(OT) 23/06/2016: UKs UE referendum. Sarà la fine dell'Eu?

[dostum]

Drugat DONT WORRY BE HAPPY
LUI ha giurato di combattere fino alla fine

Berlusconi: "L'uscita della Francia dall'Ue sarebbe molto negativa"


"L'uscita della Gran Bretagna ha mutilato l'Unione europea ed è stata per noi, ma credo anche per loro, una gran perdita. Se fosse orfana anche della Francia l'Europa andrebbe verso la fine, e questo sarebbe molto negativo". Infine Berlusconi parla anche del vento "populista" che sta coinvolgendo l'Europa: "Le destre europee sono messe tutte insieme nella categoria del 'populismo'. Sono le sinistre che trattano con distanza, con snobismo questi fenomeni, che invece hanno delle ragioni che corrispondono alle paure, alla rabbia, alle esigenze di una vasta porzione di cittadini, i quali votano contro l'establishment. Se aumentassero fino ad arrivare al potere il primo risultato sarebbe l'uscita dall'Europa di molti paesi e quindi la distruzione dell'unità europea".

[Drogato_ di_porno]

Ma io la conosco questa mascherina...

Quando Silvio diceva Via dall'euro
Nel 2011 Berlusconi contro i vincoli europei. E ipotizzò l’addio alla moneta unica

«Il più bel sogno della nostra generazione sta fallendo sotto i nostri occhi». Nonostante la convalescenza, Silvio Berlusconi torna a far sentire la propria voce nel giorno in cui l’Europa è scossa dalla Brexit. Lo fa con una lunga nota in cui invita a «ricostruire l’Europa come comunità politica basata su valori condivisi» e a «rivedere quei trattati dimostratisi inefficaci o dannosi». E per riuscirci «proporrò al Ppe un congresso straordinario per lanciare un manifesto di rifondazione dell’Unione Europea, fondata su un metodo nuovo, che parta dal basso, dalla condivisione, dalla partecipazione, dalla sussidiarietà». Da parte sua, Berlusconi rivendica di aver denunciato da tempo le distorsioni di una Ue che ha perso i propri motivi fondativi: «La decisione del popolo britannico conferma le ragioni del grido d’allarme che per primi avevamo lanciato fin dal 2011, nell’incomprensione generale, sul progressivo distacco fra questa Unione Europea e le ragioni, gli interessi, le passioni dei popoli che la compongono» Non è casuale il riferimento al 2011. Ultimo anno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, ma soprattutto l’anno in cui l’allora premier sfidò - fatalmente per lui - le istituzioni Ue. Le tracce di questa battaglia si possono seguire tanto nelle interviste concesse all’epoca dal Cavaliere che nei libri scritti da svariati protagonisti mondiali che ne hanno svelato i retroscena.
Nel volume «Morire di austerità» Lorenzo Bini Smaghi, ex board della Bce, scrisse che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva «ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l’ipotesi di una uscita dall’euro». Secondo altre ricostruzioni, il Cavaliere non si sarebbe limitato a «ventilare» l’ipotesi, ma avrebbe addirittura avviato, in quel periodo, le trattative in sede europea per abbandonare la moneta unica. A rivelarlo fu Hans-Werner Sinn, presidente dell’istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung. La ricostruzione è stata successivamente smentita dagli esponenti dell’allora Popolo delle Libertà. Ma in realtà anche dopo il 2011 Berlusconi, pur non più da premier, continuava a sottolineare tutti i pericoli di una moneta unica gestita in maniera sbagliata. «Oggi uscire dall’euro sarebbe avventuroso perché nessuno conosce quali sarebbero le conseguenze - spiegava il leader di Forza Italia nell’estate del 2012 - ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce e dell’Unione Europea, sarà la realtà a imporre a noi, alla Francia, alla Grecia, all’Irlando, al Portogallo, l’uscita dall’euro per tornare alla nostra moneta nazionale. Diamoci il tempo e la determinazione di trattare in maniera decisa con la Germania. Per quanto riguarda il passaggio dalla lira all’euro è stato accettato da Prodi e Ciampi, pertanto il mio governo nel 2001 si è trovato davanti ad una decisione già presa e quindi ci è stato impossibile intervenire».
In tempi più recenti il Cavaliere ha ammorbidito la sua posizione, forse per le condizioni dell’economia europea migliorate nel loro complesso. In una recente intervista, il leader della Lega Matteo Salvini, oggi fervido sostenitore dell’addio all’Europa, spiegava come proprio su questo punto l’accordo con Berlusconi non fosse vicinissimo. «Non sono ancora riuscito a convincerlo sull’addio all’euro - diceva il segretario del Carroccio - ma per la prima volta con Silvio siamo stati in piena sintonia sulla pericolosità di questa Europa, sulla sua invadenza. Io resto per la sovranità monetaria, lui ancora no. Ma ci arriveremo». La Gran Bretagna ha fatto prima.

[dostum]

Ma io la conosco questa mascherina...

Quando Silvio diceva Via dall'euro
Nel 2011 Berlusconi contro i vincoli europei. E ipotizzò l’addio alla moneta unica

«Il più bel sogno della nostra generazione sta fallendo sotto i nostri occhi». Nonostante la convalescenza, Silvio Berlusconi torna a far sentire la propria voce nel giorno in cui l’Europa è scossa dalla Brexit. Lo fa con una lunga nota in cui invita a «ricostruire l’Europa come comunità politica basata su valori condivisi» e a «rivedere quei trattati dimostratisi inefficaci o dannosi». E per riuscirci «proporrò al Ppe un congresso straordinario per lanciare un manifesto di rifondazione dell’Unione Europea, fondata su un metodo nuovo, che parta dal basso, dalla condivisione, dalla partecipazione, dalla sussidiarietà». Da parte sua, Berlusconi rivendica di aver denunciato da tempo le distorsioni di una Ue che ha perso i propri motivi fondativi: «La decisione del popolo britannico conferma le ragioni del grido d’allarme che per primi avevamo lanciato fin dal 2011, nell’incomprensione generale, sul progressivo distacco fra questa Unione Europea e le ragioni, gli interessi, le passioni dei popoli che la compongono» Non è casuale il riferimento al 2011. Ultimo anno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, ma soprattutto l’anno in cui l’allora premier sfidò - fatalmente per lui - le istituzioni Ue. Le tracce di questa battaglia si possono seguire tanto nelle interviste concesse all’epoca dal Cavaliere che nei libri scritti da svariati protagonisti mondiali che ne hanno svelato i retroscena.
Nel volume «Morire di austerità» Lorenzo Bini Smaghi, ex board della Bce, scrisse che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva «ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l’ipotesi di una uscita dall’euro». Secondo altre ricostruzioni, il Cavaliere non si sarebbe limitato a «ventilare» l’ipotesi, ma avrebbe addirittura avviato, in quel periodo, le trattative in sede europea per abbandonare la moneta unica. A rivelarlo fu Hans-Werner Sinn, presidente dell’istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung. La ricostruzione è stata successivamente smentita dagli esponenti dell’allora Popolo delle Libertà. Ma in realtà anche dopo il 2011 Berlusconi, pur non più da premier, continuava a sottolineare tutti i pericoli di una moneta unica gestita in maniera sbagliata. «Oggi uscire dall’euro sarebbe avventuroso perché nessuno conosce quali sarebbero le conseguenze - spiegava il leader di Forza Italia nell’estate del 2012 - ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce e dell’Unione Europea, sarà la realtà a imporre a noi, alla Francia, alla Grecia, all’Irlando, al Portogallo, l’uscita dall’euro per tornare alla nostra moneta nazionale. Diamoci il tempo e la determinazione di trattare in maniera decisa con la Germania. Per quanto riguarda il passaggio dalla lira all’euro è stato accettato da Prodi e Ciampi, pertanto il mio governo nel 2001 si è trovato davanti ad una decisione già presa e quindi ci è stato impossibile intervenire».
In tempi più recenti il Cavaliere ha ammorbidito la sua posizione, forse per le condizioni dell’economia europea migliorate nel loro complesso. In una recente intervista, il leader della Lega Matteo Salvini, oggi fervido sostenitore dell’addio all’Europa, spiegava come proprio su questo punto l’accordo con Berlusconi non fosse vicinissimo. «Non sono ancora riuscito a convincerlo sull’addio all’euro - diceva il segretario del Carroccio - ma per la prima volta con Silvio siamo stati in piena sintonia sulla pericolosità di questa Europa, sulla sua invadenza. Io resto per la sovranità monetaria, lui ancora no. Ma ci arriveremo». La Gran Bretagna ha fatto prima.

Ma adesso è diventato BBONO! VUOLE SPOSARE IL BABBEO

[Drogato_ di_porno]

dos come ben sai Silvio ha sempre cercato di prendere i voti di tutti

se gli avesse garantito voti si sarebbe presentato anche alle feste dell'unità col pugno chiuso

in particolare sull'euro ha sempre cercato di prendere i voti sia di chi vuole uscire sia di chi vuol rimanere

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... il-16.html

http://www.lastampa.it/2012/06/01/itali ... agina.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... o/3419833/

[dostum]

dos come ben sai Silvio ha sempre cercato di prendere i voti di tutti

se gli avesse garantito voti si sarebbe presentato anche alle feste dell'unità col pugno chiuso

in particolare sull'euro ha sempre cercato di prendere i voti sia di chi vuole uscire sia di chi vuol rimanere

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... il-16.html

http://www.lastampa.it/2012/06/01/itali ... agina.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... o/3419833/

Su che ha messo LA TESTA A POSTO

[Drogato_ di_porno]

aleee dietro ai sondaggi

Marine Le Pen cancella l’uscita dall’euro dal programma per il ballottaggio
Rilevante assenza nel programma depositato presso la commissione sulle elezioni presidenziali

Marine Le Pen cancella l’uscito dall’euro dal programma per il ballottaggio che si terrà domenica 7 maggio ed eleggerà il nuovo presidente della Francia. I due candidati selezionati al primo turno, la ormai ex presidente del Front National ed Emmanuel Macron, sono obbligati a depositare una profession de foi, traducibile come professione di fede, ovvero il proprio programma per l’Eliseo, presso la Commission Nationale de Contrôle de la Campagne électorale en vue de l’Élection Présidentielle, la commissione nazionale di controllo della campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali. All’interno del capitolo “Ricostituire la democrazia, ridare la parola al popolo” Marine Le Pen non ha più inserito alcun riferimento alla sovranità monetaria. Letteralmente la candidata del Front National chiede di rinegoziare i Trattati europei per ritrovare la nostra sovranità e costruire un’Europa dei popoli. Una formula molto generica, che come nota Le Figaro è assai diversa rispetto a uno dei 144 punti inseriti nel programma presidenziale per il primo turno depositato presso la commissione di controllo delle elezioni. Nella precedente profession de foi Marine Le Pen aveva inserito nei suoi impegni presidenziali il desiderio di ristabilire una moneta nazionale adatta alla nostra economia, leva della nostra competitività. L’uscita dall’euro è da tempo oggetto di riflessione da parte di Marine Le Pen, che sta cercando di modificare gli aspetti più controversi del suo profilo politico per poter conquistare l’Eliseo. La leader del Front National ha abbandonato la presidenza del partito, per rimarcare la sua distanza da un’organizzazione percepita ancora come di estrema destra, dopo che la sua svolta programmatica aveva portato a un durissimo scontro con il padre, il fondatore del FN Jean-Marie Le Pen, alla fine espulso. Nei sondaggi l’uscita dall’euro rimane molto impopolare in Francia, visto che solo un terzo dell’elettorato si dice favorevole. Marine Le Pen aveva già parzialmente modificato la sua tradizionale posizione, visto che dall’enfasi sull’addio alla moneta unica aveva spostato la sua attenzione sul referendum, pur confermando la sua opinione in favore dell’uscita. Se nel 2012, durante la sua prima campagna presidenziale, l’abbandono dell’euro era il punto qualificante del suo programma, cinque anni dopo Marine Le Pen ha puntato maggiormente sul contrasto all’immigrazione, alla sovranità sui confini e alla lotta al terrorismo islamico.

[OSCAR VENEZIA]

Quello che avrebbe dovuto salvare la Francia dall' "omologazione " europea ed europeista era il partito gollista.
Non nel senso che la Francia doveva rifiutare l' Europa, ma doveva mettersi alla testa (almeno quella politica) del continente imbrigliando la Germania , staccandosi dall'abbraccio soffocante degli USA e flirtando con Mosca. "l'Europa dall'atlantico agli Urali" era ,infatti, un pallino di De Gaulle.
Il partito gollista dopo il binomio De Gaulle/Pompidou ha perso slancio, la Francia dopo Mitterrand ha cambiato volto diventato un paese etnicamente meticcio, e i successivi Presidenti gaullisti hanno subito l'Europa più che guidarla.
Questo spiega il successo del FN, meno tecnocratico e presentabile del partito gollista, ma più deciso nel fermare la deriva universalista e lo sconvolgimento etnico.
Per diventare un partito di massa ed aspirare a portare un proprio candidato all'Eliseo serviva darsi una ripulita ed accantonare gli eccessi del vecchio Jean Marie Le Pen ed è esattamente quello che Marine ha fatto.
La Francia per il momento non uscirà dall'euro perchè non se la sente di farlo. De Gaulle nella seconda metà degli anni 60 la tirò fuori dall' OTAN ma quella era un 'altra storia, uscire oggi dall'euro non è cosi facile.
Il dilemma è che i francesi non vogliono nè questa Francia imbastardita nè questa Europa, ma non se la sentono di fare il salto nel buio. Non se ne farà niente, prima o poi spunterà un candidato gollista in grado di negoziare con l'Europa e con La Germania e di regolamentare l'immigrazione. Farà il lavoro che i suoi predecessori non hanno avuto la forza di fare e che la borghesia francese sia pure in modo riluttante, obtorto collo, andando contro la sua natura sta affidando al FN.
Ho sempre pensato che il redde rationem dell' UE sia lo scontro inevitabile, almeno sulla carta, con la Francia gollista.
Questo è lo scenario che vedo io e che può essere ribaltato in caso di gravi attentati a catena e/o di violente rivolte nelle banlieu, nel qual caso si potrebbe srotolare un tappeto rosso per il FN

[GeishaBalls]

La Francia rappresenta il 3 % del PIL mondiale. L' Unione Europea oltre il 20 %.

Se vuoi fare gli interessi della tua gente, devi avere gli strumenti. Oggi anche De Gaulle sarebbe europeista convinto

[dostum]

La Francia rappresenta il 3 % del PIL mondiale. L' Unione Europea oltre il 20 %.

Se vuoi fare gli interessi della tua gente, devi avere gli strumenti. Oggi anche De Gaulle sarebbe europeista convinto

Lo hai consultato col tavolino?

[OSCAR VENEZIA]

La Francia rappresenta il 3 % del PIL mondiale. L' Unione Europea oltre il 20 %.

Se vuoi fare gli interessi della tua gente, devi avere gli strumenti. Oggi anche De Gaulle sarebbe europeista convinto

Allora non mi sono spiegato. De Gaulle era gia' europeista quando tu ancora facevi l'album delle figurine panini ed in Europa si giocava la Mitropa Cup.
Ma essendo anche mezzo squilibrato riteneva che la Francia dovesse sedere nella cabina di regia dell' Europa che allora , per fortuna, era ancora allo stato embrionale e si chiamava mec. Quel tipo di ragionamenti che fate sul Pil, non gli facevano ne caldo ne freddo, visto che in piena guerra fredda usci dal comando integrato della Nato ( ma non dall'alleanza politica) e si fece, beato lui, la sua bomba atomica.
Del resto era una follia lucida, perche' nel dopoguerra la Francia e
diventata una potenza nucleare, ha fatto gli airbus, ha un caccia autoprodotto, ancora dice la sua in settori come la chimica , l'elettronica , gli armamenti pesanti e l'auto dove noi abbiamo ammainato bandiera bianca da un pezzo. Certe cose le fa in collaborazione con gli altri ( airbus) ma un conto e' partecipare ad un consorzio o ad un alleanza militare , un altro e' non chiamarsi piu' Francia , non avere una moneta propria e stare sotto ai tedeschi.
Intendiamoci bene io speravo che vincesse Melenchon o un altro Hollande, per il bene dell'Italia in attesa che arrivi un De gaulle nostro che rifacendosi alla romanita', collegamento storico per noi imprescindibile,ci guidi verso un nuovo risorgimento. Ho paura , pero' , che manchi il brodo di coltura per generare un leader del genere, e quand'anche nascesse noi non lo supporteremmo

[Blif]

Non te la prendere, Oscar: Gheisha legge solo la prima mezza riga Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit,
sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation
ullamco laboris nisi ut qualche parola aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit
grassettata nel mezzo in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur.
Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit
anim id est laborum e l'ultima mezza riga di ogni post. Poi gli scatta il dito.

[Drogato_ di_porno]

il populismo della Brexit ha innescato la reazione a catena degli altri populismi

L'Ue si prepara per un'Irlanda unificata dopo la Brexit
Fonti diplomatiche confermano che il premier irlandese Kenny ha chiesto una dichiarazione all'Ue sull'eventuale adesione automatica dell'Irlanda del Nord in caso di unificazione, come nel caso della Germania nel '90.

Irlanda, Gibilterra, Scozia: si moltiplicano gli spettri sulla strada della Gran Bretagna verso il suo divorzio dall'Unione europea. Il 29 aprile i 27 leader europei decideranno le linee guida che governeranno il negoziato per la separazione. Sul tavolo anche la possibilità di un'Irlanda unificata nella Ue dopo la Brexit, evocando così una nuova preoccupazione per il Regno Unito.

http://www.lettera43.it/it/articoli/mon ... it/210310/

[dostum]

il populismo della Brexit ha innescato la reazione a catena degli altri populismi

Suvvia Drugat un po' più di Coraggio!

so che l'Inevitabile Vittoria sulla Perfida Albione è oramai alle porte

[GeishaBalls]

La Francia rappresenta il 3 % del PIL mondiale. L' Unione Europea oltre il 20 %.

Se vuoi fare gli interessi della tua gente, devi avere gli strumenti. Oggi anche De Gaulle sarebbe europeista convinto

Allora non mi sono spiegato. De Gaulle era gia' europeista quando tu ancora facevi l'album delle figurine panini ed in Europa si giocava la Mitropa Cup.
Ma essendo anche mezzo squilibrato riteneva che la Francia dovesse sedere nella cabina di regia dell' Europa che allora , per fortuna, era ancora allo stato embrionale e si chiamava mec. Quel tipo di ragionamenti che fate sul Pil, non gli facevano ne caldo ne freddo, visto che in piena guerra fredda usci dal comando integrato della Nato ( ma non dall'alleanza politica) e si fece, beato lui, la sua bomba atomica.
Del resto era una follia lucida, perche' nel dopoguerra la Francia e
diventata una potenza nucleare, ha fatto gli airbus, ha un caccia autoprodotto, ancora dice la sua in settori come la chimica , l'elettronica , gli armamenti pesanti e l'auto dove noi abbiamo ammainato bandiera bianca da un pezzo. Certe cose le fa in collaborazione con gli altri ( airbus) ma un conto e' partecipare ad un consorzio o ad un alleanza militare , un altro e' non chiamarsi piu' Francia , non avere una moneta propria e stare sotto ai tedeschi.
Intendiamoci bene io speravo che vincesse Melenchon o un altro Hollande, per il bene dell'Italia in attesa che arrivi un De gaulle nostro che rifacendosi alla romanita', collegamento storico per noi imprescindibile,ci guidi verso un nuovo risorgimento. Ho paura , pero' , che manchi il brodo di coltura per generare un leader del genere, e quand'anche nascesse noi non lo supporteremmo

No, non lo supporteremmo un leader del genere, non so se è bene o male ma concordo che ne avremmo paura

Sulla Francia, ricordiamoci che nel dopoguerra la Francia era uscita "vincitrice" dalla guerra ed aveva ancora un impero, probabilmente era la terza potenza economica mondiale e non si può nemmeno fare un confronto con l'Italia dell'epoca.

Ma il punto che mi interessava dire era un altro e ci riprovo.

Se pensi di fare gli interessi dei francesi andando a negoziare con i tedeschi per fregare loro o gli altri europei sia "europeismo" abbiamo un concetto diverso del termine. Dico fregare gli altri europei ma intendo ottenere concessioni, vantaggi, dall'Unione europea.

È come nel matrimonio, nelle società e nei patti che stringi: cercherei il vantaggio comune ed un equilibrio tra i partner, non di ottenere il più possibile.

Certo che c'è anche quella componente di trattativa a breve ma la politica di chi ha una visione a lungo termine (non io, gli statisti) pensa a come influenzare l'ambiente dei prossimi vent'anni.

L'operaio francese è in concorrenza con quello cinese che lavora 12 ore per un quinto dello stipendio, con l'azienda che inquina quanto vuole perché non ci sono norme di protezione dell'ambiente: come incidi su questi temi se non a livello europeo?

Uno statista pensa a come regolare il mondo nei prossimi anni, un politico di breve respiro metterebbe i dazi

[GeishaBalls]

Non te la prendere, Oscar: Gheisha legge solo la prima mezza riga Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit,
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Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit
anim id est laborum e l'ultima mezza riga di ogni post. Poi gli scatta il dito.

Troppo buono, è che non capisco il testo ma rispondo lo stesso per darmi un tono. Ma sei troppo furbo per me