Divisa bianca , cappelloni alti 30 cm , supermegadecorazioni , occhialoni iamarri..... "tarro tamarro come massimo ciavarro come la marini e adriano pappalardo" per citare una canzone !
P.s. e non sono entrato in dettagli politici
P.s. 2 Per me è stato un pagliaccio fortunato
In Francia, il tema Islam è affrontato da Nicolas Sarkozy (capo del partito gollista). Nel suo libro "La Republique, les religions, l'esperance".
Il nodo è l'abolizione di una legge del 1905, che vieta il finanziamento da parte dello stato di qualsiasi organizzazione religiosa.
Finanziando anche le comunità islamiche, l'obbiettivo è legarle alle leggi dello stato, quinadi creare una sorta di "islam francese", laico e secolarizzato, ma sopratutto vicino alle scelte governative della Francia.
E' oggettivamente un'ottima idea, che ha funzionato anceh con le chiese cristiane: ti do i soldi, ma tu non mi aizzi i tuoi contro lo stato. Poi ci pensano le tue gerarchie (imam, mullah, muftì) a dire le cose giuste ai fedeli.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Affari e Corano,volano le banche islamiche I soldi del Golfo conquistano la City. Il mufti d'Egitto: il profitto è lecito
di Magdi Allam
La banca islamica più grande al mondo? àˆ l'americana Citibank. Il centro della finanza islamica mondiale? àˆ la City di Londra. Fare affari nel nome di Allah attira i più prestigiosi istituti di credito occidentali: dall'inglese Hsbc alla Deutsche Bank, dalle francesi Sociètè Gènèrale e Bnp Paribas all'olandese Abn Amro. Si tratta complessivamente di una torta di 200 miliardi di dollari, la cui materia prima si trova principalmente nei ricchi Paesi arabi del Golfo,ma i cui beneficiari risiedono spesso laddove non regna la legge islamica.
L'esempio dell'Islamic Bank of Britain, che ha visto la luce lo scorso novembre a Londra, è emblematico: l'80% del capitale iniziale, pari a 100 milioni di dollari, è stato raccolto nel Golfo, mentre l'80% degli investitori soggiornano in Gran Bretagna. Se poi si passano in rassegna i nomi dei dirigenti, si constata che l'80% sono degli affermati banchieri britannici che non hanno nulla a che fare con l'islam. Da quando i magnati della finanza internazionale hanno fiutato l'affare, si sono affrettati a aprire sportelli islamici prima nei Paesi musulmani, poi nei Paesi occidentali dove il peso economico delle comunità musulmane è crescente. Con un tasso di crescita annuo del 15% è un business che fa gola ai più.
Il segreto del successo è nel riuscire a far accettare i profitti dall'ingresso secondario, dopo essere stati rifiutati all'ingresso principale perchè tacciati di usura. Recita il sacro Corano: «O voi che credete! Temete Dio! Rinunciate, se siete dei credenti, a ció che vi resta dei profitti dell'usura. Si vi pentirete, avrete salvo il vostro capitale» (Sura II, 279). Ma si sa, le vie del Signore sono infinite. àˆ possibile aggirare il divieto della riba, l'usura, introducendo il criterio della compartecipazione ai rischi e ai benefici dell'attività finanziaria.
In altri termini, portando i propri soldi in banca non si diventa clienti della banca, bensì azionisti relativamente a uno specifico progetto imprenditoriale. Con la mudaraba si crea una società in accomandita tra il capitale della banca e la partecipazione dell'«azionista». Nella musharaka si dà vita a una società a responsabilità limitata in cui l'«azionista» contribuisce con una parte di capitale. Ci sono altre denominazioni per una serie di attività che spaziano dal finanziamento di progetti commerciali e partecipazioni in imprese, a investimenti nel mercato azionario e soprattutto nell'edilizia.
Sono veramente lontani i tempi in cui l'Arabia Saudita, la culla dell'islam e la patria dell'ideologia wahhabita puritana, nutriva una radicata diffidenza nei confronti del denaro e dell'attività speculativa delle banche. Si pensi che l'Arabia Saudita ha emesso le sue prime banconote soltanto negli anni Sessanta, mentre in precedenza circolavano solo monete in argento e oro come avveniva nel commercio gestito dai beduini ancor prima dei tempi del profeta Mohammad (Maometto). Oggi all'ombra della sharia, la legge islamica, si fanno affari finanziari a gonfie vele. Il Wall Street Journal ha dedicato a questo un servizio in prima pagina dal titolo «Le banche islamiche si affermano nel mondo globale come un modo per fare affari». Insomma, business is business.
Quando la Citibank registra delle transazioni finanziarie, islamicamente corrette, per un ammontare di 6miliardi di dollari, che male c'è a continuare a scommettere in questo ibrido settore che coniuga il sacro e il profano, l'etica e il denaro? Al denaro non guardano in faccia nè i sauditi della Bank Aljazira, nata sei anni fa e che oggi vanta entrate per circa 80 milioni di dollari, nè la filiale turca della Hsbc, che ha accresciuto i crediti alle imprese da 50 milioni di dollari nel 2001 a 438 milioni nel 2004. Alla fine si è arrivati a una sostanziale laicizzazione della finanza islamica.
Lo sheikh Saied Tantawi, mufti d'Egitto, ovvero la principale autorità giuridica islamica, ha emesso una fatwa, un responso religioso, in cui considera halal, lecito il profitto «dato che il cliente sottoscrive volontariamente un accordo con la banca sulla percentuale dell'interesse». Tantawi si spinge fino a sostenere che «nessun versetto del Corano o detto della Sunna (i fatti attribuiti al profeta Mohammad) vietano il profitto». Perchè il profitto non è usura. Si tratta solo di mettersi d'accordo sul significato delle parole. Tutto il mondo è paese.
05 maggio 2005
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Una donna palestinese, militante di Hamas, vigila sullo svolgimento delle elezioni a Qalqilya, West Bank. I palestinesi votano oggi per eleggere i consigli municipali in Cisgiordania e Striscia di Gaza. Un test elettorale che sembra destinato a rafforzare il gruppo islamico di Hamas rispetto al movimento Fatah del presidente Mahmoud Abbas (noto in Italia col nome di battaglia di Abu Mazen), che vive un momento difficile. Sono oltre 2.500 i candidati che aspirano a un seggio negli 84 consigli municipali nei territori occupati. In discussione c'è anche il consenso popolare verso le mancate riforme politiche e della sicurezza promesse da Abbas dopo la morte di Arafat (Reuters)
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"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
DAMASCO - Un gruppo di giornalisti, scrittori e avvocati siriani hanno fondato, a Damasco, il Centro di difesa della stampa Hourriyat ("Liberta'" in arabo). "Il Centro e' stato creato perche' la stampa e i giornalisti sono stati sottoposti a pressioni e limitazioni della loro liberta' d'espressione" ha dichiarato il portavoce del Centro e difensore dei diritti dell' uomo, Anouar Bounni. E' la prima struttura del genere in Siria. I fondatori vogliono ottenere l'emendamento della legge sulle pubblicazioni. (Agr)
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Il Consiglio dei guardiani della costituzione ha respinto
più di mille candidature alle presidenziali del 17 giugno.
Tutti i riformisti sono stati esclusi dalle elezioni,
lasciando in lizza solo sei conservatori che dovranno
contendersi la successione al moderato Mohammad Khatami.
Rimane valida la candidatura di Akbar Hachèmi Rafsandjani,
dato per favorito e ritenuto dal Consiglio un conservatore
pragmatico. I riformisti del Fronte della partecipazione
hanno invitato al boicottaggio.
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"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
Una bambina palestinese mostra una copia del Corano durante una manifestazione a Hebron per il rilascio di alcuni prigionieri detenuti nelle prigioni israeliane (Nayer Hashlamoun / Reuters)
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Medioriente: adolescente palestinese usato come scudo umano
GERUSALEMME - Una rete televisiva israeliana, canale 10, ha mandato in onda oggi scene in cui militari israeliani usavano un adolescente palestinese come scudo umano contro altri palestinesi, durante gli incidenti svoltisi la scorsa settimana in Cisgiordania. La corte suprema israeliana ha piu' volte dichiarato illegale l'uso di palestinesi come scudi umani da parte dei soldati israeliani. (Agr)
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Iran, Khamenei chiede la riammissione dei riformisti
L'ayatollah Ali Khamenei, leader supremo dell'Iran, ha
chiesto al Consiglio dei guardiani di rivedere la sua
decisione di escludere più di mille candidati riformatori
dalle elezioni presidenziali del 17 giugno. I riformatori
hanno minacciato di boicottare il voto se il Consiglio non
riammetterà i candidati esclusi.
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Guantanamo: agente FBI denuncio' vilipendio Corano nel 2002
WASHINGTON - Sarebbero stati denunciati nel 2002 da un agente dell'FBI i casi di vilipendio del Corano alla base statunitense di Guantanamo. Il documento dei servizi segreti, in cui si parlava di soldati americani che gettavano il testo sacro nei servizi igienici, e' stato svelato oggi, dopo alcuni giorni in cui la Casa Bianca aveva espresso biasimo per la notizia rivelata dal settimanale 'Newsweek' lo scorso 9 maggio. (Agr)
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Canada: Quebec dice no a sharia per risolvere questioni familiari
QUEBEC (Canada) - Lo stato candese del Quebec ha deciso: niente legge islamica - la sharia - per risolvere le diatribe familiari all'interno della comunita' musulmana. Respinto dunque il ricorso presentato dai tribunali islamici. Il Parlamento ha votato all'unanimita'. (Agr)
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In occasione della proiezione del film «Submission», di Theo Van Gogh Castelli: «Denunciare le donne con il burqa»
Il ministro della Giustizia: «Le leggi dello Stato devono essere rispettate da tutti, e andare in giro mascherati è un reato»
ROMA - Le leggi dello stato vanno fatte rispettare «con le buone o con le cattive», e quindi le donne islamiche che fanno in giro in Italia con il burqa devono essere denunciate perchè «andare in giro mascherati è reato, non si puó». Una frase pesante, che assume ancor più importanza dato che arriva dalla bocca del ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, che ha partecipato alla proiezione del film «Submission», del regista olandese Theo Van Gogh, ucciso proprio a causa di questa pellicola da un estremista islamico. «Capisco che è facile dirlo e molto difficile farlo - sottolinea Castelli - perchè se non c'è una cultura di base per cui tutti gli appartenenti alla società ne accettano i principi è difficile. Peró dobbiamo arrivare lì».
DENUNCE L'analogia è con i prodotti di marca taroccati: «Non possiamo perchè uno è più sfortunato, e molti immigrati sono sfortunati, permettere loro di non rispettare la legge, di vendere impunemente prodotti falsi». Lo stesso vale per le donne che portano il burqa. Intende una denuncia nei confronti delle donne velate? «Sì una multa, una denuncia - conferma Castelli risponendo alle domande dei giornalisti -. Non si puó violare la legge. Mi sembra incredibile che si ponga in discussione il fatto che qualcuno possa farlo».
04 giugno 2005
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
BEIRUT - I candidati filosiriani alle elezioni di oggi nel Libano del Nord hanno ammesso la sconfitta della loro compagine. Questa sera il leader cristiano e filo-siriano Suleiman Franjieh ha dichiarato "Sta accadendo quello che temevamo. Credo che il nord sia stato diviso da una linea settaria". Se verranno confermati gli exit poll di questa ultima tappa delle elezioni legislative del paese mediorientale, le liste che fanno capo a Saad Hariri, figlio dell'ex premier assassinato Rafik Hariri, avranno la maggioranza nel nuovo parlamento libanese. (Agr)
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"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)