In Cina uccide per una sciabola virtuale
Inviato: 02/04/2005, 17:33
Un omicidio reale a causa di una lite virtuale. Accade in Cina
Storia particolare che ha dell'assurdo quella accaduta in Cina, in cui da una lite "virtuale" è scaturito un omicidio reale: oggetto della vicenda pare essere una sciabola, rubata al 41enne Qiu Chengwei, appassionato del gioco Legend of Mir 3.
Durante una delle giornate passate a giocare online era riuscito a conquistare la rarissima Spada del Drago, che successivamente aveva prestato ad un suo compagno di gilda, Zhu Caoyuan, per agevolarlo nel gioco. Zhu, cosciente del valore dell'oggetto, decide di vendere la Spada al prezzo di 7.200 yuan (circa 700 euro); pare un'assurdità , in realtà è la routine tra i frequentatori dei games online. In pratica un oggetto "virtuale" viene comprato realmente, con soldi "veri".
Qiu Chengwei viene a conoscenza dell'accaduto, e decide di denunciare in fatto alla polizia: la qual, dopo aver ascoltato la storia, non puó far altro che comunicare al giovane sventurato che non esistono leggi sul possesso di oggetti virtuali.
Ed è qui che si consuma la tragedia: forse senza rendersi conto dei limiti del virtuale e di quelli del reale, Qiu Chengwei accoltella Zhu Caoyuan, per poi consegnarsi alle autorità in evidente stato di shock.
Per lui l'accusa di «lesioni intenzionali».
da
http://www.webmasterpoint.org/risorse/a ... p?id=12829
Storia particolare che ha dell'assurdo quella accaduta in Cina, in cui da una lite "virtuale" è scaturito un omicidio reale: oggetto della vicenda pare essere una sciabola, rubata al 41enne Qiu Chengwei, appassionato del gioco Legend of Mir 3.
Durante una delle giornate passate a giocare online era riuscito a conquistare la rarissima Spada del Drago, che successivamente aveva prestato ad un suo compagno di gilda, Zhu Caoyuan, per agevolarlo nel gioco. Zhu, cosciente del valore dell'oggetto, decide di vendere la Spada al prezzo di 7.200 yuan (circa 700 euro); pare un'assurdità , in realtà è la routine tra i frequentatori dei games online. In pratica un oggetto "virtuale" viene comprato realmente, con soldi "veri".
Qiu Chengwei viene a conoscenza dell'accaduto, e decide di denunciare in fatto alla polizia: la qual, dopo aver ascoltato la storia, non puó far altro che comunicare al giovane sventurato che non esistono leggi sul possesso di oggetti virtuali.
Ed è qui che si consuma la tragedia: forse senza rendersi conto dei limiti del virtuale e di quelli del reale, Qiu Chengwei accoltella Zhu Caoyuan, per poi consegnarsi alle autorità in evidente stato di shock.
Per lui l'accusa di «lesioni intenzionali».
da
http://www.webmasterpoint.org/risorse/a ... p?id=12829