[O.T.] P.P.Pasolini...finalmente?
Inviato: 10/05/2005, 5:01
da nik978
leggevo da quaggiù che la procura dopo 30 anni ha riaperto il caso sull'omocidio.(fascicolo contro ignoti comunque)
Pino La rana (come sostenuto da molti, e come sostenuto nel film-documentario di Giordana) ha fatto capire come fosse un capro espiatorio usato e "obbligato" da persone più grandi e più pericolose di lui, ad accollarsi la responsabilità ..essendo l'unico minorenne avrebbe (come infatti è stato) avuto una pena leggera.
Addirittura lui sostiene che solo dopo la morte dei familiari e (forse) dei reali assassini abbia trovato il coraggio di confessare (senza fare nomi)..prima la paura di ritorsioni era troppa.
Sul fatto che pasolini fosse scomodo, che l'estrema destra romana lo vedesse come un"ricchione"..e che anche una certa sinistra non fosse particolarmente attratta (ricordo con interesse quando lessi 8 anni fa come si scaglió contro i borghesucci che nei primi 70 o fine 60 tiravano le pietre ai ploretari poliziotti......storia che si ripete oggi...) non è una novità .
personaggio scomodo pasolini..per molti motivi.
purtroppo io sono molto ignorante su tutto..vita..opere..situazione di quel periodo (un po x motivi anagrafici e un po(molto) x ignoranza mia..)..e quello che so è poco..e potrei aver scritto vaccate immonde in questo topic.
alla fin ho visto solo il film di Giordana.e come si sa mai ascoltare solo 1 campana.
peró vorrei conoscere il parere dei forumisti più "dentro" la vicenda.
che ne pensate?
secondo voi?
Inviato: 10/05/2005, 10:45
da Squirto
solitamente non credo ai complotti, ma se è vero che a pensar male ci si avvicina alla verità , allora non ci sono più le mezze stagioni.
Inviato: 10/05/2005, 11:09
da SuSEr
Come Squirto non credo ai complotti, non esistono "menti malefiche superiori" come nei film di James Bond.
Non sopravvalutiamo l'intelligenza umana e noi stessi, alla fine siamo solo bestie poco pelose
Quando c'è un "povero" di mezzo ci deve sempre essere qualcuno dietro: Vanni-Pacciani, Pino LaRana........
Inviato: 10/05/2005, 11:23
da ronsard
Caro Nick come vedi già dal mio avatar per me Pasolini è più di un'ossessione, anche per lavoro sono costretto a fare i conti tutti i giorni con la sua opera e il suo lascito. E' stato un genio, non solo un grande intellettuale, ma un artista composito che è riuscito a muoversi con maestria, lungimiranza e intuizioni storiche in tutte le arti. Ha lasciato il segno in tutta la cultura italiana del Novecento. Il pasolini polemista degli ultimi anni è una sorta di Cassandra, un profeta di tragiche verità che nel 1975 sembravano folli, tipo che ci sarebbe stata una dittatura delle televisioni e che la pornografia del male avrebbe vinto su quella del corpo. Il suo ultimo segno è Salò, un'opera mastodontica sul male che se non hai visto ti consiglio di fare. Posto qui giù un suo pezzo uscito pochi giorni prima che venisse ucciso. Capirai perché il giorno della sua morte molti in Italia festeggerono.
di Pier paolo Pasolini
Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà , la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà , e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974 [L'editoriale di Paolo Meneghini era intitolato "L'ex-capo del Sid, generale Miceli arrestato per cospirazione politica] .
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.
Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.
Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità , prove ed indizi.
Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità : cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici". Gridare al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.
Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
è certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.
Il Partito comunista italiano è un paese pulito in un paese sporco, un paese onesto in un paese disonesto, un paese intelligente in un paese idiota, un paese colto in un paese ignorante, un paese umanistico in un paese consumistico.
In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità . è possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del paese in due paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività .
Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.
Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch'essi come uomini di potere.
Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpes e delle spaventose stragi di questi anni? è semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.
L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.
Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a servire.
Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l'intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.
Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità , cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon - questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero colpo di Stato.
Inviato: 10/05/2005, 12:37
da cytherea
Pasolini sapeva guardare la realtà ed era un personaggio scomodo per questo motivo.
Io ho sempre sentito parlare di un "complotto", ma finchè non saltano fuori i dati sono tutte ipotesi.
Inviato: 10/05/2005, 13:35
da balkan wolf
onore al genio assoluto del 900!!!!
che poi
non sapesse tenere in mano la mdp
fosse palesemente schierato ( si definiva comunista )
spesso si parlasse addosso in modo ridicolo ( vedi articolo )
che importa
ma chi sono carmelo bene federico fellini tommaso marinetti benedetto croce luigi pirandello ???
il grande genio del 900 itaGliano è ovv. il "paso"
brutta cosa la sudditanza intellettuale ...
imho personaggio molto interessante ( che conosco poco ) con buone "intuizioni" e nulla di più
Inviato: 10/05/2005, 14:31
da donegal
balkan wolf ha scritto:
fosse palesemente schierato ( si definiva comunista )
Da quando essere "palesemente schierati" non si addice ad un artista ?
Specie quando, poche righe dopo, mi citi altri personaggi che lo erano altrettanto, ma su opposta sponda (Marinetti, Pirandello).
Quanto ad una certa "destra & pasolini" : da vivo lo dipingono come il diavolo, perchè omosessuale, comunista e quant'altro, e quindi lo avversano; da morto se lo dipingono in tutto e per tutto come un loro compagno di strada per la poesia sui poliziotti, le bordate contro il Piccì, ecc... e mentre quaggiù ci si scanna politicamente su Pasolini, in tutto il mondo si pubblicano tesi di laurea su di lui, si organizzano dibattiti e rassegne, lo si studia...
Personalmente lo ritengo un personaggio estremamente intelligente e profetico e come tutti coloro che sono consci di esserlo e si sentono circondati da una marea di mediocri, pure un pochetto isterico e insopportabile (forse che anche Carmelo bene non lo era ?).
Il Pasolini scrittore non mi piace (la colpa presumo sia mia che sono ignorante o diversamente sensibile), quello cineasta invece mi ha emozionato non poco.
Balkan lo boccia dicendo che non sapeva tenere in mano una cinepresa : anche molti punkrockers non sapevano tenere in mano una chitarra e hanno prodotto brani ben più rivoluzionari ed emozionanti di certi loro colleghi dalla tecnica sopraffina che hanno partorito solo noia e banalità .
Inviato: 10/05/2005, 14:37
da Squirto
donegal ha scritto:Il Pasolini scrittore non mi piace (la colpa presumo sia mia che sono ignorante o diversamente sensibile)
secondo me la tua presunta 'ignoranza' non c'entra affatto. al solito...uno puo' essere da tutti definito il meglio del meglio, e continuare a non piacerci. sono tantissimi i "grandi" che a me piacciono poco, e tantissimi i 'minori' e gli sconosciuti che invece adoro.
donegal ha scritto:anche molti punkrockers non sapevano tenere in mano una chitarra e hanno prodotto brani ben più rivoluzionari ed emozionanti di certi loro colleghi dalla tecnica sopraffina che hanno partorito solo noia e banalità .
quoto, ma sostituendo la parola "molti" con "pochi". quel che dici è verissimo, ma i punkrockers veramente 'rivoluzionari' e innovativi (sull' "emozionanti" non mi esprimo, categoria troppo soggettiva) non sono stati poi tantissimi.
Inviato: 10/05/2005, 14:42
da nik978
grazie a ronsard x il documento
squirto l'itlaia è il paese die complotti...dei misteri..pasolini in queste righe li tira fuori tutti...non credo sia un delirio di onnipotenza..come non credo che ci fosse dietro chissà quale organizzazione pronta a falro fuori..diciamo peró che non è stata una mossa di 2 o 3 teppistelli...
balkan peró dai, apprezzare chi si schiera non vuol dire necessariamente essere sudditi....le problematiche sollevate da un individuo, le emozioni trasmesse dalle sue opere, possono attrarre e colpire indipendentemtne dal grado di "schieramneto" da chi le fa...
marinetti e soci non credo non lo fossero..
carmelo bene era personaggio complicato e spesso scostante..
peró credo che chi apprezza "il bello" o cmq l'arte e/o l'analisi critica (che si puó fare anhce da schierati) se ne frega del "colore" politico..
Inviato: 10/05/2005, 14:43
da balkan wolf
dony non ho bocciato nessuno...
dico solo che "vendere" pasolini come genio assoluto del 900 è un ingenuità e una forma di sudditanza dovuta più al personaggio che ai reali meriti...
cmq. non lo conosco abbastanza per una critica approfondita
il paragone con CB senza offesa per il "paso" è un pó azzardato...
CB era veramente un isolato fuori da tutto ( semplicemente perchè troppo oltre ) e non un piagnone ( acuto colto e intelligente ma sempre piagnone

) il mondo è brutto e cattivo come il paso
Inviato: 10/05/2005, 14:59
da cytherea
balkan wolf ha scritto:onore al genio assoluto del 900!!!!
che poi
non sapesse tenere in mano la mdp
fosse palesemente schierato ( si definiva comunista )
spesso si parlasse addosso in modo ridicolo ( vedi articolo )
che importa
ma chi sono carmelo bene federico fellini tommaso marinetti benedetto croce luigi pirandello ???
il grande genio del 900 itaGliano è ovv. il "paso"
brutta cosa la sudditanza intellettuale ...
imho personaggio molto interessante ( che conosco poco ) con buone "intuizioni" e nulla di più
Senti Balkan, a me come scrive Pasolini non piace tanto, non credo che sia il genio assoluto del '900... ho altri gusti letterari. Pirandello e Montale ad esempio e Croce per la critica letteraria.
Ho studiato tutti gli scritti di Pasolini dedicati al cinema e ho letto molte sceneggiature dei suoi film - ti posso assicurare che sono bellissime -, ma le sue poesie non le reggo molto... ti ripeto che preferisco Montale (i romanzi non li ho mai letti quindi non saprei dire).
Pasolini è un pensatore che ha guardato al suo secolo in modo critico. Sì era di parte, ma non dimenticare che lui criticava persino gli atteggiamenti estremisti della sinistra. E poi, per cercare il pelo nell'uovo, anche Dante Alighieri era di parte ed era pure un reazionario: ma che vuol dire? Assolutamente nulla, l'importante è l'opera che ci ha lasciato e lo preferisco di gran lunga a Pasolini!!!
Inviato: 10/05/2005, 15:05
da Nova
Ho visto l'intervista con Pelosi e ho in programma la lettura del capitolo sul Pasolini nei "Nuovi misteri d'italia".
Peró in sostanza credo che è uno dei casi nei quali la "verità " c'è già , anche se manca qualche cognome: gente che non valeva un cazzo ha ucciso una grande persona. Tutto il resto ha un importanza relativa.
Inviato: 10/05/2005, 15:06
da balkan wolf
è sintomatico come di tutti gli argomenti che ho postato si batta su quello dello schieramento

e non sugli altri
non ho nessun problema ad apprezzare un autore di sinistra ma a differenza di molti ( continuo a notare un culto del "paso" ) non lo metto sull'altare per questo motivo
tutto quì
p.s.
cittè grazie per l'assicurazione che le sceneggiature del paso sono "bellissime"

Inviato: 10/05/2005, 15:10
da Squirto
un topic intero per decidere se un uomo era 'genio' o no...
fosse stato genio, sarebbe uscito da una lampada, no?
