
La mia Trans preferita
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Re: il mio trans preferito
Credevo di averle viste tutte...


Re: il mio trans preferito
nîna ha scritto:Credevo di averle viste tutte...




Re: il mio trans preferito
Praticamente la versione transessuale di Peter Dinklage.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
"Questo è quasi peggio del sottoscritto" - [Paperinik]
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- linebacker
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Re: il mio trans preferito
non concordo. In video si trova di tutto fatto da tutti, donne uomini, trav o trans. E' business, non realtà. Se poi vogliamo andare agli estremi, dove ci sono situazioni limite o di forte disagio, si realizzano le cose più "pesanti" indipendentemente dal sesso di chi le compie. Per questo non ho mai guardato con favore al mondo dell'estremo.apache ha scritto:quando si tratta di zozzerie una donna non si batte basta vedere certi videoDoppie anali gangbang pissing fisting eccecc
E non occorre andare in altri paesi. Qualche anno fa, giravano degli amatoriali di rara brutalità girati a Torino con le tossiche che dimoravano in un palazzone marcio a due passi da una ex struttura pubblica.
- linebacker
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Re: il mio trans preferito
In realtà, so quel poco che sono costretta a sapere perché ne parlano i miei conoscenti, come nel caso della Cordoba e solo per l'improvvisa, stranissima uscita di scena. Una delle poche cose buone fatte dal mio ex, attore porno, è stata di tenermi lontano dalle trans che lavorano nel suo ambiente, in particolare in Italia, evitandomi tanti fastidi subiti da gente trascinata suo malgrado in situazioni limite. Rogne legate a droga, prostituzione, ricatti (di clienti e perfino di attori/escort gay)... Ad ogni modo, domanderò della Holmes e di Nefertiti apposta per soddisfare le tue curiosità!nîna ha scritto:È raro che una persona depressa mediti il suicidio ed è rarissimo che ci arrivi. Magari gli altri la vedevano depressa, ma era soltanto demoralizzata e contava di potersi aiutare cambiando vita.Revolver_F ha scritto:Come fanno a dire che 'l'idea del suicidio non le passava minimamente per la testa' e un attimo prima asserire che era estremamente depressa e vulnerabile?
linebacker ha scritto:@Nina, visto che sei sempre ultra informata, sai mica niente di Suzanna Holmes, se le storie di un suo isolamento dal mondo esterno per colpa dell'Aids son reali oppure ha smesso solo perché aveva sistemato perennemente il suo budget? Ormai ti chiedo anche, pur se è passato molto tempo, la morte di nefertiti era effettivamente dovuta ad abuso di coca?

grazie infinite. volevo chiederti anche se conoscevi Eva Ander Muniz, un tempo nota come T_Doll di cam4, personaggio decisamente atipico che, dopo aver furoreggiato su Fb è sparito negli ultimi due giorni. Ma se faccio altre domande di seguito, rischio che la Pimpi mi tiri le orecchie....

Re: il mio trans preferito
No, non mi riferivo ai video e al mondo del porno... il mio era un discorso più in generale, ad esempio sul tema omosessualità/bisessualità legato alla donna.apache ha scritto:quando si tratta di zozzerie una donna non si batte basta vedere certi videoDoppie anali gangbang pissing fisting eccecc
Ad esempio mi è capitato spesso di sentire diverse ragazze che, almeno una volta nella vita, affermano di avere avuto (poi se è verità o chiacchiere da bar non lo so) qualche tipo di "incontro ravvicinato" con altre ragazze, eppure non si professano lesbiche/bisessuali, e ne tanto meno appaiono come tali a chi le ascolta...fosse un uomo a dire di avere avuto un rapporto con un altro uomo o anche con un trans beh, le reazioni degli interlocutori sarebbero state nettamente diverse, di ilarità nel migliore dei casi, ma questo perchè? Perchè vedere due donne baciarsi e/o leccarsi la fica a vicenda è più "carino"? (che alla fine effettivamente lo è), o è l'atto fisico della penetrazione, che in due donne non ci può essere, a fare la differenza?
Poi va beh, ci sono sempre i soliti luoghi comuni avvolti in un velo di ipocrisia tipo della donna che non guarda i porno, che non è interessata al sesso quanto lo è l'uomo, che non fa i viaggi sessuali come l'uomo (tra l'altro fenomeno quello dei viaggi sessuali delle donne in aumento), etc
Re: il mio trans preferito
Molteplici sono i processi socio-psicologici in gioco.
L'accettazione dell'omosessualità è oggetto di dibattito da tempo immemore, pone l'uomo dinnanzi ad una questione di natura inconscia, dettata dall'innato istinto primordiale che non lo vede poi così dissimile dal resto del mondo animale. D'altronde le nostre discendenze sono ben note, è un retaggio genetico che ci portiamo dietro da milioni di anni.
Abbiamo la sindrome da maschio alpha, colui che, all'interno di un gruppo, di una comunità, ricopre il gradino più alto della scala gerarchica, è l'individuo di spicco, il resto del branco lo rispetta e ne è totalmente sottomesso, nella maggioranza dei casi è l'unico ad avere il diritto di accoppiamento e procreazione con le femmine del gruppo. E' l'emblema della virilità, della mascolinità e del potere, l'imposizione a livello sociale e psicologico, elevato all'ennesima potenza. Il penetrante comanda, il penetrato è dominato.
La scuola di pensiero omofobica parte proprio da questo concetto, parte dalla negazione di un uomo che si sottomette, tramite penetrazione, ad un pari sesso, il ruolo del penetrato è di competenza femminile, contrariamente si tratta di un vero e proprio attentato alla virilità.
L'omofobia maschile è del tutto (o quasi) focalizzata sui gay, le lesbiche le accettano di buon grado, un tour pornografico è più che esplicativo in tal senso.
Quanti uomini si sentirebbero offesi se etichettati come "femminucce"?
Quante donne si sentirebbero offese se etichettate come "maschiacci"?
L'apertura mentale della donna è totalmente differente, non ha posto in essere i paletti socio-psicologici che invece gravano come un fardello genetico sulle spalle degli uomini, per natura sono intellettualmente predisposte ad una sorta di accettazione di base, che si tratti di gay o lesbiche. Ciò non vuol dire che non esista del becero bigottismo anche nel mondo femminile, sarebbe sciocco pensarlo, risulta però meno marcato e diffuso della controparte maschile.
Chiedete l'opinione delle vostre amiche, delle vostre fidanzate o mogli, poi condividetene il pensiero in questo topic, qualora lo vogliate.
L'accettazione dell'omosessualità è oggetto di dibattito da tempo immemore, pone l'uomo dinnanzi ad una questione di natura inconscia, dettata dall'innato istinto primordiale che non lo vede poi così dissimile dal resto del mondo animale. D'altronde le nostre discendenze sono ben note, è un retaggio genetico che ci portiamo dietro da milioni di anni.
Abbiamo la sindrome da maschio alpha, colui che, all'interno di un gruppo, di una comunità, ricopre il gradino più alto della scala gerarchica, è l'individuo di spicco, il resto del branco lo rispetta e ne è totalmente sottomesso, nella maggioranza dei casi è l'unico ad avere il diritto di accoppiamento e procreazione con le femmine del gruppo. E' l'emblema della virilità, della mascolinità e del potere, l'imposizione a livello sociale e psicologico, elevato all'ennesima potenza. Il penetrante comanda, il penetrato è dominato.
La scuola di pensiero omofobica parte proprio da questo concetto, parte dalla negazione di un uomo che si sottomette, tramite penetrazione, ad un pari sesso, il ruolo del penetrato è di competenza femminile, contrariamente si tratta di un vero e proprio attentato alla virilità.
L'omofobia maschile è del tutto (o quasi) focalizzata sui gay, le lesbiche le accettano di buon grado, un tour pornografico è più che esplicativo in tal senso.
Quanti uomini si sentirebbero offesi se etichettati come "femminucce"?
Quante donne si sentirebbero offese se etichettate come "maschiacci"?
L'apertura mentale della donna è totalmente differente, non ha posto in essere i paletti socio-psicologici che invece gravano come un fardello genetico sulle spalle degli uomini, per natura sono intellettualmente predisposte ad una sorta di accettazione di base, che si tratti di gay o lesbiche. Ciò non vuol dire che non esista del becero bigottismo anche nel mondo femminile, sarebbe sciocco pensarlo, risulta però meno marcato e diffuso della controparte maschile.
Chiedete l'opinione delle vostre amiche, delle vostre fidanzate o mogli, poi condividetene il pensiero in questo topic, qualora lo vogliate.
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Re: il mio trans preferito
Le osservazioni che scrivi sono corrette e coondivisibili. Il piglio e' come al solito da primo della classe, in cui l'apparente curiosita' nasconde poco e male la smania di mostrare grande capacita' espositiva e rielaborativa.
Ti do un bel ventinove se mi confermi che sei sotto i 23 anni. Altrimenti no, troppo fuoricorso.
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Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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Re: il mio trans preferito
A proposito dell'apertura mentale delle donne, non chiedete se sono favorevoli o meno al mondo omosessuale, ma provate a chiedere se accetterebbero mai una bisessualità (bisessualità alla quale io non credo, ripeto) del proprio compagno, una bisessualità passiva e femminea, e avrete una migliore visione delle cose.
Quello che edonis chiama 'maschio alpha' arriva dalla cultura greca dove la polarizzazione dei ruoli di genere era fortissima, e l’ossessione per la virilità spasmodica. A questa società non bastavano i concetti di 'uomo' e 'donna' come marcatori d’una realtà biologica: sia il greco sia il latino possiedono infatti una parola (anèr, vir) che indica il maschio nella sua pienezza virile, il 'maschio potenziato', contrapposto all’individuo che invece si limita a essere semplicemente nato con un corpo di sesso maschile.
L’atto sessuale è concepito quale atto di presa di possesso ed è un’azione che ha un significato simbolico perché trasferisce onore: chi penetra ne acquisisce, chi è penetrato/ a ne perde.
E l'uomo che decide di essere donna ha una colpa doppia, forse tripla, perché non adempie alla propria natura, usa il proprio corpo come succedaneo di un corpo femminile e pecca di debolezza di spirito ed iniziativa.
Infatti gli omosessuali nel mondo greco venivano emarginati ed isolati da ogni tipo di ruolo sociale, ed usati esclusivamente come oggetti erotici.
Questo per tutti quelli (soprattutto il mondo LGBT e i liberal, i quali fanno un rumore atroce vs la Chiesa e credenti) che pensano che l'omofobia occidentale verso gli uomini effeminati e passivi, sia di retaggio cristiano-religioso, mentre ha una radice più antica, arcaica, pagana e soprattutto radicata nella nostra storia e cultura.
Quello che edonis chiama 'maschio alpha' arriva dalla cultura greca dove la polarizzazione dei ruoli di genere era fortissima, e l’ossessione per la virilità spasmodica. A questa società non bastavano i concetti di 'uomo' e 'donna' come marcatori d’una realtà biologica: sia il greco sia il latino possiedono infatti una parola (anèr, vir) che indica il maschio nella sua pienezza virile, il 'maschio potenziato', contrapposto all’individuo che invece si limita a essere semplicemente nato con un corpo di sesso maschile.
L’atto sessuale è concepito quale atto di presa di possesso ed è un’azione che ha un significato simbolico perché trasferisce onore: chi penetra ne acquisisce, chi è penetrato/ a ne perde.
E l'uomo che decide di essere donna ha una colpa doppia, forse tripla, perché non adempie alla propria natura, usa il proprio corpo come succedaneo di un corpo femminile e pecca di debolezza di spirito ed iniziativa.
Infatti gli omosessuali nel mondo greco venivano emarginati ed isolati da ogni tipo di ruolo sociale, ed usati esclusivamente come oggetti erotici.
Questo per tutti quelli (soprattutto il mondo LGBT e i liberal, i quali fanno un rumore atroce vs la Chiesa e credenti) che pensano che l'omofobia occidentale verso gli uomini effeminati e passivi, sia di retaggio cristiano-religioso, mentre ha una radice più antica, arcaica, pagana e soprattutto radicata nella nostra storia e cultura.
Re: il mio trans preferito
Si ma, ritornando al discorso dell' articolo, possiamo quindi affermare che l'omosessualità/bisessualità della donna non ha per forza di cose lo stesso impatto nella società, quindi se la donna vuol fare la lesbica solo per una questione di perversione, sa che può tranquillamente farlo senza essere etichettata o sbeffeggiata come si sarebbe fatto nei confronti dell' uomo.
Re: il mio trans preferito
io ho ascoltato più di una volta discorsi tra amiche che affermavano di aver avuto rapporti con un'altra donna o comunque di averci pensato o fantasticatoVash ha scritto:Si ma, ritornando al discorso dell' articolo, possiamo quindi affermare che l'omosessualità/bisessualità della donna non ha per forza di cose lo stesso impatto nella società, quindi se la donna vuol fare la lesbica solo per una questione di perversione, sa che può tranquillamente farlo senza essere etichettata o sbeffeggiata come si sarebbe fatto nei confronti dell' uomo.
la visione però che avevano era una visione di un rapporto fatto di dolcezza, carezze baci insomma una visione soft, credo che nel sesso ci sono molte sfaccettature ed è comunque pensabile che anche un rapporto tra due donne possa diventare molto fisico e non rimanere etereo come lo si immagina
credo comunque che un po' per questa visione, magari superficiale, nella società possa essere visto non come una cosa così sconveniente un rapporto tra due donne, diverso è il sesso tra uomini che viene visto in maniera più fisica perchè comunque la penetrazione inevitabilmente è molto più fisica e presuppone una sorta di dominazione
comunque rimane sempre il problema di fondo secondo me di voler eticchettare e catalogare tutto, quando basterebbe lasciare che la natura di ognuno si esprima liberamente in accordo con il partner che sia di sesso diverso o dello stesso o che sia anche più di uno/a
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
Re: il mio trans preferito
Perché atipico? Anni fa, mi avvicinò per informarsi su uno spezzino che ci seguiva, rimanemmo in contatto per un po' e ne conservo un ricordo piacevole. Abbiamo un amico in comune e sono certa che per un periodo abbiamo “amato” entrambe lo stesso uomo!linebacker ha scritto:Volevo chiederti anche se conoscevi Eva Ander Muniz, un tempo nota come T_Doll di cam4, personaggio decisamente atipico che...

Sarebbero state le stesse. I personaggi pubblici, a cui si tende a perdonare anche gli eccessi, vengono massacrati sistematicamente per delle innocenti, neanche fraintendibili, manifestazioni d'affetto: carezze, baci, finanche sorrisi complici, scambiati fra donne. Immagina cosa possa accadere alle comuni mortali, raccontando alle persone sbagliate di aver avuto un rapporto omosessuale. Che alcune cerchino quel tipo di incontri, salvo non professarsi lesbiche/bisessuali, è vero e non devi meravigliarti per questo. Molte femmine lesbo-orientate sono ipocrite tanto quanto la maggior parte dei maschi trans-orientati e spaventate come loro da determinate - per me giustissime - “etichette”.Vash ha scritto:fosse un uomo a dire di avere avuto un rapporto con un altro uomo o anche con un trans beh, le reazioni degli interlocutori sarebbero state nettamente diverse
Non viene accettata. Basta analizzare le coppie che frequentano le comunità di scambisti per averne la prova. Abbondano quelle in cui è la lei a dichiararsi bisessuale e sono rarissime quelle in cui è soltanto il lui ad esserlo (false coppie nel 99% dei casi).Revolver_F ha scritto:A proposito dell'apertura mentale delle donne, non chiedete se sono favorevoli o meno al mondo omosessuale, ma provate a chiedere se accetterebbero mai una bisessualità (bisessualità alla quale io non credo, ripeto) del proprio compagno, una bisessualità passiva e femminea, e avrete una migliore visione delle cose.
Re: il mio trans preferito
Se non fosse per i gay, le lesbiche e i bisessuali irrisolti, comunque non dichiarati, che però manifestano pubblicamente interesse per persone dello stesso sesso, salvo specificare sempre e comunque di essere eterosessuali, spesso incasellandosi in categorie assurde (etero/bi-curiosi ed etero-attivi, prime fra tutte), rendendo prioritaria la questione etichette, gli altri “comuni mortali” neanche ci farebbero caso.TD ha scritto:comunque rimane sempre il problema di fondo secondo me di voler eticchettare e catalogare tutto, quando basterebbe lasciare che la natura di ognuno si esprima liberamente in accordo con il partner che sia di sesso diverso o dello stesso o che sia anche più di uno/a
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Re: il mio trans preferito
interessante questa specie di obbligo a dichiararsi,come se uno dovesse dichiarare il suo status ''sessualo'' come una fiscalità burocratica
quindi uno dove dovrebbe andare? al comune? magari te lo scrivono sulla carta d'identità al fianco della professione.
ps a me piacciono molto le ''lesbiche-orientali'' ed ho paura che un giorno dovrò dichiararlo al mondo per fiscalità e sincerità nei confronti dello Stato o alle persone ''comuni mortali''
ps mi immagino la povera gente come ''salvini e compagnia bella a '' non farci caso''
ps queste idee innovative dovreste farle conoscere alla massa,sarebbe una svolta epocale!


quindi uno dove dovrebbe andare? al comune? magari te lo scrivono sulla carta d'identità al fianco della professione.
ps a me piacciono molto le ''lesbiche-orientali'' ed ho paura che un giorno dovrò dichiararlo al mondo per fiscalità e sincerità nei confronti dello Stato o alle persone ''comuni mortali''
ps mi immagino la povera gente come ''salvini e compagnia bella a '' non farci caso''
ps queste idee innovative dovreste farle conoscere alla massa,sarebbe una svolta epocale!
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Ultima modifica di texasRanger il 25/03/2016, 15:08, modificato 3 volte in totale.
Re: il mio trans preferito
Totalmente d'accordo.TD ha scritto:comunque rimane sempre il problema di fondo secondo me di voler eticchettare e catalogare tutto, quando basterebbe lasciare che la natura di ognuno si esprima liberamente in accordo con il partner che sia di sesso diverso o dello stesso o che sia anche più di uno/a
Oltre alle implicazioni socio-psicologiche, retaggio genetico della nostra discendenza, quanto ha influito ed influisce tutt'ora il dogma religioso sulla libertà d'espressione sessuale? Quanto ha influito ed influisce tutt'ora l'ordinamento giuridico dei singoli stati?

In rosso scuro i Paesi dove l'omosessualità è punita con la pena di morte.
In rosso chiaro e arancione i Paesi dove è prevista la reclusione.
In giallo i Paesi dove la legislazione non è chiara: non è specificamente omofobica ma può essere usata come tale.
Le quattro gradazioni di verde distinguono i Paesi dove le unioni omosessuali sono riconosciute allo stesso livello del matrimonio, quasi allo stesso livello, a livello inferiore o dove non c'è una specifica legislazione a riguardo.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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