L'altro sabato ho rimorchiato un trans da paura,alta 1.80 con tacchi un corpo liscio e sinuoso,due tette 6 misura, di nome verusca (nome d'arte),abbronzata ma di origini italiane.Passivo con l'uccello piccolo piccolo,fenomenale nell'arte del fellatio, paradisiaco con in culo,voto 10 e lode.
io ho avuto piu' esperienze con trans...sempre a pagamento..e me le sono sempre scelte piu' femminili possibili...ti danno
un qls in piu'...non nel senso di prenderlo,anche perche sempre attivo fui...ma quasi sempre ci sono stato per avere
dei rappporti orali..la prox sarà lei,una femmina in poche parole:
a Milano se hai una botta di culo te li puoi fare sul tram....
L'episodio lunedì pomeriggio in zona Certosa
Lap dance sul tram, mistero svelato. De Corato ha riferito che la misteriosa ballerina era in realtà un 29enne trans venezuelano, fermato per atti osceni e aggressione
MILANO - «Nessun dubbio che fosse una donna», aveva detto (sbagliando) l'autista dell'Atm, raccontando agli increduli colleghi della centrale della bellezza dalla pelle scura, alta 1.80 che, seminuda, si era esibita in una lap dance improvvisata a bordo del suo tram, in zona Certosa, fra sorrisi e proteste dei passeggeri. La storia, confermata da un secondo autista Atm, aveva sollevato interrogativi divertiti: chi è la misteriosa ballerina? Si tratta forse di un'altra performance artistica, come la lap dance in metropolitana del dicembre 2006? E soprattutto, c'è speranza di assistere a un bis della performance su qualche mezzo Atm?
MISTERO SVELATO - Il mistero è stato svelato nientemeno che dal vicesindaco, Riccardo De Corato, che ha riferito con grande serietà del fermo di un transessuale venezuelano di 29 anni, salito sul un tram «indossando solo un tanga e un abito molto succinto completamente trasparente». A quanto riferito dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza, il trans una volta sceso dal tram (e dopo aver mimato la lap dance anche attorno al palo della fermata) è stato fermato da due vigili che, notato il suo abbigliamento quasi inesistente, gli hanno chiesto le generalità .
TACCHI A SPILLO - Il trans si è rifiutato e, toltosi le scarpe con i tacchi alti, ha tentato la fuga. Raggiunto, ha aggredito gli agenti, procurando loro lesioni con prognosi di 7 e 8 giorni. Accompagnato presso gli uffici del Servizio Radio mobile il trans, visibilmente alterato dall'alcol, è stato tratto in arresto per atti osceni, rifiuto delle generalità e aggressione a pubblico ufficiale. A carico del venezuelano risultavano già due decreti di espulsione non eseguiti e precedenti penali per lesioni e aggressioni.
05 agosto 2008
e moh vogliamo sta foto.
fantastico come nessuno si fosse accorto (nei primi lanci di agenzia) che fosse un trans..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Fermati un 19enne italiano e un minorenne marocchino
La fine atroce del trans Samantha: orrore da «Arancia meccanica».
Due arrestati La polizia: «Mai vista una violenza simile». La trentenne brasiliana è stata abbandonata, forse ancora viva, sulla tangenziale Ovest
â– La testimonianza dell'amica: «Si prostituiva per curare il padre»
Reo confesso: Davide Giuseppe Grasso (Emmevì)
MILANO - «Mai vista una violenza simile. Il loro racconto è peggio di Arancia meccanica». Persino i poliziotti della Squadra Mobile, pure abituati a casi del genere, sono rimasti sconvolti. E hanno usato queste parole per descrivere l'omicidio di Samantha, all'anagrafe Gustavo Rangel Brandau, transessuale brasiliano di 30 anni, in Italia da tre senza permesso di soggiorno. Samantha, presa di mira forse perchè la più esile e indifesa del gruppo dei trans di via Novara, è stata uccisa dopo aver subito violenze terrificanti da parte di due ragazzi, che hanno confessato tutto. Gli arrestati sono un marocchino di 17 anni (con precedenti per droga e reati contro il patrimonio, affidato alla comunità di don Gino Rigoldi), e un italiano di 19, Davide Giuseppe Grasso detto Peppe, originario di Catania e abitante a Rozzano nel Milanese, disoccupato e già noto alle forze dell'ordine. Due «balordi», che forse non si sono ancora resi conto della gravità di quello che hanno fatto. Forse erano sotto l'effetto della droga, ma neppure questo puó spiegare un'esplosione di violenza così efferata contro una persona indifesa, con l'unico torto di aver rifiutato loro una prestazione sessuale gratuita. Non poteva permetterselo, Samantha: metteva da parte i soldi per il papà malato, in Brasile. Il papà che non sapeva nulla, che la pensava felice, a lavorare come parrucchiera.
MASSACRATA PER 60 EURO - Secondo le ricostruzioni della polizia e le confessioni degli arrestati, la notte del 29 luglio i due giovani, dopo aver rubato un'auto, si sono diretti in via Novara, zona frequentata da transessuali. Hanno abbordato una coppia di trans brasiliani, Paola e Samantha, cercando di ottenere un rapporto sessuale senza pagare. Al rifiuto è nata una lite: Paola è riuscita a fuggire, mentre Samantha è stata bloccata, picchiata e costretta a salire sull'auto. I due giovani l'hanno ferita con i coltelli e si sono allontanati con lei in auto; poi, ricordatisi della borsetta, sono tornati indietro per recuperarla. Ripartiti, hanno violentato Samantha già agonizzante e poi l'hanno finita a calci e pugni. Alla fine l'hanno abbandonata sulla tangenziale in direzione sud al chilometro 9, vicino ad un'area di servizio. Secondo il racconto di uno degli aguzzini, in quel momento Samantha era ancora viva. Le sue ultime parole sono state: «I soldi sono dietro un albero in via Novara». Erano 60 euro: il prezzo di una vita.
LE TELECAMERE - Paola, sotto shock dopo aver visto portare via l'amica a forza, è riuscita a chiamare la polizia dal cellulare (leggi la testimonianza). Ha avuto molto coraggio, considerando che è in Italia da clandestina. L'1 agosto ha sporto denuncia al commissariato Bonola. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile - aiutate anche dalle telecamere poste lungo via Novara - hanno permesso di identificare l'automobile su cui aveva trovato posto la vittima e di risalire ai due giovani. Su loro indicazione la polizia ha trovato, ai bordi della tangenziale Ovest, i resti della povera Samantha, in avanzato stato di decomposizione. Secondo la polizia i due giovani potrebbero aver agito sotto l'effetto di droga. Francesco Messina, capo della squadra mobile di Milano, lo ha definito «un delitto efferato, drammatico, una violenza inaudita e gratuita». I due giovani sono accusati di sequestro di persona, rapina, violenza sessuale di gruppo e omicidio.
06 agosto 2008
[b]Columbro[/b]:[i]Per un raddoppio da 120 milioni ci devi dire la sequenza completa dei rigori che sancirono il risultato della finale della Coppa dei Campioni tra Roma e Liverpool:pensaci bene,perchè stai per diventare lo studente più ricco d'Italia![/i]
[b]Chicco[/b]:[i]Roma e Liverpool non hanno mai giocato...[/i]
soffrirebbero di piu' a stare in prigione (senza confort) per il resto della loro miserabile vita, ma purtroppo ormai l'ergastolo in pratica non esiste piu' e con gli sconti di pena e un avvocato in gamba tra qualche anno saranno di nuovo in giro
un eccesso garantista che finirà per favorire quelli che vogliono la pena di morte, oggi non so se un referendum contro la pena di morte avrebbe successo in Italia
Don Rigoldi: «Noi abbiamo tentato, ma...»
La storia di un ragazzo difficile: famiglia sfasciata, psicofarmaci, saltuariamente anche droga. «Mi chiedo cosa abbiamo sbagliato»
MILANO - Un ragazzo difficile, che ha alle spalle una famiglia disgregata, tanti soggiorni in comunità diverse, un passato fatto di psicofarmaci e, saltuariamente, di consumo di droghe. àˆ questo, in sintesi, il ritratto che don Gino Rigoldi, fondatore di «Comunita Nuova», il centro di recupero di Rozzano (Milano), fa del marocchino di 17 anni fermato per lo stupro e il brutale assassinio del trans Samantha. Il ragazzo da 4 mesi ospite di «Comunità Nuova».
«ERA IL PIU' COCCOLATO» - «Mi sono subito accorto che era un ragazzo a rischio - ha detto don Gino Rigoldi - e nei quattro mesi che è stato qui, dopo aver concluso la sua esperienza in carcere, non c'è persona che, da noi, io abbia coccolato e aiutato di più. Purtroppo è un soggetto che ha alle spalle un passato difficile: i suoi genitori sono divorziati, la madre è tornata in Marocco e si è risposata, il padre vive in Italia ma non lo vede da tempo». Inoltre, continua il sacerdote, «ha passato 12 o 13 comunità diverse. Aveva problemi a mantenere una vita regolare, a rispettare gli impegni anche a causa di problemi psicologici che si protraevano da tempo, con l'abuso di farmaci». TERAPIA MAI INIZIATA - Una tragica fatalità : «Proprio ieri il ragazzo avrebbe dovuto partecipare alla sua prima seduta con un terapeuta. Da quando era qua, infatti, non prendeva più farmaci e gli avevo imposto di andare da uno psicologo per intraprendere un percorso serio di cura». Non mancavano, comunque, i continui i segnali di disagio: «Certe sere usciva, faceva tardi - racconta don Rigoldi. - Una volta è arrivato con un'automobile senza spiegare dove l'aveva presa. Qualche volta usava anche sostanze stupefacenti, più che altro cocaina, ma non era un consumatore abituale». Ma quando accadono fatti come questi, conclude il sacerdote, «è inevitabile chiedersi che cosa uno abbia sbagliato; anche se era un caso a rischio, noi abbiamo fatto un tentativo e - sospira - purtroppo è andata a finire così».
dunque...facendo due calcoli, tra 5 anni il ragazzo è fuori.
Non pensate mai di potervi presentare a un esame non avendo studiato 10 pagine su 1000 giusto perchè " tanto il professore non le chiede ".
Corollario :
La probabilità che all'esame venga chiesta l'unica pagina o paragrafo non letti è massima.