Pericolo sociale / reiterazione del reato certo, ma c’è anche l’obiettivo di dissuasione dal compierlo. Quello che non fa la legge morale dentro di te lo faccia la paura di perderci qualcosaGargarozzo ha scritto: ↑22/02/2024, 17:39il discorso dell' "avere giustizia" a me è totalmente alieno.
L'unico motivo per tenere dentro uno per me è per il pericolo sociale che costituisce.
In teoria anche il reinserimento sociale, ma in questo caso dubito che sia possibile.
Charlotte Angie: una brutta storia
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Io sono allo stesso tempo assolutamente contrario all'ergastolo ma allo stesso tempo sono assolutamente contrario ad ogni sconto di pena. Il condannato deve scontare la pena che gli viene comminata fino all'ultimo giorno. In condizioni dignitose, magari provando a rieducarlo ma fino all'ultimo giorno. Comunque si comporti.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Certe cose, per quanto ti sforzi, non le aggiusti. Le persone non sono diverse. Eventualmente il "tempo" cambia una persona in un altra persona, ma non hai aggiustato la prima punendola o rieducandola, e' solamente svanita come processo di maturazione della maggior parte degli esseri umani. Cio' non toglie che si e' responsabili di quello che si e' fatto fino alla morte e anche oltre.GeishaBalls ha scritto: ↑22/02/2024, 19:05Rinnovata tristezza per la vicenda. Che vorrei che l’assassino si rendesse conto di cosa ha fatto. Che l’ergastolo è uno schifo ma se è una possibilità legale ecco che deve essere dato a questo signore quigiorgiograndi ha scritto: ↑22/02/2024, 19:00Quale sensazione stai provando a proposito?GeishaBalls ha scritto: ↑22/02/2024, 17:27bene allora, sono felice che ci sia la sensazione di “giustizia è fatta”, almeno in parte, almeno per qualcunoSoTTO di nove ha scritto: ↑22/02/2024, 11:39
Ma chi te lo ha detto che non c'è sollievo, minor dolore e nessuna compensazione?
Per la gente comune, e le donne, c'è sicuramente un po' di sollievo a pensare che questo tipo non tornerà in libertà troppo presto, per la famiglia ci sarà sicuramente anche minor dolore (il senso di mancata giustizia non lo fa scemare nel tempo), e la compensazione ora appare adeguata.
Poi chiaramente noi tra un po' ce ne dimenticheremo ma per la famiglia tutto questo c'è eccome. Non placherà il loro dolore ma di certo aiuta a non farli vivere nella rabbia nel vederlo quasi impunito.
La stessa cosa probabilmente succede per i parenti della vittima, col tempo la persona che ha vissuto il dolore della perdita del proprio caro cambia, ma quella malinconia e rabbia, anche per il come si e' persa la persona cara, resta.
In questo caso specifico, visto il modo in cui questa ragazza e' stata uccisa e il dolore di chi perde una persona cara, un figlia, una amante, che dura fino alla morte, per quale motivo il tormento di chi ha causato tale dolore dovrebbe avere una scadenza? (e non parlo ne di punizione ne di rieducazione ne di tortura, parlo di tormento)
Io sono contro la pena di morte, ma per gli assassini come nel caso in oggetto, come chi ha perso la persona cara soffre fino alla morte, anche il perpetuatore dovrebbe subire tale tormento. Non ci dovrebbero essere ne sconti, ne permessi, dovrebbe passare la sua vita tormentato da cio' che ha fatto, in uno stato di dormiveglia, come un incubo che non ha mai fine, un tormento sempre costante che non lo porta mai alla follia, ma lo tiene li incatenato a quello che ha fatto, fino all'ultimo giorno della sua vita.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
non sapevo di questa storia. tremendo. che cesso d’uomo.
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Ludwig ha scritto: ↑22/02/2024, 20:33Io sono allo stesso tempo assolutamente contrario all'ergastolo ma allo stesso tempo sono assolutamente contrario ad ogni sconto di pena. Il condannato deve scontare la pena che gli viene comminata fino all'ultimo giorno. In condizioni dignitose, magari provando a rieducarlo ma fino all'ultimo giorno. Comunque si comporti.
E il caso che ho citato, come lo vedete?
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Nell'unico modo possibile, cioè che è un'assurdità. Primo, 'sti grandissimi cazzi se un assassino è obeso ed ha problemi perché gran fumatore; secondo, se proprio ci tengono alla sua salute, quale luogo migliore del carcere per metterlo a dieta e liberarlo dal tabagismo?markome ha scritto: ↑22/02/2024, 21:42Ludwig ha scritto: ↑22/02/2024, 20:33Io sono allo stesso tempo assolutamente contrario all'ergastolo ma allo stesso tempo sono assolutamente contrario ad ogni sconto di pena. Il condannato deve scontare la pena che gli viene comminata fino all'ultimo giorno. In condizioni dignitose, magari provando a rieducarlo ma fino all'ultimo giorno. Comunque si comporti.
E il caso che ho citato, come lo vedete?
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Eppure questo non solo è a casa, ma può uscire tre ore al giorno ed ha pure incontrato per caso i genitori della ragazza che stanno vivendo una seconda tortura.Cowboy ha scritto: ↑22/02/2024, 23:02Nell'unico modo possibile, cioè che è un'assurdità. Primo, 'sti grandissimi cazzi se un assassino è obeso ed ha problemi perché gran fumatore; secondo, se proprio ci tengono alla sua salute, quale luogo migliore del carcere per metterlo a dieta e liberarlo dal tabagismo?markome ha scritto: ↑22/02/2024, 21:42Ludwig ha scritto: ↑22/02/2024, 20:33Io sono allo stesso tempo assolutamente contrario all'ergastolo ma allo stesso tempo sono assolutamente contrario ad ogni sconto di pena. Il condannato deve scontare la pena che gli viene comminata fino all'ultimo giorno. In condizioni dignitose, magari provando a rieducarlo ma fino all'ultimo giorno. Comunque si comporti.
E il caso che ho citato, come lo vedete?
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 302k.shtmlmarkome ha scritto: ↑23/02/2024, 4:15Eppure questo non solo è a casa, ma può uscire tre ore al giorno ed ha pure incontrato per caso i genitori della ragazza che stanno vivendo una seconda tortura.Cowboy ha scritto: ↑22/02/2024, 23:02Nell'unico modo possibile, cioè che è un'assurdità. Primo, 'sti grandissimi cazzi se un assassino è obeso ed ha problemi perché gran fumatore; secondo, se proprio ci tengono alla sua salute, quale luogo migliore del carcere per metterlo a dieta e liberarlo dal tabagismo?markome ha scritto: ↑22/02/2024, 21:42Ludwig ha scritto: ↑22/02/2024, 20:33Io sono allo stesso tempo assolutamente contrario all'ergastolo ma allo stesso tempo sono assolutamente contrario ad ogni sconto di pena. Il condannato deve scontare la pena che gli viene comminata fino all'ultimo giorno. In condizioni dignitose, magari provando a rieducarlo ma fino all'ultimo giorno. Comunque si comporti.
E il caso che ho citato, come lo vedete?
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Interessante questo concetto del tormento, ci penserògiorgiograndi ha scritto: ↑22/02/2024, 20:55Certe cose, per quanto ti sforzi, non le aggiusti. Le persone non sono diverse. Eventualmente il "tempo" cambia una persona in un altra persona, ma non hai aggiustato la prima punendola o rieducandola, e' solamente svanita come processo di maturazione della maggior parte degli esseri umani. Cio' non toglie che si e' responsabili di quello che si e' fatto fino alla morte e anche oltre.GeishaBalls ha scritto: ↑22/02/2024, 19:05Rinnovata tristezza per la vicenda. Che vorrei che l’assassino si rendesse conto di cosa ha fatto. Che l’ergastolo è uno schifo ma se è una possibilità legale ecco che deve essere dato a questo signore quigiorgiograndi ha scritto: ↑22/02/2024, 19:00Quale sensazione stai provando a proposito?GeishaBalls ha scritto: ↑22/02/2024, 17:27bene allora, sono felice che ci sia la sensazione di “giustizia è fatta”, almeno in parte, almeno per qualcuno
La stessa cosa probabilmente succede per i parenti della vittima, col tempo la persona che ha vissuto il dolore della perdita del proprio caro cambia, ma quella malinconia e rabbia, anche per il come si e' persa la persona cara, resta.
In questo caso specifico, visto il modo in cui questa ragazza e' stata uccisa e il dolore di chi perde una persona cara, un figlia, una amante, che dura fino alla morte, per quale motivo il tormento di chi ha causato tale dolore dovrebbe avere una scadenza? (e non parlo ne di punizione ne di rieducazione ne di tortura, parlo di tormento)
Io sono contro la pena di morte, ma per gli assassini come nel caso in oggetto, come chi ha perso la persona cara soffre fino alla morte, anche il perpetuatore dovrebbe subire tale tormento. Non ci dovrebbero essere ne sconti, ne permessi, dovrebbe passare la sua vita tormentato da cio' che ha fatto, in uno stato di dormiveglia, come un incubo che non ha mai fine, un tormento sempre costante che non lo porta mai alla follia, ma lo tiene li incatenato a quello che ha fatto, fino all'ultimo giorno della sua vita.
Forse è lo stesso concetto che richiamo che ho io, nel fargli capire cosa ha fatto. Non lo so. C’è questo principio della giustizia riparativa che mi sembra promettente, da approfondire
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giustizia_riparativa
Lo stare in carcere a vita non garantisce certo la comprensione del male fatto
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
giorgiograndi ha scritto: ↑23/02/2024, 10:05https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 302k.shtmlmarkome ha scritto: ↑23/02/2024, 4:15Eppure questo non solo è a casa, ma può uscire tre ore al giorno ed ha pure incontrato per caso i genitori della ragazza che stanno vivendo una seconda tortura.Cowboy ha scritto: ↑22/02/2024, 23:02Nell'unico modo possibile, cioè che è un'assurdità. Primo, 'sti grandissimi cazzi se un assassino è obeso ed ha problemi perché gran fumatore; secondo, se proprio ci tengono alla sua salute, quale luogo migliore del carcere per metterlo a dieta e liberarlo dal tabagismo?
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Ripeto, adesso dice di non ricordare, al processo alla domanda "Perchè 57 coltellate?" rispose:"E ma non moriva mai" .
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
"Certe cose, per quanto ti sforzi, non le aggiusti"GeishaBalls ha scritto: ↑23/02/2024, 15:17Interessante questo concetto del tormento, ci penserògiorgiograndi ha scritto: ↑22/02/2024, 20:55Certe cose, per quanto ti sforzi, non le aggiusti. Le persone non sono diverse. Eventualmente il "tempo" cambia una persona in un altra persona, ma non hai aggiustato la prima punendola o rieducandola, e' solamente svanita come processo di maturazione della maggior parte degli esseri umani. Cio' non toglie che si e' responsabili di quello che si e' fatto fino alla morte e anche oltre.GeishaBalls ha scritto: ↑22/02/2024, 19:05Rinnovata tristezza per la vicenda. Che vorrei che l’assassino si rendesse conto di cosa ha fatto. Che l’ergastolo è uno schifo ma se è una possibilità legale ecco che deve essere dato a questo signore qui
La stessa cosa probabilmente succede per i parenti della vittima, col tempo la persona che ha vissuto il dolore della perdita del proprio caro cambia, ma quella malinconia e rabbia, anche per il come si e' persa la persona cara, resta.
In questo caso specifico, visto il modo in cui questa ragazza e' stata uccisa e il dolore di chi perde una persona cara, un figlia, una amante, che dura fino alla morte, per quale motivo il tormento di chi ha causato tale dolore dovrebbe avere una scadenza? (e non parlo ne di punizione ne di rieducazione ne di tortura, parlo di tormento)
Io sono contro la pena di morte, ma per gli assassini come nel caso in oggetto, come chi ha perso la persona cara soffre fino alla morte, anche il perpetuatore dovrebbe subire tale tormento. Non ci dovrebbero essere ne sconti, ne permessi, dovrebbe passare la sua vita tormentato da cio' che ha fatto, in uno stato di dormiveglia, come un incubo che non ha mai fine, un tormento sempre costante che non lo porta mai alla follia, ma lo tiene li incatenato a quello che ha fatto, fino all'ultimo giorno della sua vita.
Forse è lo stesso concetto che richiamo che ho io, nel fargli capire cosa ha fatto. Non lo so. C’è questo principio della giustizia riparativa che mi sembra promettente, da approfondire
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giustizia_riparativa
Lo stare in carcere a vita non garantisce certo la comprensione del male fatto
E se il soggetto fosse semplicemente la rappresentazione fisica "del male"?
Non inteso come concetto esoterico, ma come appunto una persona che ha il male dentro o quantomeno non e' in grado di contenere il "male" che ha dentro.
Fare del male agli altri rappresenta cio' che e' all'interno di questa societa'. La giustizia riparativa non avrebbe senso
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Corte di Milano, 'Carol Maltesi uccisa perché donna'
L'ex fidanzato condannato all'ergastolo: 'Uccisa per un costante filo rosso di vendetta sulle donne' .A Davide Fontana riconosciuta l'aggravante della crudeltà.
L'ex fidanzato condannato all'ergastolo: 'Uccisa per un costante filo rosso di vendetta sulle donne' .A Davide Fontana riconosciuta l'aggravante della crudeltà.
https://www.ansa.it/amp/lombardia/notiz ... 0f65a.htmlC'è un "costante filo rosso, quasi un denominatore comune" che lega l'omicidio di Carol Maltesi e "delitti omologhi e della stessa indole": la 26enne è stata uccisa "perché non era un uomo ma una donna", punita con "intento vendicativo" perché cercava "la sua indipendenza, economica e personale".
Lo spiega la Corte d'Assise d'appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, il 21 febbraio, ha portato dai 30 anni del primo grado fino all'ergastolo la condanna per Davide Fontana, bancario 45enne che l'11 gennaio 2022 colpì con 13 martellate alla testa e poi sgozzò l'ex fidanzata nell'abitazione di lei a Rescaldina, nel Milanese.
Una "barbarie" nella quale i giudici di secondo grado hanno riconosciuto, come chiesto anche dal sostituto pg Massimo Gaballo, le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, escluse dai giudici di Busto Arsizio (Varese) nel primo verdetto, con motivazioni che suscitarono polemiche, in particolare per il passaggio in cui Maltesi veniva definita "disinibita".
Dopo il delitto, Fontana fece a pezzi il corpo e per oltre due mesi ne conservò i resti in un congelatore. Non riuscendo a liberarsene bruciandoli, decise di abbandonarli dentro a dei sacchi in una discarica nel Bresciano. Venne arrestato a fine marzo di due anni fa.
La 26enne si occupava della realizzazione di contenuti per la piattaforma Onlyfans. Il giorno dell'omicidio, lei e il bancario si erano incontrati per girare insieme un video, nel quale lei doveva apparire legata e con un cappuccio sulla testa e che era stato commissionato da Fontana tramite un profilo falso. Realizzando quel filmato lui la uccise, ebbe "l'opportunità per l'attuazione" di ciò che aveva già "preordinato" da tempo, secondo la Corte, dopo aver "carpito" alla vittima il consenso "di porsi in una condizione di passività assoluta", "inerme, in balia dell'altrui violenza senza poter reagire, difendersi, urlare, chiedere soccorso". Fontana, si legge nelle 95 pagine, portò avanti la "cinica estensione di uno studiato 'contrappasso'", con un "ultimo, osceno, 'set cinematografico', un'ultima uscita di scena simbolicamente punitiva per avere la vittima cercato nella carriera di attrice-porno la sua indipendenza".
La Corte (giudici togati Caputo-Anelli) non ha riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti, come avvenuto invece in primo grado, cosa che avrebbe portato comunque sotto l'ergastolo la pena per Fontana, difeso dall'avvocato Stefano Paloschi e, per i giudici, autore di una "brutale violenza di genere".
Invece di lasciare "andare" la donna, che aveva intrapreso un'altra relazione, o di impegnarsi "a coltivare e a valorizzare il legame con lei", scrivono i giudici, il bancario ha scatenato la sua "furia omicida verso un fin troppo facile ed inerme bersaglio". Di recente l'imputato è stato anche ammesso ad un percorso di giustizia riparativa.
I giudici, tra l'altro, criticano la "consuetudine" che porta a disporre ormai in tanti processi, compreso quello a carico di Fontana, perizie psichiatriche per valutare eventuali vizi di mente e "non solo quando siano palesi" i "sintomi di un disturbo psichico", per "doverosamente" procedere ad "un accertamento diagnostico" e non "infliggere la reclusione" ad un "malato psichico". Ormai le perizie vengono effettuate in tutti quei "casi nei quali appaiono insufficienti ed inadeguate le risposte razionali e, dunque, sembrano sempre inappropriate le risposte sanzionatorie". Con la sentenza la Corte ha stabilito un risarcimento di 168mila euro per la madre della vittima e una provvisionale da 180mila euro per il figlio di 7 anni di Carol, parti civili coi legali Anna Maria Rago e Manuela Scalia.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Aggiungerei che è stata uccisa perché è viva, e le hanno fatto l'autopsia perché era morta.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia
El Diablo ha scritto: ↑19/03/2024, 7:16[Scopri]SpoilerCorte di Milano, 'Carol Maltesi uccisa perché donna'
L'ex fidanzato condannato all'ergastolo: 'Uccisa per un costante filo rosso di vendetta sulle donne' .A Davide Fontana riconosciuta l'aggravante della crudeltà.
https://www.ansa.it/amp/lombardia/notiz ... 0f65a.htmlC'è un "costante filo rosso, quasi un denominatore comune" che lega l'omicidio di Carol Maltesi e "delitti omologhi e della stessa indole": la 26enne è stata uccisa "perché non era un uomo ma una donna", punita con "intento vendicativo" perché cercava "la sua indipendenza, economica e personale".
Lo spiega la Corte d'Assise d'appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, il 21 febbraio, ha portato dai 30 anni del primo grado fino all'ergastolo la condanna per Davide Fontana, bancario 45enne che l'11 gennaio 2022 colpì con 13 martellate alla testa e poi sgozzò l'ex fidanzata nell'abitazione di lei a Rescaldina, nel Milanese.
Una "barbarie" nella quale i giudici di secondo grado hanno riconosciuto, come chiesto anche dal sostituto pg Massimo Gaballo, le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, escluse dai giudici di Busto Arsizio (Varese) nel primo verdetto, con motivazioni che suscitarono polemiche, in particolare per il passaggio in cui Maltesi veniva definita "disinibita".
Dopo il delitto, Fontana fece a pezzi il corpo e per oltre due mesi ne conservò i resti in un congelatore. Non riuscendo a liberarsene bruciandoli, decise di abbandonarli dentro a dei sacchi in una discarica nel Bresciano. Venne arrestato a fine marzo di due anni fa.
La 26enne si occupava della realizzazione di contenuti per la piattaforma Onlyfans. Il giorno dell'omicidio, lei e il bancario si erano incontrati per girare insieme un video, nel quale lei doveva apparire legata e con un cappuccio sulla testa e che era stato commissionato da Fontana tramite un profilo falso. Realizzando quel filmato lui la uccise, ebbe "l'opportunità per l'attuazione" di ciò che aveva già "preordinato" da tempo, secondo la Corte, dopo aver "carpito" alla vittima il consenso "di porsi in una condizione di passività assoluta", "inerme, in balia dell'altrui violenza senza poter reagire, difendersi, urlare, chiedere soccorso". Fontana, si legge nelle 95 pagine, portò avanti la "cinica estensione di uno studiato 'contrappasso'", con un "ultimo, osceno, 'set cinematografico', un'ultima uscita di scena simbolicamente punitiva per avere la vittima cercato nella carriera di attrice-porno la sua indipendenza".
La Corte (giudici togati Caputo-Anelli) non ha riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti, come avvenuto invece in primo grado, cosa che avrebbe portato comunque sotto l'ergastolo la pena per Fontana, difeso dall'avvocato Stefano Paloschi e, per i giudici, autore di una "brutale violenza di genere".
Invece di lasciare "andare" la donna, che aveva intrapreso un'altra relazione, o di impegnarsi "a coltivare e a valorizzare il legame con lei", scrivono i giudici, il bancario ha scatenato la sua "furia omicida verso un fin troppo facile ed inerme bersaglio". Di recente l'imputato è stato anche ammesso ad un percorso di giustizia riparativa.
I giudici, tra l'altro, criticano la "consuetudine" che porta a disporre ormai in tanti processi, compreso quello a carico di Fontana, perizie psichiatriche per valutare eventuali vizi di mente e "non solo quando siano palesi" i "sintomi di un disturbo psichico", per "doverosamente" procedere ad "un accertamento diagnostico" e non "infliggere la reclusione" ad un "malato psichico". Ormai le perizie vengono effettuate in tutti quei "casi nei quali appaiono insufficienti ed inadeguate le risposte razionali e, dunque, sembrano sempre inappropriate le risposte sanzionatorie". Con la sentenza la Corte ha stabilito un risarcimento di 168mila euro per la madre della vittima e una provvisionale da 180mila euro per il figlio di 7 anni di Carol, parti civili coi legali Anna Maria Rago e Manuela Scalia.
Mi ripeto, a parte il fatto che 30 anni o ergastolo ai fini della pena che verrà scontata cambieranno poco, mi sembra quanto meno significativo che la sentenza riporti i fatti nella misura in cui sono avvenuti e ancor più che tenda a dare un indirizzo chiaro contro tutte quelle sentenze che cercano motivazioni "assolutorie" verso le crudeltà perpretate.
Appariva palese a quasi tutti noi che la prima sentenza era stupefacente, iniqua e offensiva per la vittima e che il giudice, a meno che non fosse un idiota, aveva un bias pregiudizievole verso la vittima, o meglio verse le categorie che rappresentava essenzialmente quelle di donna, indipendente e attrice porno.
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: Charlotte Angie: una brutta storia
Comunque a me da ai coglioni il fatto che continuino a dire che è stata uccisa dall'ex fidanzato, era solo il suo vicino di casa che aveva perso la testa per lei, non certo il contrario, avranno scopato? si, ma da parte di Carol solo per girare contenuti OF