(O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cacchio

[walter84]

ma chi se ne frega che tessera ha Minniti...pensi che interessi a qualcuno??

[cicciuzzo]

boh, dimmi tu che cosa interessa allora..... Renzi riempe l'italia di immigrati e non va bene. Minniti frena gli immigrati e non va bene. Si fa prima a dire che fanno schifo al cazzo. ma non è che tutti hanno l'anello al naso e si vogliono fare perculare da un ragazzino napoletano o dove cazzo sta a cui viene in mente una cosa e la scrive.....

[Capo Tribù]

boh, dimmi tu che cosa interessa allora..... Renzi riempe l'italia di immigrati e non va bene. Minniti frena gli immigrati e non va bene. Si fa prima a dire che fanno schifo al cazzo. ma non è che tutti hanno l'anello al naso e si vogliono fare perculare da un ragazzino napoletano o dove cazzo sta a cui viene in mente una cosa e la scrive.....

Se ti riferisci a me, ti rispondo che son di Pomigliano d'Arco, così ti sto ancor di più sui coglioni

[cicciuzzo]

boh, dimmi tu che cosa interessa allora..... Renzi riempe l'italia di immigrati e non va bene. Minniti frena gli immigrati e non va bene. Si fa prima a dire che fanno schifo al cazzo. ma non è che tutti hanno l'anello al naso e si vogliono fare perculare da un ragazzino napoletano o dove cazzo sta a cui viene in mente una cosa e la scrive.....

Se ti riferisci a me, ti rispondo che son di Pomigliano d'Arco, così ti sto ancor di più sui coglioni

certo che mi riferisco a te. ma mica mi stai sui coglioni. hai ancora il latte in bocca e parli, mi fai tenerezza al massimo.

[Capo Tribù]

Tu mi fai cagare.
Ti ho già dedicato fin troppo tempo, ciao compà.

[cicciuzzo]

[walter84]

boh, dimmi tu che cosa interessa allora..... Renzi riempe l'italia di immigrati e non va bene. Minniti frena gli immigrati e non va bene. Si fa prima a dire che fanno schifo al cazzo. ma non è che tutti hanno l'anello al naso e si vogliono fare perculare da un ragazzino napoletano o dove cazzo sta a cui viene in mente una cosa e la scrive.....

i governi targati pd (Renzi ma anche Letta...) hanno riempito il paese di immigrati per 3-4 anni senza nessun regolamento né tantomeno criterio....anzi lo hanno incentivato....poi nell'ultimo anno è arrivato Minniti che ha cercato di salvare il salvabile....quando ormai i danni però erano già stati fatti....ma sono cose che sanno tutti e solo qualcuno fa finta di non sapere/capire...

[cicciuzzo]

dici che è stata una triangolazione PD / Vaticano / Soros ?

[walter84]

dici che è stata una triangolazione PD / Vaticano / Soros ?

questo non saprei...e nemmeno mi interessa...

[Lanfry83]

dici che è stata una triangolazione PD / Vaticano / Soros ?

No perché il Vaticano e Soros non hanno bisogno di dialogare con quel partito di Falliti, temo invece che alla base ci sia l'inadeguatezza del PD a governare, sia che si tratti di branco di pecore o del paese, troppo facile attaccarsi a Soros ed al Vaticano

[cicciuzzo]

E quale sarebbe il partito con personale politico più qualificato?

[GeishaBalls]

boh, dimmi tu che cosa interessa allora..... Renzi riempe l'italia di immigrati e non va bene. Minniti frena gli immigrati e non va bene. Si fa prima a dire che fanno schifo al cazzo. ma non è che tutti hanno l'anello al naso e si vogliono fare perculare da un ragazzino napoletano o dove cazzo sta a cui viene in mente una cosa e la scrive.....

i governi targati pd (Renzi ma anche Letta...) hanno riempito il paese di immigrati per 3-4 anni senza nessun regolamento né tantomeno criterio....anzi lo hanno incentivato....poi nell'ultimo anno è arrivato Minniti che ha cercato di salvare il salvabile....quando ormai i danni però erano già stati fatti....ma sono cose che sanno tutti e solo qualcuno fa finta di non sapere/capire...

Infatti 4 anni fa mi chiedevo come fossero questi “immigrati”, non se ne vedeva nessuno.

Ci devono essere statistiche che Walter può consultare che dicono i flussi degli arrivi:

dal 1990 al 2013: nessun arrivo

Dal 2013 al 2016 con Letta e Renzi ne saranno arrivati tre milioni all’anno

Nel 2017 Minniti ci ha messo una pezza (ma ormai gli immigrati sono dappertutto)

[walter84]

ma chi l'ha detto che fino al 2013 non c'è mai stato nessun arrivo??

[dostum]

SUPER SUPERMAN
DA Libero

Igor il russo, parla il compagno di cella: "Si faceva togliere i denti senza anestesia"



Ha vissuto sette mesi gomito a gomito con Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, il killer serbo 36enne super ricercato da quando, l’1 e l’8 aprile scorsi, ha ucciso a sangue freddo Davide Fabbri, barista di Budrio (Bologna) che aveva provato ad opporsi a una rapina, e la guardia ecologica Valerio Verri, 62 anni, che ha avuto la sfortuna di incontrarlo mentre era in fuga nei pressi di Portomaggiore (Ferrara), in quel caso ferendo gravemente anche un agente di polizia provinciale.

Dall’ottobre 2011 fino a maggio 2012 colui che chiameremo Massimo, per rispettarne l’anonimato richiesto, e che vive fuori Milano, ha diviso con lui e con un altro detenuto quei pochi metri quadrati di cella alla casa circondariale “Costantino Satta” di Ferrara, meglio conosciuto come il carcere dell’Arginone. Massimo descrive il pluriomicida slavo dai mille volti come un uomo riservato, meticoloso e con una formazione da soldato; ma anche creativo, addirittura geniale, per alcuni aspetti. Sembra assurdo, ma l’uomo introvabile, autore come detto di almeno due omicidi e di numerose rapine e furti, ricercato per mesi da centinaia di agenti, ha un debole per i cartoni animati e per le maschere. Ma anche per le sciabole. Di quei mesi di detenzione trascorsi insieme al crudele Igor, finito nel carcere di via Arginone nel 2007 dopo aver fallito un colpo sempre nel Ferrarese, ricorda le sue camminate solitarie nell’ora d’aria, le flessioni e i pesi che Igor faceva rigorosamente ogni mattina per mantenersi in forma. Forse proprio tra quelle brande del penitenziario, che ha lasciato nel 2015, si preparava a mettere in atto nuovi crimini.




Lei ha convissuto parecchi giorni con Igor, l’uomo a cui stanno dando una caccia spietata. Come era in cella?
«La sua branda era sopra la mia, a fianco c’era un terzo detenuto che tempo fa è stato intervistato a “Quarto Grado”. L’ho riconosciuto. Come era Igor? Un tipo molto introverso e soprattutto sempre in allerta. Lui si sedeva a gambe incrociate e guardava sempre con un occhio in direzione della porta. Era come se dovesse controllare che non succedesse qualcosa. Sembrava un militare: si svegliava presto e faceva la sua branda in modo perfetto, piegava le coperte in modo preciso. Poi passava alle flessioni. Ci teneva tantissimo al suo fisico atletico».

Con voi parlava, raccontava la sua vita?
«No, anzi. Io ho capito subito che era riservato. Non parlava mai di sé. Disse che era scappato dal suo Paese per non fare il militare, ma per me non era vero. E che era lì per un furto. Io non l’ho mai visto uscire per un colloquio con i parenti, o con un avvocato. Non riceveva neppure una cartolina da fuori. Nulla. Quindi aveva pochi soldi. Così, ogni volta che io facevo la spesa e gli chiedevo se c’era qualcosa in particolare che avrebbe voluto, lui rispondeva sempre “no, grazie”. Più volte ho chiesto a mia madre di procurare un pacco di indumenti anche per lui. Ricordo di avergli portato scarpe da tennis, tute da ginnastica. Quello che ha combinato una volta uscito è imperdonabile, ma devo dire che in carcere sembrava tutt’altra persona. Educato, rispettoso. Mai un richiamo, mai un problema».


Lei è stato sentito dai carabinieri?
«Più di una volta. L’ultima mi pare a settembre. Mi sono venuti a prendere sotto casa per chiedermi informazioni su di lui. Ad ogni modo, sapendo come conosceva bene la zona di Ferrara, come Argenta e in particolare Porto Garibaldi, secondo me sono tutte cavolate le ipotesi di una sua fuga all’estero. E non è neppure morto. Secondo me è ancora lì in zona. È uno capace di stare su un albero mentre i carabinieri lo cercano sotto. Come è successo a Comacchio. Ma non ha molti soldi e neppure amici di cui si fida davvero. Però arrivare a uccidere no… non l’avrei mai immaginato. L’ho riconosciuto al telegiornale e ho fatto un balzo. Lui era così, come le prime foto diffuse, niente barba o travestimenti».


Le ha mai parlato del suo addestramento militare?
«No. Ma si intuiva che aveva dei numeri, che sapeva il fatto suo. Io so solo che a dicembre, nonostante il freddo pazzesco, lui scendeva in cortile in canottiera. Non so proprio come facesse. Era abituato alle basse temperature. Era un toro, mai una malattia, mai una medicina. Una cosa che mi ha colpito è il suo livello di sopportazione del dolore. Veniva dal dentista con me e si faceva togliere i denti senza anestesia. Non so perché, e soprattutto non so come riusciva a sopportare tanto male. Magari non amava le punture… Sempre in quel periodo chiese di lavorare come fattorino, doveva cioè portare pane o caffè nelle celle. Lo ha fatto per un mese solo, eseguiva gli ordini senza mai sgarrare. Si inventava sempre cose diverse, costruiva giochi con il cartone. Era un creativo. A Carnevale vinse anche il premio per la miglior maschera costruita. So che amava la sciabola e l’arco, ma di armi come pistole non ha mai parlato».


Una giornata tipo di Igor in cella?
«Al mattino si alzava prestissimo e faceva ginnastica. Poi colazione con caffè e latte. A volte leggeva riviste e libri che riponeva in ordine. Non ho mai toccato nulla, se ne sarebbe accorto. Poi a mezzogiorno mangiavamo tutti insieme, e al pomeriggio la televisione diventava sua...».

Che cosa vuole dire?
«Alle due guai a chi fiatava, perché lui doveva guardare “Dragon Ball”. Era affascinato dai cartoni animati, in particolare da quelli giapponesi. Roba da matti, davvero, vedere un quarantenne alto quasi un metro e novanta così fissato per i cartoni. Ho sempre pensato che avesse avuto un’infanzia difficile. Non abbiamo neppure ben capito se aveva una moglie da cui poi si era separato. Comunque, tornando alla giornata tipo, il pomeriggio se ne stava in branda sempre un po’ in disparte e la sera, dopo cena, chiedeva silenzio per dormire in pace».

Non aveva nessun conoscente lì in carcere a Ferrara, una zona del resto dove ha vissuto diverso tempo?
«In realtà quando se n’è andato il nostro compagno di cella, è entrato un tipo serbo che lui diceva di conoscere. Si parlavano nella loro lingua quando non volevano farsi capire. Prima di allora, avevo visto sempre Igor camminare da solo nell’ora d’aria, poi ha iniziato a farlo con il suo compaesano. Stavano spesso insieme. Prima ancora, erano entrati in carcere altri due suoi connazionali, mi disse che si conoscevano. Ad ogni modo in sezione erano pochi quelli che lo salutavano».


Si confidava però con il cappellano del carcere. Le risulta?
«È vero, lo ricordo. Con lui parlava, e andava anche a messa credo. Prima che arrivassi io so che ha fatto la cresima lì dentro. Pensavo fosse cattolico, sembrava preso dalla religione, ma se ha ucciso… Non so che pensare. Io l’ho sempre visto tranquillo, pacifico, una persona corretta. Parlava più lingue, si lavava spesso. Insomma, un compagno di cella ideale. Ho un bel ricordo della festa di Capodanno, perché comprammo tanto cibo e insieme facemmo una ricca cena a base di pesce, carne e funghi. Lui mangiava di tutto».


Come vi siete salutati?
«Come ci si saluta in carcere, dove le amicizie sono imposte e non scelte. E cioè promettendoci di rivederci fuori».



http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... 181918047/

[bellavista]

Via che torna IGOR