[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Roma - Arrestato lo stupratore seriale. Aveva una doppia vita: di giorno militante del PD, di notte del PDL.
Roma, preso lo stupratore seriale: è iscritto al Pd. Anche la sinistra si gioca la carta del maniaco sessuale.
(Lara Tait)
Preso lo stupratore seriale di Roma: era il coordinatore di un circolo PD. L'uomo conduceva una doppia vita: da un lato, un uomo malato che inseguiva un progetto folle e senza speranza, dall'altro uno stupratore. (Alberto Aimi)

Roma, preso lo stupratore seriale: è iscritto al Pd. Anche la sinistra si gioca la carta del maniaco sessuale.
(Lara Tait)
Preso lo stupratore seriale di Roma: era il coordinatore di un circolo PD. L'uomo conduceva una doppia vita: da un lato, un uomo malato che inseguiva un progetto folle e senza speranza, dall'altro uno stupratore. (Alberto Aimi)

I'm just another bored male, approaching 30, in a dead-end job, who lives for the weekend. Casual sex, watered-down lager, heavily cut drugs. And occasionally kicking fuck out of someone.
- Drogato_ di_porno
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mi dai il la per un discroso simileduck65 ha scritto:...parak...c'e' un piccolo particolare che bisogna sempre tenere a mente...Parakarro ha scritto:lasciando stare il fatto che mi sembri irreale che lo stato sappia che ci sono badanti in nero e che non faccia nulla per multare i datori di lavoro... un po come le puttane... ma è un altro conto...zio ha scritto: scusa parakarro...ma lo stato dovrebbe fare una regola per cui dice di pagare a nero le badanti?
non è giusto non pagare i contributi e le tasse.
poi che gli italiani lo facciano è altro problema.
e che lo stato controlli poco idem.
ma non si puó pensare che lo stato faccia una legge dove dice: non registratevi, state in italia senza dirlo e soprattutto fatevi pagare in nero.
il succo è: non me ne frega una cippa di che mestiere fai, se sei clandestino vai via! Altrimenti li teniamo tutti... sia chi fa il magazziniere che chi fa la badante... questo è il succo... e la lega cosa fa?! Si china e accetta... ma baffanculo!
...se tu togli le badanti extracomunitarie (normalmente sono ucraine o peruviane/equadoregne, stanno arrivando le indiane/srilankes, le filippine sono in Italia da molti piu' anni e hanno gia' "fatto carriera") il 90% dele persone che oggi sono "accudite" da queste persone rimarrebbero sole dalla sera alla mattina...
...badanti italiane/comunitarie non ne trovi...il lavoro di badante presuppone la pressoche' assoluta assenza di legami familiari "importanti"...
...tempo fa leggevo un interessantissimo articolo sul Corsera che trattava della "generazione dei figli delle badanti": l'articolo/inchiesta era stato fatto in un paese ucraino dove la maggiorparte delle donne e' emigrato in Italia per fre, appunto, la badante...i figli lasciati ai genitori (cioe' i nonni), iventano spesso degli alcolisti o dei delinquenti...
...in Italia il concetto di abbandonare i figli ai nonni per assistere una persona anziana per € 1200 al mese non e' praticabile...soprattutto perche' i nonni non sono disponibili (come una volta da noi o come in questipaesi ancora oggi) a surrograsi ai genitori...e allora se devi spendere € 1000 per una baby sitter per guadagnarne € 1200 per una badante, fai le pulizie alla mattina negli appartamenti del condominio dove abiti e quando tuo figlio esce da scuola sei li'...
ad maiora
ps ovviamente per i magazziniei il discorso e' diverso;in questo caso sono d'accordissimo con te la differenza la fa il fatto che il nero si fa assumere in nero (scusa il gioco di parole...) e si fa pagare di meno, mentre il bianco autoctono questo non lo accetta...piuttosto si prende il sussidio di disoccupazione...quindi togliamolo...![]()
![]()
genova e' una citta' piena di anziani (e questo mette la sanita' ligura da sempre in sofferenza..e chi critica i bilanci spesso se lo dimentica..)
e' quindi pieno di badanti sudamericane che dopo un po di anni si ricongiungono con figli e mariti (o fanno figli in italia.)
entrambi i gentiori lavorano e i figli non avendo nonni tendono a inselvatichirsi
considerate anche il fatto che il sudamericano per cultura tende a riunirsi in gruppi e bande..e' maschilista e tende ad alzare il gomito
ci sono stati problemi non da poco dovuti alla gestione della cosa..risolti in gran parte da intervneti EXTRA GOVERNO (sic...) e LAICI..
purtroppo pero' in odore MOLTO comnunista..tempo fa ebbi occasione di capitare vicino a chia aveva nbrillantemente gestito ilproblrma bande a genova e facevano discorsi per me al limite della sovversione...
quindi mi chiedo, potra' mai l'integrazione attiva (quindi diritti e doveri) in italia essere gestita LAICAMENTE? ne chiesa ne comunisti???
solo seguendo basilari concetti morale, areligiosi e apolitci di rispetto dell'individuo?????
credo di no..
ot..posso (con onore) affermare di essere uno dei pochissimi italiani invitato al rito del bere birra alle 6 del pomeriggio alla commenda di pre a genova
bottiglie vuote (una marea) nei saccheti di plastica e tutto pulito dopo..
e tutti si beve da un solo bicchiere (cio' che non ti uccide ti rende piu forte..)
13 sudamericani e due italiani (io e il mio vicino di casa..)
fischiare e ridere dietro alle ragazze (sudamericane) che passavano..e io ovviamente ero autorizzato a farlo..anzi..

alla fine dopo 2 e passa heneikein da 66 a girare nei vicoli all'imbrunire tra puttane papponi spacciatori (italiani e non)..ma in gruppo con loro (quindi intoccabile..)
che esperienza..............fantastico..

Ultima modifica di nik978 il 12/07/2009, 11:42, modificato 2 volte in totale.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- celointiro
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da repubblica.it
Le "torte" a Palazzo Grazioli
raccontate dalle escort
Oltre a "Gianpi" nell'inchiesta di Bari spuntano altri due procacciatori di ospiti femminili
di GIUSEPPE D'AVANZO e GIULIANO FOSCHINI
"Torte?", chiede il pubblico ministero. Accade qualche tempo fa, a Bari. Il magistrato interroga un trafficante di droga e l'uomo gli racconta i costumi della sua banda. "Torte" è un'espressione che il magistrato non ha mai sentito. Il pubblico ministero torna allora a chiedere al criminale: "Che cosa sono le "torte"?". L'altro gli risponde: "Le "torte", dottore: le orge, i festini, com'è che dite voi?". Il ricordo di quella formula - "torte" - affiora oggi nella conversazione di una fonte vicina all'inchiesta di Bari perchè sono le "torte" il punto critico che rende politicamente imbarazzanti le ricostruzioni delle serate di Silvio Berlusconi. Tra le 19 ragazze, ospiti a pagamento nelle residenze del capo del governo e interrogate dalla procura di Bari, c'è più di una testimone che ha ammesso di aver trascorso, "con altre ragazze", la notte con Silvio Berlusconi.
Di "festino" e "orgia"" ha già parlato Patrizia D'Addario. Patrizia è, per la prima volta, a Palazzo Grazioli la sera del 15 ottobre 2008. Rifiuta di trascorrere la notte nel letto regalato al capo del governo da Vladimir Putin, "il letto grande". Ci rimarrà dopo, la notte del 4 novembre e di queste ore si sa - più o meno - tutto. Ma perchè, quella prima volta, Patrizia lasció Palazzo Grazioli?
Andare via non è stato un colpo di testa, sostiene Patrizia. Le orge, dice Patrizia, non sono mai riuscita a farmele piacere e avevo intuito che mi sarei trovata in quella sgradevole situazione se fossi rimasta, dopo la cena, i balli, la ola, le barzellette, i canti e la musica di Apicella. C'erano molte escort quella sera nella residenza del capo del governo. Per lo meno, cinque. Due molto appariscenti. Lesbiche, "le uniche in pantaloni, lavorano sempre in coppia". La cena era ancora in corso, ricorda Patrizia, quando Berlusconi mi volle mostrare le camere da letto. Soprattutto quella con "il lettone". Non eravamo soli, ricorda Patrizia. Con Berlusconi c'erano altre due escort che cominciarono a coccolare il "sultano". Berlusconi, dice Patrizia, mi chiamava, mi invitava con la voce e i gesti a unirmi a loro. Patrizia decise di chiudersi in bagno e uscirne soltanto quando il gruppo fosse tornato nel salone per completare la cena. Fu allora, nella camera con il "letto grande", che Patrizia, pur ingaggiata per duemila euro, decise di non rimanere per la notte. Ritornata in albergo, al Valadier, raccontó subito alla sua amica, Barbara Montereale, l'episodio. Barbara, tra molte reticenze, ne ha un ricordo ancora oggi vivo: "Patrizia ha preferito andar via perchè c'erano altre due escort" e d'altronde ella stessa vide scene simili a Villa Certosa, poi, nel gennaio del 2009 "quando decine di ragazze straniere si stringevano a Papi, litigando tra loro, quasi aggredendosi".
Il racconto di Patrizia ha trovato una conferma con la testimonianza di un'altra signora, Maria Teresa De Nicoló, 37 anni, barese. La sua partecipazione alla serata di Palazzo Grazioli ha ripercorso, come se si trattasse di un rito, la stessa esperienza di Patrizia. Identiche le modalità , identiche le regole da rispettare. Convocazione a Roma, improvvisa e un po' misteriosa. Abitino nero, trucco leggero. Prima di andare a letto, se richiesto dal padrone di casa, una disponibilità assoluta a mostrare ammirazione estatica per i successi di "Silvio"; pieno divertimento per barzellette e canti; gratitudine per i regalini "da negozietto". Stesso contatto, Gianpaolo Tarantini. Povero Gianpi, racconta un amico, certi giorni era davvero disperato perchè, se è agevole organizzare un "festino" con qualche giorno d'anticipo, diventa arduo farlo in un solo pomeriggio. Nell'estate-autunno del 2008, la sexual addiction di Berlusconi è compulsiva, la sua satiriasi indiavolata. Telefona anche dieci volte, nello stesso giorno, a Tarantini (intercettato dalla magistratura di Bari). Gli chiede di mettere insieme "le ragazze" per la sera anche con un anticipo di poche ore. Gianpi fa quel puó, ricordano gli amici, ma la fretta è, senza eccezione, cattiva consigliera e così non sempre ha il tempo di "invitare" a Roma da Milano le "cortigiane perfette", "bellissime, molto giovani, molto professionali e, soprattutto, consapevoli della necessaria riservatezza".
Pressato, Gianpi deve accontentarsi, dicono gli amici, "di quel che ha sotto mano". E' così che a Palazzo Grazioli entra anche chi non avrebbe mai messo piede, con più tempo a disposizione. Maria Teresa viene convocata (prima e unica volta) in questa emergenza. Parte per Roma e, come accade a Patrizia, Barbara e Lucia R. ("ospiti" il 4 di novembre), scopre nei saloni del de Russie che la meta di quella serata di lavoro sarà Palazzo Grazioli. Maria Teresa, agli inquirenti di Bari, ha ammesso di aver fatto sesso con il presidente, "rimborsata" da Gianpi, ma quel che qui conta è la "torta", il numero delle "ragazze" che - quella notte (un "lunedì o un martedì di settembre del 2008" fa la vaga Maria Teresa, probabilmente martedì 23 settembre) - si trattiene con il capo del governo nella sua residenza di Palazzo Grazioli. Maria Teresa tace il numero delle "ragazze" (anche se l'ha riferito al magistrato che l'ha interrogata). E' disposta peró ad ammettere, con Repubblica, che "c'erano altre ragazze". Qualcuna di quelle "ragazze" seguirà , il giorno dopo, Berlusconi a Melezzole, vicino a Todi, quando (come ha svelato l'Espresso) il presidente del Consiglio rinuncia a una "missione" a New York, alla partecipazione alla "campagna del Millennio" contro la povertà e la fame nel mondo, all'intervento all'assemblea delle Nazioni Unite per starsene, con le sue "ragazze", nell'health center di Marc Messèguè (sbarrato agli estranei).
La rilevanza del racconto più veritiero delle serate di Silvio Berlusconi è dunque in questo "punto critico" non ancora illuminato: le "torte" di Palazzo Grazioli. Finora la scena ci è stata raccontata così. Un giovanotto ambizioso (Tarantini) conduce prostitute di caro prezzo nelle residenze del capo del governo offrendole al "sultano" (Berlusconi) per ingrassare affari e potere d'influenza. Il "sultano" - ingenuo e ignaro - fa sesso con una di quelle ragazze (Patrizia D'Addario). Emerso l'episodio, il "sultano" muove in tre mosse. Nega l'episodio ("Non ricordo la faccia di questa Patrizia"). Scredita la testimone ("I miei nemici politici l'hanno pagata per accusarmi"). Banalizza quel che è accaduto ("Ho soltanto scelto ospiti sbagliati").
Diciamolo con le parole di Nicoló Ghedini: Berlusconi è soltanto un "soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e, per fare bella figura, mi presento con un'accompagnatrice, è difficile che lui possa saperlo. E, se anche poi vi fossero rapporti [sessuali tra il presidente e quella donna], lui continuerebbe a non sapere e quindi [il fatto] non puó avere nessuna implicazione nè giuridica nè morale" (Agi, 18 giugno).
Lasciamo stare la giustizia (Bari non contesta a Berlusconi alcun ipotesi di reato e a Tarantini soltanto il favoreggiamento alla prostituzione: le ospiti non erano indotte a prostituirsi, era il loro mestiere e nessuno lo ignorava). Lasciamo stare la morale (è diritto di ciascuno avere le abitudini sessuali che ritiene opportune). Quel che conta qui è che cosa è accaduto e che cosa significa.
Quel che accade, ragionevolmente, lo si puó dire così. Al contrario di quanto sostengono Berlusconi e il suo avvocato, il capo del governo è consapevole che le "ragazze" di Tarantini siano delle cortigiane. A Gianpi le chiede espressamente. Berlusconi sa della "professione" della D'Addario, come dice Patrizia, come conferma Barbara Montereale e testimonia - per altre circostanze - Maria Teresa De Nicoló.
Emerge, dunque, dall'inchiesta di Bari un tableau ben definito. Intorno al presidente del Consiglio, c'è un'organizzazione molto discreta, anche se spericolata, che fornisce prostitute al "sultano" per le sue serate con "torta" finale; una rete di servizio che si muove secondo moduli, programmi e desideri sempre uguali. Tarantini è soltanto uno dei server che il presidente del consiglio attiva quando la sexual addiction l'afferra. Dall'inchiesta emerge che lo stesso "lavoro" di Gianpi è assolto per lo meno da altre due personaggi (un professionista di Bari, una signora di Roma).
Questo accade. Quel che significa (lo ha già scritto qui Stefano Rodotà ) interpella l'etica pubblica. "Un uomo politico non puó mentire. Deve accettare la pubblicità di ogni sua attività quando questa serve per valutare la coerenza tra i valori proclamati e comportamenti tenuti" (Repubblica, 10 luglio). Da questo punto di vista, la scena è chiara. Berlusconi ha una volta di più, in questa storia, ingannato il Paese: non ignora che le "ragazze" che affollano il "lettone di Putin" siano prostitute e prostitute chiede, per le sue "torte", ai prosseneti che siedono al suo tavolo (non esita a "smanacciarle" subito sotto gli occhi della sua scorta).
Il comportamento privato del capo del governo è in fragorosa contraddizione con i valori (Dio, famiglia) che proclama in pubblico e con le leggi che propone al Parlamento (severe punizioni per chi favorisce la prostituzione e per chi fa sesso con le prostitute). E' questo lo stato delle cose che Berlusconi dovrebbe finalmente affrontare in pubblico, quali che siano gli esiti per la sua reputazione e per il suo destino politico.
(12 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/07/sezion ... io-13.html
Le "torte" a Palazzo Grazioli
raccontate dalle escort
Oltre a "Gianpi" nell'inchiesta di Bari spuntano altri due procacciatori di ospiti femminili
di GIUSEPPE D'AVANZO e GIULIANO FOSCHINI
"Torte?", chiede il pubblico ministero. Accade qualche tempo fa, a Bari. Il magistrato interroga un trafficante di droga e l'uomo gli racconta i costumi della sua banda. "Torte" è un'espressione che il magistrato non ha mai sentito. Il pubblico ministero torna allora a chiedere al criminale: "Che cosa sono le "torte"?". L'altro gli risponde: "Le "torte", dottore: le orge, i festini, com'è che dite voi?". Il ricordo di quella formula - "torte" - affiora oggi nella conversazione di una fonte vicina all'inchiesta di Bari perchè sono le "torte" il punto critico che rende politicamente imbarazzanti le ricostruzioni delle serate di Silvio Berlusconi. Tra le 19 ragazze, ospiti a pagamento nelle residenze del capo del governo e interrogate dalla procura di Bari, c'è più di una testimone che ha ammesso di aver trascorso, "con altre ragazze", la notte con Silvio Berlusconi.
Di "festino" e "orgia"" ha già parlato Patrizia D'Addario. Patrizia è, per la prima volta, a Palazzo Grazioli la sera del 15 ottobre 2008. Rifiuta di trascorrere la notte nel letto regalato al capo del governo da Vladimir Putin, "il letto grande". Ci rimarrà dopo, la notte del 4 novembre e di queste ore si sa - più o meno - tutto. Ma perchè, quella prima volta, Patrizia lasció Palazzo Grazioli?
Andare via non è stato un colpo di testa, sostiene Patrizia. Le orge, dice Patrizia, non sono mai riuscita a farmele piacere e avevo intuito che mi sarei trovata in quella sgradevole situazione se fossi rimasta, dopo la cena, i balli, la ola, le barzellette, i canti e la musica di Apicella. C'erano molte escort quella sera nella residenza del capo del governo. Per lo meno, cinque. Due molto appariscenti. Lesbiche, "le uniche in pantaloni, lavorano sempre in coppia". La cena era ancora in corso, ricorda Patrizia, quando Berlusconi mi volle mostrare le camere da letto. Soprattutto quella con "il lettone". Non eravamo soli, ricorda Patrizia. Con Berlusconi c'erano altre due escort che cominciarono a coccolare il "sultano". Berlusconi, dice Patrizia, mi chiamava, mi invitava con la voce e i gesti a unirmi a loro. Patrizia decise di chiudersi in bagno e uscirne soltanto quando il gruppo fosse tornato nel salone per completare la cena. Fu allora, nella camera con il "letto grande", che Patrizia, pur ingaggiata per duemila euro, decise di non rimanere per la notte. Ritornata in albergo, al Valadier, raccontó subito alla sua amica, Barbara Montereale, l'episodio. Barbara, tra molte reticenze, ne ha un ricordo ancora oggi vivo: "Patrizia ha preferito andar via perchè c'erano altre due escort" e d'altronde ella stessa vide scene simili a Villa Certosa, poi, nel gennaio del 2009 "quando decine di ragazze straniere si stringevano a Papi, litigando tra loro, quasi aggredendosi".
Il racconto di Patrizia ha trovato una conferma con la testimonianza di un'altra signora, Maria Teresa De Nicoló, 37 anni, barese. La sua partecipazione alla serata di Palazzo Grazioli ha ripercorso, come se si trattasse di un rito, la stessa esperienza di Patrizia. Identiche le modalità , identiche le regole da rispettare. Convocazione a Roma, improvvisa e un po' misteriosa. Abitino nero, trucco leggero. Prima di andare a letto, se richiesto dal padrone di casa, una disponibilità assoluta a mostrare ammirazione estatica per i successi di "Silvio"; pieno divertimento per barzellette e canti; gratitudine per i regalini "da negozietto". Stesso contatto, Gianpaolo Tarantini. Povero Gianpi, racconta un amico, certi giorni era davvero disperato perchè, se è agevole organizzare un "festino" con qualche giorno d'anticipo, diventa arduo farlo in un solo pomeriggio. Nell'estate-autunno del 2008, la sexual addiction di Berlusconi è compulsiva, la sua satiriasi indiavolata. Telefona anche dieci volte, nello stesso giorno, a Tarantini (intercettato dalla magistratura di Bari). Gli chiede di mettere insieme "le ragazze" per la sera anche con un anticipo di poche ore. Gianpi fa quel puó, ricordano gli amici, ma la fretta è, senza eccezione, cattiva consigliera e così non sempre ha il tempo di "invitare" a Roma da Milano le "cortigiane perfette", "bellissime, molto giovani, molto professionali e, soprattutto, consapevoli della necessaria riservatezza".
Pressato, Gianpi deve accontentarsi, dicono gli amici, "di quel che ha sotto mano". E' così che a Palazzo Grazioli entra anche chi non avrebbe mai messo piede, con più tempo a disposizione. Maria Teresa viene convocata (prima e unica volta) in questa emergenza. Parte per Roma e, come accade a Patrizia, Barbara e Lucia R. ("ospiti" il 4 di novembre), scopre nei saloni del de Russie che la meta di quella serata di lavoro sarà Palazzo Grazioli. Maria Teresa, agli inquirenti di Bari, ha ammesso di aver fatto sesso con il presidente, "rimborsata" da Gianpi, ma quel che qui conta è la "torta", il numero delle "ragazze" che - quella notte (un "lunedì o un martedì di settembre del 2008" fa la vaga Maria Teresa, probabilmente martedì 23 settembre) - si trattiene con il capo del governo nella sua residenza di Palazzo Grazioli. Maria Teresa tace il numero delle "ragazze" (anche se l'ha riferito al magistrato che l'ha interrogata). E' disposta peró ad ammettere, con Repubblica, che "c'erano altre ragazze". Qualcuna di quelle "ragazze" seguirà , il giorno dopo, Berlusconi a Melezzole, vicino a Todi, quando (come ha svelato l'Espresso) il presidente del Consiglio rinuncia a una "missione" a New York, alla partecipazione alla "campagna del Millennio" contro la povertà e la fame nel mondo, all'intervento all'assemblea delle Nazioni Unite per starsene, con le sue "ragazze", nell'health center di Marc Messèguè (sbarrato agli estranei).
La rilevanza del racconto più veritiero delle serate di Silvio Berlusconi è dunque in questo "punto critico" non ancora illuminato: le "torte" di Palazzo Grazioli. Finora la scena ci è stata raccontata così. Un giovanotto ambizioso (Tarantini) conduce prostitute di caro prezzo nelle residenze del capo del governo offrendole al "sultano" (Berlusconi) per ingrassare affari e potere d'influenza. Il "sultano" - ingenuo e ignaro - fa sesso con una di quelle ragazze (Patrizia D'Addario). Emerso l'episodio, il "sultano" muove in tre mosse. Nega l'episodio ("Non ricordo la faccia di questa Patrizia"). Scredita la testimone ("I miei nemici politici l'hanno pagata per accusarmi"). Banalizza quel che è accaduto ("Ho soltanto scelto ospiti sbagliati").
Diciamolo con le parole di Nicoló Ghedini: Berlusconi è soltanto un "soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e, per fare bella figura, mi presento con un'accompagnatrice, è difficile che lui possa saperlo. E, se anche poi vi fossero rapporti [sessuali tra il presidente e quella donna], lui continuerebbe a non sapere e quindi [il fatto] non puó avere nessuna implicazione nè giuridica nè morale" (Agi, 18 giugno).
Lasciamo stare la giustizia (Bari non contesta a Berlusconi alcun ipotesi di reato e a Tarantini soltanto il favoreggiamento alla prostituzione: le ospiti non erano indotte a prostituirsi, era il loro mestiere e nessuno lo ignorava). Lasciamo stare la morale (è diritto di ciascuno avere le abitudini sessuali che ritiene opportune). Quel che conta qui è che cosa è accaduto e che cosa significa.
Quel che accade, ragionevolmente, lo si puó dire così. Al contrario di quanto sostengono Berlusconi e il suo avvocato, il capo del governo è consapevole che le "ragazze" di Tarantini siano delle cortigiane. A Gianpi le chiede espressamente. Berlusconi sa della "professione" della D'Addario, come dice Patrizia, come conferma Barbara Montereale e testimonia - per altre circostanze - Maria Teresa De Nicoló.
Emerge, dunque, dall'inchiesta di Bari un tableau ben definito. Intorno al presidente del Consiglio, c'è un'organizzazione molto discreta, anche se spericolata, che fornisce prostitute al "sultano" per le sue serate con "torta" finale; una rete di servizio che si muove secondo moduli, programmi e desideri sempre uguali. Tarantini è soltanto uno dei server che il presidente del consiglio attiva quando la sexual addiction l'afferra. Dall'inchiesta emerge che lo stesso "lavoro" di Gianpi è assolto per lo meno da altre due personaggi (un professionista di Bari, una signora di Roma).
Questo accade. Quel che significa (lo ha già scritto qui Stefano Rodotà ) interpella l'etica pubblica. "Un uomo politico non puó mentire. Deve accettare la pubblicità di ogni sua attività quando questa serve per valutare la coerenza tra i valori proclamati e comportamenti tenuti" (Repubblica, 10 luglio). Da questo punto di vista, la scena è chiara. Berlusconi ha una volta di più, in questa storia, ingannato il Paese: non ignora che le "ragazze" che affollano il "lettone di Putin" siano prostitute e prostitute chiede, per le sue "torte", ai prosseneti che siedono al suo tavolo (non esita a "smanacciarle" subito sotto gli occhi della sua scorta).
Il comportamento privato del capo del governo è in fragorosa contraddizione con i valori (Dio, famiglia) che proclama in pubblico e con le leggi che propone al Parlamento (severe punizioni per chi favorisce la prostituzione e per chi fa sesso con le prostitute). E' questo lo stato delle cose che Berlusconi dovrebbe finalmente affrontare in pubblico, quali che siano gli esiti per la sua reputazione e per il suo destino politico.
(12 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/07/sezion ... io-13.html
bruta de muso,bona de buso....
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certe volte i post di Hellover mi lasciano di merda....hellover ha scritto:gaius stesso discorso per te.
Lo stesso SB quando l'opposizione sollecita il dialogo risponde:
come faccio a dialogare con gente che mi insulta dalla mattina alla sera?
I sinistroidi con notevole faccia di tolla rispondono: "Non è vero, il nano ladro,pedofilo, puttaniere mente."
Leggetevi Sigile ogni tanto, capirete in che clima ci troviamo. Lei è la rappresentante perfetta di un certo modo di pensare
ma va..celointiro ha scritto:da repubblica.it
Le "torte" a Palazzo Grazioli
raccontate dalle escort
Oltre a "Gianpi" nell'inchiesta di Bari spuntano altri due procacciatori di ospiti femminili
di GIUSEPPE D'AVANZO e GIULIANO FOSCHINI
"Torte?", chiede il pubblico ministero. Accade qualche tempo fa, a Bari. Il magistrato interroga un trafficante di droga e l'uomo gli racconta i costumi della sua banda. "Torte" è un'espressione che il magistrato non ha mai sentito. Il pubblico ministero torna allora a chiedere al criminale: "Che cosa sono le "torte"?". L'altro gli risponde: "Le "torte", dottore: le orge, i festini, com'è che dite voi?". Il ricordo di quella formula - "torte" - affiora oggi nella conversazione di una fonte vicina all'inchiesta di Bari perchè sono le "torte" il punto critico che rende politicamente imbarazzanti le ricostruzioni delle serate di Silvio Berlusconi. Tra le 19 ragazze, ospiti a pagamento nelle residenze del capo del governo e interrogate dalla procura di Bari, c'è più di una testimone che ha ammesso di aver trascorso, "con altre ragazze", la notte con Silvio Berlusconi.
Di "festino" e "orgia"" ha già parlato Patrizia D'Addario. Patrizia è, per la prima volta, a Palazzo Grazioli la sera del 15 ottobre 2008. Rifiuta di trascorrere la notte nel letto regalato al capo del governo da Vladimir Putin, "il letto grande". Ci rimarrà dopo, la notte del 4 novembre e di queste ore si sa - più o meno - tutto. Ma perchè, quella prima volta, Patrizia lasció Palazzo Grazioli?
Andare via non è stato un colpo di testa, sostiene Patrizia. Le orge, dice Patrizia, non sono mai riuscita a farmele piacere e avevo intuito che mi sarei trovata in quella sgradevole situazione se fossi rimasta, dopo la cena, i balli, la ola, le barzellette, i canti e la musica di Apicella. C'erano molte escort quella sera nella residenza del capo del governo. Per lo meno, cinque. Due molto appariscenti. Lesbiche, "le uniche in pantaloni, lavorano sempre in coppia". La cena era ancora in corso, ricorda Patrizia, quando Berlusconi mi volle mostrare le camere da letto. Soprattutto quella con "il lettone". Non eravamo soli, ricorda Patrizia. Con Berlusconi c'erano altre due escort che cominciarono a coccolare il "sultano". Berlusconi, dice Patrizia, mi chiamava, mi invitava con la voce e i gesti a unirmi a loro. Patrizia decise di chiudersi in bagno e uscirne soltanto quando il gruppo fosse tornato nel salone per completare la cena. Fu allora, nella camera con il "letto grande", che Patrizia, pur ingaggiata per duemila euro, decise di non rimanere per la notte. Ritornata in albergo, al Valadier, raccontó subito alla sua amica, Barbara Montereale, l'episodio. Barbara, tra molte reticenze, ne ha un ricordo ancora oggi vivo: "Patrizia ha preferito andar via perchè c'erano altre due escort" e d'altronde ella stessa vide scene simili a Villa Certosa, poi, nel gennaio del 2009 "quando decine di ragazze straniere si stringevano a Papi, litigando tra loro, quasi aggredendosi".
Il racconto di Patrizia ha trovato una conferma con la testimonianza di un'altra signora, Maria Teresa De Nicoló, 37 anni, barese. La sua partecipazione alla serata di Palazzo Grazioli ha ripercorso, come se si trattasse di un rito, la stessa esperienza di Patrizia. Identiche le modalità , identiche le regole da rispettare. Convocazione a Roma, improvvisa e un po' misteriosa. Abitino nero, trucco leggero. Prima di andare a letto, se richiesto dal padrone di casa, una disponibilità assoluta a mostrare ammirazione estatica per i successi di "Silvio"; pieno divertimento per barzellette e canti; gratitudine per i regalini "da negozietto". Stesso contatto, Gianpaolo Tarantini. Povero Gianpi, racconta un amico, certi giorni era davvero disperato perchè, se è agevole organizzare un "festino" con qualche giorno d'anticipo, diventa arduo farlo in un solo pomeriggio. Nell'estate-autunno del 2008, la sexual addiction di Berlusconi è compulsiva, la sua satiriasi indiavolata. Telefona anche dieci volte, nello stesso giorno, a Tarantini (intercettato dalla magistratura di Bari). Gli chiede di mettere insieme "le ragazze" per la sera anche con un anticipo di poche ore. Gianpi fa quel puó, ricordano gli amici, ma la fretta è, senza eccezione, cattiva consigliera e così non sempre ha il tempo di "invitare" a Roma da Milano le "cortigiane perfette", "bellissime, molto giovani, molto professionali e, soprattutto, consapevoli della necessaria riservatezza".
Pressato, Gianpi deve accontentarsi, dicono gli amici, "di quel che ha sotto mano". E' così che a Palazzo Grazioli entra anche chi non avrebbe mai messo piede, con più tempo a disposizione. Maria Teresa viene convocata (prima e unica volta) in questa emergenza. Parte per Roma e, come accade a Patrizia, Barbara e Lucia R. ("ospiti" il 4 di novembre), scopre nei saloni del de Russie che la meta di quella serata di lavoro sarà Palazzo Grazioli. Maria Teresa, agli inquirenti di Bari, ha ammesso di aver fatto sesso con il presidente, "rimborsata" da Gianpi, ma quel che qui conta è la "torta", il numero delle "ragazze" che - quella notte (un "lunedì o un martedì di settembre del 2008" fa la vaga Maria Teresa, probabilmente martedì 23 settembre) - si trattiene con il capo del governo nella sua residenza di Palazzo Grazioli. Maria Teresa tace il numero delle "ragazze" (anche se l'ha riferito al magistrato che l'ha interrogata). E' disposta peró ad ammettere, con Repubblica, che "c'erano altre ragazze". Qualcuna di quelle "ragazze" seguirà , il giorno dopo, Berlusconi a Melezzole, vicino a Todi, quando (come ha svelato l'Espresso) il presidente del Consiglio rinuncia a una "missione" a New York, alla partecipazione alla "campagna del Millennio" contro la povertà e la fame nel mondo, all'intervento all'assemblea delle Nazioni Unite per starsene, con le sue "ragazze", nell'health center di Marc Messèguè (sbarrato agli estranei).
La rilevanza del racconto più veritiero delle serate di Silvio Berlusconi è dunque in questo "punto critico" non ancora illuminato: le "torte" di Palazzo Grazioli. Finora la scena ci è stata raccontata così. Un giovanotto ambizioso (Tarantini) conduce prostitute di caro prezzo nelle residenze del capo del governo offrendole al "sultano" (Berlusconi) per ingrassare affari e potere d'influenza. Il "sultano" - ingenuo e ignaro - fa sesso con una di quelle ragazze (Patrizia D'Addario). Emerso l'episodio, il "sultano" muove in tre mosse. Nega l'episodio ("Non ricordo la faccia di questa Patrizia"). Scredita la testimone ("I miei nemici politici l'hanno pagata per accusarmi"). Banalizza quel che è accaduto ("Ho soltanto scelto ospiti sbagliati").
Diciamolo con le parole di Nicoló Ghedini: Berlusconi è soltanto un "soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e, per fare bella figura, mi presento con un'accompagnatrice, è difficile che lui possa saperlo. E, se anche poi vi fossero rapporti [sessuali tra il presidente e quella donna], lui continuerebbe a non sapere e quindi [il fatto] non puó avere nessuna implicazione nè giuridica nè morale" (Agi, 18 giugno).
Lasciamo stare la giustizia (Bari non contesta a Berlusconi alcun ipotesi di reato e a Tarantini soltanto il favoreggiamento alla prostituzione: le ospiti non erano indotte a prostituirsi, era il loro mestiere e nessuno lo ignorava). Lasciamo stare la morale (è diritto di ciascuno avere le abitudini sessuali che ritiene opportune). Quel che conta qui è che cosa è accaduto e che cosa significa.
Quel che accade, ragionevolmente, lo si puó dire così. Al contrario di quanto sostengono Berlusconi e il suo avvocato, il capo del governo è consapevole che le "ragazze" di Tarantini siano delle cortigiane. A Gianpi le chiede espressamente. Berlusconi sa della "professione" della D'Addario, come dice Patrizia, come conferma Barbara Montereale e testimonia - per altre circostanze - Maria Teresa De Nicoló.
Emerge, dunque, dall'inchiesta di Bari un tableau ben definito. Intorno al presidente del Consiglio, c'è un'organizzazione molto discreta, anche se spericolata, che fornisce prostitute al "sultano" per le sue serate con "torta" finale; una rete di servizio che si muove secondo moduli, programmi e desideri sempre uguali. Tarantini è soltanto uno dei server che il presidente del consiglio attiva quando la sexual addiction l'afferra. Dall'inchiesta emerge che lo stesso "lavoro" di Gianpi è assolto per lo meno da altre due personaggi (un professionista di Bari, una signora di Roma).
Questo accade. Quel che significa (lo ha già scritto qui Stefano Rodotà ) interpella l'etica pubblica. "Un uomo politico non puó mentire. Deve accettare la pubblicità di ogni sua attività quando questa serve per valutare la coerenza tra i valori proclamati e comportamenti tenuti" (Repubblica, 10 luglio). Da questo punto di vista, la scena è chiara. Berlusconi ha una volta di più, in questa storia, ingannato il Paese: non ignora che le "ragazze" che affollano il "lettone di Putin" siano prostitute e prostitute chiede, per le sue "torte", ai prosseneti che siedono al suo tavolo (non esita a "smanacciarle" subito sotto gli occhi della sua scorta).
Il comportamento privato del capo del governo è in fragorosa contraddizione con i valori (Dio, famiglia) che proclama in pubblico e con le leggi che propone al Parlamento (severe punizioni per chi favorisce la prostituzione e per chi fa sesso con le prostitute). E' questo lo stato delle cose che Berlusconi dovrebbe finalmente affrontare in pubblico, quali che siano gli esiti per la sua reputazione e per il suo destino politico.
(12 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/07/sezion ... io-13.html
fa bene
tutti vorrebbero fare come lui
sono solo i sinsitroisi invidiosi vah....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
perdonami hell, ma sigile argomenta sempre (al contrario di altri a sinistra che critcano a priori..)..e quindi mi viene il sospetto che tu per primo non li legga i suoi posthellover ha scritto:gaius stesso discorso per te.
Lo stesso SB quando l'opposizione sollecita il dialogo risponde:
come faccio a dialogare con gente che mi insulta dalla mattina alla sera?
I sinistroidi con notevole faccia di tolla rispondono: "Non è vero, il nano ladro,pedofilo, puttaniere mente."
Leggetevi Sigile ogni tanto, capirete in che clima ci troviamo. Lei è la rappresentante perfetta di un certo modo di pensare
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Colpo di spugna sui capitali all'estero e su molti reati societari e tributari. Sette commi, sei paginette dense di norme e riferimenti di legge: lo scudo fiscale-ter si appresta ad arrivare in Parlamento per mano dello stesso governo o, più probabilmente, ad opera di un deputato della maggioranza. La sostanza della bozza dell'emendamento al decreto anticrisi approntata dai tecnici dell'esecutivo, e di cui Repubblica è entrata in possesso, è quella di un condono generalizzato per chi ha costituito o esportato somme all'estero fino al 31 dicembre del 2007. (Repubblica.it)
quanto sopra mi costringe a modificare la Graduatoria provvisoria del noto concorso in atto tra i Ministri a chi viola più articoli della Costituzione con un solo provvedimento legislativo.
P.s. Non vi fate trarre in inganno, Tremonti non è il vincitore del primo premio, peró ha grandi chances di vittoria, è vero.
--------------------------------------------------
GRADUATORIA PROVVISORIA:
1. Maroni
2. Gelmini
3. Alfano
4. Tremonti
5. Sacconi
6. Carfagna
----------------------------------------------------------
LISTA PREMI CONOSCIUTI:
- primo classificato: due Leggi ad personam a scelta da far approvare in parlamento con il voto di fiducia + Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
- secondo classificato: sentenza di (non luogo a procedere per intervenuta) prescrizione sino a tre processi penali pendenti al momento della pubblicazione della graduatoria definitiva o, a scelta, insabbiamento delle indagini per sè o propri stretti collaboratori (comunicare sino a dieci nominativi entro e non oltre il 31.12.2010).
- ultimo classificato: le province autonome di Trento e Bolzano + 5 posti da dirigente ministeriale da distribuire ai parenti sino al terzo grado in linea retta.
quanto sopra mi costringe a modificare la Graduatoria provvisoria del noto concorso in atto tra i Ministri a chi viola più articoli della Costituzione con un solo provvedimento legislativo.
P.s. Non vi fate trarre in inganno, Tremonti non è il vincitore del primo premio, peró ha grandi chances di vittoria, è vero.
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GRADUATORIA PROVVISORIA:
1. Maroni
2. Gelmini
3. Alfano
4. Tremonti
5. Sacconi
6. Carfagna
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LISTA PREMI CONOSCIUTI:
- primo classificato: due Leggi ad personam a scelta da far approvare in parlamento con il voto di fiducia + Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
- secondo classificato: sentenza di (non luogo a procedere per intervenuta) prescrizione sino a tre processi penali pendenti al momento della pubblicazione della graduatoria definitiva o, a scelta, insabbiamento delle indagini per sè o propri stretti collaboratori (comunicare sino a dieci nominativi entro e non oltre il 31.12.2010).
- ultimo classificato: le province autonome di Trento e Bolzano + 5 posti da dirigente ministeriale da distribuire ai parenti sino al terzo grado in linea retta.
"Ciak Sigile" (Danny)
Confesso di non aver letto tutti i tuoi post, dall'inizio, ma di sicuro negli ultimi ti sei adeguato al tifo da stadio.duck65 ha scritto: ...alex, non pretendo che tu legga tutti i miei post...
...ma che tu dica che io non commento i provvedimenti di questo governo, e' abbastanza grossa...ce n'e' una quantita' di miei post incui commento (il piu' delle volte positivamente i commenti di questo governo, cosi' come di altri)...
...il punto e' che tu e quelli come te, appena leggono un post di uno "ideologicamnte schierato" (cosi' come si autodefinisce Tiffany, per me ovviamente schierato dalla parte opposta alla sua/tua)...manco lo leggono...perche' voi siete nel giusto e trovate inconcepibile che qualcuno la pensi diversamente da voi senza essere un mafioso, un ladro/evasore, un ignorante/analfabeta, ecc, ecc...
...e' tempo perso...probabilmente da entrambe le parti...
ad maiora
Solitamente parlo alle persone non alle categorie. Il "tu e quelli come te" non mi è mai piaciuto. Non è mia abitudine definire gli altri mafiosi/ladri/evasori/ignoranti/analfabeti, ecc, ecc... solo perchè hanno idee diverse dalle mie. Perdonami, ma se non pensassi di avere ragione probabilmente cambierei idea. La stessa cosa si puó dire di te. Ti pare?
Su una cosa siamo d'accordo: tempo perso.
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
fiagata, com'è che ti aveavano invitatao?nik978 ha scritto:
ot..posso (con onore) affermare di essere uno dei pochissimi italiani invitato al rito del bere birra alle 6 del pomeriggio alla commenda di pre a genova
bottiglie vuote (una marea) nei saccheti di plastica e tutto pulito dopo..
e tutti si beve da un solo bicchiere (cio' che non ti uccide ti rende piu forte..)
13 sudamericani e due italiani (io e il mio vicino di casa..)
fischiare e ridere dietro alle ragazze (sudamericane) che passavano..e io ovviamente ero autorizzato a farlo..anzi..
alla fine dopo 2 e passa heneikein da 66 a girare nei vicoli all'imbrunire tra puttane papponi spacciatori (italiani e non)..ma in gruppo con loro (quindi intoccabile..)
che esperienza..............fantastico..
I'm just another bored male, approaching 30, in a dead-end job, who lives for the weekend. Casual sex, watered-down lager, heavily cut drugs. And occasionally kicking fuck out of someone.