Squirto ha scritto:io ho inteso il senso delle parole di Nova come un voler ribadire la stupidità di certi stereotipi della "genialità " degli artisti e altre persone "non comuni" (non a caso cytherea ha parlato di Van Gogh, Pavese, Bazlen). questo SI' che è da Costanzo Show: "eh, unico, come solo un artista puó essere".
spesso ció che porta tizio piuttosto che caio a essere ricordato e conosciuto sono una serie di piccole e grandi coincidenze, e soprattutto sempre dipendenti da ció che in ogni epoca identifica la considerazione sociale verso qualcosa o qualcuno.
None Squirtoooooooooooo...
Io ho usato l'espressione "comuni mortali" in senso ironico; ad ogni modo qualcosa che ci distingue da Mozart, Pavese o Van Gogh... esiste.
Il loro lavoro ha prodotto degli "oggetti" che il nostro lavoro non ha prodotto... (aggiungo un "ancora" perchè non si puó mai sapere) ahimè!!!
Studiando i poeti provenzali per un esame, ho detto al professore che teneva il seminario: "io darei un dito per scrivere una qualunque cosa simile a questa".
L'ho detto essendo consapevole del luogo comune che considera i poeti provenzali "smielosi" e "stereotipati".
Qualcosa c'è di diverso fra me e Guglielmo IX d'Aquitania: 1) sono donna, 2) non parlo il provenzale, 3) non sono un trovatore...
Io gli artisti non li ho nemmeno nominati, dato che l'arte non esiste, è una categoria storica e dipende dal gusto del pubblico che ne è fruitore.
Tant'è vero che Van Gogh è schiattato senza godere del proprio successo, e questo grazie al "gusto" del pubblico fruitore!!!
Io ho parlato di solitudine che in alcuni casi ha portato al suicidio per disperazione... non ho parlato nè di artisti, nè di gente speciale e me ne guardo bene!!!
Lo stesso Luigi Dallapiccola, uno dei maggiori compositori italiani del 900 e un eccellente pianista, si definiva "artigiano": perchè mai avrei dovuto proprio io parlar di artisti e di arte?

Nonono... il mio "comuni mortali" era ironico!!! Purtroppo non siamo nè Van Gogh, nè Mozart, nè Verdi... Non abbiamo (
ancora) prodotto degli "oggetti" simili a quelli che ci hanno lasciato loro.