racconti erotici: fantasia e realtà 

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gibiser
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#46 Messaggio da gibiser »

Complimenti, Casta. Alcune (piccole) magie a volte riescono: rimani li a chiederti cosa succederà adesso, tra loro due.
Non sono mai riuscito a scrivere di erotismo: emozione pura che non riesco a trasmettere.
Buffo quando i pensieri diventano racconti.
(...) Chi ha parlato? Chi cazzo ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del cazzo! (....)

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gibiser
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#47 Messaggio da gibiser »

Naturalmente vale anche per alex1jd1.........
Leggere di una (DELLA) mia fantasia mi turba un pò: in ufficio un'erezione mi crea qualche problema...
(...) Chi ha parlato? Chi cazzo ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del cazzo! (....)

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casta diva
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#48 Messaggio da casta diva »

Pensiero Dominante ha scritto:Non me ne vogliano i presenti, non voglio certo stroncare sul nascere i loro impulsi creativi, ma credo sinceramente che ormai il genere "racconto erotico" tout court - in tutte le sue possibili varianti e declinazioni, abbia decisamente fatto il suo tempo. Addirittura, forse, qualsiasi racconto di genere ha fatto il suo tempo. Ci sono un sacco di cose interessanti al mondo, perché autocostringersi a priori a parlare sempre delle stesse?
Volevo editare il mio messaggio precedente ma è sparito il tasto di Modifica. Aggiungo pertanto qui questa metafora culinaria (sic!) a delucidazione del mio pensiero: Cazzi, fighe, culi e tette possono essere degli eccellenti condimenti in un'opera narrativa, ma se ne costituiscono il piatto di portata unico essa o prima o dopo finisce per diventare stucchevole e indigesta.
Ogni opinione, garbatamente espressa, merita riflessione.
E queste di Pensiero Dominante non sono di poco peso.
Non mi sembra il caso, però, di addentrarci nel campo minato del racconto di genere e del suo declino, sarebbe come disquisire della morte della poesia.
Altri lo fanno, in altri contesti.
Quello che a me preme, e che modestissimamente cerco di perseguire quando mi metto a scrivere roba di sesso, è creare lo spessore del personaggio che ne è protagonista (l'io narrante di solito, ma anche no, anche l'oggetto del racconto, a volte).
Un po' come le sfumature di colore, in un quadro, o le note in uno spartito, così sono le parole.
Quelle sono, ma se fai un lavoro decente acquistano vita.
E trasmettono qualcosa. Anche, a volte soprattutto, se sovrabbondanti e apparentemente pletoriche.
Amitié. :)
"Cantare è di chi ama"
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#49 Messaggio da Pensiero Dominante »

casta diva ha scritto:[

Quello che a me preme, e che modestissimamente cerco di perseguire quando mi metto a scrivere roba di sesso, è creare lo spessore del personaggio che ne è protagonista (l'io narrante di solito, ma anche no, anche l'oggetto del racconto, a volte).
Un po' come le sfumature di colore, in un quadro, o le note in uno spartito, così sono le parole.
Quelle sono, ma se fai un lavoro decente acquistano vita.
E trasmettono qualcosa. Anche, a volte soprattutto, se sovrabbondanti e apparentemente pletoriche.
Amitié. :)
Te ne dò assolutamente atto (per inciso il tuo stile mi ricorda quello della grande Libera Eva), e diciamo allora che il problema non è nella penna di chi scrive ma nell'occhio di chi legge, nel mio particolare occhio che di fronte ad un racconto erotico scritto con taglio letterario, da un lato ne sa cogliere ed apprezzare la raffinatezza delle sfumature, ma dall'altro quasi non può trattenersi dall'esclamare: "Al diavolo tutte queste belle parole! Sai che me ne frega a me. Dacci un taglio! In fondo l'unica cosa che veramente mi interessa è vedere se sei capace o no di farmi arrapare!"

Ho reso l'idea? Voglio dire che, perlomeno dal punto di vista del lettore, chi scrive un racconto erotico è come se avesse sottoscritto un contratto in cui si impegna a procurare eccitazione. Questa sorta di obbligo sottinteso a mio avviso finisce sempre per essere un pò condizionante per chi scrive.
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casta diva
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#50 Messaggio da casta diva »

Pensiero Dominante ha scritto:..."Al diavolo tutte queste belle parole! Sai che me ne frega a me. Dacci un taglio! In fondo l'unica cosa che veramente mi interessa è vedere se sei capace o no di farmi arrapare!"

Ho reso l'idea? Voglio dire che, perlomeno dal punto di vista del lettore, chi scrive un racconto erotico è come se avesse sottoscritto un contratto in cui si impegna a procurare eccitazione. Questa sorta di obbligo sottinteso a mio avviso finisce sempre per essere un pò condizionante per chi scrive.
Eh no, mio caro!
Per l'attizzamento immediato basta la visione di una donzella, o di altro, secondo i gusti!
Che poi bastasse una caviglia, come a fine '800, oppure tutto l'ambaradan che si trova in SZ, per esempio, è un altro paio di maniche.
Lo scrittore "erotico" (sia chiaro, comunque, che anch'io rifuggo dai generi) non ha sottoscritto alcun contratto col lettore.
L'eccitazione con coinvolgimento anche cerebrale, lo affermi anche tu, ha troppe variabili per rispondere all'uguaglianza: scrivo cazzo-figa = mi sparo una raspa-orgasmo. :004
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#51 Messaggio da pan »

Pensiero Dominante ha scritto:Non me ne vogliano i presenti, non voglio certo stroncare sul nascere i loro impulsi creativi, ma credo sinceramente che ormai il genere "racconto erotico" tout court - in tutte le sue possibili varianti e declinazioni, abbia decisamente fatto il suo tempo. Addirittura, forse, qualsiasi racconto di genere ha fatto il suo tempo. Ci sono un sacco di cose interessanti al mondo, perché autocostringersi a priori a parlare sempre delle stesse?
Questi sarebbero i presupposti della morte dell'arte più volte teorizzata in vari ambiti.

La prima obiezione è che in ogni tempo si sarebbe potuto fare un discorso simile, ma come spiegheremmo la successione di scrittori -erotici, per restare al nostro caso- tanto diversi e "nuovi" nei secoli dei secoli in ogni angolo del mondo ?

Ma c'è un'altra teoria, molto più affascinante, che ipotizza che gli artisti -tutti gli artisti- ripropongono sempre la medesima opera variando solo lo strumento creativo che coincide con loro stessi.

Perché quindi ostinarsi nel voler classificare ciò che sta lì in maniera assolutamente inutile, assolutamente insopprimibile, assolutamente sublime ?

P.S. : 25 anni fa scrissi un racconto erotico, ma il prezioso manoscritto( :-D ) non lo trovo da 15. Era ambientato a Firenze e terminava col protagonista che usciva al mattino da un palazzo del centro dopo la notte di sesso, guardando, con occhi abbacinati, la fiumana di gente con espressione allegra per le imminenti vacanze, certa in cuor suo di aver trovato in Craxi la soluzione di ogni problema.

Riprenderò le ricerche. O è meglio di no ? :)
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#52 Messaggio da pan »

casta diva ha scritto: tutto l'ambaradan che si trova in SZ
Eh no, casta !

Non puoi liquidare così quasi dieci anni di faticosissimo lavoro di menti eccelse su fisting estremo, triple anali, squirting come gavettoni, sbiancanti anali, filmografia completa dell'ultima troia dell'Arizona, prolassi anali e uterini, bukkake che ci metti sopra un po' di farina e le friggi, topic sulla stitichezza, sul vomito, sulle anolese, sui peti, sui tatuaggi anorettali, sui cani e sui cavalli, sullo scat. :no:
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#53 Messaggio da scb »

[quote="pan.......bukkake che ci metti sopra un po' di farina e le friggi.....:[/quote]

Ecco, basta questa frase per capire la creatività superiore delle menti che popolano questo forum 8)
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà

#54 Messaggio da casta diva »

pan ha scritto:
casta diva ha scritto: tutto l'ambaradan che si trova in SZ
Eh no, casta !

Non puoi liquidare così quasi dieci anni di faticosissimo lavoro di menti eccelse su fisting estremo, triple anali, squirting come gavettoni, sbiancanti anali, filmografia completa dell'ultima troia dell'Arizona, prolassi anali e uterini, bukkake che ci metti sopra un po' di farina e le friggi, topic sulla stitichezza, sul vomito, sulle anolese, sui peti, sui tatuaggi anorettali, sui cani e sui cavalli, sullo scat. :no:
Chapeau! :wink: :004
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#55 Messaggio da casta diva »

E' lungo, siete avvisati. :blushes:

Fa parte di una serie, protagonista a nome Federica, che faccio vivere attraverso l'io-narrante del suo compagno, che la ama tanto e bla bla.
Qui c'è un trio, uomo, donna, donna.

BUON COMPLEANNO

I

Avevamo rinviato al sabato successivo la piccola festa per gli altri, e quella sera c’era solo, per un caso fortuito, la sua amica storica, di passaggio nella nostra città per un convegno.
Federica l’aveva invitata a cena.
La conoscevo poco, Cinzia. Vista prima d’allora un paio di volte in tutto, e solo di sfuggita, ma già dai pochi segnali che avevo captato potevo capire che doveva trattarsi di una donna speciale.
Mondi sconosciuti. Fuochi d’artificio. Risate cristalline. Piccoli gesti. Tenerezza inusitata.
La serata stava procedendo serena, ricordi, grandi racconti, aggiornamenti sui cambiamenti, la salute, le scelte, la carriera… la vita che fluiva.
- E’ pazzesco, - pensavo, - come ogni persona che sia passata nella sua esistenza ci resta per sempre, il filo non si spezza mai…-
Semplicemente, non potevo fare a meno di lei.
- Amo questa donna ferocemente.., - mi sorprendevo a pensare, - l’amo nonostante i suoi difetti, amo i suoi difetti…-
Ma questo che mi si stava manifestando, complici brindisi d’auguri e buona musica di sottofondo, potevo ritenerlo un difetto?
Tornato dalla cucina, dovevo prendere una seconda bottiglia, eccole sul divano, come prima, ma non chiacchierano… l’una tra le braccia dell’altra, inequivocabilmente un bacio di profondità, con tutti gli annessi e connessi.
- Vorresti tornartene un po’ di là, dopo averci riempito i bicchieri, ti dispiace? - mi chiede Federica abbandonando per un istante le labbra dell’amica, – Io e Cinzia dobbiamo raccontarci ancora tante piccole cose di donne…-
Ah, si chiamano così adesso, cose di donne… Cose di donne? Che al solo immaginarle, sia pur lontanamente, ti senti tendere i pantaloni all’inverosimile, e vorresti solo tirartelo fuori per far loro vedere che effetto ti fanno, queste piccole cose di donne…
E’ dolce la loro armoniosa risata, tintinnante, maliziosa senza malignità, mi fanno pensare a due bambine che giocano.
Dimenticandosi presto di me, tutte prese dal momento, freni inibitori allentati per via del lieve stato euforico procurato dall’alcool, ripercorrono – tra baci e carezze – frammenti di vita…
- Ti ricordi quella sera che ci siamo vestite uguali, ma una in bianco l’altra in nero?
- Dio, com’eravamo sexy con quei vestitini! Angioletto e diavoletto!
- Sai, Cinzia, non lo avrei mai ammesso, ma quanto invidiavo le tue tette, così grosse e rotonde…
- Che scema! Avrei dato non so che cosa perché potessero entrare a misura della famosa coppa di champagne, come le tue…

Pericolose. Era quella la parola giusta.
Dovevano essere state veramente pericolose. Due cavalle purosangue, indomabili.
E adesso me le trovavo in soggiorno, che lesbicavano dolcemente davanti ai miei occhi.
Lesbicavano… che brutta parola, buona per far arrapare sbarbatelli o maschi di mezz’età alle soglie dell’andropausa!
Semplicemente meravigliose… le loro movenze… di una purezza oserei dire dolorosa, per quanto erano equilibrate, naturali, limpide, senza infingimenti.

Mi costa un po’ andarmene in cucina, sedermi al tavolo, versarmi un goccio, bere da solo, e sentire l’inguine tumefatto, pesante.
Immaginando, dalle mezze parole, dai silenzi, dai respiri, dai sospiri, le loro dita intrecciarsi, le lingue a sfiorarsi la pelle delicata, le labbra a posare, teneramente, piccoli baci su collo e spalle.
Non riesco a capacitarmi… di solito mi piace fantasticare sulla mia Federica che fa godere un’intera squadra di calcio, intenta a ripassarsi un reggimento di ufficiali, mi eccita selvaggiamente l’idea che altri maschi possano riversarle dentro fiumi di sborra, e adesso mi sento male a saperla, lingua in bocca, di là con la sua amica?

II

Eppure il suo passato non me lo ha mai tenuto nascosto.
- Ma sì, - mi ripeteva spesso, - lo sai che se una persona mi incuriosisce, maschio, femmina, che c’entra il genere? Mi abbandono, e basta…-
Cercavo di ricordare di quella volta che mi aveva raccontato di una lontana serata sulla spiaggia, con lei, di come avessero iniziato, quasi per gioco, ad accarezzarsi dolcemente i capelli a vicenda, e di come si fossero ritrovate, languide, a sussurrarsi complimenti reciproci, e a darsi piccoli baci sulle braccia, sul collo, spingendosi poi poco più giù, a succhiarsi delicatamente i capezzoli, un po’ per una…
Decise, decisissime, due bulldozer, a non far capire più niente ai ragazzi che le accompagnavano.
Aveva glissato sui particolari, aveva concluso soltanto dicendomi che quella notte erano tutti rientrati tardissimo…
Ma quanto, di quel passato, torna a galla tra quelle voci spezzate, ora sommesse, ora acute e squillanti, che mi arrivano – a tratti – dalla stanza accanto?
Presente, maledettamente presente, adesso, una vertigine per me, un mondo sconosciuto…

Eccitato e spaventato, ecco come mi sento.
Dal mio angolino solitario scorgo una parte del salotto, vedo solo il bracciolo del divano che accoglie Cinzia e Federica.
Su di esso, poco alla volta, vanno ad accumularsi, a strati, indumenti femminili sempre più piccoli…
Saranno nude, a questo punto, o quasi…
Non riesco a fare a meno di spostare il più possibile la sedia, per migliorare il mio angolo visuale: devo fare in modo di vederle, non posso perder tempo, ogni istante mi sembra incommensurabilmente prezioso.
La voce di Federica, dolcissima e perentoria insieme, interrompe i miei macchinosi tentativi di allargare quel ristretto campo visivo, facendomi sobbalzare:
- Torna di qua, dai… non è giusto che te ne stai tutto solo in cucina! -
Posso disobbedirle? No…
Vado in salotto con questa sbarra che tira vistosamente dentro i pantaloni? Davanti a una gentile ospite, col cazzo pronto? Nooo…
Dev’essere un’avvisaglia di rincoglionimento senile: mi preoccupo di nascondere la mia erezione, mentre la nostra garbata amica, discinta e vogliosa, si lascia andare a carezze saffiche, a baci bagnati?
Mi avvicino alla soglia, in silenzio, titubante…

Dal vero, davvero, è un’altra cosa …

Federica, a cosce aperte, seduta sul bordo del divano, abbandonata morbidamente sulla schiena, le mani a guidare carezzevolmente la testa di Cinzia, si sta gustando un incredibile, accurato lavoro di lingua da parte dell’amica. Che ogni tanto si stacca per un attimo dalla sua fica appena dischiusa, solleva lo sguardo e la fissa intensamente negli occhi, con amore.
- Possibile, - penso, - che ci si innamori sempre di lei perdutamente? -
Possibile, sì, non si può resistere ai suoi occhi che si rovesciano in alto quando la fai godere, con la bocca, con le dita, con l’uccello, occhi che si fermano a scrutarti per interminabili istanti, immediatamente prima di scendere a prendertelo in bocca, a ripassarsi religiosamente il percorso delle vene lungo l’asta…
Occhi che sembrano dirti: - Mettiti comodo, adesso, penso a tutto io…-

- Cosa stai aspettando? – insiste - Perché non ci raggiungi?-

III

Non è facile da spiegare… il mio fare impacciato, intendo, ma anche la mia spasmodica eccitazione nell’avvicinarmi a loro.
Carponi davanti a lei, Cinzia non solleva la testa, stavolta. Intravedo appena la sua lingua appuntita che arroventa, con rapidi colpetti, il clitoride di Federica, per rinfrescarlo subito dopo con lunghe leccate che partono dalla sua fessura, a raccoglierne gli umori fragranti, che sparge tutt’intorno.
Mi siedo sul divano piano, cercando di non interrompere quei momenti magici.
- E’ proprio vero, - penso tra me e me, - la lingua di una donna è più attenta, sa dove andare…-
Il cazzo ce l’ho in tiro da troppo tempo, mi fa male…
E’ Federica a togliermi dall’imbarazzo.
- Togliti i pantaloni, - mi dice mentre comincia a sbottonarmi la camicia, - ho detto a Cinzia mirabilie di te, non farmi fare brutta figura! - prosegue....
Sono queste parole, o il calore della sua mano intorno all’asta, a procurarmi un ulteriore sussulto?
- E’ già prontissimo, - esclama famelica, - e io che volevo dargli qualche bacino per tirarlo su..! -

E’ il suo sguardo, intenso, che guiderà d’ora in poi le mie manovre.
Ordini, comandi muti, che mi lasciano interdetto, ma che eseguo senza protesta alcuna…
Non posso fare altro che obbedirle.
E lei adesso vuole soltanto che io mi inginocchi dietro alla sua amica, sul tappeto, e la prenda bruscamente, senza convenevoli.
L’afferro per i fianchi e la penetro. Un violino. Calda, ricettiva, troia almeno quanto Federica, i colpi del mio cazzo nella sua fica accrescono la voracità con cui si sta riempiendo la bocca…
Troppo intelligente, per non capire che mi sto scopando la mia donna attraverso di lei, Cinzia imprime al suo lavoro di lingua esattamente lo stesso ritmo delle spinte del mio uccello, e dunque la penetra, in profondità, aiutandosi con le dita affusolate a tenere aperto il suo sesso pulsante.
Il sogno di ogni uomo, sbattersi una bella fica ingorda, e far l’amore con il cuore della propria donna… contemporaneamente, poi…!
- Devo mantenere la calma, - mi dico, - o duro un minuto…-
Rallento un po’, chiudo gli occhi o con la visuale che mi ritrovo davanti rischio davvero di venirmene troppo presto…
A chi capita tutti i giorni di infilarsi in una turgida fica, culo all’aria, di palpare due arrapanti natiche a mappamondo, avendo davanti il viso celestiale, estatico, della donna della propria vita?
Federica sta godendo, lo sento, strano… quando si tratta di fare sul serio dita o cazzo in profondità, le servono…strano. Non saprò mai chi la sta facendo sbrodolare, Cinzia o io?

Cinzia, o il passato? Io, o il presente?

Ricomincio a pompare più forte, riapro gli occhi e vedo Cinzia staccarsi dalla vulva grondante di Federica, che l’attira a sé, baciandola a lungo, dolcissimamente.
Sono belle. Sono vere. Mi fanno impazzire.
Durante quel bacio, interminabile, Federica mi guarda: - Daglielo tutto, - sembra dirmi, - vienile dentro! -
Spinte decise, finalmente, decisive, che rovesciano un fiotto di sperma caldo dentro la sua amica…
Mi stacco a fatica, il mio uccello non vuol saperne di uscirsene da quel nido tiepido, o sono i miei occhi che non possono smettere, neanche per un istante, di scrutare l’espressione di Federica?
Federica che, dopo quel bacio fatato, sta dicendo alla sua straordinaria amica di una vita, intrisa del mio seme: - Siediti adesso, riposati... ho fame e sete io, ora… allarga le cosce. -

E’ il suo compleanno, e il regalo Federica lo ha fatto a me?!?!
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#56 Messaggio da bocha »

un racconto elegantemente eccitante....complimenti

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#57 Messaggio da donegal »

Prima di leggere il racconto, mi son detto "scommetto che userà gli aggettivi turgido e grondante"

Già un paio di anni fa, ad una forumista aspirante scrittrice erotica, domandai come mai le autrici hanno un bisogno così disperato di usare gli aggettivi "turgido" e "grondante" e associai questa abitudine alle descrizioni degli amplessi Harmony, dove questa umida coppia di espressioni non deve assolutamente mancare MAI (me lo spiegò la mamma di un amico, che lavorava proprio nel settore)

Ovviamente ho indovinato anche questa volta.
Per la cronaca, ho usato la funzione cerca, non ce l'ho fatta a leggere tutto : confesso di avere resistito solo sino a "inguine tumefatto", ma è un problema esclusivamente mio e riguarda tutte le scrittrici di eros

PS
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Con questo post farò passi da gigante per lo yogurthino :)
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#58 Messaggio da casta diva »

donegal ha scritto: ...come mai le autrici hanno un bisogno così disperato di usare gli aggettivi "turgido" e "grondante" e associai questa abitudine alle descrizioni degli amplessi Harmony, dove questa umida coppia di espressioni non deve assolutamente mancare MAI (me lo spiegò la mamma di un amico, che lavorava proprio nel settore)

Ovviamente ho indovinato anche questa volta.
...
Sicuramente molti sinonimi, questo sì... comunque ti sei perso il meglio! :-D

P.S. La collezione completa di Harmony ha il posto d'onore nella mia libreria, ovviamente! :wink:
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#59 Messaggio da araxe »

donegal ha scritto:Prima di leggere il racconto, mi son detto "scommetto che userà gli aggettivi turgido e grondante"

Già un paio di anni fa, ad una forumista aspirante scrittrice erotica, domandai come mai le autrici hanno un bisogno così disperato di usare gli aggettivi "turgido" e "grondante" e associai questa abitudine alle descrizioni degli amplessi Harmony, dove questa umida coppia di espressioni non deve assolutamente mancare MAI (me lo spiegò la mamma di un amico, che lavorava proprio nel settore)

Ovviamente ho indovinato anche questa volta.
Per la cronaca, ho usato la funzione cerca, non ce l'ho fatta a leggere tutto : confesso di avere resistito solo sino a "inguine tumefatto", ma è un problema esclusivamente mio e riguarda tutte le scrittrici di eros

PS
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Con questo post farò passi da gigante per lo yogurthino :)
ma quindi se tolgo mammolo e brontolo e al loro posto metto turgido e grondante, biancaneve mi diventa tipo harmony.

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#60 Messaggio da scb »

casta diva ha scritto:
donegal ha scritto: ...come mai le autrici hanno un bisogno così disperato di usare gli aggettivi "turgido" e "grondante" e associai questa abitudine alle descrizioni degli amplessi Harmony, dove questa umida coppia di espressioni non deve assolutamente mancare MAI (me lo spiegò la mamma di un amico, che lavorava proprio nel settore)

Ovviamente ho indovinato anche questa volta.
...
Sicuramente molti sinonimi, questo sì... comunque ti sei perso il meglio! :-D

P.S. La collezione completa di Harmony ha il posto d'onore nella mia libreria, ovviamente! :wink:
Casta, altro che Harmony...
Io, personalmente, ti trovo adorabile e ah, dimenticavo,
per colpa tua sono in ufficio con con questa sbarra che tira vistosamente dentro i pantaloni...

Che donna, che donna
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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