ICDD schegge di antiberlusconismo culturale

Scatta il fluido erotico...

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zio
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#76 Messaggio da zio »

Drogato_ di_porno ha scritto: Tempo fa Giovanni Minoli aveva dedicato un' intera puntata al tema della ''velina'' in Italia. cercando sul mulo forse la trovate. Si faceva un raffronto con il ruolo e la presenza della velina nelle televisioni di altri paesi. furono intervistati noti personaggi della tv nostrana, fra cui Lele Mora, che (per chi non lo sapesse) non lavora solo come agente dello spettacolo in Italia, ma anche all'estero (mi pare in Germania).

se ricordate tutta la faccenda di silviopoli-puttanopoli era partita da un articolo della ''Fondazione Futuro'' di Gianfranco fini, a firma di Sofia Ventura; si diceva, fra le altre cose: ''velinismo che rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni''.
scusa drugat, ma non importava attendere un documento così per saperlo.
scusa ma è da quando sono piccolo che mi sento dire che al massimo posso stare un paio d'ore davanti alla tv perchè altrimenti divento scemo.
e io sono del 1963. e non ho avuto dei geni come genitori, ma semplicemente persone normali.

Drogato_ di_porno ha scritto:
in quella puntata di Minoli, Lele Mora e soci erano i primi ad ammettere che la figura della velina italica non ha paragoni in tutto il mondo occidentale. venivano mostrate le ragazze della tv francese, inglese, tedesca, americana: anzitutto erano molte meno (da noi sono anche 7-8 schedine-polsine-paperine per trasmissione), 1a massimo 2, spesso vestite normalmente. quelle svestite e vendute a quarti di bue come da noi sono in numero assai inferiore. chi di voi ha la parabola basta che faccia un giro sui satelliti hotbird e astra per constatare di persona.

allora perchè questa differenza in Italia? l'anomalia italiana dipende dal fatto che il premier è al tempo stesso proprietario delle tv che usano le veline.
mi spiace. il fenomeno dell'uso machista dell'immagine della donna non nasce nè con berlusconi, nè con il conflitto di interessi ('95) ma nasce con la pubblicità . essa è un continuo oscillare fra quella zona di confine che definisce il lecito dall'illecito, zona sempre più indistinta ed ampia.
con berlusconi nasce semmai un altro fenomeno: l'uso della pubblicità  come motore della televisione generalista (di intrattenimento). là  dove la pubblicità  era confinata nell'intrattenimento di inizio serata (carosello) e con un'interfaccia principalmente per bambini (a letto dopo carosello, carmencita, i salti della permaplex, la famiglia degli incontentabili, etc.), si passa ad una pubblicità  diretta e orientata verso le diverse categorie del consumatore (famiglia, casalinga, dirigente, sportivo, bambino) che invade tutto l'orario della programmazione televisiva diventando l'asse portante dello spettacolo stesso, senza il quale lo spettacolo non potrebbe sussistere. la gestione, la programmazione di questo è imputabile a Berlusconi, che per primo ha capito la miniera che poteva diventare e che è stata. il mercato si serve e non si crea, dice un vecchio adagio liberista.



Drogato_ di_porno ha scritto:
spiego meglio: si è detto del cattolicesimo in Italia. siamo sessuofobi, repressi, schiumanti in bocca: sublimiamo la nostra astinenza con la figa tv e non ne abbiamo mai abbastanza. chi fa spettacolo lo sa e per fare audience butta dentro tonnellate di figa. ma questo non basta, nell'era internet abbiamo tutto il porno gratis per sfogarci. eppure la velina impera come mai in passato.
anche qui vorrei fare una precisazione di contenuto.
il cattolicesimo non è assolutamente sessuofobico.
semmai è l'atteggiamento che puó risultare così. voglio dire: il cattolicesimo libera e dà  un significato totalizzante al sesso.
semmai è l'atteggiamento clericale e borghese che rende la morale cattolica una serie di 'non si fa' (non fatevi le pippe, non fate l'amore prima del matrimonio, etc). la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
ma questa è sempre liberamente accettata.
insomma voglio dire: se uno diventa sessuofobico perchè costretto dalla morale cattolica, cazzo, meglio cambi religione. forse al clero farà  comodo sapere che i parrocchiani si comportano convenientemente, ma poi dubitano dell'esistenza di Dio? al potere fa comodo il comportamento. il clero non elude questa regola.
Drogato_ di_porno ha scritto:
infatti più che il motivo economico, conta il motivo eminentemente politico-ideologico. se ci fate case l'esplosione della velina itaGlica è cominciata con l'entrata in politica del Silvio. non concordo con balkan sulla tv anni '80, era infinitamente migliore rispetto a quella attuale. i due programmi di Arbore e il drive-in anticipavano i tempi, le ''ragazze coccodè'' (di Arbore) e le ''ragazze fast-food'' (drive-in) erano auto-ironiche. parodie della donna gallina-oca-tettona-svampita-oggetto. era una presa per il culo di quello che poi sarebbe stato: oggi invece il ruolo della velina-puttana è istituzionalizzato ed è preso sul serio (un mestiere come un altro). molte di quelle ragazze-parodia furono proprio quelle che si presero poi ''sul serio''.
non si puó pensare di fare televisione solo puntando sul lato ironico.
perchè l'ironia è per sua natura eccezionale e non abituale.
ció che realmente quelle trasmissioni hanno effettuato nella tivù nazionale (pubblica e privata) è stato lo sdoganamento del cattivo gusto come immagine nazionale. dimentichiamo che Arbore ha firmato perfino una linea di produzione di oggetti di design negli anni 90?
Costanzo ha completato quello sdoganamento poichè ha portato sul palcoscenico quella che lui considerava la gente normale. peccato che quella gente assumesse improvvisamente e incredibilmente il carattere proprio dell'opinione comune, senza autocoscienza e senza ideale. anche nei contraddittori regnava non una visione varia di riferimenti a idee diverse, ma una vera e propria omologazione all'opinione comune.
Drogato_ di_porno ha scritto:
è la donna ''status-symbol'', fonte di piaceri (come le uri del paradiso islamico) che va combattuta. tutte le veline se le scopa silvio sullo yacht, a villa certosa, a palazzo grazioli. ai maschi viene insegnato che basta arricchirsi con qualunque mezzo per arrivare a possederle. alle donne viene insegnato che fare la puttana è un passaggio obbligato e soprattutto NON disdicevole. quando questo msg si rivolge ai giovani è la fine. arricchirsi con qualunque mezzo non è facile: ci riescono in pochissimi. Silvio ci è riuscito. ma la piramide sociale è strutturalmente gerarchica e molti di quelli che ci provano non sanno (o non pensano) che quasi certamente non riusciranno, lo votano in massa perchè ne interiorizzano e condividono il msg filosofico. questo mi tocca personalmente perchè il mio collega pensava che il primo gradino da scalare per arrivare ad essere silvio fosse quello di schiacciarmi. questo non posso accettarlo.

la velina è la piattaforma politico-programmatica di Forza Italia. la ''velina'' è il programma politico di Forza Italia. l'esplosione (anche numerica) della velina ha coinciso con le fasi governative del silvio. da motore economico (audience) la velina è diventata motore politco (elettorale).

silvio è la bestia immonda laida e feroce. silvio è per noi ció che moby dick era per achab. silvio è uno dei mostri di Lovecraft. silvio è peggio di stalin e hitler messi insieme. silvio è la causa di tutte le nostre frustrazioni fisiche e spirituali. Il suo sorriso osceno e seducente, da Joker de noartri, ha ceduto il posto al vero volto.

NON POSSIAMO, NON DOBBIAMO, NON VOGLIAMO accettare il motivo pedagogico-ideologico dell'uso della donna. quello economico non mi urtava. stiamo dando la stura ad una generazione di falliti, repressi, asessuati, impotenti: la ragazza che vedi per strada non sarà  mai come quella che vedi in tv. e la nostra insoddisfazione aumenterà 
questa è vera masturbazione.
infatti la balena bianca era per Achab non il nemico, ma un'ossessione.
nelle società  liberali come l'inghilterra, il tuo collega cercherà  sempre di farti le scarpe.
la cultura dell'imprenditoria italiana è quella che se si fa gruppo si corre di più. ovvio che nel gruppo ci sia chi vuole eccellere. ma Olivetti, Falk, Agnelli e l'enorme presenza degli Gnomi (piccole imprese) hanno sempre fatto leva sul gruppo guidato piuttosto che sulla competizione interna.
mediaset nasce come gruppo, sia imprenditoriale che come organizzazione interna, nello stile dell'imprenditoria italiana.
come l'imprenditoria nata dal mondo delle cooperative, quella privata persegue il successo come gruppo.
mi pare che il soldo facile, il valore di carta, etc. non sia un fenomeno italiano. mi pare che la crisi attuale insegni proprio che il fenomeno del lavoro virtuale e non reale sia un fenomeno mondiale o almeno molto diffuso oltre le reali possibilità  di berlusconi.

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Parakarro
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#77 Messaggio da Parakarro »

zio ha scritto: la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
ma questa è sempre liberamente accettata.

.
il papa (e quindi la chiesa) dice l'opposto..l'opposto... che poi venga accettata nell'ipocrisia generale ok... ma l'astinenza sessuale e la verginità  sono non solo un valore ma anche un ottimo rimedio contro le malattie...

scusassero l'OT..

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zio
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#78 Messaggio da zio »

Parakarro ha scritto:
zio ha scritto: la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
ma questa è sempre liberamente accettata.

.
il papa (e quindi la chiesa) dice l'opposto..l'opposto... che poi venga accettata nell'ipocrisia generale ok... ma l'astinenza sessuale e la verginità  sono non solo un valore ma anche un ottimo rimedio contro le malattie...

scusassero l'OT..
scusa mi citi un documento dove si chiede la schiavitຠdei credenti? Ma cosa stai dicendo? Attento a non confondere come percepisci tu la morale cattolica.

MiniMe
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#79 Messaggio da MiniMe »

zio ha scritto:il cattolicesimo non è assolutamente sessuofobico.
semmai è l'atteggiamento che puó risultare così. voglio dire: il cattolicesimo libera e dà  un significato totalizzante al sesso.
semmai è l'atteggiamento clericale e borghese che rende la morale cattolica una serie di 'non si fa' (non fatevi le pippe, non fate l'amore prima del matrimonio, etc). la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
sant'agostino disse: ama e fa ció che vuoi. Mi sembra che questo sia il significato totalizzante che dovrebbe dare il cattolicesimo all'amore/sesso. Che poi il cattolicesimo stabilisca la moralità  è opinabile. Il cattolicesimo dovrebbe dire cosa è morale secondo il cattolicesimo, non in senso assoluto.

Io posso pure scopare 300 persone e non svendermi, farlo perchè mi va e farlo a modo. Oppure posso non farlo mai e far sembrare che se tu mi dai quello io ti do la patonza e uso lo stesso il mio corpo. Non so perchè ma credo che Paparazzi condanni più il primo atteggiamento che il secondo.
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Husker_Du
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#80 Messaggio da Husker_Du »

Molto interessante la prima parte del dibattito tra drogato e lo zio.
Da una parte drogato che cerca di analizzare dati reali (citando l'indagine di minoli) per spiegare che il velinismo e' un fenomeno tipico italiano, dall'altra parte lo zio che dice: e' la pubblicita' a creare l'elemento machista, etc. etc.

In UK c'e' la pubblicita' come in italia, con donne mezze nude, ma il velinismo non esiste.
Affermare che l'avvento delle tv berlusconiane non abbia, non solo creato, ma anche accentuato a dismisura la cosa e' un falso storico (indipendente dal consiglio materno che se guardi la tv per piu' di due ore diventi scemo).
La tv italiana e' anomala nel panorama delle tv europee internazionali.
Difendere berlusconi a qualunque costo, cosi' come anche attacarlo, diventa stucchevole. Ma di fronte a dati OGGETTIVI la cosa diventa addirittura ridicola.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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Blif
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#81 Messaggio da Blif »

Non so, io credo poco ad alcuni degli schemi che stanno venendo fuori in questa discussione.


Fra il nano e la ballerina (o il satiro e la ninfa), siete davvero convinti che il primo sfrutti e la seconda sia sfruttata?

Perche' si depreca tanto l'uso del corpo della donna, e non si dice nulla sull'uso della mente (cioe' dell'istinto sessuale) dell'uomo?
Perche' non e' violenza sessuale ingrifarmi mentre sto girando la minestra e faccio saltare le verdure in padella, facendo leva sui meccanismi innati della mia mente?

In fondo, un marito-compagno-fidanzato-padre-fratello-capo velinista e' decisamente piu' manovrabile di uno che pensa, capisce che lo stai usando e risponde in coscienza.
Non e' che avere al potere nani e satiri faccia comodo a ballerine e ninfe?

Cioe', in breve, non e' che lo scontro (invece che fra maschilisti e femministe) sia fra uomini e donne che vorrebbero essere liberi e uomini e donne che preferiscono usarsi a vicenda perche' e' il modo piu' comodo che hanno per farsi strada?

In quest'ottica, il velinismo italico diventa solo un altro aspetto (spiccatamente femminile) dell'abitudine nazionale di fregarsi a vicenda.


Insomma, per me, dal punto di vista dei rapporti profondi fra i sessi il berlusconismo e' un epifenomeno, un effetto piu' che una causa.
Invece, sul lato estetico Berlusconi lo sento piu' causa che effetto: combinando il potere e i soldi alla comunicazione di massa, ha sdoganato il villan rifatto, quello che una volta si faceva ridere dietro da tutti nei salotti, e quindi alla lunga non riusciva veramente mai ad affermarsi.

Superata una massa critica, il bifolco arricchito si espande a macchia d'olio, perche' e' un modello che funziona, indistruttibile e impermeabile.
Il disprezzo aristocratico e lo scandalo piccolo-borghese da soli non lo fermano: ci vuole il danno economico
(che del resto era quello che lo fermava anche una volta: se ti ridono dietro, non entri nei giri dove c'e' il vero potere e i veri soldi).

tiffany rayne
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#82 Messaggio da tiffany rayne »

Molti dicono che anche senza Hitler ci sarebbe stato il nazismo in Germania, le condizioni storiche portavano i tedeschi in quella direzione. Oggi si dice che anche senza Berlusconi l'Italia era destinata a vivere il momento attuale.

Insomma Berlusconi non causa del ''degrado'' italiano ma interprete capace di volgere questa situazione a suo favore. Un punto di vista interessante, non necessariamente il mio.

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bellavista
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#83 Messaggio da bellavista »

tiffany rayne ha scritto:Molti dicono che anche senza Hitler ci sarebbe stato il nazismo in Germania, le condizioni storiche portavano i tedeschi in quella direzione. Oggi si dice che anche senza Berlusconi l'Italia era destinata a vivere il momento attuale.

Insomma Berlusconi non causa del ''degrado'' italiano ma interprete capace di volgere questa situazione a suo favore. Un punto di vista interessante, non necessariamente il mio.
E' una teoria interessante ma non realistica. In realtà  gli uomini modificano l'andamento storico. Senza Hitler non ci sarebbe stato in Nazismo. Senza Stalin non ci sarebbe stato il terrore staliniano. Senza Bush non ci sarebbe stata l'invasione dell'Iraq. Senza berlusconi ci sarebbe stata un'altra televisione in italia. Considerando che i concorrenti erano Mondadori e Rusconi ;)

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zio
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#84 Messaggio da zio »

Husker_Du ha scritto:Molto interessante la prima parte del dibattito tra drogato e lo zio.
Da una parte drogato che cerca di analizzare dati reali (citando l'indagine di minoli) per spiegare che il velinismo e' un fenomeno tipico italiano, dall'altra parte lo zio che dice: e' la pubblicita' a creare l'elemento machista, etc. etc.

In UK c'e' la pubblicita' come in italia, con donne mezze nude, ma il velinismo non esiste.
Affermare che l'avvento delle tv berlusconiane non abbia, non solo creato, ma anche accentuato a dismisura la cosa e' un falso storico (indipendente dal consiglio materno che se guardi la tv per piu' di due ore diventi scemo).
La tv italiana e' anomala nel panorama delle tv europee internazionali.
Difendere berlusconi a qualunque costo, cosi' come anche attacarlo, diventa stucchevole. Ma di fronte a dati OGGETTIVI la cosa diventa addirittura ridicola.
husker chi afferma ció?
rileggimi e dimmi se ho affermato che l'avvento delle tv berlusconiane non ha sfruttato e accentuato a dismisura la cosa. ho precisato che a mio avviso, dati alla mano, non ha creato il fenomeno. lo ha gestito, e ai miei occhi è già  una grave colpa.

ormai credo che ci sia un problema di livello culturale.
lo zio seppur critico nei confronti di berlusconi, se non usa i termini, le parole che voi volete sentirvi dire, come una eco continua, è un difensor fidei del verbo berlusconiano. oramai mancano le categorie critiche minime.
insomma per farla breve, sono molto più critico e preciso io nel criticare il mondo culturale e kitch che sopravvive e vegeta attorno al berlusconismo di quanto siate disposti a riconoscere. le parole sono importanti e devono essere precise.
vi meritate Arbore, Costanzo e tutto ció che la tivù ha creato in questi ultimi 40 anni, compreso Santoro che, come si autodefinisce, è il Fede della sinistra.
scusa husker ma credo davvero ormai in un problema culturale. a meno che non ci sia malafede. ma questo preferisco non pensarlo.

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Husker_Du
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#85 Messaggio da Husker_Du »

zio ha scritto:
husker chi afferma ció?
rileggimi e dimmi se ho affermato che l'avvento delle tv berlusconiane non ha sfruttato e accentuato a dismisura la cosa. ho precisato che a mio avviso, dati alla mano, non ha creato il fenomeno. lo ha gestito, e ai miei occhi è già  una grave colpa.
1)Il punto e' proprio il creare il fenomeno. La pubblicita' esiste in tutti gli stati, il velinismo no. Se dici che berlusconi ha sfruttato la cosa senza crearla, perche' nessuno l'ha sfruttata anche in altri paesi mettendo vaccame vario nelle varie trasmissioni televisive?
Per me questi sono dati, oggettivi, che mi fanno dire che la cosa, cosi' cme la viviamo, e' stata esattamente creata dalle TV commerciali di berlusconi.
2)E' ovvio che e' un problema culturale, ma la cultura da cosa e' influenzata?
Dai mass media? Probabilmente si (se poi vogliamo discutere in maniera piu' esaustiva, ci sono migliaia di ricerche sociologiche che possiamo citare al riguardo).
1) + 2) mi portano a dire che buona parte della deriva culturale itagliana e' dovuto ai massa media. Chi li controlla? E via discorrendo.

Io non dico affatto che tu debba usare le parole che piacciono a me nei confronti di berlusconi altrimenti ne sei un difensore incallito.
Il problema e' che il tuo essere critico nei confronti del berlusca e', diciamo in maniera eufemistica, molto annaquato.

Faccio un esempio (so che mi dirai che non e' vero etc. etc., ma rende l'idea):
Pochi giorni fa Berlusconi dice: e' ora di pensare allo sviluppo ed alla crescita.
Io rispondo con: dopo 10 anni di governo, solo adesso ci pensi? Che minkia hai fatto finora?
Tu probabilmente diresti: finalmente berlusconi dice una cosa importante.

Spero si noti la differenza (non di linguaggio ovv). Da come scrivi caro zio, la mia impressione e' quella.
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marziano
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#86 Messaggio da marziano »

il velinismo non esiste. state parlando (e teorizzando) di un paese immaginario.

come la libertà di stampa che non c'è. sono tutte baggianate.

Le occhiaie di riguardo di Toni Capuozzo

Perché i giornalisti che sfilano sabato raccontano un paese che non c'è.

Sono uno che sorride alle liste di adesioni, figurarsi se mi iscrivo alle liste di non adesioni. Però vorrei dire la mia sulla manifestazione di sabato per la libertà di stampa, nata da un appello di Franco Cordero, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky promossa dal sindacato dei giornalisti, dopo la citazione in giudizio di Repubblica da parte del presidente del Consiglio e in un certo senso sponsorizzata anche dall'editoriale dell'Economist di oggi (che sostiene come sia dai tempi di Mussolini che non si aveva un governo italiano che interferisse con i media in maniera cosi lampante e allarmante e che "i giornalisti, e gli altri italiani, hanno ogni motivo per protestare").

Ho una certa età - eufemismo che il mio amico Mauro Corona tradurrebbe in età incerta - e ricordo cos'era l'informazione quando ero giovane, diciamo negli anni Sessanta e Settanta. I giornali di partito erano la rigorosa espressione dei comitati centrali, un giornale nazionale era la voce della borghesia conservatrice, un altro la voce della Fiat, e i giornali di provincia erano, senza eccezione, gli organi del potere locale, della Confindustria locale, della Curia locale. La televisione pubblica era equamente suddivisa per appartenenze politiche. La fine della Prima Repubblica, la nascita di nuovi soggetti politici - da Forza Italia alla Lega, a una destra sdoganata - l'emancipazione della magistratura ad attore in proprio nello scontro politico, la fine del Pci - e lo sdoganamento di tanto massimalismo e no globalismo - la fine di una destra moraleggiante e montanelliana, che ha lasciato al suo posto il giustizialismo, la nascita di una televisione commerciale e la crescita di gruppi editoriali meno puri, se mai ve n'erano stati, il sorgere di un'informazione via Internet in cui ognuno è editore di se stesso. Ha cambiato tutto. E lo scenario che sta davanti a noi è quello di un casino che non s'era mai visto, nel quale la qualità del giornalismo è piuttosto bassa, ma la libertà è una libertà che non s ‘era mai vista. Si sa tutto di tutti, si scrive di tutto e di tutti.

Per questo la manifestazione di sabato è, più che una farsa, una stralunata presa in giro di noi stessi, oppure qualcosa di peggio. Di peggio perché è una sfilata del male peggiore del giornalismo italiano, e una contemporanea dimenticanza del vero nemico della libertà d'informazione oggi. Il male peggiore del giornalismo italiano oggi è un conformistico adeguamento all'appartenenza politica, che in qualche caso raggiunge l'apice di un protagonismo a sé, emancipato dal ruolo di consigliere del principe, e incline piuttosto a dettare così esplicitamente la linea, da essere principe a sé stante. Vale a sinistra, soprattutto, ma anche a destra, ovviamente. Vale per la carta stampata e vale per la televisione. Vale per le cronache politiche, ma anche per la cronaca vera e propria, e il terremoto abruzzese è un buon esempio di come il giornalismo ormai sia a tesi: si va per distruggere il nemico, per dimostrare la propria verità , a prescindere dalle zone d'ombra, dalla curiosità innocente, dal rovistare disincantato tra le storie. Si sa già che il giorno della consegna delle prime case sarà dedicato al centro storico dimenticato - anche dalle televisioni, sostiene l'interlocutore di Jenner Meletti, che non ha l'obbligo di seguire Terra!, ovviamente - che sarà dimenticato di nuovo il giorno dopo, quando il cronista non dovrà combattere l'effetto della consegna delle case. E' la libertà di stampa, bellezza.

E la qualità ? La qualità è bassa, anche perché questo giornalismo sentenzioso, tutto carte di procure e opinioni, tutto storie che maramaldeggiano per due giorni e poi spariscono, non costa niente, è giornalismo da redazioni e bar davanti al tribunale, non di inchieste, non di viaggi: la realtà è virtuale. Da ultimo vorrei dire che, avendo una qualche esperienza di ostacoli posti alla libertà di informazione, dai Balcani al medio oriente, vedo sgretolarsi anche questa espressione marmorea di "libertà di stampa", come già si è svuotata la parola "regime" e tante altre, banalizzate nell'urlarsi addosso. Allora se il giornalismo conformista e schierato e appartenente è il peggior nemico di se stesso, qual è il nemico esterno? La commercializzazione dell'informazione, la trasformazione della notizia in una merce, e l'industrializzazione della filiera informativa. Se contano solo i profitti, e con essi gli ascolti, notizie non affascinanti restano nei banconi più in penombra del supermercato. Se conta una logica solo industriale dell'informazione, è ovvio che è meglio produrre con due persone invece che con venti, ed è meglio che l'inviato resti sul posto due giorni invece che dieci, e se può, che scriva da casa.

Ho vissuto per intero questa trasformazione nel mondo della televisione, ho visto scomparire tante figure professionali, e il melanconico tramonto della figura dell'inviato (ma l'abolizione della qualifica non l'aveva controfirmata, in un contratto, questa stessa Fnsi?), e assisto alla colossale presa in giro per cui si formano oggi centinaia di giornalisti - suppongo con qualche gettone tra i manifestanti più veterani di sabato - per vederne occupati poche decine, e tutti a scrivere curriculum, a firmare contratti a termine, a mendicare una piccola opportunità . E non è questo un pericolo per la libertà d'informazione, se l'operatore è fragile, debole, senza mercato? E infatti, le sento, le nuove leve, in lettere, interviste, incontri: tutte a ripetere la giaculatoria delle afflizioni del giornalismo: gli embedded, le intercettazioni telefoniche, il conflitto di interessi. Hanno capito, bisogna sopravvivere, che occorre allinearsi, che il giornalismo o appartiene a qualcun altro o non è, diventa solitario e marginale e ininfluente, altro che schiene diritte di quirinalizia retorica. E così eccoli in piazza, a raccontare un paese che non c'è e a tacere sul paese che c'è. La vittoria del luogo comune, della pigrizia mentale, del coro ubbidiente. Non ho più l'età per ispirarmi a qualche modello di giornalismo, a qualche maestro. Ma quando me lo chiedono biascico le Jene, Striscia e, più sicuro di me, il nome di Vincino. Stralunato e disincantato, sfotte tutti senza cinismo, con amara passione civile. Che sia tutta satira, non importa. Dice un vecchio proverbio istriano: "Xe meio riderse che pisarse indoso" (meglio ridersi addosso, che pisciarsi addosso).
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Parakarro
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#87 Messaggio da Parakarro »

zio ha scritto:
Parakarro ha scritto:
zio ha scritto: la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
ma questa è sempre liberamente accettata.

.
il papa (e quindi la chiesa) dice l'opposto..l'opposto... che poi venga accettata nell'ipocrisia generale ok... ma l'astinenza sessuale e la verginità  sono non solo un valore ma anche un ottimo rimedio contro le malattie...

scusassero l'OT..
scusa mi citi un documento dove si chiede la schiavitຠdei credenti? Ma cosa stai dicendo? Attento a non confondere come percepisci tu la morale cattolica.
citamene te uno in cui si dice che si possa scopare..o farsi una sega con un porno... tu me lo citi e io mi sbatto a cercare l'opposto...se no non vale...

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#88 Messaggio da zio »

Parakarro ha scritto:
zio ha scritto:
Parakarro ha scritto:
zio ha scritto: la morale cattolica indica sempre nella libertà  il valore della persona. e dà  le linee di una condotta personale corretta.
ma questa è sempre liberamente accettata.

.
il papa (e quindi la chiesa) dice l'opposto..l'opposto... che poi venga accettata nell'ipocrisia generale ok... ma l'astinenza sessuale e la verginità  sono non solo un valore ma anche un ottimo rimedio contro le malattie...

scusassero l'OT..
scusa mi citi un documento dove si chiede la schiavitຠdei credenti? Ma cosa stai dicendo? Attento a non confondere come percepisci tu la morale cattolica.
citamene te uno in cui si dice che si possa scopare..o farsi una sega con un porno... tu me lo citi e io mi sbatto a cercare l'opposto...se no non vale...
alllora te lo dico io: per la chiesa si puó scopare.
e puoi anche farti un sega con un porno.
perchè?
perchè sei libero.
poi ti dice anche che è meglio che l'atto sessuale sia all'interno del sacramento del matrimonio perchè così è più rispettoso e adeguato della libertà  e del destino dell'altro.
e che è meglio sempre per preparare la persona al rispetto del destino dell'altro e proprio che uno non cerchi il piacere fine a sè stesso.

scusa parakarro....tu preferiresti una compagna che liberamente ti ama o una schiava?
suvvia...

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zio
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#89 Messaggio da zio »

Husker_Du ha scritto:
zio ha scritto:
husker chi afferma ció?
rileggimi e dimmi se ho affermato che l'avvento delle tv berlusconiane non ha sfruttato e accentuato a dismisura la cosa. ho precisato che a mio avviso, dati alla mano, non ha creato il fenomeno. lo ha gestito, e ai miei occhi è già  una grave colpa.
1)Il punto e' proprio il creare il fenomeno. La pubblicita' esiste in tutti gli stati, il velinismo no. Se dici che berlusconi ha sfruttato la cosa senza crearla, perche' nessuno l'ha sfruttata anche in altri paesi mettendo vaccame vario nelle varie trasmissioni televisive?
Per me questi sono dati, oggettivi, che mi fanno dire che la cosa, cosi' cme la viviamo, e' stata esattamente creata dalle TV commerciali di berlusconi.
2)E' ovvio che e' un problema culturale, ma la cultura da cosa e' influenzata?
Dai mass media? Probabilmente si (se poi vogliamo discutere in maniera piu' esaustiva, ci sono migliaia di ricerche sociologiche che possiamo citare al riguardo).
1) + 2) mi portano a dire che buona parte della deriva culturale itagliana e' dovuto ai massa media. Chi li controlla? E via discorrendo.

Io non dico affatto che tu debba usare le parole che piacciono a me nei confronti di berlusconi altrimenti ne sei un difensore incallito.
Il problema e' che il tuo essere critico nei confronti del berlusca e', diciamo in maniera eufemistica, molto annaquato.

Faccio un esempio (so che mi dirai che non e' vero etc. etc., ma rende l'idea):
Pochi giorni fa Berlusconi dice: e' ora di pensare allo sviluppo ed alla crescita.
Io rispondo con: dopo 10 anni di governo, solo adesso ci pensi? Che minkia hai fatto finora?
Tu probabilmente diresti: finalmente berlusconi dice una cosa importante.

Spero si noti la differenza (non di linguaggio ovv). Da come scrivi caro zio, la mia impressione e' quella.
bello notare che il velinismo è il male di tutti i mali.
il velinismo, cioè la bionda che beveva branca menta quando avevo 12 anni e che cantava brrrrrrbrrrrranca mentaaaaaa non era una velina, ma un modo di fare pubblicità  alta.
che lando buzzanca proponeva cultura mentre ora la saga di vetrine è velinismo.
leggili quei saggi di sociologia. magari anche che siano stati pubblicati da riviste scientifiche e non e sempre da feltrinelli.

quel che è mancato negli altri paesi è stato il voler gestire questo tratto femminile perennemente da Bagaglino fino a farlo diventare immagine imperante. si è scelto altro, magari programmi più di contenuto, non amici.
e poi il grande fratello c'è ovunque mi pare. e i partecipanti sono tutti malati di velinismo, che altro non è che la versione contemporanea del protagonismo dell'immagine.

quel che mi fa sorridere è che lo sforzo culturale della sinistra italiana, o di quel che vuol sentirsi di sinistra ma che in realtà  altro non sono che sessantottini delusi e nostalgici, oggi è dimostrare che la deriva culturale italiana è dovuta al velinismo originato dall'ingresso in politica di SB.
non male. ora io ti domando: che eredità  ha lasciato a livello culturale la rivoluzione sessuale degli anni 60/70 nell'immaginario sessuale popolare?
qualche film della fenech forse. altro? non saprei. per un bertolucci parigino con marlon brando, sono nati 10, 100 film con dottoresse, militari e professoresse col culo fuori.
e tu mi parli del male culturale di SB?
a volte penso che non sai di cosa stai parlando, offuscato e ossessionato come Drogato dalla caccia alla balena bianca. remate compagni. si va in fondo al mare. perchè? perchè abbiamo smesso di navigare nel mare delle idee per morire con silvio che nel suo colpo di coda ci trascinerà  sul fondo.
buon viaggio.
io continuo a navigare.

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Mr. Viz
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#90 Messaggio da Mr. Viz »

[quote="marziano"][/quote]

post notevolissimo.

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