[O.T.] ISLAM

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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#6451 Messaggio da dostum »

Blif ha scritto:
dostum ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:https://www.corriere.it/cronache/19_giu ... 5fe3.shtml

nei commenti c'è uno che accusa di voler silenziare la vicenda, cosa un pò curiosa visto che la notizia è stata pubblicata :-)
Anche qui il Latino veniva insegnato a frustate
Il Corano non serve a niente, ma insegna a ragionare.
Blif tu sì che hai sense of Humour
:amici: :amici: :amici:
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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#6452 Messaggio da dostum »

ET IN ARCADE EGO


Treviso, marocchino cerca di dare fuoco alla figlia perché veste all'occidentale

La ragazza, 15 anni, salvata dall'accendino che non ha funzionato. La madre si è rivolta a un consultorio e la famiglia è sotto protezione
16 giugno 2019
Treviso, marocchino cerca di dare fuoco alla figlia perché veste all'occidentale


Ha cosparso il corpo della figlia di benzina e ha tentato di darle fuoco, perché si vestiva troppo all'occidentale. È successo ad Arcade, in provincia di Treviso e la ragazza, 15 anni deve la vita al caso: l'accendino del padre, di origini marocchine e residente da anni in Italia, si è inceppato.

L'uomo è stato arrestato per maltrattamenti dopo che la madre della giovane si è rivolta ai servizi sociali denunciando l'episodio. Madre e figlia si trovano attualmente in un centro protetto.
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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#6453 Messaggio da dostum »

Come diceva il compianto Drugat ,Sesso & Droga sono le vere armi dell'occidente


Sesso e droga», morto a Londra il figlio di uno sceicco degli Emirati

Il 38enne, stilista, trovato cadavere nel suo lussuoso attico da 90 milioni nella City inglese, al termine di un party: in casa la polizia avrebbe trovato stupefacenti
«Sesso e droga», morto a Londra il figlio di uno sceicco degli Emirati


Un festino a base di sesso e droga: così, secondo The Sun, ha trovato la morte lunedì notte a Londra, nel suo lussuoso appartamento a Knightsbridge, Sheikh Khalid bin Sultan Al Qasimi: rampollo dello sceicco Sultan bin Muhammad Al Qasimi, tra gli uomini più ricchi e potenti degli Emirati Arabi Uniti, governatore della città di Sharjah dal 1972.


Secondo il tabloid britannico nell’abitazione - situata in un condominio di 12 piani con appartamenti che arrivano a costare anche 90 milioni - L'uomo, famoso anche per il suo marchio di moda, Qasimi, con cui ha anche sfilato alle settimane della moda a Parigi e a Londra e ha vestito alcune celebrità tra cui Lady Gaga e Cheryl Cole, avrebbe fatto abuso di sostanze stupefacenti durante un party tenuto nella sua residenza, dove sono state trovate ecstasy, eroina, funghi allucinogeni, cocaina e crack.

Tuttavia, è in corso un'indagine per confermare le cause della morte, in particolare se sia effettivamente legata all'uso di queste sostanze. Una fonte ha raccontato alla polizia che "apparentemente c'era stata una festa in cui alcuni ospiti si drogavano e facevano sesso". A tutti i suoi amici e ai membri del suo staff è stato chiesto di mantenere il silenzio sulla vicenda. Per il momento non sono stati effettuati arresti. Dopo i funerali, nel suo paese di origine, che ha lasciato all'età di 9 anni prima per studiare nella prestigiosa Tonbridge School a Kent e poi per seguire il suo sogno di diventare un esperto di moda e design, realizzato nel 2008 con il lancio del brand Qasimi Homme, saranno osservati tre giorni di lutto cittadino e bandiere a mezz'asta. Il padre, che governa Sharjah dal 1972, ha detto su Instagram che il figlio "è nelle mani di Dio". Una vera e propria tragedia per lo sceicco che ha già perso un figlio, il suo primogenito, per la droga. Era il 1999 e aveva solo 24 anni quando il ragazzo fu trovato senza vita nel bagno della sua abitazione a Grinstead, circondato da siringhe.
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GiarneseUmnberto
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Re: [O.T.] ISLAM

#6454 Messaggio da GiarneseUmnberto »

stamane ero alla piazzola di sosta del benzinaio,stavo facendo il pieno quando mi si avvicina uno di questi imam musulmani probabilmente,uno di quei tizi di colore,mi bussa al finestrino,giro la rotella e abbasso il finestrino e mi chiede che ora e,gli dico l'orario e poi dalla tasca caccia tre palline incelofanate e dice se voglio comprare,probabilmente era droga,gli dico che non faccio uso di sostanze ma ancora insiste e dall'altra mano caccia un panetto di hashish,a quel punto cerco di chiudere il finestrino ma questo continua ad infilarsi con le mani che cerca di propormi roba,inizia a gridare -volere comprare e roba buona volere volere?
A quel punto devo per forza chiamare le forze dell'ordine,appena vede che chiamo gli sbirri inizia a correre,a quel punto grido a mio cognato Albesilio che teneva la pompa in mano di fermare il marocchino,così mio cognato di colpo butta via la pompa di benzina che inizia a sputare da tutte le parti e si lancia addosso allo spacciatore,a quel punto corre il capo benzinaio che dall'interno del gabbiotto vede la benzina tutta sparpagliata tipo laghetto e inizia ad inveire contro mio cognato,gli si lancia addosso dandogli dei calci nel sedere.Mio cognato non poteva reagire perché teneva fermo il migrante e aspettava le forze dell'ordine. A quel punto sono dovuto scendere dal furgone con il crik e mi sono lanciato per far paura al benzinaio che continuava a menare mio cognato che quest'ultimo stava legando le mani e piedi dello spacciatore con dei nastri adesivi che utilizziamo per i pacchi di polistirolo.
Il benzinaio dopo aver capito la situazione che eravamo noi quelli dalla parte della ragione è rinsavito e si è scusato,dopo 15 minuti che tenevamo fermo il ragazzo marocchino è arrivata finalmente la pattuaglia dei carabinieri che ringrazio pubblicamente,so che ci leggono sempre soprattutto un mio carissimo amico carabiniere,al ragazzo sono stati trovati addosso 3 panetti di marjuana,5 palline di cocaina e varie pippette e un bilanciere,inoltre la somma di euro 9500 che poi si è scoperto che provenivano da un furto avvenuto 10 minuti prima ad una vecchietta davanti alle poste.Insomma la vecchietta ci ha raggiunti con il genero su un apecar,è scesa e ci ha ringraziati pubblicamente,non immaginavo potesse essere una situazione così ingarbugliata.Abbiamo fatto il nostro dovere dice il capo commissario dei carabinieri ma io ho risposto che oggigiorno fare il proprio dovere è sempre più raro ma soprattutto pericoloso.Il marocchino in tasca aveva anche un coltello da caccia,è stato solo grazie ad una grande prontezza di riflessi di mio cognato che è riuscito a mettere fuori gioco il marocchino prima che prendesse l'arma da taglio e la situazione degenerasse.
Nel pomeriggio passo dalla parrocchia di Don Pasqualino per spiegare anche a lui la situazione

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] ISLAM

#6455 Messaggio da cicciuzzo »

Era un po' che mancavano questi post che ti rendono personaggio credibile nelle varie discussioni :lol:
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] ISLAM

#6456 Messaggio da Salieri D'Amato »

Beh, un encomio dal capo commissario dei carabinieri credo sia una cosa più unica che rara. Anzi, ne sono sicuro.

Albesilio si conferma eroe intrepido e senza paura, un vero hunter bad niggers. Don Pasqualino dovrebbe scrivergli delle referenze per le stimmate.
La via più breve tra due cuori è il pene

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SoTTO di nove
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Re: [O.T.] ISLAM

#6457 Messaggio da SoTTO di nove »

Ma quanto cazzo prende la vecchietta di pensione!
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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dboon
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Re: [O.T.] ISLAM

#6458 Messaggio da dboon »

"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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dostum
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Re: [O.T.] ISLAM

#6459 Messaggio da dostum »

L'ORGIA DEL POTERE

Droga, auto d'oro, ereditiere in fuga: le vite inquiete dei rampolli del Golfo La Ferrari d’oro del principe saudita Turki Bin Abdullah per le strade di Londra



Tre giorni di lutto nazionale e bandiere a mezz’asta: così l’emirato di Sharjah, uno dei sette che compongono la federazione degli Emirati Arabi Uniti, piange il principe ereditario Khalid al Qasimi, morto lunedì a Londra a 39 anni in circostanze misteriose. Almeno ufficialmente: nel suo attico a Knightsbridge sono state trovate eroina, cocaina, funghi allucinogeni, crack, e dalle prime indagini della polizia emerge che era reduce da un festino. Nel 1999 era morto suo fratello Mohammed, maggiore di cinque anni e allora 24enne, per overdose, sempre a Londra. Lo scenario non è insolito. È nella capitale del Regno Unito che si svolge la seconda vita dei giovani miliardari del Golfo Persico: emiratini, sauditi, qatarini che quando arriva il caldo nella Penisola arabica volano a Londra, con auto di lusso al seguito (trasportate in aereo a 30 mila dollari a macchina) a vivere una vita di eccessi opposta a quella che le loro famiglie, regnanti di alcuni dei regimi islamici più conservatori al mondo, impongono ai sudditi in patria.

La prigione delle giovani Maktoum

Proprio in questi giorni un’altra vicenda getta uno squarcio inquietante sulle vite apparentemente dorate dei ricchissimi del Golfo: la fuga della principessa Haya, sesta moglie dell’emiro di Dubai scappata a Londra (con un bottino di 56 milioni di dollari) per rifarsi una vita lontana da Mohammed bin Rashid al Maktoum, primo ministro degli Emirati oltre che emiro di Dubai, che se in patria è celebrato come uno statista, un amante della poesia e un modernizzatore — a lui si deve la svolta cosmopolita di Dubai e molti degli edifici cittadini più noti, come il Burj al Khalifa— è dipinto dalle sue donne come un satrapo crudele. La fuga, infatti, che è riuscita alla 45enne Haya grazie alla mediazione di un diplomatico tedesco, era stata tentata prima, invano, anche da due figlie dell’emiro. Prima nel 2000, la maggiore, Shamsa: aveva 19 anni quando trovò un cancello aperto nella tenuta di famiglia nel Surrey e non pensò due volte a imboccarlo e guidare a rotta di collo più lontano che poteva. Fu trovata dagli uomini del padre, però, poche settimane dopo. Riportata in patria, fece otto anni di carcere e poi fu fatta interdire. Della sua storia parla la sorella Latifa, classe 1985, nell’agghiacciante video che aveva diffuso, nel 2018, prima di tentare la fuga: se state vedendo questi fotogrammi, diceva, vuol dire che mi hanno trovata, e che le cose per me si sono messe molto male. Aveva tentato di fuggire con l’aiuto di un’istruttrice di capoeira e di una spia francese, a bordo di una moto nautica e poi di una barca da sub. Gli uomini del padre, che lei nel suo video descrive come «violento, il male assoluto», l’hanno rimpatriata a forza. Ora, essendo «psichicamente vulnerabile», è praticamente ai domiciliari, sottoposta a cure psichiatriche, e di lei si sa pochissimo.

Principesse in fuga

Dello stile di vita delle figlie e delle mogli dei ricchissimi arabi favoleggia chiunque ci abbia a che fare. In un gustoso memoir intitolato Driving the Saudis (2012) l’americana Jayne Amelia Larson racconta i suoi giorni da autista privata a Los Angeles, al servizio di un gruppo di principesse saudite in vacanza. Per lei, aspirante attrice che faceva la chaffeur per arrotondare, le loro vite «pur recluse e confinate» erano favolose. «Entravano nei negozi più lussuosi e si limitavano a indicare vestiti e accessori: la servitù poi li pagava e li prendeva, e loro passavano al prossimo negozio. Una una volta mi vide mangiare una barretta. Le piaceva e ne comprò un migliaio, facendo pagare una sua assistente che tirò fuori un rotolo di banconote». I racconti di Larson nel suo libro sono pieni di glamour.
Eppure periodicamente una donna tenta di fuggire dalla «gabbia dorata» che è la ricchissima vita di corte delle giovani del Golfo. Nel 2014 quattro figlie femmine del re saudita Abdullah erano riuscite a contattare per telefono il New York Post, raccontando che il padre le teneva segregate ai domiciliari in quattro residenze diverse, impedendo loro di sposarsi, per vendetta contro la loro madre, da lui ripudiata. Quest’anno la figlia diciottenne di un governatore saudita, Rahaf Mohammed al-Qunun, è riuscita a scappare da una vacanza di famiglia in Kuwait e ora si trova in Canada. In Arabia Saudita sarebbe condannata a morte per apostasia, per avere rifiutato la religione e le nozze combinate previste per lei dal padre. Il precedente illustre che terrorizza le giovani saudite è la principessa Misha’al, giustiziata in piazza insieme al suo amante, che venne decapitato, nel 1978.

L’overdose dell’erede al trono di Dubai

La principessa Haya, le giovani Shamsa e Latifa: tutte e tre scappavano invece dallo stesso tiranno privato, il premier emiratino Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Tra i ventitré figli del capo del governo, Shamsa e Latifa non erano le sole a non passarsela benissimo. Rashid, già erede al trono, è morto nel 2015 a 33 anni per un attacco di cuore. Un attacco che subito un fiume inarrestabile di voci e fonti anonime — perlopiù ex membri della maltrattatissima servitù della famiglia Maktoum — mise in relazione con i suoi ripetuti soggiorni in rehab e al suo notorio abuso di cocaina e steroidi. Rashid, cavaliere e allevatore di cavalli competitivo quanto il padre Mohammed, aveva un’ossessione per la forma fisica. Nel 2008 la famiglia lo aveva eliminato dalla linea di successione: formalmente aveva un burnout da troppo lavoro, ma nella cerchia dei reali non c’era dubbio, era ricascato nella droga. Le voci che già circolavano in questo senso furono se possibile peggiorate nelle settimane di Wikileaks, nel 2010. Tra i documenti trapelati, una conversazione fra due alti funzionari inglesi rivelava che in un attacco di «rabbia da steroidi» — tra gli effetti collaterali dell’abuso di queste sostanze ci sono accessi di furia cieca — il pazzo Rashid avrebbe ucciso uno dei suoi assistenti con le proprie mani.

La movida segreta di Riyadh

I nastri di Wikileaks raccontavano anche di una «movida segreta» a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, che pretende dai sudditi condotte specchiatissime e poi è teatro di una vita notturna a base di alcolici, cocaina, hashish e legioni di prostitute — che per anni sono state reclutate in apposite spedizioni nei night di Damasco — accessibile solo ai reali e ai loro ospiti dagli altri Paesi del Golfo. Di questi eccessi si sa poco o nulla: e quello che viene fuori, magari documentato da video sui social, viene punito in modo esemplare. Fu arrestato, per esempio, nel 2017, il principe di basso rango — la famiglia reale saudita conta 15 mila membri viventi, ma sembra che solo 2 mila siano effettivamente potenti in patria e fuori — Saud bin Abdulaziz bin Musaed bin Saud bin Abdulaziz: aveva postato lui stesso una serie di video sui suoi account social in cui rompeva a pugni il naso a un suddito, allineava una ventina di bottiglie di whisky su un tavolo, puntava un fucile da assalto in faccia a un conoscente. La famiglia reale lo aveva fatto arrestare, e aveva pubblicato il video dell’arresto in lungo e in largo per dare un messaggio ai sudditi: non c’è pietà per chi sgarra. Andò meglio nel 2017 a un altro principe, l’allora 28enne Majed Abdulaziz Al-Saud: una ragazza sanguinante riuscì a scappare dalla sua villa a Beverly Hills e denunciò che lui l’aveva costretta a un rapporto orale. Spuntarono le denunce di altre cinque donne, relative alla stessa sera. Majed fu arrestato, ma la sua famiglia pagò la cauzione — 300 mila dollari — sull’unghia, e lo fece rimpatriare.




La movida sfrenata degli arabi a Londra

Nella capitale britannica — o negli Stati Uniti, soprattutto in California — non si nascondono invece gli eccessi dei giovani rampolli del Golfo. Negli aeroporti londinesi sbarcano più o meno una volta l’anno aerei che trasportano automobili di lusso placcate oro, o rivestite di loghi come Louis Vuitton: i «rich kids of Dubai» — o del Qatar, o dell’Arabia Saudita — le portano con sé, come un lussuoso corredo, quando per sfuggire alla calura estiva si trasferiscono a Londra. Ne aveva una dotazione del valore di un milione di dollari, per esempio, il principe saudita Turki Bin Abdullah, poi arrestato per corruzione. A bordo della sua Ferrari gialla, anch’essa spedita per via aerea, viaggiava invece il qatarino principe Khalid bin Hamad al-Thani, classe 1980, quando nel 2015 fu arrestato a Beverly Hills per una gara clandestina con una Porsche, finita con un motore fuso e per fortuna nessuna vittima. Il vizio delle corse clandestine rispunta qua e là nelle cronache: nel 2015, a Sloane Street, nel centro di Londra, un pensionato è stato costretto a risarcire con 60 mila sterline un arcimiliardario arabo per avergli rigato il Suv in segno di protesta. Infastidito dal rumore aveva chiamato la polizia, ma i giovani arabi a bordo dei loro bolidi non si erano fermati nemmeno con l’arrivo delle volanti.




Mappa di Londra per arabi straricchi

Il Dorchester, il Claridge’s, il Berkeley, il Connaught: sono tra gli hotel di lusso preferiti dagli arabi in trasferta, che dopo la fine del Ramadan ne prendono in affitto anche interi piani, sistemandovi il loro staff (e pagando il conto: solo nel 2013 la principessa saudita Maha Al-Sudairi «dimenticò» di saldare i dovuti 7 milioni di euro all’hotel parigino Shangri-La, per cinque mesi di permanenza suoi e della sua corte). E la massima riservatezza garantita da questi servizi di ultralusso consente loro di tirare il fiato rispetto allo stile di vita più severo che sono costretti a mantenere a casa. È stata la suite di un albergo di lusso, il famoso Dorchester Hotel, a fare da sfondo nel 2015 a un’altra morte «misteriosa» per arresto cardiaco: quella del sultano del Kuwait Aldabbous, morto a 38 anni nella sua stanza dopo quella che i tabloid inglesi definirono subito «un’abbuffata di cocaina». Anche di lui — come di Rashid Maktoub e Khalid Qasimi — online si trova poco. Non solo sulle circostanze della loro morte: anche le loro fotografie, tranne quelle ufficiali, e i resoconti non agiografici delle loro vite sono periodicamente rimossi dal web, racconta un articolo del magazine americano The Daily Beast. Meno è evidente la differenza fra la morale pubblica dei severi stati del Golfo e la vita privata dei loro rampolli, meglio è. Il mondo riesce solo a ricostruirla per frammenti, per leaks, o attraverso gli sporadici e tragici fatti di cronaca che ne fanno parte. Il mondo ci si sta abituando.
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Re: [O.T.] ISLAM

#6460 Messaggio da Wes »

dostum ha scritto:L'ORGIA DEL POTERE
Costa-Gravas ci farebbe un gran film...

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Kowalski
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Re: [O.T.] ISLAM

#6461 Messaggio da Kowalski »

GiarneseUmnberto ha scritto:stamane ero alla piazzola di sosta del benzinaio,stavo facendo il pieno quando mi si avvicina uno di questi imam musulmani probabilmente,uno di quei tizi di colore,mi bussa al finestrino,giro la rotella e abbasso il finestrino e mi chiede che ora e,gli dico l'orario e poi dalla tasca caccia tre palline incelofanate e dice se voglio comprare,probabilmente era droga,gli dico che non faccio uso di sostanze ma ancora insiste e dall'altra mano caccia un panetto di hashish,a quel punto cerco di chiudere il finestrino ma questo continua ad infilarsi con le mani che cerca di propormi roba,inizia a gridare -volere comprare e roba buona volere volere?
A quel punto devo per forza chiamare le forze dell'ordine,appena vede che chiamo gli sbirri inizia a correre,a quel punto grido a mio cognato Albesilio che teneva la pompa in mano di fermare il marocchino,così mio cognato di colpo butta via la pompa di benzina che inizia a sputare da tutte le parti e si lancia addosso allo spacciatore,a quel punto corre il capo benzinaio che dall'interno del gabbiotto vede la benzina tutta sparpagliata tipo laghetto e inizia ad inveire contro mio cognato,gli si lancia addosso dandogli dei calci nel sedere.Mio cognato non poteva reagire perché teneva fermo il migrante e aspettava le forze dell'ordine. A quel punto sono dovuto scendere dal furgone con il crik e mi sono lanciato per far paura al benzinaio che continuava a menare mio cognato che quest'ultimo stava legando le mani e piedi dello spacciatore con dei nastri adesivi che utilizziamo per i pacchi di polistirolo.
Il benzinaio dopo aver capito la situazione che eravamo noi quelli dalla parte della ragione è rinsavito e si è scusato,dopo 15 minuti che tenevamo fermo il ragazzo marocchino è arrivata finalmente la pattuaglia dei carabinieri che ringrazio pubblicamente,so che ci leggono sempre soprattutto un mio carissimo amico carabiniere,al ragazzo sono stati trovati addosso 3 panetti di marjuana,5 palline di cocaina e varie pippette e un bilanciere,inoltre la somma di euro 9500 che poi si è scoperto che provenivano da un furto avvenuto 10 minuti prima ad una vecchietta davanti alle poste.Insomma la vecchietta ci ha raggiunti con il genero su un apecar,è scesa e ci ha ringraziati pubblicamente,non immaginavo potesse essere una situazione così ingarbugliata.Abbiamo fatto il nostro dovere dice il capo commissario dei carabinieri ma io ho risposto che oggigiorno fare il proprio dovere è sempre più raro ma soprattutto pericoloso.Il marocchino in tasca aveva anche un coltello da caccia,è stato solo grazie ad una grande prontezza di riflessi di mio cognato che è riuscito a mettere fuori gioco il marocchino prima che prendesse l'arma da taglio e la situazione degenerasse.
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Alla fiera dell'est un Umnberto picchiò un benzinaio che picchiava un Arbesilio che picchiava un marocchino che un po' di droga voleva spacciar...

Incredibile come da quelle parti si usino pistole della benzina che continuano a erogare anche se lasci la leva sull'impungatura. Grazie per l'ennesimo spaccato di vita reale.

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] ISLAM

#6462 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma quale pompa! La cosa incredibile è che questo, dopo aver appena rapinato 9.500 euro, cerchi di arrotondare il guadagno della giornata vendendo un po' di roba, facendoci capire l'ingordigia e l'avidità smisurata che hanno queste particolari etnie. Hanno si il ritmo nel sangue, ma quello del rubbbare! 8)
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Re: [O.T.] ISLAM

#6463 Messaggio da dboon »

Urla "'Allah Akbar" e aggredisce i
passanti a Casalecchio

http://www.bolognatoday.it/cronaca/casa ... akbar.html
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Re: [O.T.] ISLAM

#6464 Messaggio da pan »

cicciuzzo ha scritto:Era un po' che mancavano questi post che ti rendono personaggio credibile nelle varie discussioni :lol:
Quando gira la rotella per abbassare il finestrino sono stato colto da riso convulsivo che mi ha impedito di proseguire. :lol:
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] ISLAM

#6465 Messaggio da dboon »

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