Tutti.
Hai mai nuotato con acqua a 29,1°C? Si suda in acqua, una cosa terribile. Dalla trasmissione ho appreso che il limite massimo per lo svolgimento delle prove è di 31 gradi.
No, non ho mai avuto questo privilegio, da noi l'acqua è quasi sempre bella ghiacciata.
Non ho ben compreso i motivi di questo "surriscaldamento", può essere dovuto alla scarsità di correnti nel mare giapponese, in particolare nella baia di gara?
#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.
Spezzo ancora una volta una lancia in favore della Radio. Magari qualche volta il commento può sembrare irritante. Ma riescono ad essere veramente sul pezzo sempre comunque. Ieri notte, dato che per staccarmi dalle Olimpiadi devo metterci del bello e del buono, spentala tv quando ero a nanna ho acceso la radiosveglia per ascoltare ancora un po'. Commenti a 360 gradi, le comunicazioni praticamente in tempo reale della finale per il bronzo per la Bottaro nel karate e per il nostro lottatore, oltre ad altri dettagli interessanti. Oggi, han dato in diretta Francia- slovenia di Basket, parlato anche di quegli atleti (tipo il nostro pesista) che sono rimasti giù dal podio, ma che hanno ottenuto risultati che da secoli non vedevamo (credo che l'ultimo pesista di valore sia stato Paolo dal soglio, adesso coach del settore specifico). Peccato che aprano le trasmissioni in concomitanza con le gare e chiudano al momento della fine. Facessero un paio d'ore serali sugli approfondimenti e commenti, la Tv resterebbe spenta fino alla partenza delle gare.
Adesso ci stiamo sorbendo pillole di cultura giapponese mentre la 50 km di marcia è in pieno svolgimento. Ma è meglio vedere Chechi, De Stefano, Simeoni tirare in un mini canestro piuttosto che seguire le competizioni.
Credo che tutte le medaglie ottenute oggi abbiano un forte contenuto di volontà. Stano, tutto fuorché favorito. Rizza, che ha eliminato i problemi di partenza e non ha raggiunto il trguardo pieno solo per un colpo di reni del vincitore. Paltrinieri che fa qualcosa di impossibile. La bottaro che si porta a casa una medaglia in un settore così difficile come il kata, pura tecnica nella patria del Karate. Viviani che parte in modo disastroso e poi si mangia gli avversari uno per uno fin quasi al traguardo pieno. se non sbaglio, poi, fino ad ora, non ci sono state giornate senza medaglie per l'Italia.
Sui dubbi riguardo la composizione della 4x100 maschile, con Jacobs in seconda e non in quarta frazione, bisogna calcolare che già son stati effettuati cambi e rimescolamenti. Rifare di sana pianta tutta la staffetta, rischierebbe di farci fare la fine degli Usa.
Sulla crisi Usa: oltre ai trials, ci metterei l'arroganza dei coaches Usa. IL potensiale umano e genetico è immenso, le strutture sono all'avanguardia, hanno tutto in mano, compreso il primato nel settore farmacologico. Non possono nascondersi dietro un dito, dicendo che hanno meno talento a disposizione. Semplicemente, è che non sanno fruttare quello che hanno a disposizione. Loro vogliono il supertop. Mentre basterebbe solo tirar fuori il meglio da ciò che hanno in mano, senza voler a tutti i costi avere sviluppato superman.
Sarà ancora la Francia a sfidare gli Usa nel basket. Vince di un punto con la Slovenia che recupera lo svantaggio ma non basta.
I francesi han sempre dato l'impressione di poter arrivare in fondo. La slovenia, a parte uno sprazzo, mai. Questo rivaluta ulteriormente la prova dei nostri ragazzi che, comunque, han tenuto testa sia ai transalpini che agli australiani.
Luca Di Bella is the new Luca Mercalli...dopo le olimpiadi di diritto a condurre il meteo
ora che ci penso fa sempre le interviste dopo le gare di sci alpino tutto imbacuccato senza mai lamentarsi del freddo..sarà stato doppio trauma andare a Tokyo
anche oggi ha iniziato la cronaca della 50 km di marcia con le considerazioni sul caldo. Se credessi alla reincarnazione, direi che lo spirito di Bernacca ha preso possesso del suo corpo.
P.s. con tutto il rispetto: cosa cazzo c'entra in una trasmissione olimpica VAlentino Rossi e la notizia del suo abbandono? Fateci vedere la 50 km!
Non possono nascondersi dietro un dito, dicendo che hanno meno talento a disposizione.
anche perchè gente come Knighton, Lyles, Holloway, Norman di talento ne hanno da vendere
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Non possono nascondersi dietro un dito, dicendo che hanno meno talento a disposizione.
anche perchè gente come Knighton, Lyles, Holloway, Norman di talento ne hanno da vendere
esattamente. Purtroppo il mondo dei coaches Usa di tutti gli sport, è un universo di pianeti non comunicanti. Ciascuno pensa di avere il dogma dell'infallibilità. Con i risultati che si possono immaginare e vedere.
@Fibo, perdonami. Ma il servizio di Record su Florence Griffith Joyner era disgustoso. Ogni volta che vedo quei record, mi viene in mente quante ragazze si son bruciate cercando di raggiungerlo a suon di GH ed altro. Nascondersi dietro il fatto che non l'han mai voluta beccare è, sportivamente parlando, apologia di reato.
rivisto a Go Tokyo Klaus Dibiasi. Fa sempre male vedere il empo che passa (io lo ricordo ancora a Montreal '76). Però lucidissimo e con una parea di ricordi ed aneddoti. Invece di chiamare in onda gente cotta (simeoni) non sarebbe meglio fare qualcosa stile Record, ma dedicata solo ed esclusivamnte ai racconti dei protagonisti? Visto nei giorni scorsi anche Franco Menichelli, ottantenne e in piena forma. Sarebbe bello raccogliere tutti i loro ricordi prima che sia troppo tardi....
Non per fare il Di Bella della situazione ma le ragazze del beach volley stanno giocando con 40°C e il 75% di umidità...sembra mezzogiorno di fuoco...dopo ogni punto hanno il fiatone e grondano litri di sudore, quando si siedono gli mettono il ghiaccio in testa e il ventilatore vicino...
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Non possono nascondersi dietro un dito, dicendo che hanno meno talento a disposizione.
anche perchè gente come Knighton, Lyles, Holloway, Norman di talento ne hanno da vendere
esattamente. Purtroppo il mondo dei coaches Usa di tutti gli sport, è un universo di pianeti non comunicanti. Ciascuno pensa di avere il dogma dell'infallibilità. Con i risultati che si possono immaginare e vedere.
@Fibo, perdonami. Ma il servizio di Record su Florence Griffith Joyner era disgustoso. Ogni volta che vedo quei record, mi viene in mente quante ragazze si son bruciate cercando di raggiungerlo a suon di GH ed altro. Nascondersi dietro il fatto che non l'han mai voluta beccare è, sportivamente parlando, apologia di reato.
Olympic trials di Indianapolis : 100 metri femminili.
Sono tante che anelano ai 3 posti destinazione Seul, dove tra due mesi ci si rivede tutti dopo 2 edizioni barbaramente brutalizzate dai boicottaggi.
I 100 metri sono la gara delle gare per le ragazze, poche storie….
Tra le aspiranti per il biglietto coreano c’è Florence Griffith.
Non è la favorita e non è più giovanissima.
Ha 29 anni ed ha già partecipato ad un Olimpiade, quello di LA 1984, raccogliendo un poco gradito argento, dietro la sorprendente Valerie Brisco Hooks nella competizione che più le piace, ossia i 200.
E’ la seconda grande delusione in meno di un’anno, visto che ai primi mondiali di Helsinki è rimasta con la medaglia di legno, buttata giù dal podio da Kathy Smallwood, una biancona anglosassone con il vizio del podio nelle manifestazioni che contano .
Dopo quelle due grosse delusioni e visto che di soldi ne giravano ancora pochi, si trovò un impiego sicuro in banca .
Ma la passione rimase e cosi tornò presto sulle piste.
Dov’ era nettamente OLTRE le avversarie , stava nella ricerca del look : unghie lunghissime, trucco incisivo, body attillati e provocanti la pongono al centro delle attenzioni mediatiche .
A Roma 1987 si mette al collo un altro argento, stavolta dietro al siluro DDR Silke Gladisch ma un senso di amaro in bocca resta comunque.
E’ un angelo triste, una bellissima poesia dimenticata in un libro finito nel posto sbagliato.
Quando comincia la stagione 1988 i suoi best sono 10.96 sui 100 e 21.96 ottenuti l’anno prima, cioè stiamo comunque palando di una super, che puo’ guardare negli occhi anche le androgine ragazze tedesche est.
Si presenta ad Indianapolis e sembra molto cambiata : il look è più aggressivo, le super unghie sono sparite, il sorriso però è tornato.
Molti dicono che il matrimonio l’ha finalmente stabilizzata ed ora puo’ sfogare tutto il suo talento immenso.
SI schiera per la prima batteria dei 100 :
Quando arriva lo sparo, Flo schizza via dai blocchi : la sua corsa è poesia in movimento, leggiadra , come un pantera…
Il cronometro si ferma sui 10.60 , la seconda Dannette Young si becca 5 metri comodi.
Sarebbe saltato per aria anche il record del mondo della li presente Evelyn Ashord, ma l’anemometro segna molto di più dei consentiti 2.0 m/s e non quindi non va in nessun libro.
Ma c’è qualcosa di diverso nell’aria : l’atmosfera è quella di ” Sta per succedere qualcosa, me lo sento”.
Quarti .
Flo se la sente e decide di andare, come abbigliamento, oltre ogni maledizione : un completino purple che tiene pero’ in vista la gamba sinistra…. Sexy e provocatorio.
E’ li statuaria, una dea greca, gli occhi già 100 metri a valle.
Ci arriverà in 10.49, un tempo inimmaginabile : Diane Williams segna un fantasmagorico 10.88 ma non la fila nessuna…
Tutti gli occhi vanno sull’anemometro : si accende : 0.0
WHAT ?
Non c’è aria ? Ma se quello del salto triplo , posto poco distante ha appena segnato 4.3…
I giudici verificano : l’apparecchio funziona .
E’ tecnicamente possibile che al momento della rilevazione, subito dopo lo sparo, ci sia stata calma piatta.
Il dato quindi resta .
Ma non è un dato qualsiasi.
Il vecchio record della li presente Evelyn Ashford, è stato polverizzato di 27 centesimi, un dato al di là del bene e del male in una gara dei 100 metri….
Flo Jo esulta , ma il biglietto per Seul non è ancora staccato , visto che siamo ancora prima delle semifinali.
Il giorno dopo cambiano i colori dei super body , per la gioia del fornitore, ma i risultati viaggiano sugli stessi livelli : in semifinale segna 10.70 con vento regolare tenendo a bada una furibonda Ashford, ed in finale mette il sigillo : 10.61.
Riassumendo : ha corso 4 gare in praticamente in 24 ore , tenendo una media di 10.60 : togliamo quello ventoso vero (10.60) e quello che probabilmente lo era ( 10.49), la media è 10.65.
La Ashford era arrivata a 10.76.
Una limatura di un decimo nei 100 metri è sempre roba forte : qua abbiamo un picco di 27 centesimi…
Qualche giorno è il turno dei 200 : 4 tempi sotto i 22 , che è un gran andare, ma nulla di veramente eclatante…. I maligni comincia a palesarsi : non vuole dare nell’occhio….
E poi : era praticamente sparita ed ora ricompare con i retrorazzi ?
Arriviamo a Seul .
Lei diventa ovviamente la favorita numero Uno per la garissima.
Sa che tutti gli occhi sono di lei e quindi sta al gioco, mettendosi ai blocchi nelle batterie con un body che ha anche una strano cappuccio…. Qualcuno ci vede uno studio aerodinamico , magari lo è anche.
Vince la sua batteria in 10.88, praticamente passeggiando gli ultimi 5 appoggi… quella più vicina per modo di dire sarebbe l’immortale Ottey che fa 11.03.
Nei quarti anche le altre decidono di fare sul serio : la Dreschler e la Nuneva fanno 10.96, la connazionale Ashford inchioda un 10.88 formato lusso.
Lei …. 10.62 ( terza prestazione di sempre) dietro le sue 2 di Indianapolis …
Il segnale è chiaro : questa è una gara che puo’ solo perdere, le altre competono per due medaglie…
Il giorno dopo in semifinale da l’impressione di stare solo attenta a non farsi male, chiudendo in ventoso 10.70..
Poi viene la finale ….
100 metri per mettersi una volta sul mappamondo : esce benissimo dai blocchi, un tempo il suo vero tallone d’Achille e schizza via .
Ma..
Per 65 metri gli tiene testa la Nuneva che però va inevitabilmente fuori giri e si scompone : a braccia elevate e sorriso a 64 denti passa l’immaginaria linea in 10.54 .
Ma il tempo non ha alcun valore , anche perchè ventoso, e tutta l’emozione di quel trionfo si concentra sul podio quando non riesce a trattenersi ed esplode in un pianto a dirotto ascoltando le note dell’inno …
Ma i mugugni sono già partiti .
E’ il 24 settembre 1988 , una data da segnare in rosso nel calendario della storia dello sport.
Rientrando negli spogliatoi dopo la gara, incrocia i colleghi che si sfideranno sulla medesima distanza.
E’ la gara del più grande shock della storia dello sport : Ben Johnson, che aveva strapazzato Carl Lewis e gli altri, sarà beccato positivo al doping, passando da fenomeno a criminale nel giro di una notte…
Il clima non è dei migliori quando si presenta al via per i 200 : è tutto vero quello che si vede o dobbiamo anche stavolta aspettarci un comunicato che stravolge le classifiche ?
Flo Jo sembra non interessata a tutte queste voci che cominciano a girare e nei quarti mette subito le cose in chiaro : 21.76, limando un centesimo al tempo di Indianapolis , soprattutto a soli 6 dal primato mondiale della Marita Koch e della compatriota Heike Drechsler.
Il giorno dopo vuole completare la doppietta e non fa prigionieri : in semifinale vola in 21.56 , riscrivendo il primato mondiale di 15 centesimi, rifilando mezzo secondo ( !!!!!!!) alla Ottey…
Poi viene la finale : sarà tecnicamente la più superba prestazione al femminile nei 200 della storia
Flo Jo chiude in un favoloso 21.34 assolutamente impronosticabile.
Il suo miglioramento personale di quasi mezzo secondo fa molto pensare, ma visto a posteriori anche Michael Johnson e Bolt ebbero miglioramenti sensibili ma girarono meno malignità…
E’ il 30 settembre .
Gran chiusura con le staffette .
C’ è un team che rappresenta la perfezione tecnica : la DDR… sul perchè o come non è la sede per questa per disquisire, comunque loro sono il riferimento.
Ma le USA, non solo la Griffith vogliono ribadire un concetto : la velocità con il bastoncino è materia nostra , non sono ammessi infedeli.
E cosi sarà : le pur eccezionali Moller, Auerswald, Gohr e Behrendt nulla possono contro la Brown, Ashford, Echols e Flo Jo in ultima frazione.
Poi il colpo di teatro : l’allenatore USA ha una pensata che ha del surreale : perchè non utilizzare Flo Jo anche per detronizzare le formidabili sovietiche ?
Il quartetto CCCP è il più forte di tutti di tempi.
Con una mossa quasi di sfida, Flo Jo viene messa nel quartetto della staffetta del miglio, poco dopo aver vinto la staffetta veloce…. Una sfida anche psicologica…
Le due compagini volano sulla pista ma all’ultimo cambio le formidabili sovietiche hanno 5/7 metri di vantaggio : ora la sfida è tra due leggende .
Flo Jo non ha mai corso recentemente i 400 che stanno ai 100 come un libro ad un semaforo : non hanno nulla in comune.
Nella ovvia divisa rossa, corre Olga Brzygina, imprescindibile se volete cercare le prime 5 della specialità dai tempi degli Egizi….
L’americana prende il bastoncino e sulla carta dovrebbe solo buscarle….. ed invece tenendo un ritmo incredibile e da perfetta quattrocentista guadagna cm dopo cm.
Quando si presenta sulla retta d’arrivo ed accenna a mettere la freccia , il pubblico si ammutolisce.
La Bryzgina non ci vuole stare , non vuol tornare a casa con il marchio di chi ha perso dall’icona statunitense : resiste resiste resiste e chiude con un metro scarso di vantaggio.
Il tempo è per i posteri ed i loro posteri : 3.15.17 ma il team USA fa solo 34 centesimi in più…. A distanza di 30 anni sono ancora i primi due tempi di sempre e chissà per quanto lo saranno ancora.
Il miracolo non riesce ma la Griffith prende l’aereo per il ritorno con tanta argenteria : 3 ori ed un argento , con la certezza di aver messo le impalcature per un regno duraturo.
Ma si scatena un finimondo su di lei : l’accusano senza tanti giri di parole di doping.
Viene passato in rassegna tutto dell’ultimo anno : gli allenamenti seguiti da Bob Kersee, molto chiacchierato coach che più di un atleta , in seguito, accuserà di aver fornito ai suoi atleti sostanze non lecite…. Kersee è anche marito della Jackie Joyner, numero 1 assoluto dell’epthatlon di quel tempo e di tutti i tempi.
Ma la Jackie è anche sorella di Al, triplista golden medal a LA 1984 e soprattutto marito di Flo Jo, anche lui allenato da Kersee.
Un ex compagno di allenamenti Darrell Robinson la accusa frontalmente di aver fatto uso dell’ormone della crescita , comprandolo appositamente per lei…
Salta fuori di tutto : qualcuno tira fuori le foto di LA 1984 e quelle di Seul per evidenziare come il suo corpo sia cambiato, soprattutto a livello di mascella e mandibola, per molti esperti di lotta al doping un chiaro segnale dell’uso di quell’ormone.
Viene tirato in mezzo indirettamente anche il cattivone di turno, ossia Ben Johnson, sostenendo che la Federazione USA ha tramato nell’ombra per farlo beccare positivo, non accettando la figura di un Carl Lewis battuto da un incolto e balbuziente canadese di Jamaica, ed allo stesso tempo ha protetto tutti i suoi associati a partire dalla Griffith per impedire squalifiche a ripetizione.
In mezzo c’è lei : respinge sdegnosamente ogni accusa, mostrando tutti i controlli superati .
Con la prima competizione seria lontana 3 anni ( i mondiali di Tokyo 91) e la sensazione di essere odiata da tutti e tutte, a febbraio 1989 annuncia il ritiro.
Sfrutta intelligentemente la sua immagine affascinante e il sorriso dolce, guadagna milioni di dollari in svariate attività nel mondo dello showbitz , non parlando mai di atletica.
Ma nel 1996 in previsione delle Olimpiadi di Atlanta cade nella tentazione che frega tutti i grandi campioni : il ritorno.
Fortunatamente non ce la fa, anche se il suo obiettivo era il record del mondo dei 400 , il mitico 47.60 della Koch….
Il 21 settembre 1998 una notizia scuote il mondo : Flo Jo è volata via per sempre.
A 39 anni si corica a letto e non si sveglia più.
Al coroner viene posta la domanda che tutti hanno nel taccuino : c’era tracce di doping nel suo corpo?
L’ufficiale è chiaro : Flo Jo è morta per un violento attacco di epilessia che ha procurato le convulsioni fatali, ma scopre anche un tumore benigno al cervello, una sorta di angioma che le procurava spesso svenimenti improvvisi.
Flo Jo si porta via con se il dubbio, se tutto quello che abbiamo visto era vero o una gigantesca montatura.
Nessuno probabilmente ha la risposta : erano tempi bui rispetto alla lotta al doping e nella stessa federazione americana , nel corso degli anni, sono stati svelati comportamenti nebulosi, omertosi che nulla hanno da invidiare all’attuale situazione che vede la federazione russa cacciata dal Comitato Olimpico.
Ed in assenza di prove, si va ” pro reo”.
Flo Jo era uno spettacolo in pista ed è stata la femmina alfa per quando riguarda la ricerca di un aspetto sempre più attraente delle atlete, esaltando l’innegabile fascino di tantissime atlete che gareggiano anche ai giorni nostri.
I suoi tempi restano ancora distanti dai migliori tempi di oggi e questo un po’ preoccupa, ma agli atti restano le sue prestazioni favolose di quell’estate vissuta a velocità folle.
Rest in power Flo-Jo principessa triste!
Le medaglie si vincono in allenamento. Le gare servono per ritirarle.
Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa.
rivisto a Go Tokyo Klaus Dibiasi. Fa sempre male vedere il empo che passa (io lo ricordo ancora a Montreal '76). Però lucidissimo e con una parea di ricordi ed aneddoti. Invece di chiamare in onda gente cotta (simeoni) non sarebbe meglio fare qualcosa stile Record, ma dedicata solo ed esclusivamnte ai racconti dei protagonisti? Visto nei giorni scorsi anche Franco Menichelli, ottantenne e in piena forma. Sarebbe bello raccogliere tutti i loro ricordi prima che sia troppo tardi....
Dopo anni ho rivisto Pierfrancesco Pavoni, irriconoscibile!
Le medaglie si vincono in allenamento. Le gare servono per ritirarle.
Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa.
per le atlete e gli atleti, è un calvario. Mi fa girare gli Zebedei il lamento continuo di Di Bella visto che lui se ne sta in postazione Rai.
Bronzo per le svizzere nel beach. 2-0 alle lettoni. Visto che non ci poteva più stressare con ie classiche "lavatrici" messe a terra da Zaitsev e con l'ignobile ritornello "su le mani con Osmani", LUcchetta ha pensato bene di continuare a fare giochetti di parole sull'accento (da Lèttone a lettòne) della nazione delle 4. classificate. I bambini dell'asilo sono più creativi.
La stronzetta che commenta la ritmica con Fusco già mi ha frantumato il cazzo. Già i suoi titoli sportivi li aveva elencati il cronista. Lei ha sussiegosamente voluto allungarlo con tutte le sue nomine a dirigente federale nazionale, internazionale e giudice di sticazzi. Gli/le sborone mi son sempre stati/e indigesti alla morte.
Non possono nascondersi dietro un dito, dicendo che hanno meno talento a disposizione.
anche perchè gente come Knighton, Lyles, Holloway, Norman di talento ne hanno da vendere
esattamente. Purtroppo il mondo dei coaches Usa di tutti gli sport, è un universo di pianeti non comunicanti. Ciascuno pensa di avere il dogma dell'infallibilità. Con i risultati che si possono immaginare e vedere.
@Fibo, perdonami. Ma il servizio di Record su Florence Griffith Joyner era disgustoso. Ogni volta che vedo quei record, mi viene in mente quante ragazze si son bruciate cercando di raggiungerlo a suon di GH ed altro. Nascondersi dietro il fatto che non l'han mai voluta beccare è, sportivamente parlando, apologia di reato.
Olympic trials di Indianapolis : 100 metri femminili.
Sono tante che anelano ai 3 posti destinazione Seul, dove tra due mesi ci si rivede tutti dopo 2 edizioni barbaramente brutalizzate dai boicottaggi.
I 100 metri sono la gara delle gare per le ragazze, poche storie….
Tra le aspiranti per il biglietto coreano c’è Florence Griffith.
Non è la favorita e non è più giovanissima.
Ha 29 anni ed ha già partecipato ad un Olimpiade, quello di LA 1984, raccogliendo un poco gradito argento, dietro la sorprendente Valerie Brisco Hooks nella competizione che più le piace, ossia i 200.
E’ la seconda grande delusione in meno di un’anno, visto che ai primi mondiali di Helsinki è rimasta con la medaglia di legno, buttata giù dal podio da Kathy Smallwood, una biancona anglosassone con il vizio del podio nelle manifestazioni che contano .
Dopo quelle due grosse delusioni e visto che di soldi ne giravano ancora pochi, si trovò un impiego sicuro in banca .
Ma la passione rimase e cosi tornò presto sulle piste.
Dov’ era nettamente OLTRE le avversarie , stava nella ricerca del look : unghie lunghissime, trucco incisivo, body attillati e provocanti la pongono al centro delle attenzioni mediatiche .
A Roma 1987 si mette al collo un altro argento, stavolta dietro al siluro DDR Silke Gladisch ma un senso di amaro in bocca resta comunque.
E’ un angelo triste, una bellissima poesia dimenticata in un libro finito nel posto sbagliato.
Quando comincia la stagione 1988 i suoi best sono 10.96 sui 100 e 21.96 ottenuti l’anno prima, cioè stiamo comunque palando di una super, che puo’ guardare negli occhi anche le androgine ragazze tedesche est.
Si presenta ad Indianapolis e sembra molto cambiata : il look è più aggressivo, le super unghie sono sparite, il sorriso però è tornato.
Molti dicono che il matrimonio l’ha finalmente stabilizzata ed ora puo’ sfogare tutto il suo talento immenso.
SI schiera per la prima batteria dei 100 :
Quando arriva lo sparo, Flo schizza via dai blocchi : la sua corsa è poesia in movimento, leggiadra , come un pantera…
Il cronometro si ferma sui 10.60 , la seconda Dannette Young si becca 5 metri comodi.
Sarebbe saltato per aria anche il record del mondo della li presente Evelyn Ashord, ma l’anemometro segna molto di più dei consentiti 2.0 m/s e non quindi non va in nessun libro.
Ma c’è qualcosa di diverso nell’aria : l’atmosfera è quella di ” Sta per succedere qualcosa, me lo sento”.
Quarti .
Flo se la sente e decide di andare, come abbigliamento, oltre ogni maledizione : un completino purple che tiene pero’ in vista la gamba sinistra…. Sexy e provocatorio.
E’ li statuaria, una dea greca, gli occhi già 100 metri a valle.
Ci arriverà in 10.49, un tempo inimmaginabile : Diane Williams segna un fantasmagorico 10.88 ma non la fila nessuna…
Tutti gli occhi vanno sull’anemometro : si accende : 0.0
WHAT ?
Non c’è aria ? Ma se quello del salto triplo , posto poco distante ha appena segnato 4.3…
I giudici verificano : l’apparecchio funziona .
E’ tecnicamente possibile che al momento della rilevazione, subito dopo lo sparo, ci sia stata calma piatta.
Il dato quindi resta .
Ma non è un dato qualsiasi.
Il vecchio record della li presente Evelyn Ashford, è stato polverizzato di 27 centesimi, un dato al di là del bene e del male in una gara dei 100 metri….
Flo Jo esulta , ma il biglietto per Seul non è ancora staccato , visto che siamo ancora prima delle semifinali.
Il giorno dopo cambiano i colori dei super body , per la gioia del fornitore, ma i risultati viaggiano sugli stessi livelli : in semifinale segna 10.70 con vento regolare tenendo a bada una furibonda Ashford, ed in finale mette il sigillo : 10.61.
Riassumendo : ha corso 4 gare in praticamente in 24 ore , tenendo una media di 10.60 : togliamo quello ventoso vero (10.60) e quello che probabilmente lo era ( 10.49), la media è 10.65.
La Ashford era arrivata a 10.76.
Una limatura di un decimo nei 100 metri è sempre roba forte : qua abbiamo un picco di 27 centesimi…
Qualche giorno è il turno dei 200 : 4 tempi sotto i 22 , che è un gran andare, ma nulla di veramente eclatante…. I maligni comincia a palesarsi : non vuole dare nell’occhio….
E poi : era praticamente sparita ed ora ricompare con i retrorazzi ?
Arriviamo a Seul .
Lei diventa ovviamente la favorita numero Uno per la garissima.
Sa che tutti gli occhi sono di lei e quindi sta al gioco, mettendosi ai blocchi nelle batterie con un body che ha anche una strano cappuccio…. Qualcuno ci vede uno studio aerodinamico , magari lo è anche.
Vince la sua batteria in 10.88, praticamente passeggiando gli ultimi 5 appoggi… quella più vicina per modo di dire sarebbe l’immortale Ottey che fa 11.03.
Nei quarti anche le altre decidono di fare sul serio : la Dreschler e la Nuneva fanno 10.96, la connazionale Ashford inchioda un 10.88 formato lusso.
Lei …. 10.62 ( terza prestazione di sempre) dietro le sue 2 di Indianapolis …
Il segnale è chiaro : questa è una gara che puo’ solo perdere, le altre competono per due medaglie…
Il giorno dopo in semifinale da l’impressione di stare solo attenta a non farsi male, chiudendo in ventoso 10.70..
Poi viene la finale ….
100 metri per mettersi una volta sul mappamondo : esce benissimo dai blocchi, un tempo il suo vero tallone d’Achille e schizza via .
Ma..
Per 65 metri gli tiene testa la Nuneva che però va inevitabilmente fuori giri e si scompone : a braccia elevate e sorriso a 64 denti passa l’immaginaria linea in 10.54 .
Ma il tempo non ha alcun valore , anche perchè ventoso, e tutta l’emozione di quel trionfo si concentra sul podio quando non riesce a trattenersi ed esplode in un pianto a dirotto ascoltando le note dell’inno …
Ma i mugugni sono già partiti .
E’ il 24 settembre 1988 , una data da segnare in rosso nel calendario della storia dello sport.
Rientrando negli spogliatoi dopo la gara, incrocia i colleghi che si sfideranno sulla medesima distanza.
E’ la gara del più grande shock della storia dello sport : Ben Johnson, che aveva strapazzato Carl Lewis e gli altri, sarà beccato positivo al doping, passando da fenomeno a criminale nel giro di una notte…
Il clima non è dei migliori quando si presenta al via per i 200 : è tutto vero quello che si vede o dobbiamo anche stavolta aspettarci un comunicato che stravolge le classifiche ?
Flo Jo sembra non interessata a tutte queste voci che cominciano a girare e nei quarti mette subito le cose in chiaro : 21.76, limando un centesimo al tempo di Indianapolis , soprattutto a soli 6 dal primato mondiale della Marita Koch e della compatriota Heike Drechsler.
Il giorno dopo vuole completare la doppietta e non fa prigionieri : in semifinale vola in 21.56 , riscrivendo il primato mondiale di 15 centesimi, rifilando mezzo secondo ( !!!!!!!) alla Ottey…
Poi viene la finale : sarà tecnicamente la più superba prestazione al femminile nei 200 della storia
Flo Jo chiude in un favoloso 21.34 assolutamente impronosticabile.
Il suo miglioramento personale di quasi mezzo secondo fa molto pensare, ma visto a posteriori anche Michael Johnson e Bolt ebbero miglioramenti sensibili ma girarono meno malignità…
E’ il 30 settembre .
Gran chiusura con le staffette .
C’ è un team che rappresenta la perfezione tecnica : la DDR… sul perchè o come non è la sede per questa per disquisire, comunque loro sono il riferimento.
Ma le USA, non solo la Griffith vogliono ribadire un concetto : la velocità con il bastoncino è materia nostra , non sono ammessi infedeli.
E cosi sarà : le pur eccezionali Moller, Auerswald, Gohr e Behrendt nulla possono contro la Brown, Ashford, Echols e Flo Jo in ultima frazione.
Poi il colpo di teatro : l’allenatore USA ha una pensata che ha del surreale : perchè non utilizzare Flo Jo anche per detronizzare le formidabili sovietiche ?
Il quartetto CCCP è il più forte di tutti di tempi.
Con una mossa quasi di sfida, Flo Jo viene messa nel quartetto della staffetta del miglio, poco dopo aver vinto la staffetta veloce…. Una sfida anche psicologica…
Le due compagini volano sulla pista ma all’ultimo cambio le formidabili sovietiche hanno 5/7 metri di vantaggio : ora la sfida è tra due leggende .
Flo Jo non ha mai corso recentemente i 400 che stanno ai 100 come un libro ad un semaforo : non hanno nulla in comune.
Nella ovvia divisa rossa, corre Olga Brzygina, imprescindibile se volete cercare le prime 5 della specialità dai tempi degli Egizi….
L’americana prende il bastoncino e sulla carta dovrebbe solo buscarle….. ed invece tenendo un ritmo incredibile e da perfetta quattrocentista guadagna cm dopo cm.
Quando si presenta sulla retta d’arrivo ed accenna a mettere la freccia , il pubblico si ammutolisce.
La Bryzgina non ci vuole stare , non vuol tornare a casa con il marchio di chi ha perso dall’icona statunitense : resiste resiste resiste e chiude con un metro scarso di vantaggio.
Il tempo è per i posteri ed i loro posteri : 3.15.17 ma il team USA fa solo 34 centesimi in più…. A distanza di 30 anni sono ancora i primi due tempi di sempre e chissà per quanto lo saranno ancora.
Il miracolo non riesce ma la Griffith prende l’aereo per il ritorno con tanta argenteria : 3 ori ed un argento , con la certezza di aver messo le impalcature per un regno duraturo.
Ma si scatena un finimondo su di lei : l’accusano senza tanti giri di parole di doping.
Viene passato in rassegna tutto dell’ultimo anno : gli allenamenti seguiti da Bob Kersee, molto chiacchierato coach che più di un atleta , in seguito, accuserà di aver fornito ai suoi atleti sostanze non lecite…. Kersee è anche marito della Jackie Joyner, numero 1 assoluto dell’epthatlon di quel tempo e di tutti i tempi.
Ma la Jackie è anche sorella di Al, triplista golden medal a LA 1984 e soprattutto marito di Flo Jo, anche lui allenato da Kersee.
Un ex compagno di allenamenti Darrell Robinson la accusa frontalmente di aver fatto uso dell’ormone della crescita , comprandolo appositamente per lei…
Salta fuori di tutto : qualcuno tira fuori le foto di LA 1984 e quelle di Seul per evidenziare come il suo corpo sia cambiato, soprattutto a livello di mascella e mandibola, per molti esperti di lotta al doping un chiaro segnale dell’uso di quell’ormone.
Viene tirato in mezzo indirettamente anche il cattivone di turno, ossia Ben Johnson, sostenendo che la Federazione USA ha tramato nell’ombra per farlo beccare positivo, non accettando la figura di un Carl Lewis battuto da un incolto e balbuziente canadese di Jamaica, ed allo stesso tempo ha protetto tutti i suoi associati a partire dalla Griffith per impedire squalifiche a ripetizione.
In mezzo c’è lei : respinge sdegnosamente ogni accusa, mostrando tutti i controlli superati .
Con la prima competizione seria lontana 3 anni ( i mondiali di Tokyo 91) e la sensazione di essere odiata da tutti e tutte, a febbraio 1989 annuncia il ritiro.
Sfrutta intelligentemente la sua immagine affascinante e il sorriso dolce, guadagna milioni di dollari in svariate attività nel mondo dello showbitz , non parlando mai di atletica.
Ma nel 1996 in previsione delle Olimpiadi di Atlanta cade nella tentazione che frega tutti i grandi campioni : il ritorno.
Fortunatamente non ce la fa, anche se il suo obiettivo era il record del mondo dei 400 , il mitico 47.60 della Koch….
Il 21 settembre 1998 una notizia scuote il mondo : Flo Jo è volata via per sempre.
A 39 anni si corica a letto e non si sveglia più.
Al coroner viene posta la domanda che tutti hanno nel taccuino : c’era tracce di doping nel suo corpo?
L’ufficiale è chiaro : Flo Jo è morta per un violento attacco di epilessia che ha procurato le convulsioni fatali, ma scopre anche un tumore benigno al cervello, una sorta di angioma che le procurava spesso svenimenti improvvisi.
Flo Jo si porta via con se il dubbio, se tutto quello che abbiamo visto era vero o una gigantesca montatura.
Nessuno probabilmente ha la risposta : erano tempi bui rispetto alla lotta al doping e nella stessa federazione americana , nel corso degli anni, sono stati svelati comportamenti nebulosi, omertosi che nulla hanno da invidiare all’attuale situazione che vede la federazione russa cacciata dal Comitato Olimpico.
Ed in assenza di prove, si va ” pro reo”.
Flo Jo era uno spettacolo in pista ed è stata la femmina alfa per quando riguarda la ricerca di un aspetto sempre più attraente delle atlete, esaltando l’innegabile fascino di tantissime atlete che gareggiano anche ai giorni nostri.
I suoi tempi restano ancora distanti dai migliori tempi di oggi e questo un po’ preoccupa, ma agli atti restano le sue prestazioni favolose di quell’estate vissuta a velocità folle.
Rest in power Flo-Jo principessa triste!
fibo, tu sei un poeta. Io, un volgare zappaterra. Ma la poesia non può salvare il non salvabile. Mai beccata, come mai beccata la Koch in occasione del suo assurdo record. Marion Jones, fino a poco tempo fa la seconda all time, con una struttura più efficace almeno sui 200, non arrivò mai a battere il record. E poi saltò fuori che era piena di tutto e di più. Per la Griffith stravedevo quando era l'eterna seconda, un' atleta di classe e una donna attraente. Per me, parere personalissimo, è finita lì. Quella che è andata in pista dopo a polverizzare record con tempi maschili e quadricipiti da almeno 240 kg di squat era un cyborg con un po' delle sue fattezze. Ma nulla d'altro.
P.s. il discorso pro reo, come pure l'onus probandi sempre a carico dell'accusa, sono consuetudini nostrane. Nella giusrisprudenza anglosassone non sono affatto un principio inamovibile.
Tutti.
Hai mai nuotato con acqua a 29,1°C? Si suda in acqua, una cosa terribile. Dalla trasmissione ho appreso che il limite massimo per lo svolgimento delle prove è di 31 gradi.
No, non ho mai avuto questo privilegio, da noi l'acqua è quasi sempre bella ghiacciata.
Non ho ben compreso i motivi di questo "surriscaldamento", può essere dovuto alla scarsità di correnti nel mare giapponese, in particolare nella baia di gara?
Certamente è dovuto al fatto che il bacino è chiuso da murature su tre lati, altrimenti la temperatura oceanica sarebbe stata molto più bassa di quella dei tuoi mari. In generale, però, mi piacerebbe conoscere la differenza della temperatura media rispetto a Tokio 1964, che stimo essere stata inferiore di almeno 5 gradi rispetto a oggi.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) -fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) -...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)