[O.T.] Guida al Cinema

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8581 Messaggio da cicciuzzo »

io ho visto per l'ottava volta waterworld su Iris..... :-)
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

Stickman
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8582 Messaggio da Stickman »

Ma qualcuno sta contando quante volte passa in tv quel capolamerda di kostner il baffo e i lupetti? Incredibbole.

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Bugo
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8583 Messaggio da Bugo »

Stickman ha scritto:Ma qualcuno sta contando quante volte passa in tv quel capolamerda di kostner il baffo e i lupetti? Incredibbole.
Mai visto, mi ricordo che quando ero regazzino lo davano al cinema all'aperto del mio paes, è veramente così capolamerda?
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8584 Messaggio da scb »

Abbastanza noioso e pompato, presumo, per ragioni di marketing.

Se proprio devo vedermi un bel drammone storico, trovo molto più divertente e ben fatto Braveheart.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8585 Messaggio da cicciuzzo »

una fetecchia assoluta
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Bugo
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8586 Messaggio da Bugo »

Buona a sapersi, non mi son perso nulla di che allora, eviterò di vederlo anche in futuro
Eppure nel 1991 ha vinto i seguenti premi Oscar

Miglior film a Jim Wilson e Kevin Costner
Migliore regia a Kevin Costner
Migliore sceneggiatura non originale a Michael Blake
Migliore fotografia a Dean Semler
Miglior montaggio a Neil Travis
Miglior sonoro a Russell Williams II, Jeffrey Perkins, Bill W. Benton e Gregory H. Watkins
Miglior colonna sonora a John Barry
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Stickman
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8587 Messaggio da Stickman »

Assurdo.

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dostum
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8588 Messaggio da dostum »

Cazzo ma questo è un film basato sulla vita del ******!


Short skin” parla con accento toscano

La Toscana sbarca al Lido grazie a Duccio Chiarini, il giovane regista fiorentino che esordì alla Mostra due anni fa con l'originale "Hit the road nonna!"

Estate difficile per un giovane pisano in Versilia: la Bianca di cui è innamorato ha già un fidanzato, i genitori sono in crisi perché la mamma ha scoperto che il marito la tradisce e non si trova neppure un cane che monti la cagnolina di casa. La Toscana sbarca al Lido grazie a Duccio Chiarini, il giovane regista fiorentino che esordì alla Mostra due anni fa con l'originale "Hit the road nonna!". Il suo nuovo film, intitolato "Short skin", presentato nella sezione Biennale College, ha divertito ed emozionato.Il protagonista tenta in tutti i modi di perdere la verginità. Segue i consigli di una prostituta, e poi quelli di un amico che gli consiglia l’incontro ravvicinato con un polpo, morto ovviamente (sì, avete capito bene), perché tra ragazzi si sostiene che in natura è quanto di più somiglia all’oggetto del piacere femminile. Il tutto accade nel contesto di un adulterio del papà, conseguenti liti in famiglia, ed esternazioni sboccate di una sorellina che usa continuamente il termine trombare. La piccola vuole fare accoppiare ad ogni costo il loro cagnolino. Eppure, il film non è volgare: anzi è tenero, ha il sapore gustoso di una caramella frizzante nella noia di questa mostra.



Girato tra Forte dei Marmi e Pisa, racconta l'estate di un adolescente intimorito dal passaggio nel mondo degli adulti, tra complessi del sesso e crisi familiari. Dallo schermo risuonano gli accenti pisano e livornese sulle bocche di giovani ragazzi scanzonati e il richiamo alle atmosfere dei film di Paolo Virzì diventa inevitabile. «Il cinema di Virzì, un regista che stimo, mi piace molto« dice Chiarini «ma il mio film guarda ai modelli francesi e svedesi, a uno stile distaccato non localistico». Il titolo si riferisce alla "pelle stretta" del pene del protagonista, che deve operarsi di fimosi, ma «diventa -spiega Chiarini - la metafora del dover uscire dalle chiusure emotive, dell'aprirsi al mondo, per abbandonare le paure e lanciarsi nella vita».
Una metafora che poteva prestarsi a facili doppi sensi e gag da cinepanettone o, al contrario, per indugiare sulle cupezze e le angosce dell'adolescenza, invece il film rimane in perfetto equilibrio tra sorrisi e tenerezza.
«Era quello che volevo e sono contento se ci sono riuscito: la sfida era raccontare un passaggio adolescenziale delicato con una storia che incuriosisse e potesse prevedere anche spunti da blockbuster». In una scena, il protagonista, terrorizzato dalla sua "prima volta", si esercita con un polpo: a raccontarla sembra squallida o pecoreccia, mentre a vederla ci si commuove quasi. «Non l'ho girata per far ridere o scandalizzare, ma per mostrare la follia di quell'età senza vergogna. È merito del direttore della fotografia e di Matteo Creatini se quella sequenza è venuta così». (L'ANTICIPAZIONE)

Matteo Creatini, il protagonista, è un ragazzo di Rosignano Solvay, per la prima volta sullo schermo, come tutti gli altri giovani attori del film. «In realtà - spiega il regista - Matteo è un rapper grintoso, ma qui ha recitato bene il timido scoglionato che non è». Infatti è bravissimo, come tutti gli altri giovani esordienti: Francesca Agostini, di Montecarlo vicino Lucca, nel ruolo di Bianca; il livornese Nicola Nocchi, convincente come amico estroverso e sbruffone; la pisana Bianca Ceravolo, la più spassosa nel ruolo della sorella del protagonista. Un cast affiatato di non professionisti che recitano con straordinaria naturalezza. "Lavorare sugli attori è la parte del mio lavoro che preferisco. Qui erano tutti alla prima esperienza». Tra gli adulti, si segnalano il livornese Michele Costacci nel ruolo del padre e Francesco Acquaroli in quello del medico. Chiarini dichiara di essere molto grato alla Biennale College, un laboratorio organizzato dalla Biennale di Venezia, che ha il compito di produrre ogni anno tre opere a microbudget . Una delle tre è appunto "Short skin", costato solo 150 mila euro e girato in appena 24 giorni: cifre record per un film.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8589 Messaggio da bellavista »

Bugo ha scritto:Buona a sapersi, non mi son perso nulla di che allora, eviterò di vederlo anche in futuro
Eppure nel 1991 ha vinto i seguenti premi Oscar

Miglior film a Jim Wilson e Kevin Costner
Migliore regia a Kevin Costner
Migliore sceneggiatura non originale a Michael Blake
Migliore fotografia a Dean Semler
Miglior montaggio a Neil Travis
Miglior sonoro a Russell Williams II, Jeffrey Perkins, Bill W. Benton e Gregory H. Watkins
Miglior colonna sonora a John Barry
al tempo mi comprai il cofanetto con la doppia vhs dell'edizione integrale, dura a qualcosa come 5 ore (penso di non averlo mai visto per intero) :lol:

e comunque si: una volta c'erano le vhs e cosa ancora piú assurda le si comprava :lol:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8590 Messaggio da bellavista »

cicciuzzo ha scritto:io ho visto per l'ottava volta waterworld su Iris..... :-)
ciccio, 8 volte waterworld non se lo è mai visto nemmeno il regista del film :lol:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8591 Messaggio da Loris Batacchi »

dai,i gusti sono gusti, ma "balla coi lupi" è decisamente più epico e poetico di quel polpettone di "braveheart". apprezzo sia l'uno che l'altro, ma il secondo è proprio il classico kolossal di hollywood, kostner almeno ci tenta (e secondo me ci riesce) a scavare un po' più nel profondo. poi regia e musica mi sembrano di ottimo livello (musica in particolare).
certo, lo vedi su la7 con vento nei capelli che lo chiama da una rupe urlando la sua amicizia eterna, poi cambi canale e lo vedi parlare del tonno rio mare :flash:

senza "balla coi lupi" non avremmo mai avuto "l'ultimo samurai", che non ho mai visto ma che descrittomi mi sembra una versione dagli occhi a mandorla. correggetemi pure se sbaglio :-D


per tornare più in topic, ho visto con estremo ritardo "grand budapest hotel". carino, fiabesco, ma avrei potuto farne a meno, in due occasioni mi sono clamorosamente addormentato (seconda volta che mi capita in vita mia :o )

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robinudo
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8592 Messaggio da robinudo »

cicciuzzo ha scritto:io ho visto per l'ottava volta waterworld su Iris..... :-)
8 volte sono tante, anche se non e' quella fetecchia tanto criticata ai tempi, anzi lo trovo godibile.

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Loris Batacchi
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8593 Messaggio da Loris Batacchi »

infatti, è passato alla storia per flop, invece citando wikipedia: "il film in realtà andò molto meglio all'estero, con un ricavo di 176 milioni di dollari nei cinema degli altri paesi (per un totale 264 milioni)[4] e buoni risultati anche nel circuito dell'home video con le successive vendite di VHS e DVD.[2]"

la classica boiata che personalmente se la trovo in tv senza alternative migliori, la vedo.
una domanda: ma le sigarette degli Smokers provenivano da una riserva mostruosa o in qualche modo le producevano? risulta difficile la seconda ipotesi, visto che la gente non era neppure più abituata ad usare gli specchi ("quel vetro riflettente"), figuriamoci la coltivazione del tabacco e macchinari per la produzione :lol: :lol: :lol:

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Tasman
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8594 Messaggio da Tasman »

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DATA USCITA: 08 maggio 2014
GENERE: Drammatico, Sentimentale, Musicale
ANNO: 2013
REGIA: Felix van Groeningen
SCENEGGIATURA: Charlotte Vandermeersch
ATTORI: Johan Heldenbergh, Veerle Baetens, Nell Cattrysse, Geert Van Rampelberg, Nils De Caster, Robbie Cleiren, Bert Huysentruyt, Jan Bijvoet

FOTOGRAFIA: Ruben Impens
MONTAGGIO: Nico Leunen
MUSICHE: Bjorn Eriksson
PRODUZIONE: Menuet Producties, Topkapi Films
DISTRIBUZIONE: Satine Film
PAESE: Belgio
DURATA: 111 Min



Elise è una tatuatrice che ha inciso sul corpo la propria storia, cancellando via via i nomi degli uomini che ha amato per coprirli con nuovi tatuaggi. Didier è un cantante di musica bluegrass che suona il banjo in un gruppetto belga innamorato del mito dell'America rurale. Quando si incontrano, è amore a prima vista e il riconoscersi reciproco di due outsider nel Belgio conformista e ordinato. Ad unirli indissolubilmente, oltre all'attrazione profonda, è l'amore per la musica. E per la prima volta nella loro vita Elise e Didier, che si credevano destinati alla precarietà dei sentimenti, decidono di impegnarsi fino in fondo, mettendo al mondo la figlia Maybelle. Ma anche il più eterno dei vincoli può essere reversibile, e i due innamorati lo scopriranno a proprie spese.
Felix Van Groeningen, il regista fiammingo di Alabama Monroe, sceglie inequivocabilmente la strada del melodramma e spinge la narrazione al di sopra delle righe, sia nel raccontare la storia d'amore assoluta e totalizzante fra i due protagonisti, sia nell'addentrarsi coraggiosamente nell'evoluzione tragica degli eventi. Perché come nelle canzoni bluegrass che Elise e Didier cantano insieme, il dolore va consumato fino in fondo, senza mai sottrarvisi. Alabama Monroe diventa dunque la storia di due esseri umani che maneggiano sentimenti forti e vivono fino all'estremo le proprie passioni, siano esse musicali, artistiche o sentimentali. Van Groeningen però ha l'accortezza di decostruire la narrazione in modo da inframmezzare il dolore del presente con il ricordo dolcissimo e straziante del passato, attraverso continui passaggi avanti e indietro nel tempo, fino alle ultime scene che invece procedono con la linearità inesorabile di una conclusione annunciata. Dunque vediamo Elise e Didier nei vari momenti della loro storia cogliendo l'intensità e l'immediatezza del loro rapporto tanto nella gioia quanto nel dolore. E riusciamo a gestire l'andamento melodrammatico grazie alle boccate d'ossigeno fornite dai momenti sereni ripercorsi dalla storia.
I due attori protagonisti diventano Elise e Didier con un livello di autenticità e identificazione raramente visti nel cinema recente. Johan Heldenbergh, che è anche autore della pièce teatrale da lui diretta in palcoscenico su cui si basa Alabama Monroe, interpreta Didier come una creatura primordiale con un'inesauribile energia vitale e una dirompente carica rabbiosa quando la vita gli riserva il suo lato più oscuro e le politiche degli uomini non fanno nulla per aiutarlo. Veerle Baetens, vincitrice dell'European film award per il ruolo di Elise, ha una recitazione epidermica perfettamente consona ad una donna che usa la propria pelle per esprimere ogni suo sentimento.
Pluripremiato in Europa e negli Stati Uniti, principale rivale de La grande bellezza ai premi Oscar, Alabama Monroe è un film quintessenzialmente europeo nell'impianto narrativo e nella recitazione (in fiammingo), ma ispirato alla cultura folk americana e agli stilemi del cinema indipendente d'oltreoceano. Il risultato non è un'ibridazione senza carattere ma, al contrario, una testimonianza di quanto le due culture cinematografiche possano rivelarsi profondamente complementari.

STREAMING:

http://videopremium.me/oy7p30mhn8dm
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.

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aadizoo87
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Re: [O.T.] Guida al Cinema

#8595 Messaggio da aadizoo87 »

Per favore mi dite un ottimo sito in streaming ovvianente in italiano? Cineblog fa cagare perchè si blocca in continuazione se non lo si lascia caricare quindi scartato, Filmstream mi sembra molto buono visto che i film si vedono in "hd" ma non ci sono tantissimi film, me ne dite qualcuno di buona fattura? Grazie
"Gli eroi non muoiono dicevano gli antichi, vengono rapiti in cielo al culmine della loro gloria, Marco Van Basten fortunatamente è vivo e vegeto, però qualcosa muore, la carriera di uno dei più grandi giocatori di ogni tempo è finita, troppo presto, qualcosa che si avvicina alla prematura scomparsa agonistica di Maradona, sotto di loro uno strapiombo e infine la spianata dove giocano i più bravi fra i comuni mortali."

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