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Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 19/12/2017, 23:41
da dostum
balkan wolf ha scritto:Non ho visto il topic Pan ma mi puzza di fottuto democratico... A me interessa un tipo specifico ovvero il kompagno militante extra parlamentare
Sono favorevole alle immigrate venezuelane
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P.S.
Ma perché i negri sono continuamente al telefonino?

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 17/01/2018, 0:32
da dostum
Non si può nemmeno skerzare un po',potevano organizzare party in stile funk/disco e la pubblicazione dell'ultima lettera inedita:"Ma poi Actarus e Venusia si sposano?"
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Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 17/01/2018, 3:44
da pan
balkan wolf ha scritto:Si in effetti la distinzione tra parlamentari e extraparlamentari é un distinguo molto forte

Sul fatto che poi i cosiddetti parlamentari "decidano" davvero ne potremmo parlare a lungo
Punto primo: in Parlamento non ci sono compagni da almeno 2-3 legislature. Udito più questo aggettivo-appellativo nelle aule?
Quindi per sillogismo tutti i compagni sono extraparlamentari.
I pochi che sento sono ovviamente favorevolissimi ai migranti (internazionalismo proletario) e più che mai anticapitalisti, ora che ne vedono e ne vivono la concreta ferocia prima soltanto immaginata.
Il loro/nostro problema è la sfiducia nella possibilità di fare qualcosa proprio ora che sarebbe il momento più favorevole. Questa posizione li porta ad un isolamento tra l'elitario e il settario, si continua a vedere film rari, leggere cose di nicchia e persino fare canne e ascoltare rock anni 70. C'è diffidenza anche verso i giovani, verso il loro essere in qualche modo integrati nel moderno mondo multimediale che induce in loro la castrazione critica. Ovviamente parlo dei vecchi compagni. Qualcuno scrive anche libri nostalgici sulle lotte dei decenni scorsi in qualche comunello del preappennino, altri/e si fanno storie con ragazze/i disagiati sotto vari aspetti; le compagne per il brivido erotico-materno-salvifico, i compagni per certificarsi l'esistenza in vita. Meglio le prime, di sicuro. In declino il vezzo di formare comuni nei boschi, non foss'altro per i reumatismi, ma la contraddizione tra le esigenze della salvaguardia ambientale e quelle occupazionali è forse il dibattito più serio che ancora ci percorre nelle nostre serate dove non manca mai un buon vino. Rosso.
Questo è l'unico superamento di Marx, il quale non poteva avere, al suo tempo, la misura quantitativa e temporale di quanto il Mostro per antonomasia, das Kapital, avrebbe potuto corrodere le risorse del pianeta.
Qualche decina di 30-40enni un po' aperti di cervello, comunque, li abbiamo ottenuti nella nostra piccola realtà.
Ora il grande dibattito è appoggiare LEU o starsene a guardare, viste le condizioni agoniche dei partiti comunisti ancora apparentemente esistenti.

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 17/01/2018, 8:21
da Blif
Il problema dei partiti comunisti è il brivido erotico-materno-salvifico. :)

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 17/01/2018, 13:08
da bellavista
pan ha scritto:
balkan wolf ha scritto:Si in effetti la distinzione tra parlamentari e extraparlamentari é un distinguo molto forte

Sul fatto che poi i cosiddetti parlamentari "decidano" davvero ne potremmo parlare a lungo
Punto primo: in Parlamento non ci sono compagni da almeno 2-3 legislature. Udito più questo aggettivo-appellativo nelle aule?
Quindi per sillogismo tutti i compagni sono extraparlamentari.
I pochi che sento sono ovviamente favorevolissimi ai migranti (internazionalismo proletario) e più che mai anticapitalisti, ora che ne vedono e ne vivono la concreta ferocia prima soltanto immaginata.
Il loro/nostro problema è la sfiducia nella possibilità di fare qualcosa proprio ora che sarebbe il momento più favorevole. Questa posizione li porta ad un isolamento tra l'elitario e il settario, si continua a vedere film rari, leggere cose di nicchia e persino fare canne e ascoltare rock anni 70. C'è diffidenza anche verso i giovani, verso il loro essere in qualche modo integrati nel moderno mondo multimediale che induce in loro la castrazione critica. Ovviamente parlo dei vecchi compagni. Qualcuno scrive anche libri nostalgici sulle lotte dei decenni scorsi in qualche comunello del preappennino, altri/e si fanno storie con ragazze/i disagiati sotto vari aspetti; le compagne per il brivido erotico-materno-salvifico, i compagni per certificarsi l'esistenza in vita. Meglio le prime, di sicuro. In declino il vezzo di formare comuni nei boschi, non foss'altro per i reumatismi, ma la contraddizione tra le esigenze della salvaguardia ambientale e quelle occupazionali è forse il dibattito più serio che ancora ci percorre nelle nostre serate dove non manca mai un buon vino. Rosso.
Questo è l'unico superamento di Marx, il quale non poteva avere, al suo tempo, la misura quantitativa e temporale di quanto il Mostro per antonomasia, das Kapital, avrebbe potuto corrodere le risorse del pianeta.
Qualche decina di 30-40enni un po' aperti di cervello, comunque, li abbiamo ottenuti nella nostra piccola realtà.
Ora il grande dibattito è appoggiare LEU o starsene a guardare, viste le condizioni agoniche dei partiti comunisti ancora apparentemente esistenti.
compagno pam ma quindi tu sei un compagno veramente? hai veramente un gruppo di persone con cui ti incontri periodicamente e vi chiamate tra di voi compagno mentre parlate della futura rivolta proletaria? :)

è una cosa bellissima, un po' come andare a cuba e tritrovsrsi catapultati 50 anni fa

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 17/01/2018, 17:34
da pan
Certo mio caro, è veramente una cosa bellissima e tempo addietro postai pure dei ricordi cubani che fecero schiattare dalle risate scb e lonewolf.
Un comunista garbato. :050

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 3:32
da pan
Ecco, domenica ci riuniamo per vedere


Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 12:17
da Capitanvideo
pan ha scritto: I pochi che sento sono ovviamente favorevolissimi ai migranti (internazionalismo proletario) e più che mai anticapitalisti, ora che ne vedono e ne vivono la concreta ferocia prima soltanto immaginata.
Il loro/nostro problema è la sfiducia nella possibilità di fare qualcosa proprio ora che sarebbe il momento più favorevole. Questa posizione li porta ad un isolamento tra l'elitario e il settario, si continua a vedere film rari, leggere cose di nicchia e persino fare canne e ascoltare rock anni 70. C'è diffidenza anche verso i giovani, verso il loro essere in qualche modo integrati nel moderno mondo multimediale che induce in loro la castrazione critica. Ovviamente parlo dei vecchi compagni. Qualcuno scrive anche libri nostalgici sulle lotte dei decenni scorsi in qualche comunello del preappennino, altri/e si fanno storie con ragazze/i disagiati sotto vari aspetti; le compagne per il brivido erotico-materno-salvifico, i compagni per certificarsi l'esistenza in vita. Meglio le prime, di sicuro. In declino il vezzo di formare comuni nei boschi, non foss'altro per i reumatismi, ma la contraddizione tra le esigenze della salvaguardia ambientale e quelle occupazionali è forse il dibattito più serio che ancora ci percorre nelle nostre serate dove non manca mai un buon vino. Rosso.
Questo è l'unico superamento di Marx, il quale non poteva avere, al suo tempo, la misura quantitativa e temporale di quanto il Mostro per antonomasia, das Kapital, avrebbe potuto corrodere le risorse del pianeta.
Qualche decina di 30-40enni un po' aperti di cervello, comunque, li abbiamo ottenuti nella nostra piccola realtà.
Ora il grande dibattito è appoggiare LEU o starsene a guardare, viste le condizioni agoniche dei partiti comunisti ancora apparentemente esistenti.
Difficile entri in un topic politico, e maledizione mi perdo delle cose stupende, come questo spaccato.

Grazie.

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 17:53
da cicciuzzo
Di persone realmente così ce ne saranno 3000 in Italia

Per fortuna

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 20:03
da OSCAR VENEZIA
pan ha scritto:
balkan wolf ha scritto:Si in effetti la distinzione tra parlamentari e extraparlamentari é un distinguo molto forte

Sul fatto che poi i cosiddetti parlamentari "decidano" davvero ne potremmo parlare a lungo
Punto primo: in Parlamento non ci sono compagni da almeno 2-3 legislature. Udito più questo aggettivo-appellativo nelle aule?
Quindi per sillogismo tutti i compagni sono extraparlamentari.
I pochi che sento sono ovviamente favorevolissimi ai migranti (internazionalismo proletario) e più che mai anticapitalisti, ora che ne vedono e ne vivono la concreta ferocia prima soltanto immaginata.
Il loro/nostro problema è la sfiducia nella possibilità di fare qualcosa proprio ora che sarebbe il momento più favorevole. Questa posizione li porta ad un isolamento tra l'elitario e il settario, si continua a vedere film rari, leggere cose di nicchia e persino fare canne e ascoltare rock anni 70. C'è diffidenza anche verso i giovani, verso il loro essere in qualche modo integrati nel moderno mondo multimediale che induce in loro la castrazione critica. Ovviamente parlo dei vecchi compagni. Qualcuno scrive anche libri nostalgici sulle lotte dei decenni scorsi in qualche comunello del preappennino, altri/e si fanno storie con ragazze/i disagiati sotto vari aspetti; le compagne per il brivido erotico-materno-salvifico, i compagni per certificarsi l'esistenza in vita. Meglio le prime, di sicuro. In declino il vezzo di formare comuni nei boschi, non foss'altro per i reumatismi, ma la contraddizione tra le esigenze della salvaguardia ambientale e quelle occupazionali è forse il dibattito più serio che ancora ci percorre nelle nostre serate dove non manca mai un buon vino. Rosso.
Questo è l'unico superamento di Marx, il quale non poteva avere, al suo tempo, la misura quantitativa e temporale di quanto il Mostro per antonomasia, das Kapital, avrebbe potuto corrodere le risorse del pianeta.
Qualche decina di 30-40enni un po' aperti di cervello, comunque, li abbiamo ottenuti nella nostra piccola realtà.
Ora il grande dibattito è appoggiare LEU o starsene a guardare, viste le condizioni agoniche dei partiti comunisti ancora apparentemente esistenti.
Mah.
Io sento parlare di capitalismo e di neoliberismo.
Ma non mi sembra che in Italia ci sia granché ne' dell'uno ne' dell'altro.
E' vero che non ci sono piu' gli eccessi sindacali dei tempi della triplice e che gli stipendi sono bassi, ma questo non è sufficiente a configurare ne capitalismo ne neoliberismo.
In Italia non c'è un mercato dei capitali ne grande ne serio,c'è un fisco rapace, le società i soldi li prendono più che altro in banca, chi investe lo fa ancora molto comprando immobili che vuol dire appunto soldi fermi. Difficile trovare il primo lavoro, ritrovarlo se lo perdi, se ce l'hai prendi poco,
se apri un attività e' un incubo. Piu' che liberismo vedo economia fiacca,circuito debito pubblico/ fisco, poca tutela del cittadino consumatore, burocrazia ridondante.
Che poi quattro giganti del web e quache società di telefonia facciano grossi numeri e' un altro discorso
ma non e' liberismo .

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 21:35
da cicciuzzo
mi trovo ad essere concorde con Oscar al 101%

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 20/01/2018, 22:30
da Blif
E' tutta invidia per le ragazze/i disagiate/i. :)

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 21/01/2018, 0:09
da dostum
Blif ha scritto:E' tutta invidia per le ragazze/i disagiate/i. :)
Aha
http://www.consecutio.org/2014/05/il-de ... comunista/
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Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 21/01/2018, 2:54
da pan
OSCAR VENEZIA ha scritto: Mah.
Io sento parlare di capitalismo e di neoliberismo.
Ma non mi sembra che in Italia ci sia granché ne' dell'uno ne' dell'altro.
E' vero che non ci sono piu' gli eccessi sindacali dei tempi della triplice e che gli stipendi sono bassi, ma questo non è sufficiente a configurare ne capitalismo ne neoliberismo.
In Italia non c'è un mercato dei capitali ne grande ne serio,c'è un fisco rapace, le società i soldi li prendono più che altro in banca, chi investe lo fa ancora molto comprando immobili che vuol dire appunto soldi fermi. Difficile trovare il primo lavoro, ritrovarlo se lo perdi, se ce l'hai prendi poco,
se apri un attività e' un incubo. Piu' che liberismo vedo economia fiacca,circuito debito pubblico/ fisco, poca tutela del cittadino consumatore, burocrazia ridondante.
Che poi quattro giganti del web e quache società di telefonia facciano grossi numeri e' un altro discorso
ma non e' liberismo .
Mah... non vedo tanta contraddizione tra ciò che scrivi e come la vediamo noi. E' la versione italiana del trionfo capitalistico, per molti versi peggiore che in altri Paesi. Aggiungo due cifre ufficiali : il 10% detiene il 50% della ricchezza complessiva e l'1% delle persone fisiche il 25% dei beni di questo Paese. Le altre forbici e forbicette le hai ben evidenziate tu. Direi che siamo d'accordo e quindi anche con ciccio.

Re: ( o.t. politika ) il rosso e il nero

Inviato: 21/01/2018, 2:56
da pan
cicciuzzo ha scritto:Di persone realmente così ce ne saranno 3000 in Italia

Per fortuna
Grandissima fortuna, convengo.