Roma - Juve
Inviato: 04/03/2005, 18:50
Questo è un editoriale che lessi tempo fa...
Prima che lo leggiate e saltiate subito a conlusioni (romanisti piagnoni, è un messaggio violento etc etc) ci tengo a chiarire che so perfettamente che è un articolo privo di critica costruttiva e che, essendo scritto da un romanista, è totalmente di parte.
Lo condivido non per scatenare polemica ma perchè mi piace l'accostamento calcio-vita che fa e perchè lo trovo scritto con passione.
Perchè contro
Beh, siamo arrivati, nemmeno è cominciato il campionato e siamo arrivati all’evento.
Si perchè incontrare la juve per noi non è una partita, non lo è mai stato. Non è neanche una sfida tra campanili, visto che noi rappresentiamo una città e un popolo, loro una tifoseria trasversale che attraversa tutta la nazione e proprio a Torino forse ha la sua colonia meno nutrita. E’ uno scontro culturale. E’ uno scontro tra modi di intendere la vita. Travalica il calcio e lo sport.
Uno juventino non sarà e non potrà mai capire un romanista, un romanista non riuscirà mai a condividere anche un solo pensiero con uno juventino.
La juve, come abbiamo scritto nel redazionale è l’arroganza e il potere, il galleggiare anche a costo di far affondare tutti gli altri, è l’egoismo e la mancanza di principi etici e sportivi. La juve è il tuo capo che crede di sapere tutto e pensa di te che se non hai fatto una scalata sociale o professionale soddisfacente non vali niente, perchè il metro di giudizio sulle azioni umane è quanto guadagni e quanti successi ottieni, non chi sei.
La juve è il primo della classe, seduto al primo banco, primo ad essere interpellato, sempre vestito meglio di te, sempre un passo avanti, sempre preparato.
La juve è la politica italiana, che si maschera dietro mille colori, mille sigle, slogan ogni volta ben congegnati e diversi, ma che in realtà è solo una spartizione di privilegi e potere che mai rappresenteranno il bene e il progresso della nazione.
Per questo la odio, da sempre, per questo tutti noi la odiamo, senza mezzi termini, più dei cugini che tutto sommato dietro la loro immotivata spocchia, del sistema possono essere solo i servi, non chi tira le fila. Perchè lotto da sempre affinchè la mia vita non sia a strisce bianco e nere, non sia menzogna e falsità , compromesso e perseguimento dell’effimero, perchè preferisco perdere lottando piuttosto che vincere disonestamente, perchè mi vergognai al loro posto quando alzarono gioiosi una coppa in uno stadio bagnato dal sangue innocente di tanti nostri connazionali, perchè la loro beneficenza non è un bene prezioso da custodire gelosamente ma uno spot da mandare in tutte le tv tra pannolini, assorbenti e auto scontate per far vedere quanto sono umani.
Per tutto questo e perchè voglio essere brutto sporco e cattivo ho la Roma che mi scorre nelle vene, mi fa soffrire come mi fa soffrire la vita, mi fa sognare e mi smentisce sistematicamente, ma mi fa essere vivo.
Vaffanculo Juve, che i nostri ragazzi (e uno su tutti) possano vendicare anche simbolicamente, anche per una sera, anche nello stupido e insignificante contesto di una partita, tutti quelli che nella vita sono capaci a dire no, non stanno in fila per tre, sbagliano e pagano con lacrime e sangue i propri errori, e il loro posto nella vita non lo capiranno mai, o lo capiranno troppo tardi.
Prima che lo leggiate e saltiate subito a conlusioni (romanisti piagnoni, è un messaggio violento etc etc) ci tengo a chiarire che so perfettamente che è un articolo privo di critica costruttiva e che, essendo scritto da un romanista, è totalmente di parte.
Lo condivido non per scatenare polemica ma perchè mi piace l'accostamento calcio-vita che fa e perchè lo trovo scritto con passione.
Perchè contro
Beh, siamo arrivati, nemmeno è cominciato il campionato e siamo arrivati all’evento.
Si perchè incontrare la juve per noi non è una partita, non lo è mai stato. Non è neanche una sfida tra campanili, visto che noi rappresentiamo una città e un popolo, loro una tifoseria trasversale che attraversa tutta la nazione e proprio a Torino forse ha la sua colonia meno nutrita. E’ uno scontro culturale. E’ uno scontro tra modi di intendere la vita. Travalica il calcio e lo sport.
Uno juventino non sarà e non potrà mai capire un romanista, un romanista non riuscirà mai a condividere anche un solo pensiero con uno juventino.
La juve, come abbiamo scritto nel redazionale è l’arroganza e il potere, il galleggiare anche a costo di far affondare tutti gli altri, è l’egoismo e la mancanza di principi etici e sportivi. La juve è il tuo capo che crede di sapere tutto e pensa di te che se non hai fatto una scalata sociale o professionale soddisfacente non vali niente, perchè il metro di giudizio sulle azioni umane è quanto guadagni e quanti successi ottieni, non chi sei.
La juve è il primo della classe, seduto al primo banco, primo ad essere interpellato, sempre vestito meglio di te, sempre un passo avanti, sempre preparato.
La juve è la politica italiana, che si maschera dietro mille colori, mille sigle, slogan ogni volta ben congegnati e diversi, ma che in realtà è solo una spartizione di privilegi e potere che mai rappresenteranno il bene e il progresso della nazione.
Per questo la odio, da sempre, per questo tutti noi la odiamo, senza mezzi termini, più dei cugini che tutto sommato dietro la loro immotivata spocchia, del sistema possono essere solo i servi, non chi tira le fila. Perchè lotto da sempre affinchè la mia vita non sia a strisce bianco e nere, non sia menzogna e falsità , compromesso e perseguimento dell’effimero, perchè preferisco perdere lottando piuttosto che vincere disonestamente, perchè mi vergognai al loro posto quando alzarono gioiosi una coppa in uno stadio bagnato dal sangue innocente di tanti nostri connazionali, perchè la loro beneficenza non è un bene prezioso da custodire gelosamente ma uno spot da mandare in tutte le tv tra pannolini, assorbenti e auto scontate per far vedere quanto sono umani.
Per tutto questo e perchè voglio essere brutto sporco e cattivo ho la Roma che mi scorre nelle vene, mi fa soffrire come mi fa soffrire la vita, mi fa sognare e mi smentisce sistematicamente, ma mi fa essere vivo.
Vaffanculo Juve, che i nostri ragazzi (e uno su tutti) possano vendicare anche simbolicamente, anche per una sera, anche nello stupido e insignificante contesto di una partita, tutti quelli che nella vita sono capaci a dire no, non stanno in fila per tre, sbagliano e pagano con lacrime e sangue i propri errori, e il loro posto nella vita non lo capiranno mai, o lo capiranno troppo tardi.