Questa è di qualche anno fa quindi l'ho un pó riadattata (nonchè copiata vagamente da Ellroy per alcuni spunti lessicali) (non mi guardate così... se lo fa Tarantino è un genio e se lo facio io sono un usurpatore!?) .
Io come sempre spero vi piaccia.
p.s. prima che lo chiediate... NON c'è alcun riferimento autobiografico! io sono un chiavatore invincibbile! La mia guida "Stealth e l'arte di conquistare le squinzie" mi dà sicurezza e non mi fa temere nulla.

La festa
Tu.
Lei.
Il resto non è nulla. Il resto è aria fritta dentro un fast food di parole. Il resto è quello che rimane dopo aver pagato un conto. Il resto è mancia per il cameriere.
Breve premessa:
Lei. Lei è quella tipa tanto carina che guardi con occhi diversi, Lei è quella che vorresti fossero tutte le altre, lei probabilmente non è neanche la donna della tua vita, ma diavolo “tutti abbiamo bisogno di qualcuno d’amare” dicevano i fratelli Blues e probabilmente avevano ragione.
Tu. Tu sei quello che la gente guarda in maniera diversa… più o meno quella con cui guardano un menomato mentale. Tu sei quello con gli occhi chiusi nelle foto all’aperto, tu sei quello che gli altri non sono… e per questo ringraziano il cielo ogni giorno.
Dicevamo:
Tu.
Lei.
E una festa.
Per essere più esatti è la Sua festa… e questo comporta una serie di fattori avversi.
1. lei sarà circondata da un tonnellata di persone che vorranno abbracciarla, baciarla, salutarla, augurarla, circuirla e se ne avessero l’occasione anche scoparla.
2. Visto l’affollamento, il lasso di tempo per mettere in atto il punto 1e risultare abbastanza simpatico e brillante da non essere solo un nome sulle firme dei regali è ridotto al battito d’ali di un colibrì cocainomane.
3. le probabilità che tu riesca nel punto 2 sono le stesse che all’ingresso della festa Spielberg ti fermi per chiederti un autografo.
Per accelerare le cose saltiamo la parte dei preparativi: saltiamo quell’inutile parte in cui ti sei lavato in posti che neanche sapevi esistessero sul tuo corpo, evitiamo di parlare delle 2 ore impiegate a sistemarti i capelli, e soprattutto non ci soffermiamo sul come hai fatto a spendere gli ultimi risparmi per pagare una squadra di minatori che ti ha ripescato dall’armadio mentre eri alla ricerca di “quella camicia che ti stà tanto bene”.
Saltiamo tutta questa parte e arriviamo alla festa.
Incontro con gli amici storici. I soliti, comprensivi e teneri amici che ovviamente fanno il tifo per te… ed è per questo che hanno avuto la premura di sistemare la tua sedia nel punto più lontano possibile da dove siederà Lei (facendo due calcoli, per arrivare al suo tavolo ci vogliono solo due giorni a piedi e uno a cavallo). Che simpatiche canaglie (leggi: bruciate all’inferno maledetti).
All’ingresso nessuna traccia di Spielberg e già questo non è un buon segno.
Entriamo…
Intorno a noi si consumano scenari post bellici. Una rissa alla ressa del buffet, una riffa ad evitare una zuffa. Roulette russa per decidere a chi andrà l’ultima pizzetta. Ai tavoli sparatorie per spararsi un crodino e alcolici biondi per alcolisti multicolore.
Per sicurezza ti conquisti delle cibarie varie: lasagne che nuotano nell’olio, pizzette a forza di pizze e per fare più in fretta mischi FantaSprite&Coca, in seguito scoprirai che è una miscela già sperimentate e conosciuta al mondo come TNT.
Cerchiamo la festeggiata.
Eccola.
Cominci la marcia per raggiungerla. Sei a metà viaggio verso la meta per la tua metà , ma… TRENINO! Come trenino?! Non fai in tempo a reagire e diventi vagone di una carovana di persone che danza allegramente. Tenti la fuga ma scopri che è più facile uscire da una loggia mafiosa che da un trenino in corsa. Niente puó salvarti, chiedi l’intervento divino e del vino sperando che qualcuno ubriaco interrompa questa tortura. Ringrazi il cielo quando entra il cameriere gridando: qualcuno vuole altra pasta?! Il trenino devia i binari, poi deraglia e si sfalda, Scende un’orda famelica degna di un branco di lupi che si scaglia su di lui... non ne avremo più notizie.
Il campo è libero.
La raggiungi.
Saluto e salutare Bacio. Accenni una battuta ma sarai battuto sul tempo da un barattolo umano coperto di muscoli e il cervello sottovuoto che la porta via. Gli amici sghignazzano… balleró sulle vostre tombe bastardi!.
L’hai persa di vista. La rivedi. Ora stà parlando con un sosia di Jim Morrison. Mi chiedo: Il compianto Jim ci ha lasciato da anni, spero che tu ti renda conto che non sarebbe glorioso fare la stessa fine solo per una chiacchierata…allontanati marrano!. Jim sembra recepire e desiste, certo il fatto che gli abbia tirato contro un arsenale di molliche imbevute nello sputo e che abbia dato fuoco alla sua macchina puó averlo condizionato nella scelta ma non ci fermiamo sui particolari.
Ora è sola, l’avvicini, la importuni. Ok adesso ci sei, adesso niente puó fermarti sfodera le tue armi di seduzione di massa.
In meno di un secondo nella tua testa: 1. gran premio di ormoni nel tuo corpo, 45 giri con partenza dal basso ventre, chicane sui ventricoli e rettilineo fino al cervello rincoglionendoti del tutto. 2. prendi tutte le gradazioni del rosso e dell’arancione (la gente comincia a pensare che sia un effetto speciale tipo aurora boreale). Ci sei… ricordati ció che ti disse tuo nonno sul letto di morte: “ricorda figliolo, qualunque idiota è in grado di tenere una tigre per i coglioni, ma ci vuole un eroe per continuare a stringere!”. E’ il tuo momento… sii eroe, va bene anche tigre, ma per nessun motivo al mondo non fare il coglione!
E mentre pensi e ripensi ti colpisce un particolare, le è caduto qualcosa dalla tasca: quale miglior pretesto per attaccare bottone?
Con fare da signore ti chini a raccoglierlo.
Lei se ne accorge e si china appena dopo di te.
Ed è un attimo.
L’attimo che separa l’impresa eroica dal fallimento, l’attimo in cui l’artificiere sceglie il filo per disinnescare la bomba che hai nel cuore, l’attimo fuggente, l’attimo che ti farà entrare nell’olimpo dei vincenti o nella mansarda dei perdenti, l’attimo dello sprint, del gol al novantesimo con corsa sotto la curva, del rigore sbagliato, del fiato sospeso, del silenzio assordante, della frenata brusca… ma soprattutto l’attimo in cui rialzandoti senti un rumore.
La tua testa batte su qualcosa.
Liquido sulla nuca.
Colore rosso. Strano come somigli vagamente a quello del sangue. Strano che non sia il tuo.
L'urlo accende le luci, apre il cielo e una voragine sotto di te.
E’ proprio un attimo in cui realizzi che rialzandoti le hai dato una testata immane sul naso. Neanche Rambo in giornata di grazia avrebbe fatto più danni. Alla borsa dell’idiozia le tue quotazioni sono chiuse per eccesso di rialzo.
Mentre vai via la stanno ancora medicando, gli amici di lei ti mandano dei bigliettini con minacce di morte, i tuoi distribuiscono il tuo numero a chiunque voglia mandarti insulti telefonici.
Ti avvii e come fossi a casa suoni alla mansarda dei perdenti: “bentornato! Ti stavamo aspettando”.
Odio le feste.
Odio i trenini.
Odio i miei amici.
La vita è fatta di attimi, bisogna scegliere quello giusto o quello sbagliato… certo che uno straccio di indicazione potrebbero pure metterla!
(Continua?)