[OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- DON CHISCIOTTE
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 13803
- Iscritto il: 20/11/2002, 16:12
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
continuo a ripetere le stesse cose...c'è più gente in giro...
la settimana scorsa avevamo fatto i bravi...questa no...
comunque tranquilli...ci pensa giuseppi..
la settimana scorsa avevamo fatto i bravi...questa no...
comunque tranquilli...ci pensa giuseppi..
- GiarneseUmnberto
- Bannato
- Messaggi: 7466
- Iscritto il: 21/01/2015, 14:23
- Località: Antartide
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
anche io vedo tanta gente in giro per strada,io faccio il solito giro per le consegne nei market e vedo fin troppi fancazzisti a spasso
2 settimane fa si poteva andare a manetta lungo la provinciale che di sicuro nessuno ti si buttava davanti,ora invece no,bisogna guardare bene che attraversano correndo i maledetti,alcuni pare che vogliono farsi buttare sotto.
2 settimane fa si poteva andare a manetta lungo la provinciale che di sicuro nessuno ti si buttava davanti,ora invece no,bisogna guardare bene che attraversano correndo i maledetti,alcuni pare che vogliono farsi buttare sotto.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Come avevo manifestato lo stupore, non ricordo ....pan ha scritto:
Il 21 febbraio avvertii amici e parenti che l'epidemia sarebbe esplosa prestissimo e comunicai loro che non li avrei più frequentati e che mi sarei messo in autolockdown (ricordo lo stupore di markome e le ironie di cicciuzzo).
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Si, in effetti.
Mi viene in mente un paio di settimane fa. Ero in divisa da ambulanziere e stavo andando verso un gruppo di carabinieri che chiacchieravano insieme tutti con mascherina e più o meno rispettando le distanze.
Al vedermi avvicinare, sempre io rispettando le distanze, hanno fatto istintivamente prima che mi avvicinassi, tutti, quasi un salto all'indietro...
Ho sorriso fra me...! E ancora adesso che lo racconto mi fa sorridere!
Credo sia normale!
Mi viene in mente un paio di settimane fa. Ero in divisa da ambulanziere e stavo andando verso un gruppo di carabinieri che chiacchieravano insieme tutti con mascherina e più o meno rispettando le distanze.
Al vedermi avvicinare, sempre io rispettando le distanze, hanno fatto istintivamente prima che mi avvicinassi, tutti, quasi un salto all'indietro...
Ho sorriso fra me...! E ancora adesso che lo racconto mi fa sorridere!
Credo sia normale!
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
- bellavista
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 23872
- Iscritto il: 21/04/2005, 23:46
- Località: Sticazzi.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Markone e Pan una domanda: ma nell'ultima settimana qual'è la tipologia di paziente che vi arriva contaggiato?
Vorrei capire dopo un mese e passa di quarantena chi e come si stanno ancora infettando.
Mi date una casistica? È gente che si infetta al lavoro o come?
Vorrei capire dopo un mese e passa di quarantena chi e come si stanno ancora infettando.
Mi date una casistica? È gente che si infetta al lavoro o come?
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
- Johnny Wadd
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 5273
- Iscritto il: 24/04/2014, 23:30
- Località: catania
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Oggi dati negativi, rispetto a ieri aumentano i positivi e i morti. Sono sempre le 4 regioni del nord a trascinare in negativo i dati italiani, se togliamo Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna nel resto d'Italia il virus pare sotto controllo e i numeri tendono a diminuire, in quelle 4 regioni purtroppo il virus ha avuto troppo tempo per girare libero e ora uscirne sarà lunga. Nel resto d'Italia il lockdown fatto in tempo sta dando buoni risultati.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
ma ancora dai credito ai numeri che vengono diffusi? Non hai capito che vengono influenzati da una marea di variabili che non hanno nulla a che vedere con la diffusione reale del contagio?Johnny Wadd ha scritto:Oggi dati negativi, rispetto a ieri aumentano i positivi e i morti. Sono sempre le 4 regioni del nord a trascinare in negativo i dati italiani, se togliamo Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna nel resto d'Italia il virus pare sotto controllo e i numeri tendono a diminuire, in quelle 4 regioni purtroppo il virus ha avuto troppo tempo per girare libero e ora uscirne sarà lunga. Nel resto d'Italia il lockdown fatto in tempo sta dando buoni risultati.
- Johnny Wadd
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 5273
- Iscritto il: 24/04/2014, 23:30
- Località: catania
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
E su cosa ci dobbiamo affidare? alle sensazioni?Kowalski ha scritto:ma ancora dai credito ai numeri che vengono diffusi? Non hai capito che vengono influenzati da una marea di variabili che non hanno nulla a che vedere con la diffusione reale del contagio?Johnny Wadd ha scritto:Oggi dati negativi, rispetto a ieri aumentano i positivi e i morti. Sono sempre le 4 regioni del nord a trascinare in negativo i dati italiani, se togliamo Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna nel resto d'Italia il virus pare sotto controllo e i numeri tendono a diminuire, in quelle 4 regioni purtroppo il virus ha avuto troppo tempo per girare libero e ora uscirne sarà lunga. Nel resto d'Italia il lockdown fatto in tempo sta dando buoni risultati.
In ogni caso danno comunque delle tendenze e chiaramente in Sicilia ad esempio il virus non ha avuto la diffusione che c'è stata il Lombardia, questo mi pare indiscutibile.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
A occhio sono più affidabili le tue sensazione, probabilmente il numero di posti di letto occupati/liberi in terapia intensiva è un dato più affidabile o il numero di decessi complessivi in un comune o in un'area geografica (e dove questi dati vengono diffusi sono magicamente molto diversi da quelli diffusi dai bollettini quotidiani). Se invece preferisci continuare a credere ai bollettini che ti snocciolano quotidianamente fai pure, tanto alla fine non è che cambia poi molto (nel senso che non cambia ne a me ne a te), l'importante è che tieni conto che:
- il numero di contagiati rilevati varia in maniera direttamente proporzionale al numero di tamponi eseguiti
- il risultato dei tamponi eseguiti arriva dopo giorni
- il risultato dei tamponi dipende dalla capacità dei laboratori di smaltire il numero di tamponi che gli viene affidato
- la capacità dei laboratori di sviluppare tamponi dipende, tra l'altro, dalla disponibilità dei reagenti
Ecco, tenendo conto di tutti questi "piccoli" dettagli che influenzano i dati dei bollettini diffusi quotidianamente non posso che augurarti una buona lettura
- il numero di contagiati rilevati varia in maniera direttamente proporzionale al numero di tamponi eseguiti
- il risultato dei tamponi eseguiti arriva dopo giorni
- il risultato dei tamponi dipende dalla capacità dei laboratori di smaltire il numero di tamponi che gli viene affidato
- la capacità dei laboratori di sviluppare tamponi dipende, tra l'altro, dalla disponibilità dei reagenti
Ecco, tenendo conto di tutti questi "piccoli" dettagli che influenzano i dati dei bollettini diffusi quotidianamente non posso che augurarti una buona lettura
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
E' quello che vorei capire anch'io, mi interesserebbe anche farci un piccolo lavoro di statistica epidemiologica. Ma le condizioni non lo permettono, non è facille avere un colloquio con pazienti sottopsti a ventialzione (anche non invasiva) ed i parenti non possono entrare in ospedale. Ci sono purtroppo anche medici ricoverati ed anche con loro vorrei capire cosa non ha funzionato. Sicuramnete ci sono pazienti di varie età e molto spesso coppie di coniugi ricoverati contemporaneamente. Non so se Pan è in grado di darti una risposta , essendo lui in Pronto Soccorso forse ha ancora meno tempo per approfondire l'argomento.bellavista ha scritto:Markone e Pan una domanda: ma nell'ultima settimana qual'è la tipologia di paziente che vi arriva contaggiato?
Vorrei capire dopo un mese e passa di quarantena chi e come si stanno ancora infettando.
Mi date una casistica? È gente che si infetta al lavoro o come?
- Johnny Wadd
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 5273
- Iscritto il: 24/04/2014, 23:30
- Località: catania
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Però Kowalski non ho capito cosa ho scritto di sbagliato, pensi che tutta l'Italia sia contagiata dal virus nella stessa maniera? non è vero che sono Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna le 4 regioni che attualmente fanno la differenza in negativo sui dati italiani? come dici tu sono piu' attendibili le terapie intensive ed i morti, anche prendendo in esame quelli la questione non cambia e conferma quello che ho scritto.Kowalski ha scritto:A occhio sono più affidabili le tue sensazione, probabilmente il numero di posti di letto occupati/liberi in terapia intensiva è un dato più affidabile o il numero di decessi complessivi in un comune o in un'area geografica (e dove questi dati vengono diffusi sono magicamente molto diversi da quelli diffusi dai bollettini quotidiani). Se invece preferisci continuare a credere ai bollettini che ti snocciolano quotidianamente fai pure, tanto alla fine non è che cambia poi molto (nel senso che non cambia ne a me ne a te), l'importante è che tieni conto che:
- il numero di contagiati rilevati varia in maniera direttamente proporzionale al numero di tamponi eseguiti
- il risultato dei tamponi eseguiti arriva dopo giorni
- il risultato dei tamponi dipende dalla capacità dei laboratori di smaltire il numero di tamponi che gli viene affidato
- la capacità dei laboratori di sviluppare tamponi dipende, tra l'altro, dalla disponibilità dei reagenti
Ecco, tenendo conto di tutti questi "piccoli" dettagli che influenzano i dati dei bollettini diffusi quotidianamente non posso che augurarti una buona lettura
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
oggi su repubblica addirittura veniva riportato che è il dna degli italiani a favorire il contagio.
giuro, non sto scherzando.
ok, ci poteva stare l'inquinamento del nord, il maggior intasamento demografico, ma il dna......
giuro, non sto scherzando.
ok, ci poteva stare l'inquinamento del nord, il maggior intasamento demografico, ma il dna......
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Non sanno più che cazzate inventarsi.cicciuzzo ha scritto:oggi su repubblica addirittura veniva riportato che è il dna degli italiani a favorire il contagio.
giuro, non sto scherzando.
ok, ci poteva stare l'inquinamento del nord, il maggior intasamento demografico, ma il dna......
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Non credo che il virus sia diffuso allo stesso modo in tutta Italia, per carità, almeno di questo sono convinto anche io, e possono esserci tanti fattori che hanno favorito la diffusione in alcune zone rispetto ad altre.Johnny Wadd ha scritto:Però Kowalski non ho capito cosa ho scritto di sbagliato, pensi che tutta l'Italia sia contagiata dal virus nella stessa maniera? non è vero che sono Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna le 4 regioni che attualmente fanno la differenza in negativo sui dati italiani? come dici tu sono piu' attendibili le terapie intensive ed i morti, anche prendendo in esame quelli la questione non cambia e conferma quello che ho scritto.
Ora non so in che regione vivi, ma mi sai dire quanti tamponi sono stati fatti in Sicilia o in Campania? E qual'è la capacità giornaliera di analizzarli nei laboratori in loco? Credo, o meglio, spero che nel sud Italia la situazione non sia grave come quella lombarda, ma non ho la più pallida idea di quanto sia meno grave e non ritengo uno strumento di paragone attendibile la tabellina quotidiana divulgata dalla protezione civile.
Altra domanda, quanti sono i posti letto di terapia intensiva disponbili in Sicilia, in Campania o in Molise? Quanti sono occupati al momento?
Ti ricordo, come caso estremo, che se dovessimo prendere per buoni i dati che vengono diffusi in Corea del Nord siamo ancora a zero contagi. Lì la situazione è decisamente migliore di quella lombarda... o no?
- katmandu69
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6712
- Iscritto il: 13/08/2009, 19:56
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
«Qui è il delirio, e nessuno sa bene cosa fare». A mezzogiorno di domenica 23 febbraio la notizia dei primi casi sospetti di Covid-19 all’ospedale di Alzano lombardo piomba sulla riunione cominciata due ore prima all’unità di crisi dell’Azienda sociosanitaria territoriale Bergamo Est, a Seriate. Sono presenti almeno 20 persone, primari, dirigenti amministrativi, membri del Collegio di direzione che comprende anche le altre cinque strutture dell’Asst locale. Il direttore sanitario, Roberto Cosentina, riconosce che la situazione è di una gravità mai affrontata prima. Nessuno ha idea di nulla, si accettano proposte.
Chiudere il Pronto soccorso
I medici ne hanno una sola, all’unanimità. La permanenza di tanti degenti con polmoniti sospette mai sottoposti a tampone fino alla sera di sabato, impongono un’unica scelta. Bisogna chiudere il Pronto soccorso, e impedire l’ingresso negli altri reparti. «Trasformiamo il Pesenti-Fenaroli in un lazzaretto», è la frase che viene utilizzata. Un presidio interamente Covid-19. Per evitare che l’ospedale faccia da cassa di risonanza al contagio che da lì a poco travolgerà la provincia di Bergamo.
I mancati controlli
Anche per questo, quando alle 15 diventeranno ufficiali gli esiti del tampone, i nomi dei due pazienti positivi vengono subito inseriti «in modalità immediata», nel Mainf, un programma «gestionale regionale». È la banca dati lombarda delle malattie infettive. Dopo la segnalazione, il Mainf dovrebbe subito attivare l’ufficio di prevenzione e sorveglianza malattie infettive dell’Azienda di tutela della Salute della provincia di Bergamo, diretta da Massimo Giupponi, che sulla carta dispone di una guardia medica sempre attiva e in grado di avviare l’indagine epidemiologica. Ma dal 23 al 27 febbraio sono molte le segnalazioni dei familiari di persone ricoverate ad Alzano, alcune anche da due settimane, e risultate positive, che ancora oggi affermano di non essere mai state contattate, tantomeno sottoposte a tampone o messe in quarantena.
Lo scontro
Cosentina si dice d’accordo con i suoi medici. Chiudiamo, e cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Anche perché ad Alzano Lombardo non esiste il reparto di Malattie infettive. Il suo superiore, il direttore generale della Asst Francesco Locati, avvisa Luigi Cajazzo, direttore dell’assessorato alla Sanità, che a sua volta riferisce subito dello scarso entusiasmo della Regione per questo provvedimento. Alle 14 intanto il cambio turno degli infermieri viene bloccato. Restano in servizio quelli che sono dentro. I medici chiedono anche l’isolamento dei malati di polmonite, ospitati fino a quel momento nei reparti di medicina insieme a pazienti con patologie diverse. Ma il Pesenti Fenaroli non è attrezzato per farlo. Alle 18 il direttore sanitario viene chiamato dal suo superiore Locati, che ha appena sentito Cajazzo. L’ordine è di riaprire, subito. La Regione non vuole lasciare sguarnito un presidio sul territorio, questa la spiegazione ufficiale. L’ospedale di Codogno è stato chiuso subito dopo un solo caso di contagio, e dista 24 chilometri da quello di Lodi. Tra il Pesenti-Fenaroli e l’ospedale Bolognini di Seriate ci sono appena 7 chilometri di distanza. Perché questa decisione? Perché questa differenza di trattamento? Il Corriere ha chiesto di porre questi e altri interrogativi al dottor Locati. La Regione ha concesso l'autorizzazione, ma solo a patto che fossero domande e risposte scritte. «Premesso che una emergenza di questa portata non è data a conoscersi nei nostri sistemi sanitari, nello specifico si è ragionato con i Capi Dipartimento e ci si è confrontati con la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia. Non si poteva togliere una possibile risposta ai cittadini. Per noi, la saturazione dei posti letto non avrebbe consentito la chiusura di nessun punto assistenziale. Non esistono solo pazienti Covid».
La sanificazione
Gli infermieri chiedono di essere almeno sottoposti al test prima di rientrare in ospedale. «Non è possibile». Ci sono solo 76 tamponi per tutta la Asst. È stata fatta istanza alla Regione, che ha già risposto di non riuscire a trovarli sul mercato. Due giorni dopo, Giuseppe Marzulli, primario del Pronto soccorso di Alzano, scrive alla direzione sanitaria e generale. Nel suo reparto «stazionano» tre pazienti giunti in mattinata. Nella lettera, pubblicata ieri dal Corriere di Bergamo, il medico sostiene che «in queste condizioni» il Pronto soccorso non può rimanere aperto, perché, data l’indicazione di non accettare i pazienti fino all’esito del tampone, con tempi di referto intorno alle 48 ore, significa un’attesa «contraria a qualunque protocollo e anche al buon senso». Fonti interne alla Regione affermano che la richiesta di Marzulli venne giudicata tardiva, in quanto ormai c’erano presunti casi Covid anche nei Ps di Seriate, Piario e Lovere.
Il dossier che svela come iniziò il contagio ad Alzano e Nembro
«L’abbiamo fatta passando asciugamani e stracci»
Ma per Alzano lombardo c’era un problema in più. E non piccolo. La sanificazione, che dovrebbe essere avvenuta quel 23 febbraio in sole due ore. Nel carteggio interno all’Asst si legge che venne effettuata «in accordo con documenti pubblici che attengono alle regole generali», oppure «secondo le procedure standard». La Regione non ne ha mai chiesto conto alla direzione sanitaria e generale, che ha fornito le indicazioni abituali. «L’abbiamo fatta passando asciugamani e stracci», sostengono alcuni infermieri dell’ospedale che chiedono di restare anonimi. A Codogno è stata invece affidata a una ditta esterna, che ha utilizzato un robot. Possibile che l’attenzione e le risorse di tutti fossero concentrate sul lodigiano? A domanda, Locati risponde. «La normale procedura standard è quella a tutt’oggi prevista dai protocolli operativi. La ditta esterna specializzata ha le stesse competenze del nostro personale e tutt’al più strumenti differenti. Stiamo tutti imparando da un avvenimento epocale e il metodo di crescita delle conoscenze scientifiche è la raccolta dei dati e l'analisi dei medesimi. Ora è troppo presto per trarre conclusioni».
Chiudere il Pronto soccorso
I medici ne hanno una sola, all’unanimità. La permanenza di tanti degenti con polmoniti sospette mai sottoposti a tampone fino alla sera di sabato, impongono un’unica scelta. Bisogna chiudere il Pronto soccorso, e impedire l’ingresso negli altri reparti. «Trasformiamo il Pesenti-Fenaroli in un lazzaretto», è la frase che viene utilizzata. Un presidio interamente Covid-19. Per evitare che l’ospedale faccia da cassa di risonanza al contagio che da lì a poco travolgerà la provincia di Bergamo.
I mancati controlli
Anche per questo, quando alle 15 diventeranno ufficiali gli esiti del tampone, i nomi dei due pazienti positivi vengono subito inseriti «in modalità immediata», nel Mainf, un programma «gestionale regionale». È la banca dati lombarda delle malattie infettive. Dopo la segnalazione, il Mainf dovrebbe subito attivare l’ufficio di prevenzione e sorveglianza malattie infettive dell’Azienda di tutela della Salute della provincia di Bergamo, diretta da Massimo Giupponi, che sulla carta dispone di una guardia medica sempre attiva e in grado di avviare l’indagine epidemiologica. Ma dal 23 al 27 febbraio sono molte le segnalazioni dei familiari di persone ricoverate ad Alzano, alcune anche da due settimane, e risultate positive, che ancora oggi affermano di non essere mai state contattate, tantomeno sottoposte a tampone o messe in quarantena.
Lo scontro
Cosentina si dice d’accordo con i suoi medici. Chiudiamo, e cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Anche perché ad Alzano Lombardo non esiste il reparto di Malattie infettive. Il suo superiore, il direttore generale della Asst Francesco Locati, avvisa Luigi Cajazzo, direttore dell’assessorato alla Sanità, che a sua volta riferisce subito dello scarso entusiasmo della Regione per questo provvedimento. Alle 14 intanto il cambio turno degli infermieri viene bloccato. Restano in servizio quelli che sono dentro. I medici chiedono anche l’isolamento dei malati di polmonite, ospitati fino a quel momento nei reparti di medicina insieme a pazienti con patologie diverse. Ma il Pesenti Fenaroli non è attrezzato per farlo. Alle 18 il direttore sanitario viene chiamato dal suo superiore Locati, che ha appena sentito Cajazzo. L’ordine è di riaprire, subito. La Regione non vuole lasciare sguarnito un presidio sul territorio, questa la spiegazione ufficiale. L’ospedale di Codogno è stato chiuso subito dopo un solo caso di contagio, e dista 24 chilometri da quello di Lodi. Tra il Pesenti-Fenaroli e l’ospedale Bolognini di Seriate ci sono appena 7 chilometri di distanza. Perché questa decisione? Perché questa differenza di trattamento? Il Corriere ha chiesto di porre questi e altri interrogativi al dottor Locati. La Regione ha concesso l'autorizzazione, ma solo a patto che fossero domande e risposte scritte. «Premesso che una emergenza di questa portata non è data a conoscersi nei nostri sistemi sanitari, nello specifico si è ragionato con i Capi Dipartimento e ci si è confrontati con la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia. Non si poteva togliere una possibile risposta ai cittadini. Per noi, la saturazione dei posti letto non avrebbe consentito la chiusura di nessun punto assistenziale. Non esistono solo pazienti Covid».
La sanificazione
Gli infermieri chiedono di essere almeno sottoposti al test prima di rientrare in ospedale. «Non è possibile». Ci sono solo 76 tamponi per tutta la Asst. È stata fatta istanza alla Regione, che ha già risposto di non riuscire a trovarli sul mercato. Due giorni dopo, Giuseppe Marzulli, primario del Pronto soccorso di Alzano, scrive alla direzione sanitaria e generale. Nel suo reparto «stazionano» tre pazienti giunti in mattinata. Nella lettera, pubblicata ieri dal Corriere di Bergamo, il medico sostiene che «in queste condizioni» il Pronto soccorso non può rimanere aperto, perché, data l’indicazione di non accettare i pazienti fino all’esito del tampone, con tempi di referto intorno alle 48 ore, significa un’attesa «contraria a qualunque protocollo e anche al buon senso». Fonti interne alla Regione affermano che la richiesta di Marzulli venne giudicata tardiva, in quanto ormai c’erano presunti casi Covid anche nei Ps di Seriate, Piario e Lovere.
Il dossier che svela come iniziò il contagio ad Alzano e Nembro
«L’abbiamo fatta passando asciugamani e stracci»
Ma per Alzano lombardo c’era un problema in più. E non piccolo. La sanificazione, che dovrebbe essere avvenuta quel 23 febbraio in sole due ore. Nel carteggio interno all’Asst si legge che venne effettuata «in accordo con documenti pubblici che attengono alle regole generali», oppure «secondo le procedure standard». La Regione non ne ha mai chiesto conto alla direzione sanitaria e generale, che ha fornito le indicazioni abituali. «L’abbiamo fatta passando asciugamani e stracci», sostengono alcuni infermieri dell’ospedale che chiedono di restare anonimi. A Codogno è stata invece affidata a una ditta esterna, che ha utilizzato un robot. Possibile che l’attenzione e le risorse di tutti fossero concentrate sul lodigiano? A domanda, Locati risponde. «La normale procedura standard è quella a tutt’oggi prevista dai protocolli operativi. La ditta esterna specializzata ha le stesse competenze del nostro personale e tutt’al più strumenti differenti. Stiamo tutti imparando da un avvenimento epocale e il metodo di crescita delle conoscenze scientifiche è la raccolta dei dati e l'analisi dei medesimi. Ora è troppo presto per trarre conclusioni».
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!