questo l' ho fatto io un annetto fa
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Le Tag e l'aerosol art nascono e si sviluppano contestualmente. Dalle stesse esigenze di riscatto, negli stessi contesti di degrado, fra le stesse persone emarginate, negli stessi periodi storici. I writers hanno sempre fatto sia i graffiti che le tag. Sono due fenomeni inscindibili. Non puoi consacrare solo un aspetto del loro operato e condannare l'altro. A meno che per street art non si intenda il disegnino perbene e pulito di un vaso di fiori su un muro o le paraculate varie fatte a tavolino e concordate con le autorità (a questo punto perché non su tela?). Senza nessuna reale esigenza espressiva e pienamente conformate. Lontano dall'estetica "street" e per intenderci.Fred Connelly ha scritto:Aldo Grasso sui taggers (lui li chiama "imbrattatori" e non mi sembra abbia usato un termine improprio visti i risultati in molte delle nostre città):
http://video.corriere.it/bene-street-ar ... 90528c627d
Parete cittadina devastata con decine di tag
Pensa che all'inizio era anche tutti negri.OSCAR VENEZIA ha scritto:Ma l'esigenza creativa per non la sfogano sul muro di casa loro?
Non hanno una casa ? Tutti homeless ?
Questo si trova a Barcellona in una zona periferica, a El Carmel... sono stato una settimana in una casa vicina e ci passavo quasi ogni giorno.Bugo ha scritto:![]()
Detto così però sembra che i taggatori siano tutti poveretti ed emarginati che si devono riscattare.Plo Style ha scritto: Le Tag e l'aerosol art nascono e si sviluppano contestualmente. Dalle stesse esigenze di riscatto, negli stessi contesti di degrado, fra le stesse persone emarginate, negli stessi periodi storici. I writers hanno sempre fatto sia i graffiti che le tag. Sono due fenomeni inscindibili. Non puoi consacrare solo un aspetto del loro operato e condannare l'altro. A meno che per street art non si intenda il disegnino perbene e pulito di un vaso di fiori su un muro o le paraculate varie fatte a tavolino e concordate con le autorità (a questo punto perché non su tela?). Senza nessuna reale esigenza espressiva e pienamente conformate. Lontano dall'estetica "street" e per intenderci.
Diceva la Storia sociale dell'arte di Hauser che l'arte astratta (che cosa è più astratto di un tag?)anxxur ha scritto:Detto così però sembra che i taggatori siano tutti poveretti ed emarginati che si devono riscattare.Plo Style ha scritto: Le Tag e l'aerosol art nascono e si sviluppano contestualmente. Dalle stesse esigenze di riscatto, negli stessi contesti di degrado, fra le stesse persone emarginate, negli stessi periodi storici. I writers hanno sempre fatto sia i graffiti che le tag. Sono due fenomeni inscindibili. Non puoi consacrare solo un aspetto del loro operato e condannare l'altro. A meno che per street art non si intenda il disegnino perbene e pulito di un vaso di fiori su un muro o le paraculate varie fatte a tavolino e concordate con le autorità (a questo punto perché non su tela?). Senza nessuna reale esigenza espressiva e pienamente conformate. Lontano dall'estetica "street" e per intenderci.
Anche Bologna è imbrattata. Tempo fa beccarono alcuni ragazzi con le bombolette e risultò che erano tutti provenienti da famiglie più che benestanti.