Denunciata una olgettina
L’accusa: ricattava Berlusconi
Giovanna Rigato avrebbe chiesto un milione di euro all’ex premier per non rivelare alla stampa informazioni riservate. La donna è imputata anche per corruzione in atti giudiziari a Treviso in uno dei filoni del processo Ruby ter
Dopo aver subito per anni le pressanti richieste di soldi delle ragazze delle cene di Arcore, documentate da intercettazioni a volte imbarazzanti, Silvio Berlusconi ha detto basta e per la prima volta dall’inizio nel 2010 dell’inchiesta Ruby ha denunciato una di loro. Giovanna Rigato, «giornalista e showgirl», è accusata dalla Procura di Milano di tentata estorsione per aver chiesto all’ex Cavaliere un milione di euro per non rivelare alla stampa e ai pm informazioni in grado di danneggiarlo. Ex «studentessa modello all’università Iulm», come lei stessa si definisce nel suo sito personale, Giovanna Rigato, 35 anni, è imputata per corruzione in atti giudiziari a Treviso in uno dei filoni in cui è stato diviso il processo Ruby ter.
Come le altre 20 ragazze, anche lei non avrebbe detto la verità quando ha testimoniato nei processi Ruby e Ruby bis negando di aver assistito ad Arcore ai balletti dal sapore hard. A differenza delle altre «olgettine», però, non ha mai ricevuto soldi direttamente da Berlusconi, neppure i 2.500 euro che per un lungo periodo l’ex Cavaliere ha versato ogni mese per «risarcire» le ragazze dei danni di immagine subiti, ha detto lui, dai processi. Sui conti di Rigato, invece, ci sono solo bonifici di Rti, la società di produzione del gruppo Mediaset, per il suo lavoro nei programmi televisivi. A luglio scorso, Rigato si sarebbe presentata ad Arcore in compagnia di un amico per un colloquio con Berlusconi che avrebbe presto preso toni accesi e pesanti, tanto da costringere il personale di servizio a intervenire. Successivamente avrebbe chiesto a Berlusconi 500 mila euro per poi innalzare la somma a un milione, da versare su un conto estero, minacciando l’ex premier di fare alla stampa e alla Procura della Repubblica dichiarazioni «pregiudizievoli» per lui, scrivono i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio
La minaccia, però, non sarebbe stata fatta direttamente a Berlusconi, ma a uno dei suoi legali, lo stesso che poi ha presentato la denuncia ai magistrati milanesi titolari dell’inchiesta Ruby ter, ed è da escludere che l’abbia fatto senza l’assenso dell’ex Cavaliere. La donna ha anche mandato una mail direttamente al pm Gaglio nella quale diceva di voler fare delle dichiarazioni spedendone poi una copia a Berlusconi, probabilmente per dimostrare di essere pronta a tutto. Lunedì scorso Giovanna Rigato è stata interrogata a lungo dai sostituti procuratori Siciliano e Gaglio alla presenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Marco De Giorgio. Dopo lo stralcio della sua posizione a causa dei problemi di salute, Berlusconi, comparirà il 15 dicembre di fronte al gup Carlo Ottone de Marchi come presunto corruttore delle testimoni. Già lì si potrà capire se la denuncia è un segnale di una nuova strategia processuale o solo la reazione contro chi ha superato il limite.
Separazione Berlusconi-Lario: «Assegno troppo alto, va tagliato»
La somma versata durante i tre anni precedenti il divorzio tra l’ex Cavaliere e la moglie, pari a due milioni al mese, viene ritenuta eccessiva. Ora la Corte suprema deciderà
Va accolto il ricorso di Silvio Berlusconi per rivedere, al ribasso, l’assegno di mantenimento versato nei tre anni di separazione a Veronica Lario prima della sentenza di divorzio. È quanto ha chiesto il sostituto pg di Cassazione Francesca Ceroni, davanti alla prima sezione civile della Suprema Corte, chiamata a confermare o meno la sentenza con cui, nel 2014, la sezione famiglia della Corte d’appello di Milano ridusse da 3 a 2 milioni di euro l’assegno di mantenimento per l’ex moglie di Berlusconi relativo al periodo di separazione della coppia. La decisione dei supremi giudici si conoscerà entro un mese, con il deposito della sentenza e delle sue motivazioni, come accade per tutte le cause civili. Berlusconi, che ha divorziato da Veronica Lario nel febbraio 2014, ha anche impugnato, davanti alla Corte d’appello di Milano, il provvedimento con cui il tribunale di Monza ha stabilito a favore della sua ex moglie un assegno di divorzio di un milione e 400mila euro. La decisione dei giudici di secondo grado è attesa entro la fine di quest’anno.
