il finanziamento della massoneria inglese - ha detto il prof. Mola - fu di tre milioni di franchi, proveniva da un fondo di presbiteriani scozzesi e gli fu erogato con l´impegno di non fermarsi a Napoli, ma di arrivare a Roma per eliminare lo Stato pontificio. Tutta la spedizione garibaldina - ha aggiunto il prof. Mola - fu monitorata dalla massoneria britannica, che aveva l´obbiettivo storico di eliminare il potere temporale dei Papi ed anche gli Stati Uniti, che non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, diedero il loro sostegno. I fondi della massoneria inglese - ha precisato Mola - servirono a Garibaldi per acquistare a Genova i fucili di precisione, senza i quali non avrebbe potuto affrontare l´esercito borbonico, che non era l´esercito di Pulcinella, ma un´armata ben organizzata. Senza quei fucili, Garibaldi avrebbe fatto la fine di Carlo Pisacane e dei fratelli Bandiera. La sua appartenenza alla massoneria - ha aggiunto lo storico - garantì a Garibaldi l´appoggio della stampa internazionale, sopratutto quella inglese, che mise al suo fianco diversi corrispondenti, contribuendo a crearne il mito, e di scrittori come Alexandre Dumas, che ne esaltarono le gesta" (Ansa, 4.7.09). Il prof. Mola ha aggiunto che Garibaldi "faceva la spola tra la massoneria americana ed italiana ed introdusse in Italia diversi riti massonici". "Per riproporre la sua figura al centro della cultura del Paese - ha anche precisato lo storico - il rito scozzese ha investito molto negli ultimi anni". (Ansa, 4.7.09) .
Tratto da Lettera Napoletana del 18/09 dell'editoriale Il Giglio.
àˆ uscito di recente Risorgimento ed Europa della storica Angela Pellicciari (Fede&Cultura, pp. 124, € 12,00). Il volume, che puó essere richiesto all´Editoriale Il Giglio (info@editorialeilgiglio.it), raccoglie una serie di articoli apparsi su La Padania, Il Foglio e Studi Cattolici. Il filo conduttore è la critica netta e senza mediazioni al cosiddetto Risorgimento ed all´unificazione dell´Italia con il supporto di una importante documentazione. Centrale è l´analisi del ruolo della massoneria. Agli stessi argomenti sono dedicati i precedenti saggi della Pellicciari Risorgimento da riscrivere (Ares, 1988), L´Altro Risorgimento (Piemme 2000), Risorgimento anticattolico (Piemme, 2004), I Panni sporchi dei Mille (Liberal 2003). Il 30 maggio 2008 Angela Pellicciari ha partecipato al convegno di studi L´identità tradita. L´unificazione dell´Italia contro la Tradizione, promosso a Napoli dall´Editoriale Il Giglio e dal Movimento Neoborbonico.
Intervista all'autore:
D. Come valuta il peso della massoneria nel "Risorgimento"?
R. La massoneria è stata l´anima del Risorgimento. Come sia i papi che i vertici dell´ordine hanno sempre sostenuto.
D. àˆ accettato anche da una parte della storiografia liberale il dato che il "Risorgimento" fu un fenomeno estremamente elitario. Si sentirebbe da dare una valutazione numerica sul numero dei "patrioti" che ebbero in esso una partecipazione attiva?
Tenuto conto che nel 1848 votava in Piemonte l´1,7% della popolazione, che molti dei votanti erano cattolici e che la popolazione totale era di cinque milioni circa, direi un numero molto esiguo.
D. L´odio nei confronti del Regno delle Due Sicilie da parte della massoneria e del liberalismo inglese si spiega solo con la sua difesa dei diritti della Chiesa cattolica?
La massoneria vuole il potere. Per sè, attraverso i propri uomini. Per gli interessi dei Paesi in cui è forza dominante. Non c´è dubbio che la massoneria inglese - come quella francese - abbiano fatto gli interessi coloniali dei Paesi di appartenenza.
D. Nuovi studi rilanciano l´ipotesi di una morte per avvelenamento di Ferdinando II. La considera credibile?
R. Ho trovato fonti dell´Ottocento che si riferiscono a questa ipotesi come ad una certezza.
D. Di Ferdinando II ricorrono i 150 anni dalla morte. Come inquadra questo Sovrano in relazione alla ostilità della massoneria e della Gran Bretagna?
R. Ferdinando II era un bravo re che conosceva le manovre delle grandi potenze per neutralizzare la forza religiosa, culturale ed economica della popolazione italiana. Lui re, sarebbe stato difficile organizzare la passeggiata dei Mille che ha ridotto il Meridione a colonia.
D. Nel suo libro definisce Francesco II il "re tradito". Chi lo tradì soprattutto?
R. La classe dirigente della Nazione cui apparteneva. E questo, oltre ad essere un dramma, è di per sè un problema storiografico. Per fare un paragone: la classe dirigente dello Stato pontificio, nella sua maggioranza, non tradì. Non tradirono i generali dell´esercito. Tradirono invece sia il primo ministro Liborio Romano sia l´ufficialità della marina borbonica. Perchè? àˆ una domanda da porsi.
D. Si stanno già allestendo i comitati per le celebrazioni dell´Unità d´Italia nel 2011. Questo anniversario, a Suo parere, dovrebbe servire a che cosa?
R. A raccontare la verità . Non si puó continuare a magnificare il Risorgimento che, per la prima volta in più di due millenni, ha trasformato gli italiani in un popolo di mendicanti. I piani della massoneria per l´Italia sono stati antitaliani. La lotta frontale contro la chiesa cattolica è stata in realtà una guerra contro tutta la popolazione. Contro la sua identità . Questo ha procurato, oltre alla miseria materiale, anche una profonda miseria morale: il senso di inferiorità , di disprezzo per la nostra storia che ci accompagna da quasi due secoli. Un disprezzo che, peró, è basato non su dati di fatto, ma su propaganda. Propaganda fatta continuativamente per decenni su tutti i libri di storia, sulla stampa, e, reiteratamente, da tutte o quasi (la Lega fa certamente eccezione) le massime cariche dello Stato.
GARIBALDI: STORICO CONFERMA, LO PAGà’ LA MASSONERIA INGLESE
Una nuova conferma sui finanziamenti inglesi alla spedizione di Garibaldi in Sicilia e sul sostegno decisivo ricevuto dalla massoneria arriva dallo storico Aldo Alessandro Mola, docente di Storia contemporanea all´Università di Milano, ma soprattutto storico ufficiale della massoneria. Il prof. Mola è intervenuto il 4 luglio a Napoli ad un convegno della Massoneria di rito scozzese, obbedienza di Piazza del Gesù, nel quale si è reso omaggio al "fratello Garibaldi", nato il 4 luglio 1807. Con un "evviva" lo ha salutato il Gran Maestro del Grande Oriente di Francia Pierre Lambicchi (cfr. Ansa, 4.7.09). In una conferenza stampa lo storico della massoneria ha risposto alla domanda di un giornalista sui finanziamenti accordati dall´Inghilterra alla cosiddetta spedizione dei Mille. "Il finanziamento della massoneria inglese - ha detto il prof. Mola - fu di tre milioni di franchi, proveniva da un fondo di presbiteriani scozzesi e gli fu erogato con l´impegno di non fermarsi a Napoli, ma di arrivare a Roma per eliminare lo Stato pontificio. Tutta la spedizione garibaldina - ha aggiunto il prof. Mola - fu monitorata dalla massoneria britannica, che aveva l´obbiettivo storico di eliminare il potere temporale dei Papi ed anche gli Stati Uniti, che non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, diedero il loro sostegno. I fondi della massoneria inglese - ha precisato Mola - servirono a Garibaldi per acquistare a Genova i fucili di precisione, senza i quali non avrebbe potuto affrontare l´esercito borbonico, che non era l´esercito di Pulcinella, ma un´armata ben organizzata. Senza quei fucili, Garibaldi avrebbe fatto la fine di Carlo Pisacane e dei fratelli Bandiera. La sua appartenenza alla massoneria - ha aggiunto lo storico - garantì a Garibaldi l´appoggio della stampa internazionale, sopratutto quella inglese, che mise al suo fianco diversi corrispondenti, contribuendo a crearne il mito, e di scrittori come Alexandre Dumas, che ne esaltarono le gesta" (Ansa, 4.7.09). Il prof. Mola ha aggiunto che Garibaldi "faceva la spola tra la massoneria americana ed italiana ed introdusse in Italia diversi riti massonici". "Per riproporre la sua figura al centro della cultura del Paese - ha anche precisato lo storico - il rito scozzese ha investito molto negli ultimi anni". (Ansa, 4.7.09) .
Tratto da Lettera Napoletana del 18/09 dell'editoriale Il Giglio.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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"loro" sono "meta" balkan, "meta"-tutto. sempre un livello sopra (shhh non fare nomi)
Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 09/07/2009, 17:03, modificato 1 volta in totale.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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In verità la Lombardia fu conquistata grazie all'esercito francese e il Veneto grazie a quello prussiano. Il regno delle due Sicilie grazie a Garibaldi e all'appoggio politico degli inglesi.Drogato_ di_porno ha scritto:no pain, io intendevo proprio quello che dice anton. faceva comodo agli inglesi ed è stato realizzata attraverso la massoneria inglese. (faceva comodo anche in funzione anti-austriaca oltre che francese)Painkiller ha scritto:OK.Drogato_ di_porno ha scritto:Non c'entrano i reparti combattenti. I primi governanti d' Italia avevano tutti nomi inglesi (es. Sidney Sonnino). La nascita di un grande stato nel mediterraneo faceva comodo agli inglesi in funzione antifrancese. La prima vera Loggia Massonica moderna fu fondata a Londra nel 1717 e le varie "carbonerie" "giovini itaggglie" (mazzini stava a londra) ecc. erano massonerie a tutti gli effetti (malgrado la propaganda risorgimentale).Painkiller ha scritto:Non mi risulta che assieme alle camice rosse combattessero reparti inglesi.
La questione è che c'è una bella differenza tra quello che dici tu, cioè che la creazione dell'Italia faceva comodo agli inglesi e quello che dice Anton, cioè che l'unità è stata fatta grazie alla massoneria inglese.
è un fatto storicamente accertato, solo nei nostri libri di scuola si parla di "carboneria" come se non fosse stata una "sotto-loggia" di quella inglese.
tempo fa avevo recuperato un elenco dei governanti di nome italo-inglese della seconda metà del 1800. tieni conto poi che all'epoca l'Inghilterra era la nazione più potente del mondo.
I piemontesi da soli non avrebbero unificato l'Italia, da soli presero il Lazio al Papa ma anche qui grazie al fatto che i francesi erano impegnati contro i prussiani. Senza quella guerra del 1870 neanche a Roma entravano.
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tiffany, solo per dire che aldo mola è l'apprezzato autore di una monumentale storia della massoneria, stimato (fra gli altri) da sergio romano.
x balkan: scherzi a parte la rivoluzione di febbraio (non quella di ottobre) fu favorita (anche) dalla massoneria franco-inglese per ottenere un maggior impegno russo a fianco dell'Intesa. i bolscevichi vennero dopo.
x balkan: scherzi a parte la rivoluzione di febbraio (non quella di ottobre) fu favorita (anche) dalla massoneria franco-inglese per ottenere un maggior impegno russo a fianco dell'Intesa. i bolscevichi vennero dopo.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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see drugy questo è quello che ti raccontano ... i savi dietro francia e ingilterra avevano previsto e calcolato il bolscevismo 

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tengo a precisare che il mio non è un intervento filo-leghista. mi limito a sottolineare il potere della propaganda. la maestra elementare ci fece imparare a memoria il sussidiario ove si diceva che i carbonari erano eroi della libertà . oggi il termine massoneria viene usato in senso dispregiativo, a indicare qualcosa di occulto, complottista, deviato (la P2 di gelli). la carboneria no, erano belli simpatici e biondi. il mazzini era un brav' uomo e non un macellaio.
un po' come le "invasioni barbariche" che nei libri di scuola dei nordici diventano "migrazioni di popoli".
un po' come le "invasioni barbariche" che nei libri di scuola dei nordici diventano "migrazioni di popoli".
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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Il Risorgimento italiano è sempre stato criticato non è una novita portata da Bossi. Ecco cosa scriveva Rosario Villari.
"Gli avversari dell'unità - sconfitti nel Risorgimento - tuonavano contro lo Stato. I democratici, battuti pure loro dopo aver fatto parte dei movimenti che portaronó all'unità , si misero a far campagna antistatalista, a parlare di Risorgimento mancato, di Risorgimento tradito.
L'attacco era ancora piu' grave perchè veniva all'interno delle forze risorgimentali. Anche i liberali conservatori, del resto, a un certo punto si misero a sparare a palle di fuoco contro lo Stato e perfino contro il Risorgimento che loro stessi avevano contribuito a fare. L'opinione pubblica internazionale ha attinto a piene mani a questo materiale da noi stessi prodotto per formulare un giudizio su di noi, sul nostro Stato, sulla nostra storia. Il discredito di cui godiamo all'estero viene in gran parte da li.
E' che nella nostra cultura la coscienza del valore, o dei valori, della nostra storia non è forte come dovrebbe essere. I francesi sono orgogliosi del loro '89." (Rosario Villari)
"Gli avversari dell'unità - sconfitti nel Risorgimento - tuonavano contro lo Stato. I democratici, battuti pure loro dopo aver fatto parte dei movimenti che portaronó all'unità , si misero a far campagna antistatalista, a parlare di Risorgimento mancato, di Risorgimento tradito.
L'attacco era ancora piu' grave perchè veniva all'interno delle forze risorgimentali. Anche i liberali conservatori, del resto, a un certo punto si misero a sparare a palle di fuoco contro lo Stato e perfino contro il Risorgimento che loro stessi avevano contribuito a fare. L'opinione pubblica internazionale ha attinto a piene mani a questo materiale da noi stessi prodotto per formulare un giudizio su di noi, sul nostro Stato, sulla nostra storia. Il discredito di cui godiamo all'estero viene in gran parte da li.
E' che nella nostra cultura la coscienza del valore, o dei valori, della nostra storia non è forte come dovrebbe essere. I francesi sono orgogliosi del loro '89." (Rosario Villari)