rivista dopo che era venuta qui al inizio di marzo.
molto piu' dinamica e sul pezzo ha preso confidenza. conte era piu' simpatico pero' poi un bel vedere di uomo lei e' bruttina.
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Se non fosse che quello che e' accaduto negli anni 60 e' stato la base del crollo demografico del decennio successivo, che e' una delle ragioni principali della futura (e presente) decadenza dell'italia.pan ha scritto: ↑05/12/2023, 3:34Le fortune di Vannacci sono in gran parte dovute agli atteggiamenti delle sinistre schleiniane che con le loro manifestazioni gli hanno fatto da cassa di risonanza. Il libro uscito un anno e mezzo fa sarebbe rimasto insieme ad altre decine di migliaia nell'oscurità se non fosse stato portato alla luce.
Non lo leggerò mai, ma dalle citazioni che sento, altro non è che la riproposizione del pensiero comune diffuso negli anni 60. Vannacci ignora qualsiasi cosa avvenuta nei 60 anni successivi in ambito sessuologico, politico e sociale e ripropone quel mo(n)do da tempo superato anche qui in Italia. Il problema è che purtroppo il pubblico di oggi ha la sua stessa preparazione culturale, prossima allo zero, e quindi incapace di cogliere un fatto semplicissimo come questo.
E di tale perdita di pensiero un minimo critico è molto responsabile la politica della sinistra degli ultimi 30 anni, che, per seguire le tendenze, ha interrotto anche i contatti con i mondi giovanili.
Così ce lo ritroviamo capo di stato maggiore e probabilmente eurodeputato in quota Lega.
secondo me e' troglodita non pensare che un cambiamento positivo non possa avere ripercussioni negative a lungo termineSalieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 10:48Giorgio, sei veramente un troglodita del pensiero, un po' come Vannacci.
Solo parlare di cambiamento del pensiero propinatoci, come se l'evoluzione culturale possa essere imposta dall'alto, e unicamente in un Paese, lo trovo assurdo.
L'evoluzione culturale e' inutile se porta all'estinzione.
Questa frase suona comunque bene, è potente. Un po' come l'acqua che non riesce ad erodere la mia roccia.![]()
Ma che vuol dire che "un cambiamento positivo può aver ripercussioni negative nel lungo periodo"? Niente, è una frase fatta. I cambiamenti avvengono, sempre, la società, i costumi e il pensiero si evolvono, mutano continuamente, naturalmente, è un processo inarrestabile. Qualsiasi società, qualsiasi consesso civile, qualsiasi civiltà globale o gruppo etnico cambia nel corso del tempo, non rimane fossilizzato, e questo fin dall'età delle caverne. Gli effetti non possiamo stabilire se saranno positivi o negativi, sicuramente ne avremo di entrambi ma potremo vederli solo in seguito, a cambiamento avvenuto. E vi saranno cambiamenti che tu giudicherai positivi e altri che giudicherai negativi, così come io darò il mio personale giudizio. Altrimenti sembra come il refrain dei vecchi, si stava meglio quando si stava peggio.giorgiograndi ha scritto: ↑05/12/2023, 10:54secondo me e' troglodita non pensare che un cambiamento positivo non possa avere ripercussioni negative a lungo termineSalieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 10:48Giorgio, sei veramente un troglodita del pensiero, un po' come Vannacci.
Solo parlare di cambiamento del pensiero propinatoci, come se l'evoluzione culturale possa essere imposta dall'alto, e unicamente in un Paese, lo trovo assurdo.
L'evoluzione culturale e' inutile se porta all'estinzione.
Questa frase suona comunque bene, è potente. Un po' come l'acqua che non riesce ad erodere la mia roccia.![]()
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l'acqua erode sempre la roccia, pure il vento, basta che passi abbastanza tempo
Salieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 11:06Ma che vuol dire che "un cambiamento positivo può aver ripercussioni negative nel lungo periodo"? Niente, è una frase fatta. I cambiamenti avvengono, sempre, la società, i costumi e il pensiero si evolvono, mutano continuamente, naturalmente. Gli effetti non possiamo stabilire se saranno positivi o negativi, sicuramente ne avremo di entrambi ma potremo vederli solo in seguito, a cambiamento avvenuto. E vi saranno cambiamenti che tu giudicherai positivi e altri che giudicherai negativi, così come io darò il mio personale giudizio. Altrimenti sembra il refrain dei vecchi, si stava meglio quando si stava peggiogiorgiograndi ha scritto: ↑05/12/2023, 10:54secondo me e' troglodita non pensare che un cambiamento positivo non possa avere ripercussioni negative a lungo termineSalieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 10:48Giorgio, sei veramente un troglodita del pensiero, un po' come Vannacci.
Solo parlare di cambiamento del pensiero propinatoci, come se l'evoluzione culturale possa essere imposta dall'alto, e unicamente in un Paese, lo trovo assurdo.
L'evoluzione culturale e' inutile se porta all'estinzione.
Questa frase suona comunque bene, è potente. Un po' come l'acqua che non riesce ad erodere la mia roccia.![]()
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l'acqua erode sempre la roccia, pure il vento, basta che passi abbastanza tempo
Salieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 12:35Va beh, siamo su 2 piani diversi di discussione, per te il cambiamento viene addirittura pianificato a tavolino. Addirittura conosci l'ordine naturale delle cose, come il numero dei figli che ognuno dovrebbe avere ...
Ti do solo uno spunto di riflessione sulle "semplificazioni" che hai scritto, anche se so che saranno inutili. Quando fu lanciata la minigonna (che fu possibile grazie ad un pregresso processo culturale che aveva permesso il lancio), sapevi già tutta la portata e gli effetti deflagranti che avrebbe avuto nel cambiamento della società futura? Ti anticipo nelle tue obiezioni, la minigonna non è solo un indumento, è un simbolo, un'icona di rottura, una tappa simbolica nell'emancipazione femminile, che poi ha portato al femminismo, alla parità di genere reale, e successivamente alla scalata femminile nel mondo del lavoro, dell'imprenditoria, ai rapporti umani, sociali e sessuali più liberi, ecc. ecc. Cose appunto fluide, in divenire, mutamenti di mentalità progressivi e non repentini o indotti. A distanza di oltre mezzo secolo tu puoi valutare effetti e portata di quei cambiamente culturali, e trovarne aspetti positivi e altri negativi, ma saranno sempre e solo soggettivi, io posso fare valutazioni opposte alle tue e Pan altre diverse ancora, che cazzo c'incastra la superiorità dell'essere umano rispetto agli animali?!!! E saranno valutazioni del momento storico, perchè già a distanza di qualche anno, saranno avvenuti nuovamente dei cambiamenti che ci porteranno ad altre valutazioni e considerazioni. I dati oggettivi, i comportamenti aggregati, la fenomenologia sono studiati dalla sociologia, le impressioni e valutazioni saranno sempre personali, secondo il pensiero di ognuno.
intendevo l'estinzione di una societa' che non si riproduce abbastanza per supportare se stessahermafroditos ha scritto: ↑05/12/2023, 13:59Ma poi estinzione de che, considerando che viviamo su un pianeta sovrappopolato?
e’ il famoso gulash alla GGSalieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 14:16Alè, non rispondi nel merito e rifai sempre il calderone in cui ci infili ogni cosa che pensi possa portare acqua al tuo mulino![]()
Il numero dei figli non c'entra con il famoso cambiamento culturale (o perlomeno, è solo un effetto, una risultanza di questo), ma è sostanzialmente una legittima scelta di ognuno (scelta individuale non richiesta dal cambiamento culturale) che fa o non fa secondo coscienza/possibilità/voglia (e ci stà che chi non fa figli lo faccia effettivamente per far vita da procio)
Ma chi dice che i figli debbano essere 2 o più sei tu, non l'ordine naturale delle cose!
Se oggi siamo 7/8 miliardi è perchè le vecchie generazioni facevano ben più di 2 figli, spesso anche 10/12. E anche questo non era dato dall'ordine naturale delle cose ma dal bisogno di forza lavoro, quindi indotto dalla necessità. E anche deciderene di farne 2 o 3 per mantenere il numero costante o persone che ci pagheranno la pensione in futuro non è un ordine naturale ma un bisogno sociale.
Un presunto ordine naturale (che è solo una costruzione di chi vorrebbe stabilire cosa dovrebbe essere l'ordine) presupporrebbe che ci accoppiassimo a piacimento e accettassimo i figli che la natura ci farebbe concepire.
Quindi che vai cianciando di dati non opinabili e di matematica applicata, sono tue opinioni, rispettabilissime, ma opinioni. E pensa che sarei pure d'accordo che non fare figli in molti casi è un atto di egoismo.
E il collegamento tra minigonna e avere pochi figli da dove l'hai tirata fuori, dal libro di Vannacci???![]()
Salieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 14:16Alè, non rispondi nel merito e rifai sempre il calderone in cui ci infili ogni cosa che pensi possa portare acqua al tuo mulino![]()
Il numero dei figli non c'entra nienta con il famoso cambiamento culturale, ma è una legittima scelta di ognuno, che fa o non fa secondo coscienza/possibilità/voglia (e ci stà che chi non fa figli lo faccia effettivamente per far vita da procio)
Ma chi dice che i figli debbano essere 2 o più sei tu, non l'ordine naturale delle cose!
Se oggi siamo 7/8 miliardi è perchè le vecchie generazioni facevano ben più di 2 figli, spesso anche 10/12. E anche questo non era dato dall'ordine naturale delle cose ma dal bisogno di forza lavoro, quindi indotto dalla necessità. E anche deciderene di farne 2 o 3 per mantenere il numero costante o persone che ci pagheranno la pensione in futuro non è un ordine naturale ma un bisogno sociale.
Un presunto ordine naturale (che è solo una costruzione di chi vorrebbe stabilire cosa dovrebbe essere l'ordine) presupporrebbe che ci accoppiassimo a piacimento e accettassimo i figli che la natura ci farebbe concepire.
Quindi che vai cianciando di dati non opinabili e di matematica applicata, sono tue opinioni, rispettabilissime, ma opinioni. E pensa che sarei pure d'accordo che non fare figli in molti casi è un atto di egoismo.
E il collegamento tra minigonna e avere pochi figli da dove l'hai tirata fuori, dal libro di Vannacci???![]()
Non è che bisogna entrare per forza nel merito, fare figli è una scelta individuale. Che poi esista una problematica sociale sulla natalità è appurato, così come i modelli statistici; le società più evolute e con alti livelli di benessere fanno meno figli, con denatalità; le società meno evolute, prevalentemente agricole e con meno benessere fanno tanti figli, con un forte tasso di crescita.estdipendente ha scritto: ↑05/12/2023, 14:30e’ il famoso gulash alla GGSalieri D'Amato ha scritto: ↑05/12/2023, 14:16Alè, non rispondi nel merito e rifai sempre il calderone in cui ci infili ogni cosa che pensi possa portare acqua al tuo mulino![]()
Il numero dei figli non c'entra con il famoso cambiamento culturale (o perlomeno, è solo un effetto, una risultanza di questo), ma è sostanzialmente una legittima scelta di ognuno (scelta individuale non richiesta dal cambiamento culturale) che fa o non fa secondo coscienza/possibilità/voglia (e ci stà che chi non fa figli lo faccia effettivamente per far vita da procio)
Ma chi dice che i figli debbano essere 2 o più sei tu, non l'ordine naturale delle cose!
Se oggi siamo 7/8 miliardi è perchè le vecchie generazioni facevano ben più di 2 figli, spesso anche 10/12. E anche questo non era dato dall'ordine naturale delle cose ma dal bisogno di forza lavoro, quindi indotto dalla necessità. E anche deciderene di farne 2 o 3 per mantenere il numero costante o persone che ci pagheranno la pensione in futuro non è un ordine naturale ma un bisogno sociale.
Un presunto ordine naturale (che è solo una costruzione di chi vorrebbe stabilire cosa dovrebbe essere l'ordine) presupporrebbe che ci accoppiassimo a piacimento e accettassimo i figli che la natura ci farebbe concepire.
Quindi che vai cianciando di dati non opinabili e di matematica applicata, sono tue opinioni, rispettabilissime, ma opinioni. E pensa che sarei pure d'accordo che non fare figli in molti casi è un atto di egoismo.
E il collegamento tra minigonna e avere pochi figli da dove l'hai tirata fuori, dal libro di Vannacci???![]()
non entro nel merito perche’ non ho le idee chiare sulla popolazione. a naso siamo in troppi. quando vado in Asia o in Medio Oriente via Istanbul e guardo queste distese immense di luci mi fa molta impressione