A - N - I - M - A - L : meglio i CANI o i CAVALLI?
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
In un'aula di tribunale di Seattle, un uomo s'è dichiarato colpevole di reati connessi con un accoppiamento sessuale con una cavalla, che condusse alla morte di una persona. Il processo s'è chiuso con una mite condanna. I fatti risalgono allo scorso luglio e più che appartenene ad una vicenda reale sembrano essere presi dalla sceneggiatura di un film porno della peggiore specie.
James Michael Tilt, 54 anni, di Enumclaw, nello Stato di Washington, all'estremo Nord-Ovest dell'Unione, era accusato di essere entrato in una stalla senza l'autorizzazione dei proprietari. L'uomo ha ammesso di essere entrato nella stalla d'un vicino con un amico, Kenneth Pinyan, per "fare sesso" con una cavalla. Tait stava riprendendo l'accoppiamento quando Pinyan, forse colpito con un calcio dall'animale, subì lesioni interne che condussero alla sua morte.
L'uomo s'è riconosciuto colpevole dell'accusa contestatagli ed è stato condannato a un anno con la condizionale, a 300 dollari di multa, a prestare 8 ore di servizio a favore della comunita' e a non avere contatti coi suoi vicini. Nei suoi confronti non sono state mosse accuse di crudeltà verso gli animali perchè, ha spiegato la procura, non c'è prova che la cavalla abbia subito molestie.
indovinate la fonte? TGCOM
James Michael Tilt, 54 anni, di Enumclaw, nello Stato di Washington, all'estremo Nord-Ovest dell'Unione, era accusato di essere entrato in una stalla senza l'autorizzazione dei proprietari. L'uomo ha ammesso di essere entrato nella stalla d'un vicino con un amico, Kenneth Pinyan, per "fare sesso" con una cavalla. Tait stava riprendendo l'accoppiamento quando Pinyan, forse colpito con un calcio dall'animale, subì lesioni interne che condussero alla sua morte.
L'uomo s'è riconosciuto colpevole dell'accusa contestatagli ed è stato condannato a un anno con la condizionale, a 300 dollari di multa, a prestare 8 ore di servizio a favore della comunita' e a non avere contatti coi suoi vicini. Nei suoi confronti non sono state mosse accuse di crudeltà verso gli animali perchè, ha spiegato la procura, non c'è prova che la cavalla abbia subito molestie.
indovinate la fonte? TGCOM

http://www.repubblica.it/2007/01/sezion ... o/zoo.html
Zoo", diretto da Robinson Devor, squarcia il velo sul fenomeno. Prendendo spunto
da un fatto di cronaca del 2005: un uomo morì durante un rapporto con un cavallo
Sesso uomo-animale, tabù e scandalo
Un documentario di scena al Sundance
La pellicola viene definita "strana e stranamente bella" dal Los Angeles Times
Il regista: "Sono cose che accadono, e tutto ció che è umano non mi è estraneo"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Un'immagine del film
E' uno dei pochi tabù che resistono ai tempi. Forse l'ultimo. Almeno al di fuori della ristretta cerchia degli iniziati, o degli amanti del porno estremo. Ma adesso, a squarciare il velo sul fenomeno dei rapporti sessuali uomo-animale, arriva un serissimo documentario presentato, in anteprima, al Sundance Festival targato Robert Redford.
Alla rassegna di cinema indipendente di Park City - sicuramente la più interessante nel suo genere, e forse anche la più snob, del panorama internazionale - va in scena "Zoo", per la direzione di Robinson Devor. Un nome che deriva dall'appellativo con cui si autodefinisce la comunità web degli amanti di questo genere di sessualità : zoos, appunto.
Giudicato dall'autorevole Los Angeles Times "notevole, elegante, lirico", e ancora "strano e stranamente bello", il film prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Seattle, e di cui il regista venne a sapere dai giornali: nel 2005, un residente in quella città morì durante un rapporto sessuale con uno stallone arabo. Da qui la curiosità dell'autore verso un fenomeno così nascosto, così oscuro. Non illegale, nello Stato di Washington (non esiste un articolo del codice che punisce la cosiddetta bestiality); ma comunque assai poco conosciuto.
Un'inchiesta filmata da cui è nato il documentario di scena al Sundance. In cui si mescolano interviste solo audio - due dei tre uomini che hanno fornito testimonianza sulla loro vita sessuale con gli animali non si sono fatti riprendere - con ricostruzioni grafiche per rendere in qualche modo (più concettuale che realistico) l'idea delle atmosfere, degli impulsi che agitano la comunità degli zoos.
Certo, Devor - definito da Variety, nel 2000, uno dei dieci registi da tenere d'occhio per il futuro - non ignora che un film con un simile argomento solletichi la curiosità da tabloid, verso quello che lui stesso ha definito "uno spettacolo pruriginoso". Ma, malgrado i rischi, l'operazione artistica da lui compiuta è, a suo giudizio, totalmente legittima: "Anzi - ha proseguito - sono rimasto scioccato dal fatto che finora nessuno aveva approfondito un tema del genere. Non esiste nemmeno un rapporto investigativo, che faccia un po' di luce. E allora ho capito che questo vuoto, per me, costituiva un'opportunità ".
Questo non toglie che, come il suo autore ha ammesso presentando la sua fatica al pubblico del Sundance, si tratti di "un film difficile, e difficile da realizzare. Molte persone mi hanno chiesto se lo facevo per motivi ignobili, o per guadagnare denaro. O, semplicemente, mi hanno domandato: 'Perchè hai fatto questo film?'".
Quesito effettivamente ovvio, vista la materia esplosiva maneggiata nella pellicola. Ma Devor ha difeso con forza l'importanza del suo lavoro: "Io considero che nulla di umano sia alieno da me - ha concluso - e questa cosa (il sesso uomo-animale, ndr), accade davvero. E dunque, è parte di ció che siamo".
(22 gennaio 2007)
Zoo", diretto da Robinson Devor, squarcia il velo sul fenomeno. Prendendo spunto
da un fatto di cronaca del 2005: un uomo morì durante un rapporto con un cavallo
Sesso uomo-animale, tabù e scandalo
Un documentario di scena al Sundance
La pellicola viene definita "strana e stranamente bella" dal Los Angeles Times
Il regista: "Sono cose che accadono, e tutto ció che è umano non mi è estraneo"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Un'immagine del film
E' uno dei pochi tabù che resistono ai tempi. Forse l'ultimo. Almeno al di fuori della ristretta cerchia degli iniziati, o degli amanti del porno estremo. Ma adesso, a squarciare il velo sul fenomeno dei rapporti sessuali uomo-animale, arriva un serissimo documentario presentato, in anteprima, al Sundance Festival targato Robert Redford.
Alla rassegna di cinema indipendente di Park City - sicuramente la più interessante nel suo genere, e forse anche la più snob, del panorama internazionale - va in scena "Zoo", per la direzione di Robinson Devor. Un nome che deriva dall'appellativo con cui si autodefinisce la comunità web degli amanti di questo genere di sessualità : zoos, appunto.
Giudicato dall'autorevole Los Angeles Times "notevole, elegante, lirico", e ancora "strano e stranamente bello", il film prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Seattle, e di cui il regista venne a sapere dai giornali: nel 2005, un residente in quella città morì durante un rapporto sessuale con uno stallone arabo. Da qui la curiosità dell'autore verso un fenomeno così nascosto, così oscuro. Non illegale, nello Stato di Washington (non esiste un articolo del codice che punisce la cosiddetta bestiality); ma comunque assai poco conosciuto.
Un'inchiesta filmata da cui è nato il documentario di scena al Sundance. In cui si mescolano interviste solo audio - due dei tre uomini che hanno fornito testimonianza sulla loro vita sessuale con gli animali non si sono fatti riprendere - con ricostruzioni grafiche per rendere in qualche modo (più concettuale che realistico) l'idea delle atmosfere, degli impulsi che agitano la comunità degli zoos.
Certo, Devor - definito da Variety, nel 2000, uno dei dieci registi da tenere d'occhio per il futuro - non ignora che un film con un simile argomento solletichi la curiosità da tabloid, verso quello che lui stesso ha definito "uno spettacolo pruriginoso". Ma, malgrado i rischi, l'operazione artistica da lui compiuta è, a suo giudizio, totalmente legittima: "Anzi - ha proseguito - sono rimasto scioccato dal fatto che finora nessuno aveva approfondito un tema del genere. Non esiste nemmeno un rapporto investigativo, che faccia un po' di luce. E allora ho capito che questo vuoto, per me, costituiva un'opportunità ".
Questo non toglie che, come il suo autore ha ammesso presentando la sua fatica al pubblico del Sundance, si tratti di "un film difficile, e difficile da realizzare. Molte persone mi hanno chiesto se lo facevo per motivi ignobili, o per guadagnare denaro. O, semplicemente, mi hanno domandato: 'Perchè hai fatto questo film?'".
Quesito effettivamente ovvio, vista la materia esplosiva maneggiata nella pellicola. Ma Devor ha difeso con forza l'importanza del suo lavoro: "Io considero che nulla di umano sia alieno da me - ha concluso - e questa cosa (il sesso uomo-animale, ndr), accade davvero. E dunque, è parte di ció che siamo".
(22 gennaio 2007)
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.
http://www.repubblica.it/2007/01/sezion ... o/zoo.html
Zoo", diretto da Robinson Devor, squarcia il velo sul fenomeno. Prendendo spunto
da un fatto di cronaca del 2005: un uomo morì durante un rapporto con un cavallo
Sesso uomo-animale, tabù e scandalo
Un documentario di scena al Sundance
La pellicola viene definita "strana e stranamente bella" dal Los Angeles Times
Il regista: "Sono cose che accadono, e tutto ció che è umano non mi è estraneo"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Un'immagine del film
E' uno dei pochi tabù che resistono ai tempi. Forse l'ultimo. Almeno al di fuori della ristretta cerchia degli iniziati, o degli amanti del porno estremo. Ma adesso, a squarciare il velo sul fenomeno dei rapporti sessuali uomo-animale, arriva un serissimo documentario presentato, in anteprima, al Sundance Festival targato Robert Redford.
Alla rassegna di cinema indipendente di Park City - sicuramente la più interessante nel suo genere, e forse anche la più snob, del panorama internazionale - va in scena "Zoo", per la direzione di Robinson Devor. Un nome che deriva dall'appellativo con cui si autodefinisce la comunità web degli amanti di questo genere di sessualità : zoos, appunto.
Giudicato dall'autorevole Los Angeles Times "notevole, elegante, lirico", e ancora "strano e stranamente bello", il film prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Seattle, e di cui il regista venne a sapere dai giornali: nel 2005, un residente in quella città morì durante un rapporto sessuale con uno stallone arabo. Da qui la curiosità dell'autore verso un fenomeno così nascosto, così oscuro. Non illegale, nello Stato di Washington (non esiste un articolo del codice che punisce la cosiddetta bestiality); ma comunque assai poco conosciuto.
Un'inchiesta filmata da cui è nato il documentario di scena al Sundance. In cui si mescolano interviste solo audio - due dei tre uomini che hanno fornito testimonianza sulla loro vita sessuale con gli animali non si sono fatti riprendere - con ricostruzioni grafiche per rendere in qualche modo (più concettuale che realistico) l'idea delle atmosfere, degli impulsi che agitano la comunità degli zoos.
Certo, Devor - definito da Variety, nel 2000, uno dei dieci registi da tenere d'occhio per il futuro - non ignora che un film con un simile argomento solletichi la curiosità da tabloid, verso quello che lui stesso ha definito "uno spettacolo pruriginoso". Ma, malgrado i rischi, l'operazione artistica da lui compiuta è, a suo giudizio, totalmente legittima: "Anzi - ha proseguito - sono rimasto scioccato dal fatto che finora nessuno aveva approfondito un tema del genere. Non esiste nemmeno un rapporto investigativo, che faccia un po' di luce. E allora ho capito che questo vuoto, per me, costituiva un'opportunità ".
Questo non toglie che, come il suo autore ha ammesso presentando la sua fatica al pubblico del Sundance, si tratti di "un film difficile, e difficile da realizzare. Molte persone mi hanno chiesto se lo facevo per motivi ignobili, o per guadagnare denaro. O, semplicemente, mi hanno domandato: 'Perchè hai fatto questo film?'".
Quesito effettivamente ovvio, vista la materia esplosiva maneggiata nella pellicola. Ma Devor ha difeso con forza l'importanza del suo lavoro: "Io considero che nulla di umano sia alieno da me - ha concluso - e questa cosa (il sesso uomo-animale, ndr), accade davvero. E dunque, è parte di ció che siamo".
(22 gennaio 2007)
Zoo", diretto da Robinson Devor, squarcia il velo sul fenomeno. Prendendo spunto
da un fatto di cronaca del 2005: un uomo morì durante un rapporto con un cavallo
Sesso uomo-animale, tabù e scandalo
Un documentario di scena al Sundance
La pellicola viene definita "strana e stranamente bella" dal Los Angeles Times
Il regista: "Sono cose che accadono, e tutto ció che è umano non mi è estraneo"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Un'immagine del film
E' uno dei pochi tabù che resistono ai tempi. Forse l'ultimo. Almeno al di fuori della ristretta cerchia degli iniziati, o degli amanti del porno estremo. Ma adesso, a squarciare il velo sul fenomeno dei rapporti sessuali uomo-animale, arriva un serissimo documentario presentato, in anteprima, al Sundance Festival targato Robert Redford.
Alla rassegna di cinema indipendente di Park City - sicuramente la più interessante nel suo genere, e forse anche la più snob, del panorama internazionale - va in scena "Zoo", per la direzione di Robinson Devor. Un nome che deriva dall'appellativo con cui si autodefinisce la comunità web degli amanti di questo genere di sessualità : zoos, appunto.
Giudicato dall'autorevole Los Angeles Times "notevole, elegante, lirico", e ancora "strano e stranamente bello", il film prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Seattle, e di cui il regista venne a sapere dai giornali: nel 2005, un residente in quella città morì durante un rapporto sessuale con uno stallone arabo. Da qui la curiosità dell'autore verso un fenomeno così nascosto, così oscuro. Non illegale, nello Stato di Washington (non esiste un articolo del codice che punisce la cosiddetta bestiality); ma comunque assai poco conosciuto.
Un'inchiesta filmata da cui è nato il documentario di scena al Sundance. In cui si mescolano interviste solo audio - due dei tre uomini che hanno fornito testimonianza sulla loro vita sessuale con gli animali non si sono fatti riprendere - con ricostruzioni grafiche per rendere in qualche modo (più concettuale che realistico) l'idea delle atmosfere, degli impulsi che agitano la comunità degli zoos.
Certo, Devor - definito da Variety, nel 2000, uno dei dieci registi da tenere d'occhio per il futuro - non ignora che un film con un simile argomento solletichi la curiosità da tabloid, verso quello che lui stesso ha definito "uno spettacolo pruriginoso". Ma, malgrado i rischi, l'operazione artistica da lui compiuta è, a suo giudizio, totalmente legittima: "Anzi - ha proseguito - sono rimasto scioccato dal fatto che finora nessuno aveva approfondito un tema del genere. Non esiste nemmeno un rapporto investigativo, che faccia un po' di luce. E allora ho capito che questo vuoto, per me, costituiva un'opportunità ".
Questo non toglie che, come il suo autore ha ammesso presentando la sua fatica al pubblico del Sundance, si tratti di "un film difficile, e difficile da realizzare. Molte persone mi hanno chiesto se lo facevo per motivi ignobili, o per guadagnare denaro. O, semplicemente, mi hanno domandato: 'Perchè hai fatto questo film?'".
Quesito effettivamente ovvio, vista la materia esplosiva maneggiata nella pellicola. Ma Devor ha difeso con forza l'importanza del suo lavoro: "Io considero che nulla di umano sia alieno da me - ha concluso - e questa cosa (il sesso uomo-animale, ndr), accade davvero. E dunque, è parte di ció che siamo".
(22 gennaio 2007)
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.
Mi è stato raccontato che in Grecia, durante l' ultima guerra mondiale, c'erano dei "bordelli" dove gli uomini si accoppiavano con cigni femmina. La particolarità consisteva nel fatto che, sentendo arrivare l' orgasmo, l' uomo faceva un cenno ad un inserviente che, con un colpo solo, tagliava il collo al cigno che, negli spasimi della morte...procurava maggior piacere a chi stava scopando.
Ahhh, bè, volevo ben dire, Santa Gerardina...
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questa storia più o meno identica la puoi trovare nel libro di Luigi Barzini, famoso giornalista, intitolato Gli Europei, nel capitolo sui tedeschi, quando giovane inviato nella berlino dei dorati anni venti se la spassava allegramente....beh la goduria era doppia perchè dopo l'oca la si poteva fare arrosto! 

Abbiamo preso Rostov, ma è costata cara...intanto avanziamo verso il Volga.....
Bhe...anche il cigno arrosto non è maleKlassikerXXX ha scritto:questa storia più o meno identica la puoi trovare nel libro di Luigi Barzini, famoso giornalista, intitolato Gli Europei, nel capitolo sui tedeschi, quando giovane inviato nella berlino dei dorati anni venti se la spassava allegramente....beh la goduria era doppia perchè dopo l'oca la si poteva fare arrosto!



Ahhh, bè, volevo ben dire, Santa Gerardina...
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E' incredibile quante persone trovino disgustoso il genere bestiality.
Personalmente, e so di non essere l'unico, mi dà fastidio solo l'uomo che penetra animali, il resto del bestiality è uno dei miei generi preferiti.
Approposito, pare che gli animali non trasmettano l'AIDS, al contrario di quanto sbandierato anni fa dagli stessi che lo avevano sparso a piene mani.
Sono tuttora convinto che sia una malattia sintetica.
Personalmente, e so di non essere l'unico, mi dà fastidio solo l'uomo che penetra animali, il resto del bestiality è uno dei miei generi preferiti.
Approposito, pare che gli animali non trasmettano l'AIDS, al contrario di quanto sbandierato anni fa dagli stessi che lo avevano sparso a piene mani.
Sono tuttora convinto che sia una malattia sintetica.
Quando ho fame mangio.
Quando ho sonno dormo.
Quando ho i soldi scopo.
Quando ho sonno dormo.
Quando ho i soldi scopo.
Una depravazione che ha origini antichissime, affonda nel mito neoclassico e in certi luoghi italiani che negli anni ho scoperto essere autentici territori del peccato contronatura. La sala di Amore e Psiche nel palazzo Te di Mantova riportava i miti più cruenti della zoofilia, tra cui immagini tratte dall'Asino d'Oro di Apuleio o di Pasifae con il Toro sacro di Creta. Gli unici miti zoofili puri perchè gli altri erano sempre finalizzati alla concupiscenza divina (Zeus che si trasforma in Bove per europa, Eros in cigno ecc).
I Gonzaga accoglievano i loro ospiti illustri in quella sale, nel contorno peccaminoso di amori bestiali al sicuro dell'ombra ammissibile dell'arte. Eppure i sospetti su un aberrante inselvatichimento presero a turbare la famiglia che imbiancó alcuni affreschi salvo poi riesumarli alcuni anni fa.
Ricordo che 15/20 anni fa giravano storie aberranti sulla pornografia e e gli animali, gli stessi film mainstream quando parlavano di porno citavano sempre gli animal come unico porno possibile (es. Nel comune senso del pudore Alberto Sordi e signora vanno al cinema a vedere la Cavalcata con fantina alle prese con grande stallone, tratto da steeplechase).
C'è un'epoca primaria del porno dove l'animal era la legge in quasi tutti i film, residuo assurdo di una certa liberazione sessuale che veniva estesa anche ai nolenti animali. Non erano solo le tossiche che hanno girato negli anni Novanta, ma alcune delle migliori attrici.
Leggende metropolitane tipiche: Richard Gere aveva infilato un topo vivo dentro Cindy Crawford, Nino Manfredi aveva sodomizzato una pecora, Raffaella Carrà e il pastore tedesco, l'onorevole Ilona Staller si era fidanzata con un pitone, sempre Cicciolina col cavallo e punti di sutura, Alberto Bevilacqua e il Gorilla (intervista a un giornale spagnolo) ecc.
Riguardo queste storielle che mi allietano e fanno scompisciare: non c'era nessun Esiodo pregresso, nessun Ovidio pregresso, nessun Graves e i suoi miti a uso e consumo delle scuole... ma solo lo scandalizzante cristallo deformante di leggende metropolitane devianti, dei nostri loop porno, delle nostre fantasie contadine.
I Gonzaga accoglievano i loro ospiti illustri in quella sale, nel contorno peccaminoso di amori bestiali al sicuro dell'ombra ammissibile dell'arte. Eppure i sospetti su un aberrante inselvatichimento presero a turbare la famiglia che imbiancó alcuni affreschi salvo poi riesumarli alcuni anni fa.
Ricordo che 15/20 anni fa giravano storie aberranti sulla pornografia e e gli animali, gli stessi film mainstream quando parlavano di porno citavano sempre gli animal come unico porno possibile (es. Nel comune senso del pudore Alberto Sordi e signora vanno al cinema a vedere la Cavalcata con fantina alle prese con grande stallone, tratto da steeplechase).
C'è un'epoca primaria del porno dove l'animal era la legge in quasi tutti i film, residuo assurdo di una certa liberazione sessuale che veniva estesa anche ai nolenti animali. Non erano solo le tossiche che hanno girato negli anni Novanta, ma alcune delle migliori attrici.
Leggende metropolitane tipiche: Richard Gere aveva infilato un topo vivo dentro Cindy Crawford, Nino Manfredi aveva sodomizzato una pecora, Raffaella Carrà e il pastore tedesco, l'onorevole Ilona Staller si era fidanzata con un pitone, sempre Cicciolina col cavallo e punti di sutura, Alberto Bevilacqua e il Gorilla (intervista a un giornale spagnolo) ecc.
Riguardo queste storielle che mi allietano e fanno scompisciare: non c'era nessun Esiodo pregresso, nessun Ovidio pregresso, nessun Graves e i suoi miti a uso e consumo delle scuole... ma solo lo scandalizzante cristallo deformante di leggende metropolitane devianti, dei nostri loop porno, delle nostre fantasie contadine.
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io trovo assurdo come nel 2007 si cerchi di sdoganare un genere che di fatto è violenza gratuita sugli animali...
ora non sono affatto animalista contemplo la caccia e mi fanno inkazzare i fanatici verdi ma mi fa altrettanto inkazzare la prepotenza gratuita sugli indifesi...
un minimo di coerenza come siamo contrari ( spero ) a un pezzo di merda che picchia il cane dovremmo essere contrari a umani che stuprano ( l'animale non è volontario echecazzo liberamente non scoperebbe mai con un umano ) animali
ora non sono affatto animalista contemplo la caccia e mi fanno inkazzare i fanatici verdi ma mi fa altrettanto inkazzare la prepotenza gratuita sugli indifesi...
un minimo di coerenza come siamo contrari ( spero ) a un pezzo di merda che picchia il cane dovremmo essere contrari a umani che stuprano ( l'animale non è volontario echecazzo liberamente non scoperebbe mai con un umano ) animali
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
Alan Moore the killing joke
Il film non l'ho visto ovviamente, ma sono molto curioso di vedere come viene trattato il tema e già il fatto che i protagonisti siano uomini e non donne mi fa tirare un sospiro di sollievo (sai quanto era facile giocare sul voyeurismo), non credo che il regista tenti di sdoganare la "zozzeria", secondo me è un approccio a raccontare una delle deviazioni dell'uomo. Si tratta di un documentario non di uno spot.balkan wolf ha scritto:io trovo assurdo come nel 2007 si cerchi di sdoganare un genere che di fatto è violenza gratuita sugli animali...
ora non sono affatto animalista contemplo la caccia e mi fanno inkazzare i fanatici verdi ma mi fa altrettanto inkazzare la prepotenza gratuita sugli indifesi...
un minimo di coerenza come siamo contrari ( spero ) a un pezzo di merda che picchia il cane dovremmo essere contrari a umani che stuprano ( l'animale non è volontario echecazzo liberamente non scoperebbe mai con un umano ) animali
Da dostoieschiano a me ha sempre interessato il lato umano di certe cose, cosa scatta nella mente di un uomo che ingroppa un cavallo ? L'umanità ha dettagli di aberrazione, disumanità , ferocia, libido inspiegabili. Un sottile e profondo fiume sotterraneo che in alcuni emerge, ma in altri straripa-.
Spenderei due parole di indignazione anche sulle ragazze costrette a fare certi porno, sarebbe una bella inchiesta stile "dark side", è vero che ci sono stati numerosi suicidi tra le zoogirl ? La disperazione, la depressione, il masochismo puó portare a livelli di autodegrado inverosimili... impossibili a credere, finchè magari non si vedono.
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SexElisa ha scritto:Mi è stato raccontato che in Grecia, durante l' ultima guerra mondiale, c'erano dei "bordelli" dove gli uomini si accoppiavano con cigni femmina. La particolarità consisteva nel fatto che, sentendo arrivare l' orgasmo, l' uomo faceva un cenno ad un inserviente che, con un colpo solo, tagliava il collo al cigno che, negli spasimi della morte...procurava maggior piacere a chi stava scopando.
Questa l'ho già letta anche io in qualche libro ma non ricordo quale.
"Se pensi che a nessuno al mondo importi che sei vivo prova a non pagare per 2 mesi la rata della macchina"
John Belushi
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