gregor samsa ha scritto:peró è anche vero che bisogna stabilire i limiti entro i quali collocare il lecito (o il dovuto) ed oltre i quali imporsi di non andare.
è una disciplina connaturata all'atto che, penso io, ognuno si dovrebbe dare nel momento in cui decide di fare il passo.
tutto giusto.
peró le cose cambiano e quasi mai ne teniamo conto.
i limiti stabiliti possono cominciare a stare stretti e spesso in nome della coerenza ci si impone di non ascoltare i propri bisogni.
poi bisogna vedere quanto il lecito sia frutto di una consapevole scelta etica o di (come dicono quelli bravi) introietti e condizionamenti vari.
cmq tutto è rinegoziabile in relazione alle capacità della tua futura moglie di cucinare le melanzane ripiene
femmina cuciniera pigghiala pi mugliera, femmina piccante pigghiala per amante
ps
in tutto questo, ora l'utente "moglie di gregory" come dobbiamo considerarlo?
certo, danny, le cose cambiano ed è vero anche che quasi mai ne teniamo conto, come in effetti io sto facendo.
non sto considerando quello che sarà o quello che potrebbe essere tra 10, 20 o chissà quanti anni.
ma se dovessi stare oggi a rimuginare sull'idea che i limiti (consapevoli) di oggi mi possano stare stretti domani, non avrei motivazioni sufficientemente forti per proseguire in questa decisione. potrebbero, ma anche no. ed allora preferisco l'idea che non ci sarà bisogno di fare appello alla mia coerenza e che le mie energie future saranno rivolte alla realizzazione dei progetti piuttosto che a mantenere a freno le pulsioni.
poi, possiamo anche discutere su quali siano o debbano essere i limiti da darsi, perchè anche qui non c'è una risposta univoca. e l'argomento non è circoscritto solo al tema della fedeltà , ma tocca questioni quali la libertà di ognuno di mantenere la propria individualità (o quanto di questa debba essere sacrificata alle esigenze di coppia), l'intromissione dell'altro negli spazi di ognuno o nei rapporti (di amicizia, di lavoro, di parentela) personali e via dicendo.
P.s. Il matrimonio è un contratto.
Peraltro non necessario per condividere la propria vita con un'altra persona.
Un contratto, anzi il matrimonio è IL contratto.
Da nessun altro negozio giuridico scaturiscono tali e tante obbligazioni.
Compreso l'obbligo di fedeltà . Obbligo di fedeltà .
gregor samsa ha scritto:ma se dovessi stare oggi a rimuginare sull'idea che i limiti (consapevoli) di oggi mi possano stare stretti domani, non avrei motivazioni sufficientemente forti per proseguire in questa decisione.
inevitabile.
vivere alla giornata è la cosa più saggia che si possa fare.
esortavo (e mi rivolgevo anche a me stesso) a un atto di indulgenza preventiva nei confronti della nostra povera carne...
sigile ha scritto: P.s. Il matrimonio è un contratto.
Peraltro non necessario per condividere la propria vita con un'altra persona.
Un contratto, anzi il matrimonio è IL contratto.
Da nessun altro negozio giuridico scaturiscono tali e tante obbligazioni.
Compreso l'obbligo di fedeltà . Obbligo di fedeltà .
i contratti giuridici tutto sommato sono fatti per essere elusi o disapplicati Il casino è se sei cattolico praticante e ti sposi in chiesa. Le promesse di fronte a dio dovrebbero essere eterne! Vaglielo tu a spiegare poi che eri ubriaco e non sapevi cosa dicevi al momento del "si lo voglio"
In bocca al lupo!
Ps. per finalità statistiche, quanti anni ha la sposa?
"TUTTE LE CREATURE GUARDANO IN BASSO VERSO LA TERRA,MA ALL UOMO E'STATO DATO UN VOLTO AFFINCHE POSSA RIVOLGERE GLI OCCHI ALLE STELLE E LO SGUARDO AL CIELO"