Vampeta ha scritto:
1)Nel mio post peró parlavo anche che secondo me è molto più brutto vedere un uomo che passa la sua fase da ventenne/trentenne davanti a un pc e la televisione...ammazzandosi di seghe e non andando mai a scopare..peró con il gusto e con il vanto di dire: "io non ho mai pagato una donna in vita mia!"....
Le gradazioni di brutture umane sono infinite ma non era questo il mio discorso, basta che lo rileggi
Io dicevo una cosa semplice: l'uomo che va a troie e mediamente di una tristezza assoluta e la diretta conseguenza è il disprezzo generalizzato delle troie nei loro confronti
Il maschietto a puttane è deprimente per le circostanze, per questioni culturali, perchè il sangue in quel momento gira solo nelle parti basse, per dinamiche e per mille altre cose. Quelli che vanno a troie un po' da Fonzie tipo Balkan sono una sparuta minoranza e anche loro hanno avuto momenti dove probabilmente a palle vuote un po' si sono vergognati di loro stessi.
L'albanese di 18 anni puó anche essere un gioiellino ma poi, se non sei proprio una merda, due conti con la tua coscienza li fai...
L'abitudine peró, ho notato, che elimina anche quella remora etica. Più fai una cosa più ti sembra normale ed accettabile
Vale per un killer figuriamoci per un puttaniere
Sì, tutto somato hai ragione... quanto ai profili descritti nell'altro post, non su tutti sono d'accordo, peró potresti scrivere un saggio... secondo me venderebbe, eccome!
Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)
Andare a puttane, per lo meno ai giorni d'oggi non è cosa ne positiva ne negativa, ma più semplicemente un dato di fatto in continua esponenziale crescita.
Il dato allarmante, a mio modo di vedere si circoscrive a 3 punti critici, naturalmente parlo da puttaniere piuttosto incallito...
1) il prezzo, sempre in costante crescita, e non so quanto sia stabilito dai clienti.(mi piacerebbe uan delucidazione in merito)
2) La bellezza sempre meno evidente.Ci sono donne che meriterebbero di pagare i loro clienti, eppure sono gettonatissime ugualmente.
3)La diffusione e l'accessibilità a siti o riviste che in modo più o meno palese sponsorizzano donne che la danno per soldi(scegleite un termine voi tra escort,girl,loft,puttana etc.)
VoRrei approcciare il discorso in maniera semi seria, ne con tono polemico, ne con tono discriminante verso chi fa uso o meno della prostituzione.
Scusate se riposto di seguito, avrei potuto integrare nel precedente post.
Una cosa che ultimamente è davvero decaduta è il concetto di prostituta schiava.
Per ogni prostituta schiava ce ne sono almeno 100 volontarie.
Chiaramente la loro vita non sarà rose e fiori, ma non lo è nemmeno quella di una impiegata in un negozio di abbigliamento per 400 euro/12 ore lavorative.
Con alcune prostitute nigeriane,con cui ho avuto modo di stringere un rapporto piu intimo (buon cliente, forse pseudo amico...) sono venuto a conoscenza di come tantissime ragazze africane (ma anche sudamericane) vengano qui in italia con l'idea chiara di fare soldi veloci in un tempo più o meno determinato.
Progetto attualmente possibile solo con la prostituzione.
Quindi la solita farsa che accusa i clienti di sfruttare delle "schave" delle donne che non hanno avuto altra scelta diversa da quella della prostituzione , oggi trovo sia una lettura poco attuale ,ancorata a dei modelli sicuramente da revisionare.
Molte "schiave" sanno e scelgono di essere delle "schiave", per altro un puttaniere di media esperienza sa riconoscere una "operatrice" da una donna che è stata regolarmente costretta a far quello.
Ogniqualvolta qualche situazione mi ha puzzato... ho sempre lasciato perdere.
Ad ogni modo, aldilà di ogni falso moralismo (non entro in merito di corteggiamenti o simili perchè sarebbe solo una perdita di tempo)
Oggi chi va a puttane nel 90% dei casi va con una donna estremamente cosciente di quello che sta facendo.
Ripeto non è una vita da prendere a modello, ma nemmeno questo incubo che a volte i media vogliono farci credere.
netwixon ha scritto:Andare a puttane, per lo meno ai giorni d'oggi non è cosa ne positiva ne negativa, ma più semplicemente un dato di fatto in continua esponenziale crescita.
Il dato allarmante, a mio modo di vedere si circoscrive a 3 punti critici, naturalmente parlo da puttaniere piuttosto incallito...
1) il prezzo, sempre in costante crescita, e non so quanto sia stabilito dai clienti.(mi piacerebbe uan delucidazione in merito)
2) La bellezza sempre meno evidente.Ci sono donne che meriterebbero di pagare i loro clienti, eppure sono gettonatissime ugualmente.
3)La diffusione e l'accessibilità a siti o riviste che in modo più o meno palese sponsorizzano donne che la danno per soldi(scegleite un termine voi tra escort,girl,loft,puttana etc.)
VoRrei approcciare il discorso in maniera semi seria, ne con tono polemico, ne con tono discriminante verso chi fa uso o meno della prostituzione.
Riflessione molto interessante, caro Net; cercheró di risponderti punto per punto;
1) Quanto sia stabilito dai clienti non lo so... piuttosto direi stabilito dai clienti stupidi, se ti fai un giro su Escortforum te ne rendi subito conto. In quel sito si fanno vere e proprie recensioni sulle "signore". Se una si accorge di essere stata definita in varie rece "stupenda", "fantastica", "come la propria ragazza", è chiaro che si sentirà alla svelta in dovere di alzare il rate in maniera spropositata. In ogni caso secondo me ultimamente qualcosa sta cambiando, sento parlare sempre più spesso di fanciulle (ovviamente straniere) che per un servizio completo non arrivano a 100 testoni, segno che la crisi forse sta arrivando anche da loro...
2) Su questo il discorso sarebbe infinito. Bisognerebbe tu facessi qualche esempio pratico a suffragio della tua tesi... Ti rispondo brevemente, peró: tra una Adriana Lima fredda come il marmo che vuole 1000 euri e una casalinga ordinariotta che per 100 mi lecca anche il buco del culo scelgo sempre la seconda...
3) Siamo d'accordo, certi siti non si sa neppure chi li gestisce, nascondersi dietro il web è semplice, alcuni offrono servizi palesemente fasulli...
Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)
Mi scuso nuovamente per il disordine dei post sto rileggendo adesso un po tutto il topic.
Sul 'argomento "tristezza" vorrei partire da una radice più profonda.
La tristezza non è nel andare a puttane in se ma nelle cause esterne della società che ci inducono a farlo.
Ogni giorno basta aprire un giornale,guardare dalla finestra, o accendere la tv per essere bombardati da culi,tette,forme fisiche rasenti la perfezione.
Il tutto con un ostentamento che rende quasi ormai inutile la pornografia! (scherzo naturalmente...)
Il ragazzo che va a puttane sarebbe triste perchè non trova sfoghi sufficienti? o perchè manifesta semrpe voglia di scopare? e di chi sarebbe la colpa?
Il 30enne deluso dalla monotonia sessuale della moglie va a puttane... e di chi sarebbe la colpa?
il 50enne vedovo va a puttane per solitudine.. o per rimembrare le sue ioriture sessuali... e di chi sarebbe la colpa?
La trsitezza è la società merdosa di oggi che predica bene e razzola malissimo....
ULtimamente si fa cosi anche con la cocaina.. la nuova regina bianca delle serate delel persone vip....
Io non crocifiggerei più di tanto i puttanieri... quanto alcune pseudo regole della società comunicativa di oggi.....
Per il resto, come disse una volta balkan volf (il mio mito personale) se non si è in determineti giri difficilmente si puó scopare tanto quanto si desidera.
A prescindere dalla qualità delal scopata in se.
netwixon ha scritto:La tristezza non è nel andare a puttane in se ma nelle cause esterne della società che ci inducono a farlo.
Ogni giorno basta aprire un giornale,guardare dalla finestra, o accendere la tv per essere bombardati da culi,tette,forme fisiche rasenti la perfezione.
Il tutto con un ostentamento che rende quasi ormai inutile la pornografia! (scherzo naturalmente...)
io ricordo gli scritti degli storici latini... che descrivevano la televisione dell'epoca... e il bombardamento mediatico che induceva le persone ad andare a puttane...
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
PROSTITUZIONE MEDIOEVALE
Le città cominciano a istituzionalizzare la prostituzione tra il 1350 e il
1450; quando non lo possiedono, costruiscono un "prostibulum publicum". Il
"Castelletto" veneziano viene aperto nel 1360, poco dopo quello di Lucca, in
un gruppo di case della parrocchia San Matteo di Rialto di proprietà delle
famiglie patrizie Venier e Morosini. Nel 1421 vi si aggiungerà la Ca'
Rampani; a Firenze la decisione è presa nel 1403, a Siena nel 1421 [8]. La
cronologia appare poco differente in Provenza; la «casa» di Tarascona
menzionata nel 1374 è ingrandita negli anni 1390, abbellita nel 1449. A
Sisteron la costruzione, progettata nel 1394, è realizzata nel 1424; nelle
piccole città di Pernes e Cavaillon nel 1430 e nel 1437. In Alvernia, a
Saint-Flour, i consoli affittano una casa per le ragazze a partire dal 1402,
poi l'acquistano nel 1443 e vi intraprendono importanti lavori. La grande
«casa» digionese entra in funzione nel 1385, e una seconda si apre all'
inizio del XV secolo; quest'ultima viene trasformata in una dimora ampia e
confortevole nell'anno 1447. A quale scopo? Consideriamo, in questo
movimento generale di municipalizzazione, soprattutto due momenti forti; due
periodi di brusca accelerazione delle iniziative: i decenni a cavallo dell'
anno 1400, e poi gli anni 1440: il bordello di Villefranche-sur- Saà³ne,
aperto nel 1438, è ingrandito nel 1454, quello di Bourg-en-Bresse nel 1439,
quello di Tours nel 1448, quello di Amiens negli stessi anni [9].
Questo prostibulum (o lo spazio pubblico che talvolta lo sostituisce) si
situa in uno degli incroci cardinali dello spazio pubblico urbano: a Rialto
a Venezia, tra il Mercato Vecchio e il Battistero di San Giovanni a Firenze,
in piazza della Plastrerie (luogo molto mercantile) a Notre-Dame du Puy,
mentre la «gran badia» di Tolosa, in un primo tempo istallata fuori mura,
viene trasferita in città nel 1425, come avviene per il bordello di
Montpellier qualche anno più tardi.
Forse che le autorità hanno voluto moralizzare la vita cittadina
costringendo le ragazze in un ghetto? Non mi sembra: prostibula e buone
strade non sono dei luoghi chiusi; le prostitute pubbliche «si guadagnano l'
avventura» sulle piazze, nelle vie, nelle taverne o davanti alle porte delle
chiese. A Venezia, mentre ancora nel 1358 non possono oltrepassare il limite
dell'insula Rivoalti e non devono entrare in una taverna, le puttane
adescano e praticano il loro mestiere anche in questi luoghi; le hostariae
(il termine apparve intorno al 1420) si istallano in tutte le contrade. Nel
1448 queste donne non esitano a pavoneggiarsi addirittura in piazza San
Marco! Se qualche volta la Signoria richiama ancora l'obbligo dell'
accantonamento, lo fa senza la ferma volontà di farlo rispettare. A Firenze
il tentativo di contenere le prostitute nel Chiasso de' Buoi è eccezionale;
da quando compaiono nel 1441 gli archivi della giurisdizione dell'«Onesta»,
numerose meretrices lavorano già fuori dai principali bordelli, e l'autorità
non si sforza di infierire.
Le cose andavano allo stesso modo in tutte le città francesi; alla
prostituzione pubblica si aggiungeva, come abbiamo constatato a Digione, una
prostituzione notoria e tollerata, nelle «ètuves», negli alberghi e nelle
taverne; vi era infine una prostituzione in camere, quella dei «bordelages»
privati che era ammessa dal vicinato, che in questo campo giocava un ruolo
essenziale; eccone quattro esempi:
1. A Parigi (dove gli spazi riservati alla prostituzione pubblica erano
disseminati in tutto il territorio urbano), nel 1387, il curato della chiesa
di Saint-Merri aveva ottenuto dalla pubblica autorità l'espulsione delle
prostitute dalla via Baille-Hoe; ma i borghesi del quartiere protestarono -
i loro affari ne risentivano - e fecero appello al Parlamento, che diede
loro ragione. Le ragazze vi si istallarono nuovamente.
2. A Montèlimar, nel 1423 - annata calamitosa -, i consoli avevano fatto
espellere dalle loro dimore le donne di mala vita che risiedevano e
praticavano il mestiere fuori dal lupanare. Esse allora si rifugiarono dai
principali albergatori, che furono ben contenti di accoglierle fino al 1438.
Poichè a quel tempo c'era la minaccia della peste, le si volle cacciare
anche dagli alberghi. I proprietari interessati accettarono, ma a condizione
che non si facesse alcuna eccezione in favore delle «ètuves», delle taverne
o di altri luoghi. Cessata l'epidemia, essi ripresero un po' per volta la
loro abitudine, e nel 1447 ottennero dal Delfino - il futuro Luigi XI - di
ricevere a loro piacimento claustrières e cantonnières, ragazze di bordello
e prostitute pubbliche.
3. Ad Alès, nel 1454, il vicario aveva proibito con una pubblica grida «che
femmina veruna ardisca di tener bordello pubblico o privato che non sia nei
luoghi a ció usati, e che alcun privato osi dar ricetto a concubina, sia
nubile o maritata». I cittadini reagirono molto energicamente, e ottennero
che la grida fosse revocata.
4. Ad Avignone infine, poichè gli ufficiali della corte temporale avevano il
diritto di penetrare nelle abitazioni cittadine col pretesto di constatare
se vi si praticava fornicazione, adulterio o concubinaggio, e ne erano
seguiti non pochi «abusi», il papa Paolo II, venuto a interessarsi della
faccenda, decise con bolla del 13 dicembre 1465 che tali perquisizioni non
potessero più aver luogo se non su istanza formale - e scritta - degli
amici, parenti o vicini dei supposti delinquenti [10].
In questo modo si veniva a riconoscere ufficialmente, ad Alès come ad
Avignone, che in materia di costumi l'autorità spettava al vicinato, e di
conseguenza si rinunciava a qualunque serio controllo sui luoghi della
fornicazione tollerata o segreta. E' per questa ragione che verso la metà
del XV secolo, a Metz, a Strasburgo, a Parigi, come a Digione, a Lione, a
Cavaillon o ad Arles, o a Venezia o a Firenze, le prostitute si istallano
fin nelle strade oneste ed onorabili, in abitazioni o camere affittate da
borghesi. I maggiorenti, in fondo, a loro volta vivevano dei profitti
ricavati dalle «ètuves»! I predicatori degli anni intorno al 1500 non
mancarono di criticare queste abitudini e questi guadagni.
Così ad esempio, quando a Digione nel 1423 è fatto divieto alle ragazze
comuni, pena un'ammenda di 100 soldi, di usare violenza nei confronti delle
ragazze claustrières e di cercar di condurle nella «casa» comune, non si puó
propriamente parlare di ghetto municipale (cfr. A.D.C.O. B II pp. 356-37). C
'erano sempre state delle eccezioni, come testimoniano le lettres royales
concesse da Carlo V e Carlo VI ai Lombardi: essi non potevano essere
accusati di stupro da donne di mala vita che si trovassero nelle loro
abitazioni, o comunque infastidite per il solo caso di fornicazione. I
Lombardi stabiliti nella Linguadoca sollecitavano dunque l'autorizzazione a
tenere nelle loro abitazioni prostitute o concubine riservate al piacere del
padron di casa, dei suoi amici o dei suoi clienti (1366). Ad Avignone, l'
articolo 78 dei regolamenti del 1441 reprime la pratica del gioco nelle
taverne, nei lupanari, nelle case di donne disoneste o nelle «hèbergeries»,
fatta eccezione per le case «nelle quali i cavalieri e i valentuomini
convenissero di soffermarsi per giocare»; tale articolo è semplicemente
ripreso dalla redazione del 1246; nel secolo XV, come avveniva nel XIII, i
luoghi di convegno frequentati dai patrizi - che non servivano soltanto al
gioco dei dadi - non vengono toccati da misure repressive [11].
Allo stesso modo, sono scomparsi quasi del tutto i divieti relativi all'
orario. Nel secolo XIV, i luoghi di prostituzione dovevano chiudere al
tramonto a Parigi, a Beaucaire o a Venezia. Tuttavia in quest'ultima, a
partire dagli anni 1390, l'apertura del "Castelletto" è prolungata fino al
terzo tocco di campana, la nona, all'una e mezza di notte; a metà del secolo
XV, a Digione o a Tarascona, le donne e i loro clienti possono far uso della
«Grande maison» la sera; e sono numerosi i compagni che vi passano tutta la
notte.
Così il prostibulum è messo nella condizione di assolvere efficacemente alla
sua funzione. La casa chiusa municipalizzata delle città del Rodano rimane
accessibile a qualunque ora [12].
Ma, cosa più notevole, essa è aperta nel giorno del Signore; la situazione
digionese, per nulla eccezionale, si ritrova ad Alès, e sembra ammessa
ovunque prima degli anni 1480, dal momento che M. Menot e O. Maillard
evocano nei loro sermoni l'abitudine, comune tra i mecanici, di recarsi in
gruppo, la domenica, al lupanare. L'unica restrizione, l'unico tempo sacro:
quello della messa solenne, durante il quale devono cessare i giochi di
dadi, o quelli che richiede la natura [13].
Ancor più significativo è il completo oblio degli antichi periodi di
continenza, i Quattro Tempi, le vigilie festive e la Quaresima. In un primo
tempo (nel secolo XIV) le autorità municipali davano in affitto la «Grande
maison» all'inizio della Quaresima, e ció dimostra che l'antica proibizione
era probabilmente ancora rispettata; una volta partita la tenutaria
precedente, la nuova aveva tutto il tempo per istallarsi e reclutare le
ragazze prima della riapertura dopo le feste pasquali. Ad Arles, Digione,
Uzès o Albi, le ragazze non fanno riposo che durante la settimana santa, e i
consoli accordano loro, come anche alla tenutaria, un'indennità di mancato
guadagno. A Venezia, i giorni di chiusura del Castelletto non sono più
numerosi: Natale e la sua vigilia, la Settimana Santa e le feste della
Resurrezione, le vigilie e le quattro feste della Vergine. Al tempo dell'
Ascensione o delle feste di San Marco - occasioni di baldoria e d'
assembramenti - la Signoria si prende ben cura di lasciare aperta la «casa»
[14].
Limitiamoci qui a tre evidenti osservazioni:
1. La regolamentazione municipale è doppiamente esemplare: essa traduce
quelle che erano usanze comuni, determinando il ritmo di attività delle
«ètuves» e dei bordelli privati ricalcato su quello del prostibulum.
2. Essa definisce per ognuno, in materia di sessualità , le sole interdizioni
rigorose: il tempo della Passione e quello della messa solenne. Questo oblio
degli antichi divieti (pensiamo alle centinaia di giorni di continenza
enumerati nei penitenziali dell'alto Medioevo, recentemente analizzati da J.
L. Flandrin) costituisce una delle espressioni più impressionanti della
desacralizzazione di questi tempi [15].
3. Le prostitute pubbliche, infine, tra tutti i lavoratori della città , sono
quelle che conoscono di meno periodi di divieto.
1) il prezzo, sempre in costante crescita, e non so quanto sia stabilito dai clienti.(mi piacerebbe uan delucidazione in merito)
2)Molte "schiave" sanno e scelgono di essere delle "schiave"
Oggi chi va a puttane nel 90% dei casi va con una donna estremamente cosciente di quello che sta facendo
3)La tristezza non è nel andare a puttane in se ma nelle cause esterne della società che ci inducono a farlo.
Il 30enne deluso dalla monotonia sessuale della moglie va a puttane...
Ti rispondo con ordine
1)il prezzo viene sempre deciso dall'acquirente. IN TUTTI I CAMPI.
Se ad una certa cifra Lalla non trova clienti, Lalla abbassa le tariffe.
Se invece trova babbi di minchia alla estdipendente disposti a strapagare due una cosa che puó ottenere con uno la prossima volta la tipa in questione proverà giustamente a chiedere due. Elementare...
2)Atteggiamento autoassolutorio. Sta a vedere che il racket della prostituzione è la favola di Biancaneve...
Un conto è la coscienza un altro è il percorso non volontario che ce l'ha portata. Non raccontiamoci le favole alla Romeo: ben poche donne sognano di fare marchette per campare. Che poi ci si abitui a tutto e ad un certo punto non si sia disposte a fare un passo indietro perchè ci si è abituate ad un certo tenore di vita è tutto un altro discorso.
3)Il problema è sempre altrui mai nostro vero?
Il trentenne deluso dalla sua monotonia non ha responsabilità vero? Glielo ha imposto il dottore quella vita o se l'è autodeterminata?
Guardarsi dentro aiuterebbe, invece è più semplice raccontarsi la storiella che è sempre colpa degli altrio della società brutta e cattiva
Bhe zeta intanto sappi che io mi sono sempre dichiarato un puttaniere incallito! Per giunta uno di quelli che ha toccato il punto 5 (uan sorta di dipendenza di scatti irrefrenabili. l ho scritto tempo fa..)
Le mie considerazioni non sono dufensive.
Semplicemnte racconto pubblicamente le mie esperienze e il mio punto di vista.
Francamente trovo eccessivo la storia della schiavitù cosi come mi sembra un po assurdo il paragone puttane-nestelè dove il consuimatore decide il prezzo finale....
Se una puttana chiede 100 euro in più perchè qualcuno è disposto a darli non credo che tutti i clienti possano farlo.
è un po come la storia di cuba dove ormai una reagazza in un locale ti chiede 100 dollari per farti una mezza pompa grazie ai turisti piu ricchi e smidollati.
Apprezzo molto le tue delucidazioni ,anche se sono praticamente agli antipodi delle mie.
Probabilmente la verità sara proprio a metà strada tra il mio modo di pensare e il tuo.
Bhe zeta intanto sappi che io mi sono sempre dichiarato un puttaniere incallito! Per giunta uno di quelli che ha toccato il punto 5 (uan sorta di dipendenza di scatti irrefrenabili. l ho scritto tempo fa..)
Le mie considerazioni non sono dufensive.
Semplicemnte racconto pubblicamente le mie esperienze e il mio punto di vista.
Francamente trovo eccessivo la storia della schiavitù cosi come mi sembra un po assurdo il paragone puttane-nestelè dove il consuimatore decide il prezzo finale....
Se una puttana chiede 100 euro in più perchè qualcuno è disposto a darli non credo che tutti i clienti possano farlo.
è un po come la storia di cuba dove ormai una reagazza in un locale ti chiede 100 dollari per farti una mezza pompa grazie ai turisti piu ricchi e smidollati.
Apprezzo molto le tue delucidazioni ,anche se sono praticamente agli antipodi delle mie.
Probabilmente la verità sara proprio a metà strada tra il mio modo di pensare e il tuo.
Bravo Netwixon !!
Hai proprio ragione sul fatto della schivitù e anche sul resto (per quanto ho potuto leggere velocemente...): è che non ci vogliono sentire da quell'orecchio...
Il Bullo: "stasera posso guardarmi allo specchio perchè oggi ho tormentato qualcuno".
E' veramente penoso :)
Topic molto interessante.....qualche veloce considerazione:
1) SZ scrive: "l'uomo che va a troie e mediamente di una tristezza assoluta e la diretta conseguenza è il disprezzo generalizzato delle troie nei loro confronti"
Non credo si possa parlare di tristezza, perche' sarebbe come dire che e' trsite andare a fare la spesa all' Esselunga....
Se le persone sono libere e consenzienti, cioe' se le prostitute hanno deciso LIBERAMENTE di fare quel mestiere, allora il problema non si pone proprio....non si puo' parlare di tristezza.
Il perche' una ragazza decida di diventare prostituta (quindi problamatiche sociali e balle varie...) non ha alcuna importanza....noi non ci chiediamo se la cassiera della Coop avrebbe potuto studiare ad harvard e prendere un MBA....
Il fatto che ci sia disprezzo da parte delle prostitute per i clienti credo sia totalmente irrelevante: ai consumatori non interessa se il macellaio sotto casa prova disprezzo nei loro confronti....si tratta di un semplice scambio: prestazione vs moneta.....come tutte le transazioni di ogni mercato...le remore etiche c'entrano poco in quanto non si impone niente a nessuno (ovv. non considero le prostitute schiave...etc. etc..)
2)SZ scrive: "L'uomo che va a puttane è nello stato brado, ha l'esigenza di svuotare le palle. Paga per non corteggiare, per non essere quello che una donna vuole da lui per dargliela"
Verissimo, ma questo e' il motivo per cui esiste un mercato della prostituzione....che come tutti i mercati, nasce per semplificare le cose e renderle PIU' EFFICENTI....
In fondo molti di noi per mangiare l'insalata la comprano al mercato perche' non hanno la voglia o la POSSIBILITA' di coltivarsela nell'orto....(
Okkio che il praragone non e' affato cinico..... ).
3) Sul prezzo: e' vero che il prezzo e' determinato (in genere...) dalla domanda...pero' e' anche vero che il mercato della prostituzione e' un mercato a domanda rigida. Per il semplice motivo che il sesso e' un bene primario (come mangiare, bere e balle varie) e quindi i prezzi tendono ad essere rigidi verso il basso. Se Lalla non ha un cliente e' perche':
a) le sue tariffe sono fuori mercato, cioe' troppo alte...
b) oppure non e' grado di stare sul mercato perche' nessuna la vuole...in quel caso puo' abbassare il prezzo quanto vuole ma tanto dovra' cambiare mestiere perche' non e' competitiva....
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Il prezzo non viene deciso dal cliente ma dalla considerazione che ha la ragazza di se stessa. La mia amica russa che chiede 1000€ a notte ( tra l'altro tutto coperto e no anal ) non calera' mai la tariffa dall'alto dei cospicui incassi gia' accomulati. Un giorno mi ha detto che e' lei che fa un favore agli uomini se si fa trombare per soldi e non viceversa
Avendo l'annuncio su internet e migliaia di contatti lei e' tranquilla di trovare almeno 365 ricconi /l'anno che le danno la tariffa minima di 500€ per 2 ore ( es. dottori, notai, avvocati, calciatori ecc... ). Il suo ragionamento non fa una piega
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
dboon ha scritto:Il prezzo non viene deciso dal cliente ma dalla considerazione che ha la ragazza di se stessa...
stai dicendo esattamente il contrario...
dboon ha scritto: La mia amica russa che chiede 1000€ a notte ( tra l'altro tutto coperto e no anal ) non calera' mai la tariffa dall'alto dei cospicui incassi gia' accomulati. Avendo l'annuncio su internet e migliaia di contatti lei e' tranquilla di trovare almeno 365 ricconi /l'anno che le danno la tariffa minima di 500€ per 2 ore ( es. dottori, notai, avvocati, calciatori ecc... ). Il suo ragionamento non fa una piega
se nessuno fosse stato disposto a pagare certe tariffe i suoi incassi non sarebbero stati così cospicui....tranquillo che le avrebbe abbassate...o magari cambiato lavoro!!
diciamo che la considerazione che la ragazza ha di se stessa, almeno questo tipo di ragazza, serve per identificare una tariffa iniziale, saranno poi i clienti a decidere se è fuori mercato...
1) il prezzo, sempre in costante crescita, e non so quanto sia stabilito dai clienti.(mi piacerebbe uan delucidazione in merito)
2)Molte "schiave" sanno e scelgono di essere delle "schiave"
Oggi chi va a puttane nel 90% dei casi va con una donna estremamente cosciente di quello che sta facendo
3)La tristezza non è nel andare a puttane in se ma nelle cause esterne della società che ci inducono a farlo.
Il 30enne deluso dalla monotonia sessuale della moglie va a puttane...
Ti rispondo con ordine
1)il prezzo viene sempre deciso dall'acquirente. IN TUTTI I CAMPI.
Se ad una certa cifra Lalla non trova clienti, Lalla abbassa le tariffe.
Se invece trova babbi di minchia alla estdipendente disposti a strapagare due una cosa che puó ottenere con uno la prossima volta la tipa in questione proverà giustamente a chiedere due. Elementare...
2)Atteggiamento autoassolutorio. Sta a vedere che il racket della prostituzione è la favola di Biancaneve...
Un conto è la coscienza un altro è il percorso non volontario che ce l'ha portata. Non raccontiamoci le favole alla Romeo: ben poche donne sognano di fare marchette per campare. Che poi ci si abitui a tutto e ad un certo punto non si sia disposte a fare un passo indietro perchè ci si è abituate ad un certo tenore di vita è tutto un altro discorso.
3)Il problema è sempre altrui mai nostro vero?
Il trentenne deluso dalla sua monotonia non ha responsabilità vero? Glielo ha imposto il dottore quella vita o se l'è autodeterminata?
Guardarsi dentro aiuterebbe, invece è più semplice raccontarsi la storiella che è sempre colpa degli altrio della società brutta e cattiva
quotato in pieno!
soprattutto x il discorso prezzo! vale per tutti i settori e l'anomalia del capitalismo o non saprei come altrimenti definirlo, pagare 10 ció che vale 1.