le iene puntata su un eros center a roma
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le iene puntata su un eros center a roma
me la sono persa... un mio amico che conosce i miei divertimenti mi ha poi raccontato la puntata... ma non mi ha saputo dare spiegazioni degne.... qualcuno di voi ha visto la puntata?
qualcuno saprebbe indicarmi il posto e i costi medi?credo si tratti di ROma,
grazie per l'attenzione
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rossa ha scritto:si vabe the.. sneit un po.. vuoi far eil misteriorso ma su cosa?
spiegami cosa è sta roba e vedro se ci arrivo..
il nome non mi interessa chiarmanete.. soloc osa p.. cosi tanto per fame di capire e sapere di cosa si aprla
mica voglio fare il misterioso ma visto che la notizia ce l'ho diretta e non per averla letta sul corriere dello sport.........................non mi smbra giusto fare il nome di questo...........tutto qui............ho collegato la notizia alla storia dell'eros center........................visto che si parlava di frequentatori di un famoso eros center chiuso a roma, credo in zona paroli, ma forse era fleming....................non ricordo sinceramente.
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Ci pensa il prefetto a sdoganare il tutto!
"Roma, un quartiere a luci rosse
per controllare la prostituzione"
di GIOVANNA VITALE
Achilla Serra
ROMA - "La capitale ha bisogno di un quartiere a luci rosse". Un eros center, prefetto Serra? "Certo, una zona protetta dove poter esercitare il mestiere più antico del mondo senza recare disturbo ai cittadini. In Italia la prostituzione non è reato, ma questo non significa che si debba continuare a far finta di niente: lo spettacolo offerto da lucciole e transessuali a tutte le ore del giorno e della notte, in periferia e in centro, è indecente e offensivo".
Non ne puó più Achille Serra: la gente protesta ogni giorno contro le scene di corpi esibiti senza pudore a ogni angolo di strada. E solo in questa settimana carabinieri e polizia hanno stroncato due diversi giri di prostitute e viados stranieri, in maggioranza clandestini. Un fuoco di fila che ha costretto il prefetto di Roma a riflettere sulla necessità di "un provvedimento sul modello di Amburgo e Amsterdam, con il duplice obbiettivo di ripulire le strade e stoppare il dilagare dei reati connessi alla prostituzione e all'immigrazione illegale".
Prefetto Serra, vuol tornare alle case chiuse? Abrogare la vecchia legge Merlin?
"Non ci penso nemmeno. Oggi come allora mi ripugna l'idea che lo Stato, attraverso le licenze d'esercizio, si faccia in qualche modo mezzano dei suoi cittadini. Il mio è un discorso diverso, che va peró affrontato senza pruderie nè ipocrisie. Prendendo in considerazione l'istituzione di zone protette che verrebbero controllate, dunque sottratte alla malavita, e tenute lontane da chi è stufo di assistere - portando magari i figli a scuola o in giro la sera - all'esibizione costante e diffusa del sesso".
A quali ipocrisie allude?
"In Italia si fa questo ragionamento: la prostituzione non è reato, è un fatto privato e pertanto non la regolamento, ne proibisco l'esercizio nelle case, ma non mi assumo la responsabilità di dire dove si deve svolgere. Con la conseguenza che nei fatti si finisce per esercitarla in strada".
Ma è così da sempre: perchè questa riflessione proprio adesso?
"Perchè i romani sono stufi. Chiedete pure al sindaco Veltroni, ai dirigenti dei commissariati: tutti i giorni ricevono montagne di lettere e telefonate di protesta. In tanti mi chiamano e dicono: "Ci sono cinque lucciole sotto casa mia, la polizia passa e non fa niente". Ma non puó fare niente. Allora io credo che quando esiste un fenomeno che non è vietato ma dà fastidio ai più, bisogna intervenire".
E' un problema di ordine pubblico?
"Lo è diventato nel tempo. A causa, anche, dell'aumento dell'immigrazione clandestina denunciata con forza, ieri, dal ministro Pisanu. Ormai la prostituzione è percepita dai cittadini come un fatto antisociale: occorre dunque che venga disciplinata e governata".
Chiunque prima di lei l'abbia proposto ha dovuto affrontare critiche feroci...
"So già cosa mi diranno. Che voglio sfruttare le donne, rinchiuderle in un ghetto. Ma le fondamenta su cui poggia un paese democratico sono le regole della civile convivenza, senza le quali regna l'anarchia, la confusione, il malcontento. E' necessario ristabilire della priorità . La sicurezza dei cittadini, la percezione di vivere in un contesto di ordine e rispetto della collettività dovrebbero venire prima".
Perchè è così urgente regolamentare la prostituzione?
"Intanto diminuirebbe la prostituzione clandestina: voglio vedere chi si azzarderà a sfruttare le ragazze in un contesto di serio e rigoroso controllo. In più si potrebbe tentare un censimento del fenomeno. E risolvere il problema sanitario, sottoponendo quanti esercitano la professione a controlli medici periodici".
Insomma una sorta di schedatura...
"Ma io dico: è più importante sconfiggere lo sfruttamento della prostituzione, le malattie, l'immigrazione illegale, o la tutela della privacy? E poi in altri Paesi, penso a Germania e Olanda, come fanno? Sono tutti pazzi autoritari?".
Quindi ci vuole poco secondo lei...
"Meno di quanto si immagini. Basterebbe dire che la prostituzione è vietata in strada, tranne che nella zone adibite".
Il ddl approvato nel dicembre del 2002 in consiglio dei ministri proponeva l'esercizio in appartamenti privati da non più di due prostitute per appartamento: va bene lo stesso?
"Sì. Anche se, in questo modo, la legge rischia di restare lettera morta. Sfido chiunque a far approvare, in un'assemblea di condominio, l'ingresso di due prostitute che ricevono in casa notte e giorno".
Roma è la città del papa: crede sia compatibile un quartiere a luci rosse?
"Il problema esiste? Se la risposta è sì, bisogna affrontarlo. E chiedersi: è compatibile con la morale cristiana il fatto che sulla via Salaria o alla Piramide si venga sommersi da schiere di donne senza mutande, viados seminudi, turpiloqui urlati per attirare i clienti?".
(www.larepubblica.it)
"Roma, un quartiere a luci rosse
per controllare la prostituzione"
di GIOVANNA VITALE
Achilla Serra
ROMA - "La capitale ha bisogno di un quartiere a luci rosse". Un eros center, prefetto Serra? "Certo, una zona protetta dove poter esercitare il mestiere più antico del mondo senza recare disturbo ai cittadini. In Italia la prostituzione non è reato, ma questo non significa che si debba continuare a far finta di niente: lo spettacolo offerto da lucciole e transessuali a tutte le ore del giorno e della notte, in periferia e in centro, è indecente e offensivo".
Non ne puó più Achille Serra: la gente protesta ogni giorno contro le scene di corpi esibiti senza pudore a ogni angolo di strada. E solo in questa settimana carabinieri e polizia hanno stroncato due diversi giri di prostitute e viados stranieri, in maggioranza clandestini. Un fuoco di fila che ha costretto il prefetto di Roma a riflettere sulla necessità di "un provvedimento sul modello di Amburgo e Amsterdam, con il duplice obbiettivo di ripulire le strade e stoppare il dilagare dei reati connessi alla prostituzione e all'immigrazione illegale".
Prefetto Serra, vuol tornare alle case chiuse? Abrogare la vecchia legge Merlin?
"Non ci penso nemmeno. Oggi come allora mi ripugna l'idea che lo Stato, attraverso le licenze d'esercizio, si faccia in qualche modo mezzano dei suoi cittadini. Il mio è un discorso diverso, che va peró affrontato senza pruderie nè ipocrisie. Prendendo in considerazione l'istituzione di zone protette che verrebbero controllate, dunque sottratte alla malavita, e tenute lontane da chi è stufo di assistere - portando magari i figli a scuola o in giro la sera - all'esibizione costante e diffusa del sesso".
A quali ipocrisie allude?
"In Italia si fa questo ragionamento: la prostituzione non è reato, è un fatto privato e pertanto non la regolamento, ne proibisco l'esercizio nelle case, ma non mi assumo la responsabilità di dire dove si deve svolgere. Con la conseguenza che nei fatti si finisce per esercitarla in strada".
Ma è così da sempre: perchè questa riflessione proprio adesso?
"Perchè i romani sono stufi. Chiedete pure al sindaco Veltroni, ai dirigenti dei commissariati: tutti i giorni ricevono montagne di lettere e telefonate di protesta. In tanti mi chiamano e dicono: "Ci sono cinque lucciole sotto casa mia, la polizia passa e non fa niente". Ma non puó fare niente. Allora io credo che quando esiste un fenomeno che non è vietato ma dà fastidio ai più, bisogna intervenire".
E' un problema di ordine pubblico?
"Lo è diventato nel tempo. A causa, anche, dell'aumento dell'immigrazione clandestina denunciata con forza, ieri, dal ministro Pisanu. Ormai la prostituzione è percepita dai cittadini come un fatto antisociale: occorre dunque che venga disciplinata e governata".
Chiunque prima di lei l'abbia proposto ha dovuto affrontare critiche feroci...
"So già cosa mi diranno. Che voglio sfruttare le donne, rinchiuderle in un ghetto. Ma le fondamenta su cui poggia un paese democratico sono le regole della civile convivenza, senza le quali regna l'anarchia, la confusione, il malcontento. E' necessario ristabilire della priorità . La sicurezza dei cittadini, la percezione di vivere in un contesto di ordine e rispetto della collettività dovrebbero venire prima".
Perchè è così urgente regolamentare la prostituzione?
"Intanto diminuirebbe la prostituzione clandestina: voglio vedere chi si azzarderà a sfruttare le ragazze in un contesto di serio e rigoroso controllo. In più si potrebbe tentare un censimento del fenomeno. E risolvere il problema sanitario, sottoponendo quanti esercitano la professione a controlli medici periodici".
Insomma una sorta di schedatura...
"Ma io dico: è più importante sconfiggere lo sfruttamento della prostituzione, le malattie, l'immigrazione illegale, o la tutela della privacy? E poi in altri Paesi, penso a Germania e Olanda, come fanno? Sono tutti pazzi autoritari?".
Quindi ci vuole poco secondo lei...
"Meno di quanto si immagini. Basterebbe dire che la prostituzione è vietata in strada, tranne che nella zone adibite".
Il ddl approvato nel dicembre del 2002 in consiglio dei ministri proponeva l'esercizio in appartamenti privati da non più di due prostitute per appartamento: va bene lo stesso?
"Sì. Anche se, in questo modo, la legge rischia di restare lettera morta. Sfido chiunque a far approvare, in un'assemblea di condominio, l'ingresso di due prostitute che ricevono in casa notte e giorno".
Roma è la città del papa: crede sia compatibile un quartiere a luci rosse?
"Il problema esiste? Se la risposta è sì, bisogna affrontarlo. E chiedersi: è compatibile con la morale cristiana il fatto che sulla via Salaria o alla Piramide si venga sommersi da schiere di donne senza mutande, viados seminudi, turpiloqui urlati per attirare i clienti?".
(www.larepubblica.it)