uno ha scritto:ed allora godiamocelo ciascuno come meglio crede ,
senza farci influenzare da niente (convenzioni sociali e ipocrisie diffuse) e nessuno (anche le persone + vicine, genitori, fratelli parenti possono essere in buona fede tremendamente deleteri). altrimenti si finisce inevitabilmente con il pentirsene
Il tempo è certamente il perno intorno a cui ruota la nostra vita, nessun dubbio su questo. A partire da una certa età la sensazione micidiale del suo scorrere inesorabile ci accompagna ogni istante relativizzando la nostra esistenza. Io ad es. fino a 22 anni ne avevo una concezione "illimitata", lo sentivo infinito, ho cominciato il conto alla rovescia solo da 2-3 anni. La caducità , la transitorietà ridimensionano ogni cosa, ogni evento, e malgrado tutte le teorie rimane una sola consapevolezza: il tempo che passa con tutto ció che ne consegue.
L' utente "uno", acutamente, ha postato la carcassa incartapecorita di quella che fu una delle donne più belle del mondo. Ora non lo è più.
Possiamo accettarlo? Possiamo accettare la perduta bellezza di Ursula?
Per chi ha fede tutto ció che avviene in vita ha una sua giustificazione. Anche la PERDUTA BELLEZZA di Ursula non sarà accaduta invano.
Per chi invece non ha fede, dopo la morte sarà come se non fossimo mai esistiti. Sarà come se non ce la fossimo mai "goduta", qualunque cosa abbiamo fatto. Non si potrà nemmeno dire se sia successo o meno. Come dice il grande Eta Beta in un fumetto di Walt Disney:
"A pcose pfatte psogni e pricordi psono la pstessa pcosa".
O come dice "Vento in poppa" in quel fantastico film che è "Cosa fare a Denver quando sei morto":
"Da piccoli non vedevamo l' ora che arrivassero le vacanze estive, ma quando arrivavano erano già finite. La vita se ne vola via più in fretta di qualsiasi vacanza estiva."
Perchè dovrei pentirmene? Perchè dovrei pentirmi di aver SPRECATO la mia vita? Posso anche essere Vieri o Coco, fare il miliardario, vivere di sport, scoparmi la Arcuri o la Canalis, vivere nell' edonismo più sfrenato, ma non cambia nulla. La sensazione della nostra caducità non risparmia neanche Coco (mio modello supremo, miliardario nullafacente da anni). Anzi, forse è peggio, perchè so che prima o poi dovró rinunciare a tutto quel ben di Dio; a quel punto non è meglio vivere come un monaco stilita o dendrita? Non avrei rimpianti, non dovendo rinunciare a nulla.
A mio parere ciascuno di noi, nel suo intimo, spera vi sia qualcosa che renda conto della nostra esistenza. Del perchè abbiamo vissuto e perchè abbiamo vissuto così e non in un altro modo. Tutti, credenti, agnostici, atei, pessimisti, nichilisti. L' ateismo, come diceva un grande scettico e relativista, "è una proposizione contro natura e mostruosa, difficile, anche, e malagevole a fissarsi nell' animo umano, per quanto insolente e sregolato questo possa essere."
Credo che avesse ragione (opinione strettamente personale). Attenzione allo stereotipo delle "influenze". Su questo forum ci si scaglia incessantemente contro la Chiesa e il suo soffocante totalitarismo. Io non credo al Cristianesimo ma alcuni dei momenti più belli e delle amicizie più care le ho vissute nell' ambiente della Parrocchia. Anche se il prete mi diceva di non scopare, di non dire parolacce, di andare tutti i giorni in Chiesa, di non commettere atti impuri, conservo dei ricordi bellissimi. Tutto quello che ho fatto, anche di sbagliato, lo rifarei perchè in quel momento ritenevo giusto farlo. No regrets, nessun rimpianto, nessun pentimento.