SELEN A BUONA DOMENICA

Scatta il fluido erotico...

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SuSEr
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#61 Messaggio da SuSEr »

Thanks Fumetto. Wonderfull pics!

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California
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#62 Messaggio da California »

-4 giorni
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extreme
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#63 Messaggio da extreme »

ci vuole qualche buonanima(hacker :DDD ) che voglia cambiare la home page del sito di selen con tutte le copertine dei suoi film hard e con la scritta a centro schermo " IL PASSATO NON SI RINNEGA!

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California
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#64 Messaggio da California »

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cimmeno
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#65 Messaggio da cimmeno »

x extreme : l'isitigazione a delinquere è un reato penale

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Squirto
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#66 Messaggio da Squirto »

esagerato.... "delinquere"...

e' uno scherzone, suvvia...

;)
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California
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#67 Messaggio da California »

Oggi è il suo compleanno!!!!!!!!!!!!!

AUGURI SELEN

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California
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#68 Messaggio da California »

AUGURI

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Super Zeta
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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#69 Messaggio da Super Zeta »

Articolo penoso ripubblicato da Dagospia che pur di fare qualche click pubblicherebbe anche uno stupro etnico.
Quanta pena...

Il primo passo è chiamare le cose con il loro nome. «Il porno? Un errore». Quando Luce Caponegro ha dovuto ammettere davanti al figlio di 10 anni di essere stata una pornostar le parole sono scivolate via chiare e semplici senza sotterfugi, né giustificazioni. Un errore, che ha provocato conseguenze dolorose nell’animo per uscire dalle quali sono serviti molti anni. Luce Caponegro è conosciuta con il nome d’arte di Selen. Negli anni ’90 era una stella, era considerata l’erede di Moana Pozzi e di Ilona Staller. Poi ad un certo punto la decisione di farla finita.
Il Corriere della Sera ha intervistato Luce che oggi vive in Romagna dove fa l’estetista. Un lavoro normale, lontano dai riflettori, ma anche lontano dalla concupiscenza di uomini che l’hanno sempre tratta come oggetto. L’intervista è del genere “redentivo”. No, non c’è una conversione di mezzo, che arriva come balsamo a spalmare e a consolare nel più classico degli happy end. Ma c’è piuttosto l’immagine di un lungo cammino, di una ricerca faticosa prima di tutto di se stessi. Che Luce ha iniziato a intraprendere quando ha chiamato le cose con il suo nome. Nella chiacchierata con il giornalista Valerio Cappelli si intravedono le tracce di un cammino doloroso che tocca i suoi punti più significativi quando parla di quel passato.
«Il porno? Un errore, ci abbiamo messo una vita a rimediare». Il mercato dell’hard? «Si è rivelato un mondo dark, scuro, quasi gotico. Era brutto vedere le ragazze dell’Est costrette al sesso estremo sei ore di seguito per un capriccio del regista, con una scena guadagnavano la paga di un anno a Budapest. Lo squallore, la droga».
La carriera di pornostar? «Gli ultimi tempi sono stati una tortura, la trasgressione era diventata un lavoro odioso. Ho dovuto fare film quando volevo smettere, cercando di costruire ciò che ho sempre desiderato, una famiglia». Che cosa si cela dietro le star a luci rosse, considerate ormai modelli per le giovani generazioni? «Rocco Siffredi era violento».
Pochi flash, che però mostrano l’altra faccia, quella vera, diabolica, di uno dei mercati più redditizi del pianeta, che annega nel nichilismo più squallido. E che indicano nel pornoattore un ingranaggio schiavo del sistema, dal quale, per dipendenza o per disperazione, spesso non riesce ad uscire. La testimonianza di “Selen” è un pugno in faccia alla cultura edonista e sessodipendente di oggi. Una cultura che, partita dalla liberazione sessuale è arrivata alla schiavitù del sesso sganciato dall’amore.
Come dimostra l’inchiesta del mensile di apologetica Il Timone del mese di maggio dedicata proprio al mondo del porno. Un mondo che rende schiavi, non solo i producer, gli attori e chi ci lucra sopra, ma soprattutto i consumer, gli utenti di un mercato che ha cifre da capogiro e che si serve di ragazzi iperconnessi come carne da macello.
I dati dell’Internet Filter Review calcolano oltre 28 mila persone che ogni secondo accedono a materiale hard-core tramite internet, 3 milioni e 75 mila sono i secondi spesi a navigare sui siti a luci rosse – si legge nell’indagine firmata da Benedetta Frigerio -. Addirittura 40 milioni di americani accedono a video e immagini erotiche regolarmente. Circa 200 mila americani ne sono gravemente dipendenti. Quest’anno uno dei canali internet dell’industria porno più frequentati ha dichiarato che nel 2016 sono state spese ben 4,6 miliardi di ore (oltre 500 anni) di fronte ai video pornografici con un traffico di gran lunga superiore a quello della Bbc o della Cnn».
In Italia le cose non vanno diversamente: la ricerca più recente pubblicata l’anno scorso dal professor Carlo Foresta, dell’Università di Padova, ha rilevato che il 78 per cento dei giovani è un visitatore abituale di siti hard con collegamenti settimanali (63 per cento) e di una o più volte al giorno (8 per cento) e una media di permanenza che raggiunge anche i 30 minuti. Di questi ragazzi il 10 per cento si è dichiarato dipendente».
Ce n’è abbastanza per definire il porno una lussuria antisociale, che, rilasciando dopamina all’atto dello stimolo visivo, conduce alla dipendenza, esattamente come una droga. Gli stessi effetti degli oppiacei e alle droghe psichedeliche come l’Lsd.
Anche gli effetti collaterali sono devastanti: dalla ridotta capacità di amare perché la sessualità diventa in un certo senso “deumanizzata” alle costanti delusioni e frustrazioni, che spingono ad atti violenti dove il partner, concepito come uno strumento, viene abusato. E poi ancora: depressioni, crisi d’astinenza, divorzi. Il porno è una catastrofe che può trascinare con sé tutto: affetti, relazioni, sentimenti. Fino a sprofondare nella disperazione col suicidio.
Come difendersi? Anzitutto, spiega Padre Serafino Tognetti iniziando a resistere alle tentazioni e vivere la purezza, virtù che piace a Dio in modo straordinario, ma oggi vilipesa. «Il primo e più importante mezzo lo indica Gesù: custodire la vista. Il che vuole dire semplicemente: non guardare».

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Super Zeta
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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#70 Messaggio da Super Zeta »

Questo l'articolo originale da cui è tratta quella merda.
Fa cagare anche questo ma ovviamente meno

Luce Caponegro vorrebbe parlare soltanto di suo figlio Gabriele, un batuffolo biondo di dieci anni che la riempie di baci, e che le dice non ho bisogno di nessun altro, perché il padre non c’è. Ma ci sono otto anni spericolati che non è possibile evitare nella vita di Luce, il cui nome d’arte era Selen, che vuol dire Luna, l’altra faccia della medaglia. È stata la regina dell’hard fino al 1999, l’erede di Ilona Staller e Moana Pozzi. «La mia era una bellezza naturale, oggi a 30 anni si sono rifatte di tutto». Quel periodo non lo rimpiange e non lo rinnega, «oggi sono la donna che sono perché ho avuto quel passato», ma ne è stata segnata. «Da giovane ero un cavallo pazzo, vivevo con irruenza le mie passioni senza considerare le conseguenze delle mie azioni e delle mie scelte. Oggi sono più riflessiva, anche se quando mi innamoro perdo lucidità». A Ravenna, la sua città, ha aperto un centro di estetica e di benessere che porta il suo nome, Luce, e ogni giorno se ne sta lì otto ore col suo camice bianco per portare a casa uno stipendio dignitoso: «La vivo come una missione». Ha un altro figlio, Kangi: «Nella lingua dei pellerossa Dakota significa corvo, un animale sacro che sopravvive alle catastrofi. Ha 29 anni e mi sta per rendere nonna». I genitori di Luce, borghesi benestanti, vivono a pochi metri da lei, e l’aiutano, ora che le cicatrici non sono più fresche. «Ci abbiamo messo una vita a rimediare».

Vent’anni dopo
Sono passati quasi vent’anni da quando ha smesso con il porno, ma una scelta così estrema lascia segni profondi. «Ai figli bisogna dare valori e ali. Io da loro ho avuto solo valori. Cercando di proteggermi mi hanno soffocata. Ero la classica brava ragazza che faceva danza e andava a cavallo. A mio padre gridavo “sporco capitalista”. Mi sono messa di traverso quando mi innamorai a 15 anni di una persona che ha deviato un’esistenza che sembrava già scritta. Appena maggiorenne lasciai tutto ciò che avevo, compresi i vestiti. Sono andata in giro per il mondo, India, Pakistan, autostop e sacchi a pelo. Quella storia durò 17 anni, diventò il mio agente nel porno. La molla fu la curiosità nei confronti della sessualità. C’era una componente di esibizionismo». Si può essere esibizionisti senza fare sesso con sconosciuti davanti a una telecamera. «Sì hai ragione, ma ho vissuto di estremi. Pensare che oggi è il contrario, il lasciarmi andare è un fatto eccezionale. Li ho conservati quei film, non li guardo mai. Non l’ho fatto per soldi ma come esperienza di vita». Una vita che racconta nel libro «Da bambina sognavo di volare» di prossima uscita per Cairo Editore.

Le domande del figli
Gabriele l’ha saputo nella maniera più sconveniente: dagli amichetti di scuola che avevano visto quei vecchi film su Internet. È stato lui ad affrontarla, con delicatezza e sorprendente maturità: «Mamma, hai mai commesso errori?». Tutti ne facciamo, rispose lei. «Me ne puoi dire uno?». Una volta fumavo. «Me ne puoi dire un altro?». Le carte erano calate. «Tu facevi la pornostar». Non era un’altra domanda: era un’affermazione . Sì ero stata una pornostar, sei ferito?, gli chiese Luce. «Ci sono rimasto male poi ho pensato che da giovani si fanno errori, tu sei meravigliosa e ti voglio bene così come sei». Lo abbracciò forte. Rimasero i pregiudizi della provincia, «li vivo tuttora, sono come il veleno, frutto della paura. Basta parlarmi due minuti perché svaniscano come neve al sole». Non è riuscita nello spettacolo: il cinismo del cinema, intanto spogliati, le dicevano. Ha provato la tv, il suo passato usciva dalla porta e rientrava dalla finestra. L’ambiente pornografico... «Scanzonato all’inizio, tutti giovani con gli ormoni a mille. Si è rivelato un mondo dark, scuro, quasi gotico. Era brutto vedere le ragazze dell’Est costrette al sesso estremo sei ore di seguito per un capriccio del regista, con una scena guadagnavano la paga di un anno a Budapest. Lo squallore, la droga... Ma circola anche nella tv dove c’è più ipocrisia che nell’hard. Ho fatto tutto alla luce del sole. Avevo un contratto capestro, gli ultimi tempi sono stati una tortura, la trasgressione era diventata un lavoro odioso. Ho dovuto fare film quando volevo smettere, cercando di costruire ciò che ho sempre desiderato, una famiglia. Rocco Siffredi? Era violento. Ho avuto un flirt con un attore porno turco, bellissimo».

La vera sconfitta di Luce sono gli uomini: «Tutti sbagliati». Due matrimoni e convivenze fallite. «Hanno sfruttato la mia fama, i miei soldi. Il padre di Gabriele si limita a dare un obolo di mantenimento che si è autoridotto contro la sentenza del giudice; il mio ultimo compagno mi ha chiesto un assegno a garanzia, per coprire un suo debito, e si è volatilizzato. Prima ancora il mio secondo marito è scomparso a un anno dalle nozze con una sua giovane allieva di yoga». Qualcuno voleva Selen, e stava con Luce. «C’è chi mi chiedeva di vedere i miei film mentre facevamo l’amore. Ma non ti basto io? Sono qua davanti a te». Quando nel 2003 le chiedemmo, per uno spettacolo di teatro sulle orme di Marilyn Monroe, cos’è la trasgressione, lei disse con un sorriso malizioso: mangiare un profiterole. Oggi non trova una risposta, non sa nemmeno cos’è, la trasgressione. «Non è che a 50 anni non abbia desiderio sessuale, ho giovani corteggiatori romantici, ma credo che resterò single a lungo. Devo trovare la persona giusta, che mi rispetti, che pensi al mio benessere, che creda nella mia ricerca esoterica, nella mia dimensione spirituale. Ho scoperto lo sciamanesimo come guarigione del corpo, dell’anima e della mente. Non ne sarei uscita con le mie sole forze. Ciò che conta per me è crescere bene il mio cucciolo Gabriele. Gli ho detto che avrei voluto dargli un padre, non ne ho bisogno, mi basti tu, mi ha detto. È stato come un lasciapassare, mi ha guarita». Le hanno proposto di interpretare una suora in un musical. Ha detto no, era troppo anche per la sua seconda vita. Come si sente? «Cristallina, luminosa. Sono la rappresentazione del mio nome», Luce, una donna che è stata sempre se stessa.

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apache
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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#71 Messaggio da apache »

Rocco violento . da come lo succhiava selen sembrava gradire . va capire ste donne
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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apache
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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#72 Messaggio da apache »

Super zeta cosa ne pensa? 1)Come donna come performer 2) Intervistata anche lei per videoimpulse?
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#73 Messaggio da HHH »

Ci sarà un motivo se tutti gli uomini sono scappati da lei... e poi il solito discorso ipocrita da donna: dice di avere molti uomini romantici che la corteggiano e per loro niente, preferisce rimanere single, invece l'ha data a cani e porci che volevano sfruttare il suo nome e bla bla bla.. fatti due domande se non sai sceglierti un uomo, cazzo.

Poi dice che quelle dell'est erano sfruttate per 6 ore ma guadagnavano quanto un anno a Budapest.. se vuoi guadagnare gratis solo perché sei donna allora dillo subito.

Poi oh scusate se Padre Serafino Tognetti dice che non bisogna guardare, altrimenti il mondo crolla a picco per colpa del porno, avrà ragione lui lol

Comunque a me Selen come pornostar ha sempre arrapato tanto, non so perché ma mi ha sempre fatto sangue come poche, ma come persona non vale niente, sembra si sia completamente rincoglionita..

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Salieri D'Amato
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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#74 Messaggio da Salieri D'Amato »

Super Zeta ha scritto:Questo l'articolo originale da cui è tratta quella merda.
Fa cagare anche questo ma ovviamente meno
[Scopri]Spoiler
Luce Caponegro vorrebbe parlare soltanto di suo figlio Gabriele, un batuffolo biondo di dieci anni che la riempie di baci, e che le dice non ho bisogno di nessun altro, perché il padre non c’è. Ma ci sono otto anni spericolati che non è possibile evitare nella vita di Luce, il cui nome d’arte era Selen, che vuol dire Luna, l’altra faccia della medaglia. È stata la regina dell’hard fino al 1999, l’erede di Ilona Staller e Moana Pozzi. «La mia era una bellezza naturale, oggi a 30 anni si sono rifatte di tutto». Quel periodo non lo rimpiange e non lo rinnega, «oggi sono la donna che sono perché ho avuto quel passato», ma ne è stata segnata. «Da giovane ero un cavallo pazzo, vivevo con irruenza le mie passioni senza considerare le conseguenze delle mie azioni e delle mie scelte. Oggi sono più riflessiva, anche se quando mi innamoro perdo lucidità». A Ravenna, la sua città, ha aperto un centro di estetica e di benessere che porta il suo nome, Luce, e ogni giorno se ne sta lì otto ore col suo camice bianco per portare a casa uno stipendio dignitoso: «La vivo come una missione». Ha un altro figlio, Kangi: «Nella lingua dei pellerossa Dakota significa corvo, un animale sacro che sopravvive alle catastrofi. Ha 29 anni e mi sta per rendere nonna». I genitori di Luce, borghesi benestanti, vivono a pochi metri da lei, e l’aiutano, ora che le cicatrici non sono più fresche. «Ci abbiamo messo una vita a rimediare».

Vent’anni dopo
Sono passati quasi vent’anni da quando ha smesso con il porno, ma una scelta così estrema lascia segni profondi. «Ai figli bisogna dare valori e ali. Io da loro ho avuto solo valori. Cercando di proteggermi mi hanno soffocata. Ero la classica brava ragazza che faceva danza e andava a cavallo. A mio padre gridavo “sporco capitalista”. Mi sono messa di traverso quando mi innamorai a 15 anni di una persona che ha deviato un’esistenza che sembrava già scritta. Appena maggiorenne lasciai tutto ciò che avevo, compresi i vestiti. Sono andata in giro per il mondo, India, Pakistan, autostop e sacchi a pelo. Quella storia durò 17 anni, diventò il mio agente nel porno. La molla fu la curiosità nei confronti della sessualità. C’era una componente di esibizionismo». Si può essere esibizionisti senza fare sesso con sconosciuti davanti a una telecamera. «Sì hai ragione, ma ho vissuto di estremi. Pensare che oggi è il contrario, il lasciarmi andare è un fatto eccezionale. Li ho conservati quei film, non li guardo mai. Non l’ho fatto per soldi ma come esperienza di vita». Una vita che racconta nel libro «Da bambina sognavo di volare» di prossima uscita per Cairo Editore.

Le domande del figli
Gabriele l’ha saputo nella maniera più sconveniente: dagli amichetti di scuola che avevano visto quei vecchi film su Internet. È stato lui ad affrontarla, con delicatezza e sorprendente maturità: «Mamma, hai mai commesso errori?». Tutti ne facciamo, rispose lei. «Me ne puoi dire uno?». Una volta fumavo. «Me ne puoi dire un altro?». Le carte erano calate. «Tu facevi la pornostar». Non era un’altra domanda: era un’affermazione . Sì ero stata una pornostar, sei ferito?, gli chiese Luce. «Ci sono rimasto male poi ho pensato che da giovani si fanno errori, tu sei meravigliosa e ti voglio bene così come sei». Lo abbracciò forte. Rimasero i pregiudizi della provincia, «li vivo tuttora, sono come il veleno, frutto della paura. Basta parlarmi due minuti perché svaniscano come neve al sole». Non è riuscita nello spettacolo: il cinismo del cinema, intanto spogliati, le dicevano. Ha provato la tv, il suo passato usciva dalla porta e rientrava dalla finestra. L’ambiente pornografico... «Scanzonato all’inizio, tutti giovani con gli ormoni a mille. Si è rivelato un mondo dark, scuro, quasi gotico. Era brutto vedere le ragazze dell’Est costrette al sesso estremo sei ore di seguito per un capriccio del regista, con una scena guadagnavano la paga di un anno a Budapest. Lo squallore, la droga... Ma circola anche nella tv dove c’è più ipocrisia che nell’hard. Ho fatto tutto alla luce del sole. Avevo un contratto capestro, gli ultimi tempi sono stati una tortura, la trasgressione era diventata un lavoro odioso. Ho dovuto fare film quando volevo smettere, cercando di costruire ciò che ho sempre desiderato, una famiglia. Rocco Siffredi? Era violento. Ho avuto un flirt con un attore porno turco, bellissimo».

La vera sconfitta di Luce sono gli uomini: «Tutti sbagliati». Due matrimoni e convivenze fallite. «Hanno sfruttato la mia fama, i miei soldi. Il padre di Gabriele si limita a dare un obolo di mantenimento che si è autoridotto contro la sentenza del giudice; il mio ultimo compagno mi ha chiesto un assegno a garanzia, per coprire un suo debito, e si è volatilizzato. Prima ancora il mio secondo marito è scomparso a un anno dalle nozze con una sua giovane allieva di yoga». Qualcuno voleva Selen, e stava con Luce. «C’è chi mi chiedeva di vedere i miei film mentre facevamo l’amore. Ma non ti basto io? Sono qua davanti a te». Quando nel 2003 le chiedemmo, per uno spettacolo di teatro sulle orme di Marilyn Monroe, cos’è la trasgressione, lei disse con un sorriso malizioso: mangiare un profiterole. Oggi non trova una risposta, non sa nemmeno cos’è, la trasgressione. «Non è che a 50 anni non abbia desiderio sessuale, ho giovani corteggiatori romantici, ma credo che resterò single a lungo. Devo trovare la persona giusta, che mi rispetti, che pensi al mio benessere, che creda nella mia ricerca esoterica, nella mia dimensione spirituale. Ho scoperto lo sciamanesimo come guarigione del corpo, dell’anima e della mente. Non ne sarei uscita con le mie sole forze. Ciò che conta per me è crescere bene il mio cucciolo Gabriele. Gli ho detto che avrei voluto dargli un padre, non ne ho bisogno, mi basti tu, mi ha detto. È stato come un lasciapassare, mi ha guarita». Le hanno proposto di interpretare una suora in un musical. Ha detto no, era troppo anche per la sua seconda vita. Come si sente? «Cristallina, luminosa. Sono la rappresentazione del mio nome», Luce, una donna che è stata sempre se stessa.
Rispetto all'altro, che prendeva a pretesto un'intervista per poter lanciare una filippica a commento di alcun dati statistici, questo articolo mi sembra più scevro di moralismi. Anzi, mi sembra che lo spazio venga lasciato quasi tutto a Selen, in maniera abbastanza neutra. Casomai puoi contestare ciò che dice Selen, ma l'articolo in se perchè farebbe cagare?


HHH, che ci siano uomini romantici che la corteggiano non vuol dire niente. Solitamente il partner si sceglie con il cuore, perchè esercità un'attrazione, perchè ci solletica degli istinti ... e solitamente sulle donne fa colpo chi possiede ego e personalità, che spesso sono gli strafottenti, quelli un po' stronzi, i belli e dannati, qualità che non sempre si abbinano ad un animo dolce, nobile e sensibile. L'uomo piatto e noioso difficilmente incontrerà i favori femminili, nonostante possa essere la persona migliore del mondo, se non per un calcolo di convenienza o stabilità.
La via più breve tra due cuori è il pene

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Re: SELEN A BUONA DOMENICA

#75 Messaggio da HHH »

Salieri D'Amato ha scritto: HHH, che ci siano uomini romantici che la corteggiano non vuol dire niente. Solitamente il partner si sceglie con il cuore, perchè esercità un'attrazione, perchè ci solletica degli istinti ... e solitamente sulle donne fa colpo chi possiede ego e personalità, che spesso sono gli strafottenti, quelli un po' stronzi, i belli e dannati, qualità che non sempre si abbinano ad un animo dolce, nobile e sensibile. L'uomo piatto e noioso difficilmente incontrerà i favori femminili, nonostante possa essere la persona migliore del mondo, se non per un calcolo di convenienza o stabilità.
Di questo sono ben consapevole, appunto mi da fastidio questa incoerenza.. dire che con gli uomini ti è andata male quando tu li hai scelti così, avendo la possibilità di scegliere la categoria dei romantici, dolci, sensibili ect tu hai scelto gli stronzi.
Capisco ti attraggono di più ma dopo non lamentarti se sono così e ti hanno "sfruttato". La colpa è tua. A me non è mai piaciuto il vittimismo, cosa che purtroppo le donne, in questa società, sanno funzionare molto bene con gli uomini, visto che sono ben consce del fatto che gli stanno tutti dietro MA SOLO per un fattore estetico, quando questo svanisce con l'età si ritrovano sole e si rendono conto che il loro essere viziate e il fatto che tutto gli è dovuto era per la tua bellezza e non per le tue capacità o personalità, che evidentemente non ci sono se ti ritrovi a lamentarti di tutto della tua vita a 50 anni.

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