GeishaBalls ha scritto: ↑09/06/2022, 18:20
Sotto, “esportare a sua volta” stai pensando alle risorse che hanno loro o quelle che hanno preso nei territori occupati in Ucraina?
Non so cosa impedisce alla Russia di esportare il suo grano verso i paesi che lo richiedono. Non sembra una situazione che ha causato l’occidente e che ora deve rimuovere. Non mi pare che ci sia blocco navale sulle navi russe, ne sanzioni o violenza verso chi compra grano russo. Però se la Russia la mette su questo piano dovremmo accettare.
Interpreto: la Russia ha fatto un blocco navale per causare la crisi alimentare e per evitare guai peggiori il mondo dovrebbe accogliere richieste che non c’entrano con il tema alimentare. Insomma meglio pagare il riscatto che far morire gli ostaggi. È un’opinione legittima, come italiani abbiamo lunga tradizione di pagamento a ricattatori
Le loro e quelle dei territori occupati.
Chi ha seguito l'occidente sulle sanzioni non può comprare dalla Russia. e chi non segue le sanzioni non è visto di buon occhio. Insomma NOI come Italia ad oggi non compriamo grano russo, non solo quello "rubato". Così tanti altri.
La Russia, che bleffi o meni vedremo, sta chiedendo di vendere liberamente il suo grano ed è quello che auspica anche l'Onu per risolvere il problema.
P.s. Il blocco del grano dipende dal fatto che c'è una guerra e che i porti sono inutilizzabili. Anche perchè minati dagli stessi ucraini. (che hanno paura a sminarli perchè poi risulterebbe vulnerabili).
Quindi tecnicamente è una conseguenza della guerra (che la Russia cerca di sfruttare per allentare le sue di sanzioni) non un blocco navale come immagini te.
Ergo il problema è risolvibile se ci si accorda e l'esempio del riscatto non c'entra nulla. Anche perchè quello che chiami riscatto lo paghiamo per "noi" comprando il gas mentre non ci interessa pagarlo per altri (per sbloccare il grano).
Anche i Russi potrebbero dirti che per vedersi togliere le sanzioni (che peggiorano la vita dei loro cittadini) devono cedere ad un nostro ricatto.
Ma si può continuare all'infinito con i sofismi.
La domanda è semplice. Siamo disposti a rinunciare a qualcosa per evitare quella che NOI chiamiamo catastrofe umanitaria?
Non mi pare, visto che, oltre a non cercare un accordo, non accettiamo nemmeno il grano rubato che è "sulla tavola". (a cui potresti rinunciare solo se hai una alternativa. Ma fino a che l'alternativa non ce l'hanno i paesi poveri noi possiamo pure continuare a fare i moralisti e rinunciarvi).
P.p.s. Manda una lettera a Gutierrez per chiedergli cosa intende per "esportare a sua volta". e se è così importante, nel tentativo di evitare una crisi umanitaria, chi sia il legittimo proprietario del grano.
Boh, mi pare di sognare.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi