Fu colpito con violenza da Lundgren
Di andare in pensione Stallone non ne vuole proprio sapere. In attesa che gli Studios si decidano a produrre "Rocky 5", l'attore si dedicherà alla regia di un film sulla vita di Edgar Allan Poe. E proprio mentre si prepara a tornare sul set, Sly racconta di aver sfiorato la morte durante le riprese di Rocky 4. "Ho chiesto a Lundgren di darmi un pugno vero - ricorda - e lui mi ha mandato al pronto soccorso".
Nonostante i 59 anni suonati, Stallone non ci penserebbe due volte a tornare sul set nei panni di Rambo o di Rocky. Gli Studios, peró, sembrano non raccogliere le sue richieste e a Sly non resta che tornare alla regia. Per vederlo recitare bisognerà aspettare l'uscita del film "Notorious", scritto e diretto da lui stesso. Tra poche settimane avranno inizio in Europa le riprese del film "Poe". La vita dello scrittore americano - considerato il padre della letteratura horror - è stata sceneggiata dallo stesso Stallone che aspettava di vedere realizzato il suo copione dal 2002. In "Poe" la parte del protagonista è stata affidata a Robert Downey Jr.
Non è la prima volta che Sylvester Stallone si cimenta nella regia, nella sceneggiatura o in entrambe contemporaneamente. L'attore diresse e scrisse infatti il secondo, terzo e quarto episodio di "Rocky", oltre a interpretarne il ruolo principale. E a proposito di Rocky, Stallone ha voluto raccontare un episodio inedito, una brutta esperienza vissuta proprio sul set di "Rocky 4". "Ho rischiato di morire - dice Sly - a causa di un pugno di Dolph Lundgren, il mio avversario nel film". Chi non ricorda Lundgren nei panni di Ivan Drago? Il gigante biondo, tutto muscoli, che nel film pronunciava quel "ti spiezzo in due" che passó alla storia.
Stallone racconta: "Chiesi a Dolph di ignorare la coreografia concordata con il regista per la scena sul ring. Insomma gli dissi di colpirmi sul serio, come avrebbe fatto in un combattimento vero". Era il 1986: Sly aveva 40 anni. Ma nonostante fosse forte e giovane, non aveva considerato di quanto più agile e potente fosse il suo biondo collega. "Lui eseguì alla lettera quanto gli avevo chiesto. Mi colpì sul serio - rivela Stallone - e quando aprii gli occhi ero in ospedale, nel reparto cura intensiva. Avevo una flebo attaccata al braccio e un tubo infilato nel naso e un sacco di infermiere mi correvano intorno preoccupate e affaccendate...". "Non scorderó mai quel momento..." conclude Stallone, che non riportó ferite o danni permanenti dal colpo di Lundgren.
Beh, se lo spiezzava in due veramente ci saremmo risparmiati " Fermati O Mamma Spara".



Scherzo, ovviamente.
