[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
Parakarro
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 13538
Iscritto il: 04/02/2008, 11:27
Località: Mi sono perso da anni

#7381 Messaggio da Parakarro »

http://www.youtube.com/watch?v=nCPRw6E5 ... re=related

Ferrara: "se oggi prendete IL GIORNALE di MARIO GIORDANO e prendete il testo pubblicato dell'autodifesa di BERLUSCONI contenuta nel libro di BRUNO VESPA, uno dice...ma ha assolutamente ragione lui..."

MA VAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!? se prendo il testo dell'autodifesa sembra cha abbia ragione chi si difende?!

Ma che bel quadretto ha dipinto Ferrara

Avatar utente
jhonnybuccia
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 6603
Iscritto il: 28/07/2007, 18:37

#7382 Messaggio da jhonnybuccia »

ferrara servo fedele.

umanamente incommentabile.
incerto al 76%.

Avatar utente
Helmut
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 11720
Iscritto il: 05/11/2002, 1:00
Località: Estremo Nordest

#7383 Messaggio da Helmut »

Parakarro ha scritto:... positivo perchè portano capitali, negativo perchè spostano la produzione... e così fanculo all'industrializzata padania
Non è sempre così, caro Parakarro...ci sono significativi casi di aziende tedesche e svizzere (p.e. la Knauf, le prima che mi viene in mente) che comprano e lasciano la produzione nel Norditalia proprio perchè il costo del lavoro è inferiore...

...non è una novità  che gli stipendi italiani sono tra i più convenienti per le imprese...grazie alla Sacra Trimurti Cigiellecisluil...!!! :blankstare:
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

Avatar utente
sonny
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1838
Iscritto il: 21/11/2005, 14:29
Località: South of heaven

#7384 Messaggio da sonny »

Niente di nuovo, quelle ragazze che partecipano a quelle feste sono prostitute stipendiate appositamente

I misteri, i sospetti e le intercettazioni dell'inchiesta di Bari
Un imprenditore pugliese al telefono parla di feste con le ragazze dal premier

*
NOTIZIE CORRELATE
*
Zappadu e gli scatti di Villa Certosa. «Ho 5.000 foto, alcune usciranno presto» (12 giugno 2009)
*
Le foto di Villa Certosa online su «El Pais» (5 giugno 2009)

Silvio Berlusconi (Lapresse)
Silvio Berlusconi (Lapresse)
Appalti nel settore della sanità  concessi in cambio di mazzette. Sarebbe questa l'inchiesta che agita e rafforza l'idea del «complotto» nell'entourage del presidente del Consiglio. Nel corso dell'indagine sarebbero state infatti intercettate conversazioni che riguardano alcune feste organizzate a palazzo Grazioli e a Villa Certosa. E i personaggi coinvolti avrebbero fatto cenno al versamento di soldi alle ragazze invitate a partecipare a queste occasioni mondane. Gli accertamenti su questo fronte sono appena all'inizio, ma le voci corrono velocemente.

Dunque non si esclude che possa essere proprio questa la «scossa al gover­no» della quale ha parlato domenica scorsa Massimo D'Alema per invitare l'op­posizione «a tenersi pron­ta». Del resto due giorni fa era stato lo stesso ministro per i Rapporti con le Regio­ni, Raffaele Fitto, pugliese doc, a chiedere con una di­chiarazione pubblica a qua­li informazioni avesse avu­to accesso D'Alema, paven­tando così il sospetto che si riferisse proprio ad un'in­dagine condotta a Bari. Gli accertamenti sono stati avviati qualche mese fa e riguardano l'attività  di un'azienda, la Tecnohospi­tal che si occupa - come è ben evidenziato anche nel suo sito internet - di «tec­nologie ospedaliere». A gui­darla sono due fratelli, Giampaolo e Claudio Taran­tini, che qui in città  sono molto conosciuti. Impren­ditori che nel giro di pochi anni hanno fatto crescere la propria azienda fino ad ottenere numerose com­messe.

Ed è proprio su que­sto che gli ufficiali della Guardia di Finanza hanno cominciato a svolgere veri­fiche. L'obiettivo è quello di stabilire se la ditta sia sta­ta favorita negli appalti, da qui l'ipotesi investigativa di corruzione. Giampaolo è noto anche a Porto Rotondo, dove tra­scorre le estati in una splen­dida dimora che si trova non troppo distante da Vil­la Certosa. Con Silvio Berlu­sconi avrebbe avuto rap­porti nel corso degli anni. E sarebbe proprio lui ad avere parlato, durante alcu­ni colloqui telefonici, delle feste alle quali era stato in­vitato dal premier. In particolare sarebbero stati captati diversi contat­ti con ragazze che veniva­no invitate a recarsi nelle residenze di Berlusconi per partecipare a questi eventi.

A suscitare l'interesse dei magistrati è stato il riferi­mento al versamento di sol­di alle donne che accettava­no di partecipare. Bisogna infatti verificare se si tratti di una millanteria o se inve­ce possano esserci stati epi­sodi di induzione alla pro­stituzione. Gli accertamen­ti su questo aspetto dell'in­chiesta sono appena all'ini­zio. Si parla di alcune ragaz­ze che sarebbero state con­vocate in Procura come per­sone informate sui fatti, ma nulla si sa sull'esito di questi interrogatori. Si tratta comunque di una inchiesta destinata a far rumore e infatti dopo la sortita di Massimo D'Ale­ma si sono rincorse voci e indiscrezioni sulla possibi­lità  che l'indagine potesse avere sviluppi immediati. Un'inchiesta che peró ali­menta i sospetti denunciati dal Cavaliere in questi gior­ni di tentativi giudiziari di indebolirlo.
Satan is your Lord

Avatar utente
donegal
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 11750
Iscritto il: 03/07/2002, 2:00
Località: Torino, neh !
Contatta:

#7385 Messaggio da donegal »

Parakarro ha scritto: Vorrei conoscere chi legge un libro scritto da Giordano :o
Poco tempo fa, ho provato a leggere una sua prefazione ad un libro sul Toro (io e il querulo piccoletto siamo entrambi tifosi granata)
Alla quinta riga, mi è quasi venuta voglia di diventare dell'altra squadra di Torino.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza

Avatar utente
lone wolf
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3931
Iscritto il: 16/04/2008, 9:08
Località: dove nacque la Pia

#7386 Messaggio da lone wolf »

gianni e pinotto ha scritto:c'è modo di avere il video di quel fregnone di colombo?
su youtube non c'è nulla
Non c'è ancora quello che cerchi, ma ti puoi rifare con questo in cui, tra l'altro, si puó ammirare una Prestigiacomo in gran spolvero....
http://www.youtube.com/watch?v=3QWBzgEuU2Y

:lol: :lol: :lol:

A chi avesse tempo consiglio di dare una spulciata ai commenti...qui una piccola antologia:

ArikIkirA (1 sett. fa) "Fa schifo sta femmina... dopo che se l'è chiavata Il Re D'Italia, avra l'utero infognato! "

ricimuo (2 sett. fa) "Che gnoccona !!!! "

MrGinettolo (3 sett. fa) "cazzo se me la farei....le leccherei il culo alla grande.... (e davvero....così per unire il dilettevole all'utile....ahahahahahahahaha h)"

picpocarmy (3 sett. fa) "Hai ragione è una gran bella puttana...la porterei ad un technival a la drogherei a manetta per poi incularla a sangue nel bosco "

Honestoxxx (9 mesi fa) "Ha degli occhi estremamente poco intelligenti la Prestigiacomo...se la Carfagna ha dovuto succhiarlo per diventare ministro questa con un'espressione tanto stupida come minimo si sarà  pure fatta sconsacrare la vescica per arrivare al governo."

:o :lol: :DDD
Ultima modifica di lone wolf il 17/06/2009, 9:41, modificato 2 volte in totale.
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"

"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)

Avatar utente
sonny
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1838
Iscritto il: 21/11/2005, 14:29
Località: South of heaven

#7387 Messaggio da sonny »

è favoreggiamento alla prostituzione
Satan is your Lord

Avatar utente
Parakarro
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 13538
Iscritto il: 04/02/2008, 11:27
Località: Mi sono perso da anni

#7388 Messaggio da Parakarro »

Helmut ha scritto:
Parakarro ha scritto:... positivo perchè portano capitali, negativo perchè spostano la produzione... e così fanculo all'industrializzata padania
Non è sempre così, caro Parakarro...ci sono significativi casi di aziende tedesche e svizzere (p.e. la Knauf, le prima che mi viene in mente) che comprano e lasciano la produzione nel Norditalia proprio perchè il costo del lavoro è inferiore...

...non è una novità  che gli stipendi italiani sono tra i più convenienti per le imprese...grazie alla Sacra Trimurti Cigiellecisluil...!!! :blankstare:
tesi interessante

Prof.Fontecedro
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2474
Iscritto il: 07/11/2007, 23:23

#7389 Messaggio da Prof.Fontecedro »

http://www.paolobarnard.info/intervento ... php?id=116
--------------------------------------------------------------------------------
Il Times e Berlusconi: macché Noemi


Che il Times di Londra arrivi a scrivere un editoriale dove chiama il capo di governo di un Paese europeo "clown" e "buffone sciovinista", e ciò solo per motivi di indignazione politica, lo lascio credere ai giornalisti, ma noi persone raziocinanti dobbiamo andare oltre. Un quotidiano della portata del Times, storico bastione del conservatorismo mondiale, voce internazionale dei Consigli di Amministrazione più potenti del pianeta, non si muove così violentemente per così poco (Noemi e festini), né è pensabile che abbiano scoperto solo oggi che Silvio Berlusconi alla guida del G8 è come un orango alla guida di un pullman. La scusante ufficiale per quell'editoriale di fuoco ai danni del Cavaliere è un insulto all'intelligenza. Rattrista, ma non stupisce, che in Italia nessuno dei paludati opinionisti pro o anti ci stia pensando.

Il motivo è altro, non v'è dubbio, ed è assai più importante. Per farvi capire, cito la caduta dal potere del dittatore indonesiano Suharto nel 1998. Uno dei peggiori assassini di massa del XX secolo, nulla da invidiare a Hitler per numero di morti, era il cocco di mamma degli USA e della Gran Bretagna, media inclusi, che lo adoravano perché obbediva puntigliosamente a ogni diktat dell'establishment economico neoliberale d'Occidente e soddisfaceva ogni sua voracità di profitto, naturalmente a scapito dell'esistenza di milioni di disgraziati suoi connazionali. Nel 1997 Suharto fece l'errore delle sua vita: disobbedì al Tesoro americano (leggi Fondo Monetario Internazionale), una sola volta. L'allora Segretario di Stato di Clinton, Madeleine Albright, gli disse due parole secche. Fine di Suharto.

Torno in Italia. Io sono convinto che lo stesso meccanismo sia in opera col nostro capo di governo. Deve aver fatto qualcosa di non gradito a chi oltrefrontiera aveva scommesso su di lui. Forse non gli sta obbedendo, da troppo tempo, e la corda si è spezzata, dunque l'attacco del Times. C'è un'ipotesi ragionata (e qui documentata) che vale la pena considerare e ve la propongo come riflessione. Naturalmente, seguendo lo schema Suharto, per l'establishment degli investitori internazionali non è altrettanto facile sbarazzarsi di Berlusconi. Un dittatore al tuo soldo lo sciacqui giù dal lavandino con relativa semplicità , basta chiudere i rubinetti che lo foraggiano. Per un leader democraticamente eletto le cose sono molto più complesse. Di mezzo c'è la sua gente (noi) che ahimè lo vota, e continua a votarlo. In quei casi la strategia è altra, e nel mondo anglosassone si chiama ‘character assassination'. Lo si dipinge sui maggiori media compiacenti come uno scandaloso incapace, si fanno cordate con alcuni media dell'opposizione interna, e si spera che in tal modo egli ne riceva un danno elettorale. Ma soprattutto gli si manda un messaggio, chissà mai che non si ravveda. Purtroppo per i manovratori, in questo caso hanno a che fare con gli italiani, e questo non l'avevano previsto. Ma continuiamo.

Berlusconi entrò sulla scena politica come il tipico Liberista economico (Liberal Economics), colui cioè che invoca privatizzazioni a raffica, tagli fiscali ai ricchi, botte ai sindacati, flessibilità ultras per i lavoratori, riduzione del ruolo del governo, deregulation selvaggia, socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. Nelle Corporate Boards della City di Londra come a Bruxelles fu un giubilo unico. Era il 1994, Tangentopoli aveva appena eliminato quella fastidiosa classe politica così statalista, popolana, centralista, che non piaceva affatto alla classe dei neoliberisti rampanti di Londra e Washington. L'ipotesi che Tangentopoli sia stata teleguidata dall'esterno proprio per far strada alla Liberal Economics sul modello Thatcher/Reagan, non è cospirazionismo da Internet; ne discussi molto seriamente una sera con l'ex magistrato del pool Gherardo Colombo, che già ne sapeva qualcosa. Torniamo al '94. Dopo pochi mesi fu chiaro che l'uomo di Arcore era tutto meno che un purista del mercato. Prima cosa, nella sua compagine di governo troneggiavano (ancora oggi) partiti simil-nazionalisti con legami molto radicati con le classi medio-basse, e avversi al concetto di leadership finanziaria sovranazionale incontrastata. Secondo, e ancor più cruciale, Berlusconi non dava segno di voler trasformare la ricca Italia in una trincea del capitalismo speculativo d'assalto, col minor numero di regole possibili, e paradiso degli investitori selvaggi. E mai lo ha fatto. L'Italia dei tre mandati del Cavaliere rimane ancora oggi un Paese tradizionalista nel Capitale, nelle banche, zeppo di zavorre statali, poco profittevole (questo fra parentesi ci ha salvato dal crack finanziario USA, ma agli investitori frega nulla di noi cittadini e dei nostri risparmi, nda). L'ipotesi è dunque che nella stanza dei bottoni i famelici Padroni del Vapore si siano spazientiti dopo anni di frustrazione dei loro piani per l'Italia, ergo l'attacco del Times. Vediamo i fatti.

Siamo nel 2004, la prestigiosa e influente fondazione di destra neoliberale Stockholm Network di Londra pubblica un rapporto dove si legge "Alberto Mingardi e Carlo Stagnaro (due teorici ultra Liberisti italiani, nda) sono delusi dalla differenza fra la retorica del Libero Mercato di Silvio Berlusconi e la sua reale capacità di fornire le tangibili riforme dell'ostinata burocrazia statale italiana" (1). Parole che trovano eco su decine di pubblicazioni della destra economica europea, sigle troppo oscure per questo contesto, ma tutte improntate a un senso di delusione verso le politiche economiche di Silvio. Passano due anni e il noto Economist (che non è quel bastione di progressismo che alcuni sciocchi qui pensano, nda) scrive: "L'Italia necessita urgentemente di riforme radicali, ma la coalizione di Berlusconi, che in teoria doveva essere dedita al Liberismo economico, ha fatto quasi nulla nei suoi 5 anni al governo" (2). Da notare che siamo nel 2006, a poco dall'avvento del governo Prodi, che riceverà in quegli anni il plauso di una ridda di fanatici del Libero Mercato, come il Fondo Monetario Internazionale, e il motivo c'è: Prodi alla Commissione Europea fu uno dei falchi del Liberismo economico, e nella stanza dei bottoni sapevano bene a quel punto che per ottenere le radicali riforme del lavoro e della finanza, in Italia era sui dalemiani che bisognava puntare, visti i tentennamenti di Silvio. Dopo pochi giorni esce il tedesco Der Spiegel: "L'amministrazione Berlusconi non ha mai mantenuto le promesse di taglio alle tasse, ulteriori privatizzazioni, e riforme strutturali necessarie per aumentare la competitività e privare le burocrazie del potere". (3)
Dopo pochissimo dall'elezione di Prodi, l'università di Harvard negli USA indice un seminario ultra neoliberal sull'economia italiana, presente anche Gianfranco Pasquino (ops!). Nella pubblicazione degli atti si leggono le parole di Alberto Alesina, professore ‘Nathaniel Ropes' di politica economica nel prestigioso ateneo, che dopo aver ricordato i compiti futuri del bravo Prodi, dice: "L'Italia ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato con riforme economiche neoliberali... fra cui ridurre le tasse, tagli all'impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi, e rendere più facili i licenziamenti". (4) Cioè una pessima pagella, a suo dire, dei precedenti anni di Berlusconi, che anche l'Economist continuava a definire "assai scarsi di riforme delle insostenibili pensioni e dell'inflessibile (sic) mercato del lavoro", da parte di un leader "mai veramente interessato alle riforme" (5). Il fuoco di sbarramento contro il ‘disobbediente' Cavaliere è a questo punto massiccio. Le bordate arrivano anche dagli USA, e proprio guarda caso allo scadere del breve mandato Prodi. Il Wall Street Journal, voce dei falchi fra i falchi della finanza di destra, scrive a pochi giorni dalle elezioni del 2008 che "Berlusconi ci ha deluso in economia durante il suo ultimo mandato". La vicenda Alitalia sta infuriando, cioè, sta infuriando gli investitori esteri assetati di affari sul cadavere della nostra linea aerea, mentre Berlusconi osa ipotizzare una cordata italiana per il salvataggio. Scrive il WSJ: "Berlusconi la scorsa settimana se n'è uscito contro la vendita di Alitalia, e questo è un segnale di mancanza di dedizione alle riforme".... "Air France-KLM volevano garanzie che i sindacati e i politici non bloccassero le dolorose ristrutturazioni (per i lavoratori, nda)" E dopo due righe di plauso per il compiacente Veltroni, il quotidiano dà l'affondo: "Berlusconi aveva promesso tagli alle tasse, riforme del mercato del lavoro e liberalizzazioni, ma ha fallito in tutto... Egli si è rivelato più un nemico corporativo del Libero Mercato che un Liberista economico disposto a fare ciò che è necessario" (6)

Alitalia non va giù agli investitori internazionali, e infatti non poteva mancare la regina dei loro quotidiani, il Financial Times, che tenta nel settembre del 2008 di mandare un richiamo all'insubordinato Cavaliere, suggerendogli di "... seguire l'esempio della Thatcher, e di sfidare i sindacati a scoprire le carte, così da far scoppiare l'ascesso (sic) di 30 anni di relazioni sindacali italiane irresponsabili e dannose" (7). E ancora: "Nonostante la sua immagine da imprenditore neoliberale, Berlusconi, dicono i critici, si trova a suo agio a fare il dirigista statale, con l'Alitalia in primis. La compagnia viene consegnata a un gruppo italiano e sottratta ai compratori stranieri" (8) E che il Financial Times avesse anch'egli dichiarato una guerra permanente a Berlusconi, anche se con metodi decisamente più ortodossi di quelli del Times, lo dimostra quanto ha scritto poche settimane fa, con toni sprezzanti: "Il suo primo governo nel 1994 non ha combinato nulla. I suoi cinque anni al potere dal 2001 al 2006 sono stati noti per aver fallito di nuovo nell'introdurre in Italia le riforme Liberiste così essenziali al Paese per essere competitivo nell'eurozona" (9).

Ricordo a questo punto, per chi si fosse perso, che questo coro martellante che pronuncia sempre le parole magiche ‘riforme' e ‘Liberismo', altro non chiede se non la solita ricetta precedentemente descritta: privatizzazioni a raffica, tagli fiscali ai ricchi, botte ai sindacati, flessibilità ultras per i lavoratori, riduzione del ruolo del governo, deregulation selvaggia, socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti (come peraltro leggibile nelle dichiarazioni riportate). La ricetta, cioè, che di noi persone e del nostro sangue versato se ne fotte, e che pretende solo una cosa: Unlimited Corporate Profits. Ne è un esempio brillante una delle raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale (leggi il Tesoro USA) fatte all'Italia allo scadere del 2008, altro rimbrotto al Cavaliere. E' profferta con un linguaggio omeopatico, ma la si può leggere fra le righe: "Gli autori apprezzano in Italia gli sforzi per diminuire la disoccupazione (nota dell'autore: si preoccupano dei nostri senza lavoro?). Gli autori incoraggiano una seconda tornata di riforme del mercato del lavoro, per rafforzare il legame fra redditi e produttività (nda: vale a dire il valore e la qualità di vita della persona misurato unicamente in termini di contributo al profitto altrui). Gli stipendi devono adeguarsi alle differenze regionali (nda: gabbie salariali, su cui il FMI insiste da tempo), il lavoro a tempo indeterminato deve essere più flessibile (nda: già praticamente non più in offerta, qui si chiede che sostanzialmente scompaia), in tandem con una rete di ammortizzatori sociali maggiorati (nda: ci risiamo, socializzare i danni e privatizzare i profitti, cioè lo Stato paga per la disperazione dei lavoratori, le aziende licenziano e si ri-quotano in borsa)." (10) Questa abiezione sociale è ciò che realmente si cela dietro alla parola ‘riformismo' (Rutelli, Prodi e D'Alema + seguaci prendano nota).

Ma torniamo a Silvio Berlusconi. L'ultimo avvertimento gli giunge proprio dal Times il 7 maggio 2009, e in toni inequivocabili: "Nei suoi due maggiori mandati Berlusconi ha fallito nelle riforme così disperatamente urgenti in Italia... La UE e l'OECD continuamente rivelano l'eccessiva regolamentazione del business (in Italia, nda)... I lavoratori statali rimangono protetti... e le sue sbandierate riforme del sistema pensionistico sono state minimali... le tasse rimangono alte, e la resistenza del suo governo a tagliare la spesa pubblica è enorme" (11).

Tre settimane dopo, il possente quotidiano britannico perderà di colpo la sua celebrata compostezza dopo 224 anni, e dalle sue pagine partirà un attacco sgangherato e volgare a Silvio Berlusconi. Vi si leggerà che è "un clown", "un buffone sciovinista", un playboy patetico, la cui performance con le signorine e nei confronti degli italiani curiosi della vicenda Noemi è inaccettabile, per il bene della democrazia e del mondo intero. Certo, come no.

E così, di nuovo, l'Italia antagonista di sinistra si è fatta infinocchiare degli isterismi dei D'Avanzo, Travaglio e Santoro, Grillo e compagnia, ha di nuovo eletto a suo paladino l'ennesimo baraccone di destra neoliberale (dopo Freedom House), e insiste nell'ignorare che ciò che gli sta corrompendo la vita non è il lodo Alfano, o Emilio Fede, né il burattino Berlusconi, ma sua maestà Il Burattinaio, leggi Liberal Economics and Corporate Power. Eppure Clinton ce l'aveva detto: "It's the economy, stupid".


Nota a margine per l'Egregio direttore del Times:

"Sir, non mi risulta che negli anni cha vanno dal 1997 al 2007 il Suo giornale abbia mai usato termini così aggressivi per Mr Tony Blair, PM, mentre si rendeva corresponsabile di crimini contro l'umanità (Turchia, Timor, Ex Yugoslavia, Iraq, Palestina, Afghanistan...) e di alto tradimento della patria mandando a morire truppe britanniche su basi mendaci, oltre ad aver ridotto le classi disagiate della Gran Bretagna a livelli di povertà "pre-Vittoriana" (The Guardian), tanto che l'organizzazione Medecins du Monde ha dovuto aprire delle tende-cliniche di strada in diverse periferie urbane britanniche. Gradirei una spiegazione, Sincerely Yours, Paolo Barnard"

Note:

1) Stockholm Network, THE STATE OF THE UNION: MARKET-ORIENTED REFORM IN THE EU IN 2004
2) The Economist 7/01/2006
3) Der Spiegel 30/01/2006
4) April 20, 2006, Harvard Gazette
5) The Economist, Apr 3rd 2008
6) WSJ MARCH 25, 2008
7) Financial Times, Sep 22 2008
8) FT, October 18 2008
9) FT, May 28 2009
10) INTERNATIONAL MONETARY FUND ITALY: Staff Report for the 2008 Article IV Consultation. Prepared by Staff Representatives for the 2008 Consultation with Italy. January 7, 2009
11) The Times, 07 May 2009
----------------------------------------------------------------------------

sarei molto interessato al parere di Helmut e Zio (e degli altri).......soprattutto per la prima parte dell'articol

Avatar utente
Blif
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 13791
Iscritto il: 22/02/2009, 23:09
Località: Ego sum ubi sum

#7390 Messaggio da Blif »

Parakarro ha scritto:grande paese culturale il nostro...ieri presentati due libri con la benedizione del governo...erano presenti due ministri...tra cui la mittttica Marystar... uno è scritto dal vicedirettore di Panorama...l'altro dal direttore de Il Giornale... MA TE PENSA :awww:
Vorrei conoscere chi legge un libro scritto da Giordano :o
Sarebbe interessante anche conoscere chi l'ha scritto, il libro di Giordano... :awww:

Avatar utente
danny
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3659
Iscritto il: 06/04/2003, 15:59
Località: roma

#7391 Messaggio da danny »

questa dice che c'ha le prove...

«Incontri e candidatura
Ecco la mia verità »


da corriere.it

BARI " Patrizia D'Addario è candidata nelle li­ste di «La Puglia prima di tutto», schieramento inse­rito nel Popolo della Libertà  alle ultime elezioni co­munali a Bari. Ha partecipato alle prime settimane di campagna elettorale al fianco del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e degli altri politici in corsa per il Pdl. Ma adesso ha deciso di rinunciare perchè vuole raccontare un'altra verità . La D'Addario ha cercato il Corriere e registriamo, con la massima cautela e il beneficio d'inventario, la sua versione, trattandosi di una candidata alle am­ministrative.

«Mi hanno messo in lista " afferma " perchè ho partecipato a due feste a palazzo Grazioli. Ho le prove di quello che dico e voglio raccontare che co­sa è successo prima che decidessi di tirarmi indie­tro. Il mio nome è ancora lì, ma io non ci sono più».

Cominciamo dall'inizio. Quando sarebbe anda­ta a palazzo Grazioli?
«La prima volta è stato a metà  dello scorso otto­bre ».

Chi l'ha invitata?
«Un mio amico di Bari mi ha detto che voleva far­mi parlare con una persona che conosceva, per par­tecipare a una cena che si sarebbe svolta a Roma. Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovu­to pagarmi e ci siamo accordati per 2.000 euro. Allo­ra mi ha presentato un certo Giampaolo».

Qual era la proposta?
«Avrei dovuto prendere un aereo per Roma e lì mi avrebbe aspettato un autista. Mi dissero subito che si trattava di una festa organizzata da Silvio Ber­lusconi ».

E lei non ha pensato a uno scherzo?
«Il mio amico è una persona di cui mi fido cieca­mente. Ho capito che era vero quando mi hanno consegnato il biglietto dell'aereo».

Quindi è partita?
«Sì. Sono arrivata a Roma e sono andata in taxi in un albergo di via Margutta, come concordato. Un au­tista è venuto a prendermi e mi ha portato all'Hotel de Russie da Giampaolo. Con lui e altre due ragazze siamo entrati a palazzo Grazioli in una macchina con i vetri oscurati. Mi avevano detto che il mio no­me era Alessia».

E poi?
«Siamo state portate in un grande salone e lì ab­biamo trovato altre ragazze. Saranno state una venti­na. Come antipasto c'erano pezzi di pizza e champa­gne. Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi».

Lei lo aveva mai incontrato prima?
«No, mai. Ha salutato tutte e poi si è fermato a parlare con me. Ho capito di averlo colpito perchè mi ha chiesto che lavoro facessi e io gli ho parlato subito di un residence che voglio costruire su un terreno della mia famiglia. Ci ha mostrato i video del suo incontro con Bush, le foto delle sue ville, ha cantato e raccontato barzellette.

Lei è tornata subito a Bari?
«Era notte, quindi sono andata in albergo e Giam­paolo mi ha detto che mi avrebbe dato soltanto mil­le euro perchè non ero rimasta».

C'è qualcuno che puó confermare questa sto­ria?
«Io ho le prove».

Che vuole dire?
«Che quella non è stata l'unica volta. Sono torna­ta a palazzo Grazioli dopo un paio di settimane, esat­tamente la sera dell'elezione di Barack Obama».

Vuol dire che la notte delle presidenziali degli Stati Uniti lei era con Berlusconi?
«Sì. Nessuno potrà  smentirmi. Ci sono i biglietti aerei. Anche quella volta sono stata in un albergo, il Valadier. Con me c'erano altre due ragazze. Una la conoscevo bene. àˆ stato sempre Giampaolo a orga­nizzare tutto».

E che cosa è accaduto?
«Con l'autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c'erano altre ospiti. Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito piani­sta. Quando mi ha visto, Berlusconi si è ricordato subito del progetto edilizio che volevo realizzare. Poi mi ha chiesto di rimanere».

Si rende conto che lei sostiene di aver trascor­so una notte a palazzo Grazioli?
«Ho le registrazioni dei due incontri».

E come fa a dimostrare che siano reali?
«Si sente la sua voce e poi c'erano molti testimo­ni, persone che non potranno negare di avermi vi­sta ».

Scusi, ma lei va agli incontri con il registrato­re?
«In passato ho avuto problemi seri con un uomo e da allora quando vado a incontri importanti lo por­to sempre con me».

E lei vuol far credere che non è stata controlla­ta prima di entrare nella residenza romana del premier?
«àˆ così, forse sono stata abile. Ma posso assicura­re che è così».

E puó anche provarlo?
«Berlusconi mi ha telefonato la sera stessa, appe­na sono arrivata a Bari. E qualche giorno dopo Giam­paolo mi ha invitata a tornare. Ma io ho rifiutato».

A noi la sua versione sembra poco credibile...
«Lo dicono i fatti. Berlusconi mi aveva promesso che avrebbe mandato due persone di sua fiducia a Bari per sbloccare la mia pratica. Non ha mantenuto i patti ed è da quel momento che non sono più volu­ta andare a Roma, nonostante i ripetuti inviti da par­te di Giampaolo. Loro sapevano che avevo le prove dei miei due precedenti viaggi».

E non si rende conto che questo è un ricatto?
«Lei dice? Io posso dire che qualche giorno dopo Giampaolo ha voluto il mio curriculum perchè mi disse che volevano candidarmi alle Europee».

Peró lei non era in quella lista?
«Quando sono cominciate le polemiche sulle veli­ne, il segretario di Giampaolo mi ha chiamata per dirmi che non era più possibile».

Quindi la candidatura alle Comunali è stata un ripiego?
«A fine marzo mi ha cercato Tato Greco, il nipote di Matarrese che conosco da tanto tempo. Mi ha chiesto un incontro e mi ha proposto la lista 'La Pu­glia prima di tutto' di cui era capolista lo zio. Io ho accettato subito, ma pochi giorni dopo ho capito che forse avevo commesso un errore».

Perchè?
«La mia casa è stata completamente svaligiata. Mi hanno portato via cd, computer, vestiti, bianche­ria intima. àˆ stato un furto molto strano».

Addirittura? Ma ha presentato denuncia?
«Certamente. Ma ho continuato la campagna elet­torale. àˆ andato tutto bene fino al giorno in cui Ber­lusconi è arrivato a Bari per la presentazione dei can­didati del Pdl. Io lo aspettavo all'ingresso dell'Hotel Palace. Lui mi ha guardata, mi ha stretto la mano ed è entrato nella sala piena. Io ero in lista, quindi l'ho seguito. Ma all'ingresso della sala sono stata blocca­ta dagli uomini della sicurezza e del partito che mi hanno impedito di partecipare all'evento».

àˆ il motivo che adesso la spinge a raccontare questa storia?
«No, avrei potuto continuare a fare campagna elettorale e trattare con loro nell'ombra. La racconto perchè ho capito che mi hanno ingannata. Avevo chiesto soltanto un aiuto per un progetto al quale tengo molto e invece mi hanno usata».

Fiorenza Sarzanini
17 giugno 2009
Sono un forumista-immagine.

Avatar utente
Scirocco
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1671
Iscritto il: 25/07/2007, 19:42

#7392 Messaggio da Scirocco »

Immagine
La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)

L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)

Avatar utente
lone wolf
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3931
Iscritto il: 16/04/2008, 9:08
Località: dove nacque la Pia

#7393 Messaggio da lone wolf »

Da La Repubblica online:

MILANO - L'effetto Palazzo Chigi regala per la seconda volta un paracadute anticrisi a Mediaset. Era già  successo a fine 2001, nei primi mesi del governo Berlusconi bis, quando il Biscione aveva visto le sue entrate pubblicitarie rimanere stabili mentre quelle Rai (13,6%) erano andate a picco.

L'attrazione fatale dei grandi investitori per le tv del premier è andata in onda in fotocopia nel 2009: la recessione, come ovvio, ha falcidiato i conti del settore. Ma Publitalia (-10,53% nei primi quattro mesi dell'anno secondo Nielsen) ha retto molto meglio della Sipra, la concessionaria della tv pubblica, che ha archiviato il quadrimestre con un pesantissimo -20,4% rispetto a inizio 2008, quando primo ministro era ancora Romano Prodi. La forbice non si spiega con l'audience. Anzi. La Rai nel periodo si è cavata qualche soddisfazione in più di Mediaset. Non solo: dove il traino "politico" del Cavaliere non funziona, come in Spagna, le cose vanno peggio per Cologno: i ricavi pubblicitari di Telecinco sono calati nei primi tre mesi 2009 del 37%, a fronte del -28% delle tv iberiche.

I dati non sono una sorpresa. E non solo per il precedente di otto anni fa. La linea l'aveva dettata lo stesso premier lo scorso ottobre, quando in un incontro a Villa Madama con gli imprenditori - secondo i resoconti - aveva tuonato contro i programmi Rai, rei di diffondere "panico e sfiducia", domandandosi che senso avesse per un industriale comprare spot in queste trasmissioni. Le aziende hanno preso buona nota dei consigli per gli acquisti del premier-editore. E molte di loro, pur tagliando drasticamente i propri investimenti promozionali, hanno provveduto a premiare l'ottimismo delle reti Mediaset.

I grandi gruppi delle tlc, ad esempio, hanno sforbiciato di diversi milioni di euro le proprie spese promozionali. Ma la bolletta è andata tutta a carico della Rai (che ha visto i loro investimenti calare di 7 milioni in tre mesi) e della carta stampata (-2,5, malgrado i segni positivi di Wind e Fastweb) mentre Publitalia ha incassato dai re dei telefonini oltre 5 milioni in più. Stesso discorso per le case automobilistiche - attivissime in tv dopo gli incentivi alla rottamazione del governo - che hanno dirottato in maggioranza i loro budget verso le reti del Biscione, dando un bel colpo di forbice (altri 7 milioni in meno) agli stanziamenti per Viale Mazzini. Salvo Fiat che ha equamente distribuito un aumento di oltre 2 milioni tra pubblico e privato.

La Rai - in un paese dove i confini tra interessi privati e interessi pubblici sono molto labili - non puó contare nemmeno sui parenti più stretti. Non solo il governo ha aumentato vertiginosamente gli spot "istituzionali" sui network controllati dal premier. Ma ci sono pure aziende pubbliche che hanno garantito a Cologno ritocchi dei propri investimenti pubblicitari superiori a quelli girati ai "cugini" della tv statale.

Tutte scelte aziendali perfettamente lecite, va da sè. Ma che lasciano la sgradevole impressione che nessuno voglia mettersi contro un premier che - come ha fatto quattro giorni fa dal palco dei giovani di Confindustria - brandisce gli spot come un'arma politica. Anche questa, volendo, non è una novità  in assoluto. "Quando è stata fondata Forza Italia sono stato chiamato da Silvio Berlusconi ad Arcore e concordammo di utilizzare il canale della pubblicità  per finanziare in maniera occulta il partito - ha detto durante gli interrogatori ai magistrati Calisto Tanzi dopo il fallimento della Parmalat - in sostanza trasferimmo quote di pubblicità  da Rai a Publitalia". Forse i tempi non sono troppo cambiati.

(17 giugno 2009)

Sempre più convinto che qui non si tratta di dx o sx....solo di un uomo imbarazzante per i tanti conflitti d'interesse...

Come ho già  scritto altre volte, Berlusca va eliminato dalla scena politica se questo Paese vuole recuperare un minimo di dignita, un confronto politico serio e rispettoso tra le opposte visioni e la speranza di un fututo...

Come chioserebbe il buon duck...ad maiora!
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"

"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)

Avatar utente
iltemplare83
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1316
Iscritto il: 19/04/2009, 14:57

#7394 Messaggio da iltemplare83 »

Parakarro ha scritto:http://www.youtube.com/watch?v=nCPRw6E5 ... re=related

Ferrara: "se oggi prendete IL GIORNALE di MARIO GIORDANO e prendete il testo pubblicato dell'autodifesa di BERLUSCONI contenuta nel libro di BRUNO VESPA, uno dice...ma ha assolutamente ragione lui..."

MA VAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!? se prendo il testo dell'autodifesa sembra cha abbia ragione chi si difende?!

Ma che bel quadretto ha dipinto Ferrara
Anche ascoltando Provenzano viene da dire "ma forse ha ragione lui"... e ascoltando la difesa di Pacciani mi sono commosso. :roll:

Avatar utente
sonny
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 1838
Iscritto il: 21/11/2005, 14:29
Località: South of heaven

#7395 Messaggio da sonny »

Codice: Seleziona tutto

Silvio Berlusconi alla guida del G8 è come un orango alla guida di un pullman
:P
Satan is your Lord

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”